giovedì 19 ottobre 2023

CHIARE (By Pamela H. Grey)

Con  grande piacere oggi pubblichiamo un breve racconto inedito della nostra amica scrittrice Pamela H. Grey già ospitata in questo blog.

Pamela sta pensando ad un nuovo libro da pubblicare e questo ne potrebbe essere l'incipit. 

La nostra amica si conferma unica nel mescolare raffinatezza e linguaggio quasi aulico con tematiche decisamente bollenti!

Io e Tippy ringraziamo la sempre eroticissima Pamela e vi inviatiamo a comprare il suo precedente libro "Il risveglio di Emy" che non dovrebbe mancare nella bibloteca di ogni appassionato dell'erotismo "hard"

Lo trovate qui!

https://www.amazon.it/risveglio-Emy-Pamela-H-Grey-ebook/dp/B0BG6DDBPR

Buona lettura

Donato

 

Anna era stata allevata in modo da essere sempre rispettabile, riservata e raffinata, ed era stata condizionata a non frequentare ragazzi prima di essere diventata maggiorenne.

Non aveva quindi ancora visto un uomo nudo, se non di sfuggita in qualche fotografia del manuale di anatomia, e lo stesso valeva per se stessa, mai s’era soffermata a guardarsi, a godere delle sue forme voluttuose, sempre nascoste dai casti abiti che indossava.

Così, nessuno, lei compresa, poteva immaginare che avesse, sia pure nascosta, la capacità di godere qualcosa di sporco come il sesso, né che in lei si nascondessero passioni che saltuariamente scatenavano desideri e sentimenti tanto incontrollabili quanto inspiegabili. Anna non sapeva cosa fosse a provocarli, né in che direzione la spingessero le deboli fitte di uno  sconosciuto bisogno che le facevano contrarre le pareti della vagina.

Ma un attento osservatore avrebbe notato che ciò accadeva regolarmente quando suo cugino Alberto, chiaramente acceso di lussuria nei suoi confronti, era accanto a lei, il grosso uccello incredibilmente eretto e perfettamente modellato dagli stretti shorts bianchi.

In quel momento, però, la sua mente era lontanissima da Alberto. La mattina, una delle ore di Italiano era stata dedicata al Petrarca e Anna, come le sue compagne, doveva commentarne una poesia.

 

Prese l’antologia e andò a coricarsi prona sull’erba accanto alla piscina, i seni, lasciati liberi dalla canottiera, schiacciati contro il terreno, le gambe piegate all’indietro, il culetto scoperto dal movimento delle gambe che aveva sollevato la gonna senza che lei se ne fosse resa conto. Qualcosa aveva cominciato a cambiare in lei. Solo pochi giorni prima non si sarebbe sognata di mettersi al sole quasi nuda, ma ora le parve naturale sperare che Alberto la vedesse.

Aprì il libro nel punto dove aveva messo un segno, cominciò a leggere, e si perse in un mare di eros. Era lei stessa quella donna, si immaginava completamente nuda, immersa nell’acqua, appoggiata lascivamente a una grossa pianta, distesa supina con le tette che spingevano contro il cielo le piccole noci dei capezzoli. E Alberto la stava guardando:

Chiare, fresche et dolci acque,

ove le belle membra

pose colei che sola a me par donna;

gentil ramo ove piacque

(con sospir’ mi rimembra)

a lei di fare al bel fiancho colonna;

herba et fior’ che la gonna

leggiadra ricoverse

co l’angelico seno;

La musicalità della poesia, la sua sensualità, la bellezza del rapporto con l’acqua e la natura, la catturarono immediatamente e si trovò a galleggiare in un mare tranquillo e infinito che richiamò alla sua mente Alberto, la cui figura comparve davanti ai suoi occhi con indosso i soli shorts bianchi che evidenziavano la sua erezione.

Tutte le sensazioni che aveva provato senza comprenderle in quegli anni le precipitarono addosso come un’ondata di desiderio incontrollabile.

Lo sentiva crescere come un carbone ardente acceso fra le sue gambe, cercò di resistere a quell’impulso sottilmente osceno che le pareva, anzi, era certa che fosse peccato, ma il desiderio che cercava di scacciare era sempre lì, ad agitarle il cuore, la vagina, l’addome, lo sfintere e s’era esteso rapidamente a tutto il suo corpo ora affamato di sesso, finché esaurita la volontà di resistere non fu più in grado di lottare.  Le mani si mossero quasi automaticamente, una a stringere un seno, l’altra ad accarezzare la peluria che copriva il monte di Venere.

Quella che vedeva era solo un’immagine generata dalla sua mente, ma in quei pochi minuti la sua intera personalità era cambiata e si era aperta come un fiore cresciuto troppo a lungo nell’ombra. Quanto avrebbe voluto averlo accanto in carne ed ossa!

Trasalì quando si rese conto che davanti a lei c’era non un’immagine, ma la persona reale di Alberto e lo vide abbassare di colpo fino ai piedi gli short. Ora aveva davanti agli occhi il vero sesso di un uomo, non aveva più bisogno di immaginarlo. L’uccello di Alberto era in piena erezione e lei poteva vedere le gocce di liquido pre-eiaculatorio che scintillavano sulla fessura della pipì.

Il glande gonfio di sangue brillava illuminato dal sole di metà pomeriggio che filtrava attraverso le foglie degli alberi. Anna fissò gli occhi in quelli di Alberto, sorrise, si alzò e diede un bacio appassionato a quello che finalmente riconosceva come l’oggetto del suo desiderio.


 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Brava, bello lo stile e stuzzicante la scelta del contesto ancora infantile e certamente incestuoso, la consapevolezza delle proprie pulsioni e la libertà da ogni condizionamento finalmente conquistate. Ci sarà il prosieguo? Zippo

Eros ha detto...

bel racconto ! complimenti alla scrittrice Pamela