Riecco la nostra bravissima Clarissa Poggi con un racconto un pò diverso dal solito.
Grazie Clarissa!
Il racconto di un desiderio.
Non leggete, no, non leggete, perché questo è un racconto, il racconto di un desiderio.
Nasce dal ventre e cresce col suo calore. Non posso decidere le parole, né governarle. Sia io che loro siamo in balia del desiderio e delle sue lunghe dita.
La testa dondola impercettibilmente, si culla nel pensiero e si isola dal reale. La pelle diviene sottile, ipersensibile. E' la mente che la trasforma, diafana come il sogno che sto creando. Gli occhi possono restare aperti, non sono un ostacolo, anzi. Solo così posso sperare di controllare la mia creatura; se dormi la perdi, ti sfugge tra le dita e cade nell'oblio.
Pensare al tocco. E' da questo che parto. E i capelli sembrano piume sulla nuca... Corri mente, corri e mescola sogno e ricordo, crea verosimiglianza.
Eccomi in piedi, sola nella camera. La luce gialla e calda, ma discreta. Le tende filtrano il giorno che va chiudendosi. E' l'ora del confine. La linea tra giorno e notte, tra conscio e inconscio, tra razionalità ed istinto.
Il vestito di seta è ancora appeso allo specchio, copre metà della mia figura. Con questa luce la mia pelle è meno pallida, sembra quasi ambrata. Mi sfioro la spalla sinistra, lascio correre i polpastrelli senza premere. I brividi arrivano. Ci sono, sono qui. lo e il mio desiderio. Infilo l'abito con attenzione. La seta scivola come acqua. Viene voglia di sfilarlo e reinfilarlo all'infinito. Mm... II seno senza costrizioni si adegua all'abito, spinge con arroganza sul tessuto leggero. Mi giro e mi sbircio allo specchio... la curva del sedere resa luminosa dalla luce riflessa. Sorrido compiaciuta, scuoto la testa più per sentire i capelli sulle spalle che per pettinarli. Ciocche ribelli come serpenti ramati.
Infilo le scarpe, quelle di pizzo nero che lasciano vedere l'inizio delle dita, passo la mano sulla caviglia fresca...
Mi siedo sulla punta del letto e aspetto, rovescio la testa in avanti e sciolgo le spalle...
I minuti passano silenziosi, si sentono solo le voci dei passanti e qualche auto ritardataria.
Mi sfioro le ciglia, le labbra...
Bussano alla porta. Eccoti, finalmente...
Appoggi il soprabito e mi prendi per le spalle, le tue dita bollenti premono la pelle, ma è diverso dai miei sfioramenti. Volutamente l'avevo stuzzicata. Sapevo voleva sentire pressione, ma da me ha avuto solo brividi e leggerezza. Le tue mani scorrono sulle braccia, le mani. Prendi le dita e ti infili l'indice in bocca. Le gambe si piegano e lei pulsa, piccole scosse ovunque, la mente va a dormire. Dormi mente dormi, non ho bisogno di te. La tua lingua fa sognare e la tua mano sul mio fianco sale con forza, il pollice a tormentare i capezzoli non più arroganti ma bramosi, impazienti. Sto perdendo il controllo, non riesco più a distinguere le sensazioni, solo calore e respiri, brividi e apnea. Sono già di traverso sul letto, il vestito ormai spiegazzato... sta' zitta mente, chettifrega del vestito, rovinalo, strappamelo, basta che riesca a sentirti. Dentro, ti voglio dentro.
I tuoi occhi luccicano diabolici, ma stavolta mi accontenti. La schiena s'inarca al contatto... burro e legno... la bocca aperta lascia uscire suoni che non mi appartengono. Sono tua, non voglio muovere nulla. Braccia e gambe in abbandono, vivo solo del tuo calore.
Scopami scopami scopami...
La mente si sveglia di soprassalto, il sogno è finito, non avrei voluto finirlo così presto, ma il reale chiama autoritario. Lo sguardo corre alle carte e tutto sembra svanito, quasi non fosse nemmeno esistito. Ma l'orologio parla, la ragione ha dormito quasi mezzora e i seni rimangono arroganti.
And indeed there will be time For the yellow smoke that slides along the street, Rubbing its back upon the window-panes; 25 There will be time, there will be time To prepare a face to meet the faces that you meet; There will be time to murder and create, And time for all the works and days of hands That lift and drop a question on your plate; 30 Time for you and time for me, And time yet for a hundred indecisions, And for a hundred visions and revisions, Before the taking of a toast and tea. (T. S. Eliot)
E in verità ci sarà ancora tempo per il fumo giallo che lambisce la strada sfregando la sua schiena contro i vetri ci sarà tempo, ancora tempo per preparare un volto per incontrare i volti che incontri; ci sarà tempo per ammazzare e generare, tempo per ogni fatica e giorni e mani che levano e lasciano cadere la domanda sul tuo piatto; tempo per te e tempo per me e tempo per cento pensamenti e un centinaio di visioni e revisioni prima di prendere un toast e un tè....
1 commento:
Bravissima!
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