Quando mi voltai per incontrare
le sue mani, le sue labbra, il suo corpo nudo, bagnato, tremante, rovente come
il mio, la decisione era presa. Un istante prima ero una ragazza spaventata dai
suoi desideri, timorosa di se stessa e del mondo che l’attendeva. Un istante
dopo ero una donna che aveva accettato se stessa, che avrebbe amato le donne
per il resto della sua vita e che di sicuro in quel momento amava Bettina con
tutto il suo essere.
Mi ritrovai a baciarla come se
l’avessi sempre fatto. A toccarla, accarezzarla, frugarla, come se fossi una
seduttrice di donne esperta. Le mie mani sapevano dove andare. L’avevo visto
migliaia di volte nei miei giornaletti. Sapevo come fare l’amore con lei.
Tremavo, come una foglia.
Consapevole che il momento era arrivato. Che non c’era ritorno. Che quella sera
sarei diventata donna. Lesbica e felice. Tra le braccia della creatura più
meravigliosa che in quel momento ci fosse al mondo, per me. Avevo solo un
ultimo passo da compiere. Avevo una verginità da perdere...