Qualche settimana fa vi abbiamo fatto conoscere La Vedova Rossa , una bravissima e giovane scrittrice che ha il suo punto di forza nell’originalità e imprevedibilità delle situazioni che sceglie nonché nella feroce ironia che pervade tutti i suoi scritti.
La Vedova mi ha inviato un racconto che pur nella sua brevità fa intuire di che pasta e bravura lei sia fatta e dal quale emergono le caratteristiche di cui sopra.
Altro non voglio aggiungere se non la raccomandazione di seguire la Vedova su facebook, wattpad e anche sull’altro blog di Tippy (il super celebre Zero In Condotta). Sosteniamo le giovani scrittrici erotiche!
Donato
Strip-tease nella gabbia dei leoni
Sono allo zoo, davanti al recinto di leoni e leonesse. I loro ruggiti sono assordanti. Mi metto a filmare un video, perché adoro i grandi felini (anche quelli piccoli, in realtà). L’inserviente, un tipo alto biondo e muscoloso, ha appena portato da mangiare e ha lasciato il cancello socchiuso. Me ne sono accorta solo io. Vado per chiudere il cancello, ma poi mi viene un’altra idea: se entro per un attimo, avrò un angolo di visuale migliore per realizzare il mio video. Non mi sembra molto pericoloso. Le belve stanno divorando il loro pasto, quindi non divoreranno me, ragiono. Mi nascondo dietro una roccia e vado avanti a filmare.
L’inserviente, dopo che ha finito di buttare i pezzi di carne, se ne va. Io decido invece di rimanere ancora un pochino. Passato qualche minuto, sono soddisfatta. Adesso posso anche alzare i tacchi. Senonché, tornata al cancello, scopro che stavolta è stato chiuso. A chiave.
Dov’è finito il guardiano? Non lo vedo. In compenso una leonessa ha adocchiato me, non essendo più la sottoscritta protetta dalla roccia.
– Signorina, che fa lì? Guardi che è pericoloso. Esca subito – mi urla un tizio di mezza età da fuori.
Fosse facile uscire! Le sbarre sono di ferro e io non sono l’incredibile Hulk. Tentare di scalarle? Non offrono nessun appiglio.
Basterebbe che tornasse il coglione alto e biondo addetto alla pappatoria degli animali, e tutto sarebbe risolto. Ma dove cazzo è andato?
Intanto una seconda leonessa mi ha visto, e anche un leone. Stanno andando avanti a spolpare la loro carne e non sembrano ostili, almeno per ora. Ma vatti a fidare.
– Chiamate il guardiano! – grido. – Sono chiusa dentro.
Capisco dopo un attimo che non è stata una buona idea gridare. I felini, che fino a quel momento se ne stavano buoni, adesso avanzano minacciosi verso di me.
– Distraili – mi consiglia un ragazzo brufoloso e con gli occhiali. Brufolo Bill ha proprio l’aria del classico adolescente nerd che si massacra di seghe.
– E come faccio a distrarli?
– Buttagli addosso qualcosa. Sono come dei gattoni. Ci giocano – ribatte Brufolo Bill.
E cosa gli butto? Il mio iPhone? Con quello che l’ho pagato! Mi sfilo la t-shirt dalla testa e la getto davanti agli animali, che mi ringhiano contro. Un leoncino piccolo la annusa e si mette a mordicchiarla.
– Visto che funziona? Dai, togliti qualcos’altro – mi suggerisce Brufolo Bill.
Mi tolgo il top e lo lancio. Questo se lo accaparra una leonessa. Forse se lo vuole mettere lei? No, lo prende fra le zampe e comincia a strapparlo, contenta.
– Ma avete chiamato il guardiano? – strillo.
– Sì, dei ragazzi sono andati a cercarlo – mi rassicura una signora che potrebbe essere mia madre, ma per fortuna non è mia madre (se mi vedesse in questo momento, le verrebbe un infarto).
Si è nel frattempo radunata una piccola folla. Tutti o quasi mi stanno filmando. Il fatto di essere in topless e di avere quel pubblico mi eccita. Mi sento già bagnata.
Mi tolgo la gonna, poi anche le mutandine (per fortuna che le ho messe). I felini si disputano giocosi i miei indumenti. Io però sono ormai quasi completamente nuda, mi restano solo i sandali a tacco alto.
La gente è in delirio. C’è persino qualcuno che mi acclama. Brufolo Bill poi ha la faccia di uno che ha appena vinto la lotteria. Nel gruppo c’è pure una stangona mora, forse un po’ troppo magra. Deve essere una modella. Sembra indispettita del fatto che io sia al centro dell’attenzione. Mi guarda come se fossi un’esibizionista. Così, di punto in bianco, comincia a spogliarsi anche lei. Mi fa un sorrisetto come per dirmi: “adesso non ti cagherà più nessuno”. Invece è lei che non viene cagata.
Comunque a qualcosa è servita anche la modella. Brufolo Bill, segaiolo dalle mille risorse, prende l’abito della tipa e lo getta oltre le sbarre. Ci voleva, perché i miei vestiti sono già stati fatti a pezzi, e i leoni sono tornati a essere irrequieti.
E finalmente arriva l’inserviente. Ha un mazzo di chiavi in mano.
– Be’, cosa aspetti? – sbraito.
Quello mi lancia un’occhiata da maiale. Mi contempla dall’alto in basso, e se ne sta lì impalato.
– Che cosa aspetta? Su, si muova – lo sprona il tizio di mezza età.
Finalmente il guardiano viene ad aprirmi. Sgattaiolo fuori. Sono salva. E nuda. Però ho ancora i sandali a tacco alto, che mi tornano utili nel rifilare un calcio in mezzo alle gambe dell’inserviente. Ha tardato un po’ troppo per i miei gusti.
La modella ormai non tenta neanche più di competere con me. Ha capito che non è lei la star. Mi si avvicina e mi sussurra in un orecchio “ti voglio”. Io le infilo la lingua in bocca.
1 commento:
che racconto !
Vedova Rossa da preda a predatrice !
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