Oggi pubblichiamo sul blog il racconto di uno scrittore non di sesso femminile...cosa insolita visto che ad ora la stragrande maggioranza di coloro che ci inviano le loro opere è donna!
Diego Ramirez ci ha voluto offrire questo racconto dedicato per la verità ad una scrittrice già presentata sul blog ossia la bravissima e sexy Vedova Rossa.
Buona lettura
Donato
Vengo verso di te per toglierti il cappotto dopo che sei rientrata dal lavoro. Ti bacio sulla nuca mentre sfibbio i bottoni e abbasso la cerniera per poi farti girare e avvolgere le tue labbra con le mie e intersecare le nostre lingue come fiamme di un incendio. Le mani già palpano i tuoi seni e le tue accarezzano la mia patta dove il cazzo è già duro. «Ho pensato a te tutto il giorno.» ti sussurro mordicchiandoti un lobo. «Lo sento dai pantaloni quanto mi hai pensata.» sorridi maliziosa e ti accomodi sul divano. Preparo un cocktail e te lo offro. Lo bevi quasi d’un fiato per quanto sei stanca. Scosto la tua chioma di seta rossa e ti chiedo «vuoi fatto un massaggio tesoro?» «non devo rilassare il corpo, ma la testa. Mi servirebbe un massaggio alla mente.» dici con voce da moribonda. «posso farti un massaggio mentale.» ti sussurro mentre palpo ancora il tuo seno e ti bacio ancora. Tremi all’idea di qualcosa di nuovo. «come si fa? Non ne ho mai sentito parlare» «Andiamo in bagno che ti faccio vedere.»
Invio
Ci avviamo mano nella mano verso il bagno dove ho preparato la seduta per il massaggio mentale, tu sei tutta eccitata all’idea di una nuova esperienza. Gli smeraldi nei tuoi occhi brillano di lussuria. Una poltrona morbida di tessuto rosso dove adagi il tuo culo magnifico e la schiena sensuale, un trono per una regina come te. Ti sollevo le gambe sul lavandino dove ho posizionato dei panni soffici per non farti stancare le gambe e ti libero degli stivali per poi massaggiarti i piedi. Le luci sono soffuse per creare atmosfera, sull’armadietto per asciugamani e carta ho riposto due bacinelle colme d’acqua calda, in una ho versato dell’olio e nell’altra crema per il corpo. Immergo le mani nell’acqua calda con l’olio diluito e creo una maschera sul tuo viso. Chiedendoti di chiudere gli occhi, ti sussurro «questa è la prima fase del massaggio.» Con un asciugamano creo un impacco legandolo dietro e lasciando libera la bocca che coccolo con la lingua che tu mordicchi sulla punta, sai che mi piace da morire. «fai dei respiri lunghi.» Esegui e senti il calore che si espande sulle palpebre chiuse creando una reazione con l’impacco di acqua calda e olio. Fai questo per una decina di volte, i brividi ti percorrono il corpo. Inizio a giocare coi tuoi capelli, li inanello e rilascio, li scompiglio e pettino con le mani. Con le dita parto dalla testa, i polpastrelli esercitano pressione, prima soave e sempre più forte pe poi fare il processo inverso, fino ad arrivare alla punta dei capelli. Ripeto il movimento diverse volte, poi faccio una treccia alla tua chioma profumata. Il tocco dalla testa ai capelli ti fa sussultare e inizi a respirare profondamente. Ti tolgo il tailleur con lentezza lasciandoti solo con lingerie rossa addosso, mi fai impazzire quando metti l’intimo in abbinamento coi tuoi capelli. Scosto la treccia formando una liana che passa sotto al tuo seno, la nuca è come una donna nuda. Immergo le dita nella vaschetta con acqua e crema, verso altra crema sulla base del tuo collo, l’alternarsi di caldo e freddo ti fa impazzire di piacere, i gemiti ne sono manifesto. Effettuo dei movimenti dal retro della testa alla nuca, dall’alto verso il basso e viceversa, esercitando piccole pressioni. Getti la testa indietro, mordi le labbra e la lingua Per il piacere che provi, immagino il movimento delle palpebre. «Riprendi a sospirare mandando calore sugli occhi» Appoggio i pollici sulla base della nuca e le altre dita sullo sterno, alterno pressioni, massaggi, pizzichi e sfioramenti. Il tuo corpo reagisce ai miei stimoli chiedendo sempre di più. Accelero e rallento i tocchi mandandoti in tilt. «ti piace tesoro?» Non ce la fai neanche a rispondere per lo stato di estasi, ti limiti a un cenno del capo. Coi pollici creo dei triangoli sulla nuca e dalla nuca alle spalle, scendendo fino alle scapole, allungo le altre dita verso il basso, fino al limite tra petto e seno. Fingo di palparlo per poi risalire, finché le tue tette m’implorano di essere massaggiate. Tolgo il reggiseno e loro sono in bella mostra. Intingo di nuovo le mani nell’acqua calda e crema e avvolgo il tuo seno. Con le dita ne seguo la forma, creo cerchi concentrici fino ad arrivare ai capezzoli pronunciati e turgidi. Li prendo tra medio e indice pizzicandoli dolcemente. «ahhhhh, sììììì, cosìììì, mi stai facendo impazzire!» godi di brutto mentre ti ho solo toccata. Insisto col movimento, avvicino la bocca alla nuca e la lecco, dal centro fino alle spalle. M’inarco e lascio lo spazio tra la mano e il seno per infilare bocca e lingua. «ah, ahhhh, ahhhh. Vengoooo, vengoooo.» esplodi di piacere, ti ho provato il primo nipplegasm della tua vita.
«ti ho stimolato la parte superiore del corpo, ora passo a quella inferiore» ti sussurro e poi ti lecco sul collo. Tu sorridi non vedendo l’ora che mi prenda cura dell’altra metà, allarghi le gambe per sottolineare il tuo stato estremo d’eccitazione. Afferro la tua caviglia sinistra e porto la tua gamba a posizione della mia bocca, inizio a leccare facendo scorrere la lingua lungo tutto il piede soffermandomi sul tallone per poi risalire e avvolgere le dita con la bocca e succhio. Prima l’alluce, poi le dita centrali, infine il mignolino. Lo muovi dentro di me avanti e indietro come a scoparmi la cavità orale. «Bravo, non ti fermare, ti piacciono i miei piedi?» Rispondo con un cenno della testa senza sfilarlo. «volevo che rispondessi così, bravo.» Mi dedico al collo del piede, giro attorno alla caviglia e riprendo le dita in bocca. «passa all’altro.» mi ordini con un gemito, ti sento sospirare per riprodurre quell’effetto di calore sugli occhi e l’acqua con l’olio. Obbedisco, ripeto il movimento. Dopo un po’ immergo i tuoi piedi prima nella vaschetta con acqua e olio, poi nella crema. Li massaggio e riprendo in bocca. Getti la testa indietro eccitata con le mani a stimolare i seni. Palpo le tue cosce con le mani bagnate tra olio e crema. «hai delle cosce strepitose. «ti faccio questo complimento sussurrando su di loro prima di baciarle e mordicchiare. I brividi ti percuotono. Attraverso ogni centimetro fino ad arrivare alla tua figa che pretende attenzioni. «toglimi il perizoma e leccamela tutta.» Hai gli occhi bendati ma senti perfettamente dove si trova la mia bocca. Non lascio la presa dalle tue cosce sinuose, esercito pressioni prima con intensità crescente e poi decrescente. Tremi di piacere per questo trattamento sento la mia faccia a un centimetro dalla tua figa. Addento il perizoma e lo tiro giù piano piano, la stoffa fradicia scopre la tua passera in visibilio. Annuso il suo profumo inebriante, struscio la faccia facendo attrito con la barba, la tua peluria rossiccia si scontra con la mia nera come un gioco di luci e ombre. Inizio a colpire con la punta della lingua per poi far scorrere tutto il muscolo della bocca, lecco il lago di piacere che si è formato, le tue mani accarezzano i miei capelli e poi spingono la testa sempre più verso di te . Prendo il clitoride svettante tra le dita, lo stimolo come lui pretende prima di circondarlo di leccate e morsetti dolci che ti sconquassano. Mi libero dalla tua presa. «perché ti sei fermato? Sei bravissimo a leccarla.» mi chiedi supplichevole. «ho una sorpresa per te.» Riempio la bocca con acqua e olio, trattengo e poi verso sua tua figa, immergo le dita nella crema e ti faccio un bel ditalino mentre prendo altre sorsate d’acqua che riverso sul tuo sesso che esplode di piacere. «mamma mia, nessuno l’ha mai trattata così. Mmmhhh, mhhh, mmmmh, cosììì, non ti fermare.» Prendo un’altra sorsata sposto l’acqua tutta d’un lato per poter avvolgere il clitoride, succhio e riverso acqua, le dita dentro di te da due passano a tre. La pressione e lo sgorgare dell’acqua calda mista a olio fanno scoppiare il tuo clitoride, come il movimento delle mie dita dentro di te. «ah, ahhhh, ahhhh, ahhh. Mamma mia Diego, sto per squirtareeeee!» la cascata dei tuoi umori inonda il mio volto e parte del corpo. «adesso tocca te usare la bocca. Prima fatti cambiare la maschera.» Tolgo il bendaggio e scopro il tuo volto intriso d’acqua cristallizzata sul tuo viso. I tuoi smeraldi sembrano luccicare ancor di più. Ti guardi allo specchio e sorridi nel vedere il tuo volto così carico di lussuria. Ci baciamo per un po’ prima di fare un altro impacco e scaldare l’acqua nel frattempo raffreddatasi un po’. La maschera è pronta, la posiziono sul tuo viso, ti alzi e mi lasci il posto libero sulla poltrona. Ti metti in ginocchio e in modo frenetico mi denudi tirando fuori il cazzo. Con una mano accarezzi le palle, prima col palmo, poi col dorso, appoggi due dita sotto stimolando il perineo, fai su e giù sfiorando l’ano, io inizio a mugolare di piacere, con l’altra passi tutta l’asta fino ad arrivare alla cappella, ne segui la forma e la stringi facendo pressioni, come me alterni tocchi leggeri a quelli più decisi e viceversa. La punta dell’iceberg di carne risponde ai tuoi stimoli. Sollevi leggermente la maschera lasciando libera la punta del naso, prendi ariaa sentendo l’odore virile del mio sesso per rilasciare con la bocca aria calda. Immergi le mani nelle due vaschette e inizi a spalmare dalle palle all’asta fino alla cappella che pulsa per te. Effettui lo stesso movimento con la lingua e poi lo prendi in bocca, assapori maggiormente il gusto con solo la bocca libera senza contare sulla vista. Abbassi la maschera sul naso per respirare e mandare calore sugli occhi, ormai non puoi fare a meno di questo giochino che ti ho insegnato. «un cazzo così grosso non l’ho mai assaggiato, complimenti, soprattutto per la larghezza di 18 centimetri!» dici tra una succhiata e l’altra mentre massaggi le palle e il perineo. Come ho fatto prima io, bevi acqua calda che trattieni in bocca per poi versarla sul mio cazzo duro e voglioso delle tue attenzioni. Spalmi della lozione sui seni e vai di spagnoletta. «è meraviglioso stare in mezzo alle tue tette.» ti dico con la voce piena di virilità Dopo un po’ lo riprendi in bocca, bevi altra acqua, succhi e rilasci liquidi, il mio cazzo è pronto a esplodere, lo intuisci e premi sotto le palle, sai che mi fa impazzire. «sììì Lucrezia, sììì, tutto il mio sperma per teeee.» un fiume di sperma esonda nella tua bocca sgorgando fino alle tette e sul viso.
Ci spostiamo in salotto dove ci mettiamo comodi sul divano.
Mangiamo degli stuzzichini rimanendo nudi, ti offro una tartina al salmone dalle mani e tu fai altrettanto.
Metto una fetta di salame sulla lingua e tu l’avvolgi mordendo la punta del mio lembo di carne per poi prendere l’insaccato e allunghi le mani verso il mio salame intero di nuovo duro per le tue carezze.
«sei una macchina del sesso, l’hai di nuovo duro.»
«sei tu che me lo fai diventare duro con questa facilità!»
Ti sdraio e sono sopra di te, le gambe sulle spalle in una delle mie posizioni preferite, la tua passera vogliosa di essere riempita.
«mi hai dato profonde emozioni con bocca, lingua e mani
. adesso scopami, ficca quel tuo bel cazzo dentro di me!»
Prendo dei pezzetti di frutta e li distribuisco sul tuo corpo, dal collo ai seni, nell’incavo tra di loro.
Li addento con delicatezza facendoti godere, il cazzo struscia sulla tua passera senza penetrarla, il contatto tra i nostri sessi è poesia, il mio diventa ancora più duro, il tuo si bagna sempre più, urla di desiderio.
Finto una penetrazione e mi fermo, poggio un grappolo d’uva sulla tua passera per coprirla, i tuoi occhi di smeraldo sono pieni di sorpresa e lussuria.
Stacco un acino coi denti e tu gemi di piacere emettendo degli urletti.
Trattengo la pepita tra i denti e mi avvicino alla tua bocca offrendo mezzo chicco, lo mordiamo insieme facendo schizzare il succo sui nostri visi. Poi ci baciamo in un bacio appassionato.
«mamma mia, mi stai trattando come mai avrei sognato, godo come cento donne messe insieme!»
«meriti questo e altro!»
Riscendo coprendo ogni singolo centimetro della tua pelle di baci, leccate e morsi, soprattutto sulle tette.
Ripeto il gioco dei chicchi d’uva, sono ben 15 chicchi. Ognuno dei quali ti fa gemere e sussultare.
«questo è un rito solo per te!»
Arriva l’ultimo acino. Lo posiziono sul clitoride, addento insieme il pezzo d’uva e la gemma della tua corona e tu esplodi in un orgasmo prolungato.
Trattengo l’uva in bocca e la porga sulla tua bocca facendola scivolare dentro al gusto dei tuoi umori.
«adesso dammi la frutta che merito!
»
Con la cappella sfioro l’ingresso della tua caverna passionale, la metto dentro piano piano. Aspetti una stoccata possente e invece ne traccio il contorno con movimenti circolari che fanno esultare la tua figa deliziosa.
Ripeto il movimento roteando il bacino, poi m’inarco e do il primo colpo forte mentre avvolgo i tuoi seni con le mani, i capezzoli tra medio e anulare.
La cura dei tuoi seni è ritmata alle penetrazioni. Alterno carezze ad affondi poderosi e profondi, strizzate con pennellate leggere dentro di te.
Andiamo avanti per un’ora.
«oooh ahhhhh vienimi dentro che sto per venireeee.« urli di piacere per le mie stoccate che si fanno sempre più ritmate e profonde.
«sììì, vengooooooo.» sborro dentro di te spingendo più cazzo possibile, i tuoi talloni sbattono sulla mia schiena assecondando il mio movimento.
Guardi l’orologio, mancano 10 minuti alla mezzanotte e vai in camera a prepararti chiedendomi di stare in piedi vicino all’albero di Natale.
Torni vestita da Mamma Natale: il vestito rosso con cappello, il cinturone, guanti di pelle e stivaletti.
Metti una musica sensuale e inizi a muoverti come una femme fatale verso di me.
Appoggi una mano sulla mia spalla e mi giri intorno usandomi come un palo per la lap dance.
«adesso il tuo regalo per essere stato un bravo amante per tutta la serata, mi hai regalato sensazioni uniche.» mi sussurri mordendomi il lobo palpandomi le palle per poi scorrere verso l’asta che riprende vigoria.
Togli il cappello e lo tieni stretto tra i denti afferrandolo dal pompon bianco e lo sistemi sul mio cazzo come fosse un preservativo.
Ti metti in ginocchio e lo denudi, arrivi a pochi centimetri di distanza con la bocca e simuli un pompino senza prenderlo in bocca, lo sfiori appena, agiti la lingua e la fai roteare, lui impazzisce e spinge verso di te, è duro come il ferro e la tua bocca è la sua calamita preferita.
Tiri indietro la testa scuotendola in segno di rifiuto, lo vuoi far impazzire di voglia e lo rivesti col cappello.
Ti rimetti in piedi ed esegui un balletto facendo scattare la cintura.
La usi come frusta e colpissi il pavimento, lecchi la cinghia e poi leghi i miei polsi dietro la schiena.
«Resta qua fermo, vado a recuperare una cosa in bagno.»
Seguo il tuo ancheggiare, il culo magnifico che rapisce il mio sguardo.
Torni con in mano il perizoma e il reggiseno che adagi sul tavolo.
Abbassi lentamente la zip della giacca scoprendo i seni nudi, non hai niente sotto e il mio cazzo ha un sussulto di piacere.
Togli l’indumento e rimani con guanti, stivali e pantaloni.
Mi dai la schiena vai indietro, finché non senti il cazzo che spinge verso il tuo culo. Sculetti su di lui che impazzisce vuole penetrarti da dietro.
Sento la zip abbassarsi e quel panorama venir fuori.
Ti liberi dei pantaloni e rimani con guanti e stivali.
«distenditi a terra!»
Prima mi metto in ginocchio dandoti una leccata veloce alla tua passera bollente e poi obbedisco.
Prendi il perizoma e lo usi come un bavaglio, col reggiseno mi copri il viso.
«adesso sei alla mia mercé!» mi sussurri all’orecchio mentre chiudi il gancetto.
Mi cammini sopra avanti e indietro, per un paio di volte, ti soffermi con lo stivale che strusci dalle palle al cazzo. Io emetto sospiri di piacere, l’odore della tua figa impregnato nel perizoma si espande sul mio volto bendato dal reggiseno.
Ti fermi sulle palle e pigi come se stessi schiacciando il pedale. Prima avverto un po’ di dolore, poi mi rilasso godo.
Ti metti a cavalcioni su di me, sento la tua faccia vicino al mio cazzo, con la lingua attraversi tutta l’asta, fino a prendere il cappello tra i denti. Mordi delicatamente, ho delle vibrazioni di puro godimento.
Dico qualcosa che a te suona incomprensibile per il bavaglio che mi hai fatto, ma senti i miei lunghi respiri e le reazioni della mia spada di carne che aspetta di essere infoderata.
Tiri il cappello con forza e ti dedichi al cazzo. Lo accarezzi con i guanti di pelle, lo lecchi tutto seguendone la forma, la cappella è svettante per te.
Lo prendi in bocca come solo tu sai fare.
Senza preavviso ci Sali sopra.
«adesso guido io le operazioni, sai che mi piace comandare!»
Faccio un cenno della testa per confermare.
Coi muscoli pelvici avvolgi il cazzo, lo baci con la figa. Decidi ritmo e velocità, sei padrona del mio cazzo.
Ti giri dandomi la schiena e cambiando posizione, sei divina. Sento le tue dita sul perineo, lo accarezzano, massaggiano e poi esplorano il mio ano. Prima mi irrigidisco, poi mi lascio andare.
Entri con un dito e sento la pelle del guanto morbida, mi abituo alla penetrazione e la mia erezione ne usufruisce, un altro dito e impazzisco, do dei colpi secchi che ti fanno impazzire mentre tu affondi.
«ti sei lasciato inculare, adesso inculami tu!» urli tra un gemito e l’altro.
Sento che ti sei alzata, ti cerco col contatto fisico e capisco dove sei, giro su un fianco, appoggio un ginocchio e faccio leva per poi appoggiare l’altro ed essere dietro di te.
Ho sempre le mani legate e il viso occultato, il mio cazzo è una bussola che punta verso di te.
Sento il tuo bellissimo culo e affondo la cappella, avverto che con le mani allarghi i glutei e il movimento dei tuoi fianchi agevola la penetrazione.
Do un primo affondo e tu gemi.
«è la prima volta che do il culo, te lo sei guadagnato tesoro!»
La mia eccitazione sale a quelle parole, i miei colpi si fanno intensi e leggeri a fase alternate.
«sììì, cosìììì, cosìììì, inculami, inculami, sei uno stallone. Vienimi nel culo.»
Accelero i colpi, li ritardo, poi di nuovo veloce fino che riempio il tuo ano di sperma.
Mi liberi della maschera di stoffa, togli via il perizoma e mi Sali sopra, strusci la tua passera su di me, la lecco con voglia fino che esplodi nell’ennesimo orgasmo.
Ci baciamo e coccoliamo per poi distenderci aa letto abbracciati.
«è stato meraviglioso, grazie Diego.»
«tu sei meravigliosa, Lucrezia!»
2 commenti:
bel racconto grazie a Diego e a voi per averlo postato
Non credo d'avere la sensibilità necessaria per apprezzare appieno questo racconto così debordante.
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