martedì 2 aprile 2024

DREAM (by Jay Indaco)

 

La nostra amica Jay ci offre un altro spaccato della sua vita da slave.

Jay è davvero bravissima a farci sognare!

Donato

 

Ero davanti alla porta dell'hotel, vestita solo con una sottoveste nera molto semplice. Niente biancheria intima. Scarpe con un tacco comodo.

L'idea che il mio Dom fosse già li ad aspettarmi fece inturgidire e bagnare il mio sesso.

Aprì la porta e lo trovai in piedi, orgoglioso e fiero. Con il suo membro già duro in una mano e nell'altra il frustino e delle corde. Entrai.

La.mano che prima massaggiava il suo cazzo, si posizionò intorno al mio collo. Mi sbattè contro il muro "Nuda, Schiava!"

Un ordine che mi precipitati ad eseguire. Mi baciò appassionatamente, quasi da rimanere senza fiato.

Poi la corda si posizionò intorno ai miei polsi e venni trascinata sul letto.

A 90 gradi.

I miei seni schiacciati contro il materasso. Tirò la corda e le braccia andarono sopra la testa. Ora oltre ai seni, anche il viso era schiacciato sul letto. Le braccia vennero tese e la corda fu legata all'altro lato del letto.

I piedi appoggiati sul pavimento e le gambe si aprirono naturalmente.

Il mio clitoride, duro e bramoso, strusciava sulle lenzuola.

 

Il Padrone si posizione dietro di me e il frustino iniziò il suo lavoro sul mio culo. Prima con frustate poco incisive, poi sempre più forte fino a farmi urlare dal dolore.

Il Padrone allora si fermò e mi penetrò con un colpo duro, deciso, senza trovare ostacoli talmente ero bagnata.

Iniziò a scoparmi con colpi forti, come piace a me fino a farmi squirtare più volte. Ai miei piedi si era formata una bella pozza.

“Guarda cos'hai combinato qui per terra, Jay. Poi dovrai pulire. Lo capisci che non si può sporcare così un pavimento vero?"

"Si, Padrone hai ragione. Scusami. Appena mi slegherai pulirò"

Per tutta risposta il frustino riprese da dove aveva interrotto.

La mia eccitazione cresceva a dismisura, e muovevo il bacino strusciando il clitoride sempre più forte contro le lenzuola ruvide mentre il Padrone continuava a frustarmi.

Poi si fermò. Mi slegò i polsi, le braccia e mi fece girare. Io non ce la facevo più... DOVEVO venire...

Si mise sopra di me e iniziò a scoparmi per bene... ero al limite... eccitata al limite della decenza... Dio che voglia!!

E li, sul più bello mi svegliai... gli slip bagnati, sudata e con una voglia di cazzo che avrei potuto scoparmi chiunque fosse entrato nella.mia stanza.

Era solo un sogno, dettato dalla grande voglia di rivedere il Padrone e di sentirmi posseduta come amo essere. Misi fine a quella tortura utilizzando il vibratore, sempre posto nel cassetto del comodino per le emergenze come questa. Venni con un orgasmo intenso, pensando solo al Padrone, alle sue mani, al suo volto, alla sua voce, al suo cazzo... Mancano ancora parecchi giorni al suo rientro e non vedo l'ora di sentrlo davvero sulla mia pelle, dentro di me.

Nel frattempo resisto. Sublimando l'attesa come posso.

 

 

1 commento:

Eros ha detto...

fantastica slave Jay e grazie Donato per averlo postato