WELCOME TO TIPPYLAND: dove troverete un po' del mio mondo virtuale ed erotico.Altri tipi di fumetti,altri racconti, riadattamenti, pensieri, fantasie senza censure e assolutamente libere con il solo intento di eccitare e far un po' sognare, mai di offendere nessuno o istigare chissà quali perversioni....se sogni di volare non ti butti dal decimo piano, stessa cosa vale per le fantasie erotiche che non sempre si possono realizzare e alcune restano eccitanti proprio perché irraggiungibili..
giovedì 28 marzo 2019
PONTELLINO presenta: SUPERSEX E I DIAMANTI DI AMSTERDAM (PRIMO EPISODIO)
Oggi il blog lascia lo spazio ad un nostro caro amico GABRIELE PONTELLINO che ci presenta il leggendario primo episodio di uno dei suoi più grandi miti dell'erotismo a fumetti (o meglio a fotoromanzi-porno) SUPERSEX....Grazie Ponty per questa scansione e sopratutto per questa minuziosa e interessantissima introduzione...Se le avventure ultra-vintage di SUPERSEX dovessero piacere molto ai nostri lettori (fatecelo sapere nei commenti mi raccomando!!) potremo magari proporne altre in futuro....ma ora lascio la tastiera al mio amico Ponty:
Gli anni 70 sono un punto di svolta cruciale per l'editoria sexy in Italia, che sia quella delle nuvole parlanti o quella dei rotocalchi a sfondo sexy. Lasciati alle spalle i mitici anni 60, con l'arrembaggio in edicola delle prime riviste del settore più o meno vagamente sexy, con relativi sequestri e maxi multe (ed arresti) ad editori, tipografi e persino edicolanti rei di aver esposto in vendita riviste dalla dubbia moralità, il primo quinquennio degli anni 70 vede una situazione ottimale per l'esplosione del porno stampato. La richiesta di materiale non censurato è altissima - riviste a sfondo vagamente sexy come Men oppure Menelik vantano (nonostante i numerosi sequestri) tirature elevatissime (che oggi gli editori possono solo sognare) - e l'Italia cattolica borghese, benpensante e repressiva della DC fatica ad arginare questo tsunami di trasgressione cartacea. Ma ad un certo punto, e più precisamente il 9 luglio 1975, succede una cosa: il Parlamento emana una legge per la quale gli edicolanti non sono più responsabili del contenuto delle riviste messe in vendita. E' un ulteriore importantissimo e decisivo passo verso la liberalizzazione del porno che, di fatto, arriverà da lì a poco. Per i fumetti, presumibilmente, la prima casa editrice a varcare la soglia dell'hard fu quella con sede a Milano in P.le Cadorna, 11: casa editrice che cambiava nome più spesso di quanto i suoi lettori cambiassero le mutande. Fra questi ricordiamo Edinational, MEC, Emmevi, ma la denominazione che durerà più a lungo - e che senz'altro i nerd fumettofili del settore (fra cui il sottoscritto) ricorderanno - sarà quella di Galax Editrice, con direttore responsabile Silvano Vianello (che aveva preso il posto di Erasmo Buzzacchi). Sinonimo di fumetto trash senza altre pretese che non fossero quelle di mostrare varie pratiche copulative da tutte le angolazioni possibili, questi fumetti anticiperanno la tendenza del porno nei decenni a venire, quando gli editori - e i registi, da un certo momento - si renderanno conto che al loro pubblico poco importa della trama di contorno alle scene "action". Doveroso comunque ricordare le splendide copertine - di tutt'altra pasta dei fumetti che si sarebbero trovati all'interno - con i colori vivissimi di Primo Marcarini.
Per quanto riguarda le riviste di costume e "attualità" fotografica, il passo era già stato fatto addirittura qualche mese prima della deresponsabilizzazione degli edicolanti. Una di queste riviste era la conosciuta OV (che sta per Ora Verità) diretta dal noto Francesco Cardella, già collaboratore di Le Ore e di altri rotocalchi sexy, sul quale non ci dilungheremo troppo perché non basterebbe un libro per raccontare le sue vicissitudini. Sta di fatto che nell'Anno Domini 1975 le pecettature (quelle nuvolette nere atte a censurare le parti intime dei protagonisti) escono quasi definitivamente di scena (rimarranno solamente - usate per nascondere i volti, e si può ben capire il perché - nelle varie rubriche di autoscatto, dove i lettori inviano ai giornali le foto dei loro momenti più intimi).
E' proprio in questo clima di quasi-legalizzazione del porno che uscirà, un anno più tardi, nell'ottobre del 1976, il primo numero di SUPERSEX, qui alla sua 4a (e senz'altro più famosa) reincarnazione.
La strada che porta alla genesi di questa versione definitiva è lunga e tortuosa. La nascita vera e propria di Supersex è sotto forma di racconti settimanali di due pagine l'uno che vengono ospitati nella rivista contenitore Men, in edicola (si fa per dire, visto che la prima decina di numeri è oggetto di maxi sequestri) dal 1966. Lo scrittore - che rimarrà tale per tutta la durata delle storie inedite di Supersex, ben 20 anni - è Alan G.Ferguson, scrittore americano trapiantato in Olanda, e la leggenda (come potete leggere in 2a di copertina di questo numero 1) narra che questi primi racconti apparvero originariamente in appendice al settimanale tedesco "St.Pauli Nachrichten". Ma è tutta una bufala: non esiste nessun Alan G.Ferguson, nè americano nè olandese nè marziano, e nessuno è mai riuscito a fornire prove tangibili che la succitata rivista tedesca presentasse realmente i racconti di Supersex. Si presume che, almeno all'inizio - parliamo dei primi racconti apparsi su Men - si trattasse di una messa in scena per darsi quell'aria di internazionale che all'epoca era molto in voga, e che la produzione fosse esclusivamente italiana. La casa editrice era la Balsamo Editore, di proprietà di Saro Balsamo e della moglie Adelina Tattilo, stessa casa che, l'anno seguente, promuoverà Supersex al rango di fotoromanzo (il titolo esatto della testata sarà "Supersex - il fotofilm fanta-erotico"). Ogni tanto scappa, qua e là, a seconda del clima repressivo del mese precedente, qualche capezzolo e qualche natica, ma nulla di più. Tenete conto che Supersex e Men, nel 1967, risultano comunque le testate più sequestrate dalla magistratura, per cui, anche se sembra strano, è abbastanza logico che nel n.9 si intravedessero molte più forme femminili sotto i riflettori che, ad esempio, nel n.12, dove c'è solo UNA foto in cui fanno capolino un paio di capezzoli!
La 3a incarnazione di Supersex, nel 1971, avviene - sempre sotto forma di fotoromanzo - nella rivista contenitore Menelik, della... Tattilo Editrice. Eh già. Nel 1969, dopo una serie di vicissitudini legali, che costrinsero Saro Balsamo all'esilio forzato dalla madre patria, e di continue scappatelle con amanti più o meno occasionali, quest'ultimo torna in Italia e si trova estromesso e liquidato dalla società editoriale che lui stesso aveva creato. Adelina si era semplicemente stancata delle sue continue relazioni extra coniugali, e nei mesi di latitanza del marito aveva perfettamente capito che era in grado di mandare avanti la casa editrice con le sue sole forze, anche in maniera più efficace. Per cui, dopo una nottata in cui l'iracondo Balsamo, sentendosi dare queste buone nuove dalla moglie, perde le staffe e la pesta per bene, mandandola al pronto soccorso (lui invece verrà ospitato provvisoriamente in carcere) la denominazione editoriale di tutte le riviste edite dalla Balsamo Editore cambia in Tattilo Editrice. Segue separazione, e liquidazione delle competenze spettanti al Balsamo, anche con assegni post-datati. Fine dei giochi.
O no? No. Balsamo tornerà sulla cresta dell'onda con Le Ore della sua nuova International Press (anche se la nuova casa editrice non si chiamerà così da subito) ma questa è un'altra storia.
A 10 anni di distanza dalla prima apparizione di Supersex, sempre la leggenda (o dovremmo dire la storyline) narra che, per la scadenza dei diritti del St.Pauli Nachrichten (mah) subentra questa nuova casa di produzione che lancerà la 4a e più duratura (e famosa) versione di Supersex: la Eva Bauer Production.
Dopo meno di 2 anni i diritti passeranno in mano alla... International Press. Alla fine Balsamo si è ripreso in mano la sua creatura. Sempre che la Eva Bauer Production non fosse già un'altra facciata/società legata a Balsamo, ma di questo non c'è nessuna conferma. Tenete ben presente che, sebbene ormai gli edicolanti potessero vendere liberamente riviste "per soli uomini", rimane fermo il divieto di produrre in Italia materiale pornografico. Fatta la legge, fatto l'inganno: la realizzazione fotografica di Supersex è realizzata all'estero (e più precisamente, per il 99% delle storie, a Parigi) in modo da non avere grane legali, sebbene il tutto sia impaginato, approntato per il fotolito, stampato e rilegato a Sesto San Giovanni e concepito interamente a Milano (comunque non più in là di Cinisello Balsamo, come dice - scherzando? - il grande forumista storico di questa rivista Badabing - torneremo più tardi su di lui).
In quegli anni era la prassi, per i vari rotocalchi come il già citato Le Ore, comprare i servizi fotografici - che apparivano all'interno della rivista - dai mercati nordici (dove il divieto alla pornografia era caduto ben prima) e francesi. L'occhio attento potrà scovare comunque, in queste riviste di cronaca del costume, non su Supersex, anche qualche servizio realizzato clandestinamente in Italia. Per aumentare la confusione, gli editoriali, di pura fantasia, erano redatti come fossero storie vere di vita vissuta italiana. Così la provocante modella Brigitte diventa Giovanna, e un servizio scattato in un normale studio fotografico di Parigi diventa il reportage di una coppia bolognese che decide di aprirsi a nuove esperienze di gruppo.
Tutto questo, vista la cronica mancanza di notizie ufficiali sulla rivista, ha sempre creato un bel po' di confusione e alimentato l'alone di mistero che gravita attorno a Supersex. La casa editrice olandese Eva Bauer, il fatto che Supersex fosse una rivista prodotta inizialmente in Francia e successivamente stampata anche in Italia, lo scrittore americano... tutte ca**ate. In Olanda e in Francia non c'è mai stata una rivista dedicata a Supersex, i francesi manco sanno chi sia, l'unica versione straniera è quella spagnola che proporrà una manciata di numeri tradotti dalla versione italiana, senza nemmeno iniziare dal primo numero.
In Italia Supersex è prodotto per una clientela di persone senza troppi problemi finanziari - basti pensare che il costo del primo numero della rivista (ottobre 1976, ben 2.000 lire) era esattamente il doppio di quanto costasse all'epoca la rivista Le Ore - e si presenta all'inizio stampato su carta di ottima grammatura e con la dimensione di 21x28 cm (sia la grammatura, sia le dimensioni della rivista verranno ridotte più avanti, assieme al numero di pagine: l'unica cosa che aumenterà sarà il prezzo).
La trama è abbastanza semplice: l'alieno Supersex, proveniente dal pianeta Eros, pianeta in cui l'amore è la cosa più importante per i suoi abitanti, subisce un'avaria alla sua astronave che lo costringe ad un atterraggio di fortuna in Olanda. Messosi in salvo appena in tempo dall'autodistruzione della sua navicella, l'extraterrestre, il cui corpo è preda degli agenti atmosferici terrestri, ha solo una possibilità di salvezza: quella di trasferire la sua essenza vitale all'interno di un contenitore umano, che in cambio avrà i cinque sensi (più uno...) amplificati all'ennesima potenza. Inizia così per Supersex (naturale paladino del bene) una instancabile lotta contro il crimine. Con il solo limite che, dopo un po' di tempo, il corpo umano che ospita l'entità di Supersex inizierà a dare segni di cedimento, obbligando il suo ospite a compiere un altro "transfert" verso un nuovo corpo. Questo, in sintesi, il canovaccio che regola i primi numeri di Supersex. In seguito, per esigenze di produzione, la sottotrama dell'entità che ad ogni numero trova un nuovo corpo verrà abbandonata (anche se non del tutto...) Inizierà l'era del più famoso attore che ha prestato il volto (e non solo) a Supersex, Gabriel Pontello.
Il fotoromanzo uscirà dall'ottobre 1976 fino all'ottobre 1985, esattamente 9 anni per un totale di 194 numeri di storie inedite. Dal numero 195 il mensile riprenderà la nomenclatura "Supersex Replay" già usata per una serie di ristampe negli anni precedenti, procedendo ancora per qualche anno con la riproposta delle (quasi) prime avventure dell'alieno. Siamo ormai negli anni della caduta verticale del porno su carta.
Il gruppo di persone che si occupa della produzione lungo questi nove anni rimarrà, sulla carta, invariato (ma tanto sappiamo che si trattava di pseudonimi): Alan G.Ferguson (scrittore e adattatore soggetto e dialoghi); Ludovica Harris (traduttrice italiana); Willy Stüve (regista); Henk Leenders (fotografo); Roland Vigo (direttore di produzione); Marie Thérèse Bligny (segretaria di produzione) e Jules De Witt (produttore esecutivo).
In questo primo numero il ruolo maschile è affidato al semi-sconosciuto Alexander Otto, mentre per l'interprete femminile riprendo di pari passo, dal forum dove ho postato la maggior parte degli album di Supersex, l'intervento di un grandissimo personaggio, Badabing, fan extraordinaire di Supersex che ha avuto la fortuna di vivere in prima persona il lancio della rivista nelle edicole italiane (io ero ancora troppo piccolo):
"Offro un piccolo appunto di curiosità riguardo al particolare “contesto storico” che sarà apparente solo a chi (ahimè …) è abbastanza vecchio per “esserci stato” e dunque di ricordarsi. Sono, questi, contesti che uno “storico” giovane faticherebbe a ricostruire oggi, dalla sola documentazione – “You had to be there”, come si dice....Dunque: al lancio di Supersex, tra gli accorgimenti adottati per assicurare l’interesse (tra i “conoscenti”, s’intende) nella novità editoriale (vedi anche il “regalo allegato”, cui torno più sotto), nei primi numeri sono stati attenti a includere nel cast almeno una attrice di “grande richiamo” dalla scena porno internazionale: attrici cioè già stranote agli appassionati, oppure che erano “nelle notizie” all’epoca (nelle riviste “per soli uomini”, s’intende) perché oggetti di interesse “cross-over” dal cinema “soft” (o dal mondo della pubblicità) al “hard”. In quei tempi ormai così lontani, era quasi impossibile per una modella o attrice ricostruirsi una carriera nel cinema o nelle riviste “mainstream” una volta fatta la scelta del porno … dunque questo impatto “shocking” restava ancora un forte elemento di attrazione per i curiosi – l’idea che “Ma è possibile che quella lì adesso fa il porno?”. Per fare un paragone, immaginate ad esempio se a un certo punto degli anni 70/80, all’apice della loro fama nella “commedia all’italiana”, la Fenech o Gloria Guida si fossero date al cinema porno di alta qualità. Si stenta ormai a immaginare com’erano le cose – oggi, le ex attrici porno arrivano in parlamento (o magari a condurre programmi televisivi). All’epoca, invece, l’impatto fu forte.
Ed ecco perciò (ad esempio) nel numero 6 (“Le modelle assassinate”) apparire una riconoscibile modella non del nudo, ma di una marca nota di profumi francesi; oppure nel numero 3 (il primo in cui apparve Pontello), c’era la Dawn Cumming (chiamata “Joan Koehler” in Supersex), amica stile “groupie” di diversi “rock star” o artisti d’avanguardia dell’epoca e famosa non tanto per essere bella (al massimo è “gradevole”) ma perché lanciata (e intervistata un po’ ovunque in quegli anni) come icona della “donna trasgressiva” anni ’70, resa celebre nel film-scandalo del Festival di Cannes nel 1975, “Sensations” (un tentativo di fare uno porno “mainstream”).
E dunque, la presenza “chicca” di questo primo numero era la Federique Baralle (cognome scritto altrove "Barral”). Anche lei tra le protagoniste nel suddetto film “Sensations” ma già nota per via di diversi films “soft” (spinti) di buona qualità girati nel 1973/74. Viso aristocratico, brava a imitare lo sguardo severo “snob”, che lì in copertina guarda diritto nell'obbiettivo mentre fuma, strafottente (riguardandola, m’è venuto in mente che assomiglierebbe a una Meryl Streep giovane, se la Streep fosse bella :DDD ). Coetanea della Sylvia Kristel (classe 1952), entrambe attive nel 1972-74 come modelle di riviste patinate soft, se ne parlava della Barral e della Kristel in quegli anni come “esordienti” alla pari – ma la Kristel, con il colpo di fortuna di essere stata scelta come protagonista nel primo “Emanuelle” del 1974, fu lanciata. Mentre la Barral si buttò nell’hard e (man mano) scomparve...Date queste premesse, dunque, l’impatto di vedere la Baralle nell’ottobre 1976 sulla copertina di una rivista porno, era notevole. Lei e alcune altre, stra-conosciute e ricercate dagli editori e i registi in quel momento, sono nomi oggi scomparsi dal panorama di chi cerca di ricostruire la storia del porno."
Ora vi lascio a questo primo numero, nostalgicamente rétro, in cui la componente hard, seppur presente, non è ancora ai livelli dei numeri successivi (soprattutto con la venuta - e le "venute" - di Pontello) ma appare ancora influenzata dalle più ingenue influenze pre-porno. All'epoca mi fece rimanere male non poco! :-DDD
Pontellino
PS: A chi volesse approfondire le vicende di Saro Balsamo, Adelina Tattilo, Francesco Cardella e dello sdoganamento dell'hard in Italia consiglio il libro di Gianni Passavini "Porno di carta", della Iacobelli editore.
Per la ricostruzione storica della parabola di Supersex, per ora, non abbiamo ancora scritto alcun libro, ma io e Badabing, da qualche anno, confrontando i nostri ricordi e incrociandoli con le poche notizie ufficiali disponibili, abbiamo riempito le pagine di un topic nel conosciuto forum di SuperZeta...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
8 commenti:
Wwwooowww! Complimentoni!!! Finalmente una iniziativa davvero originale: i fotoromanzi porno! Che nostalgia!
Ragazzi, dopo i fumetti erotici ,.... ora i fotoromanzi porno in B/N: mi fate sentire sempre più giovane!!!
Pontellino; grandissima presentazione! Ma quando pubblicherai anche i fotoromanzi della intramontabile Ilona...??????
Grazie Rob, mi fa piacere che la presentazione sia stata di tuo gradimento: fra quella e lo scan c'è voluto un bel po' di tempo!
(Comunque Supersex non è un fotoromanzo porno, Supersex è IL fotoromanzo porno ;-)
Per quanto riguarda i fotoromanzi di Cicciolina:
Su SZ ho già postato tutta la serie dei primi servizi della bionda ungherese apparsi su Le Ore (raccolti più tardi in uno speciale supplemento). Quelli dove, tanto per intenderci, Ilona era (quasi) passiva, circondata dagli attori/attrici del clan Pontello che ne facevano più di Carlo in Francia...
I fotoromanzi veri e propri di Cicciolina, in origine erano apparsi in coda ai vari Supersex, dal #86 in poi, solitamente divisi in quattro parti di circa 25 pagine ciascuno. Dapprima con il titolo "Il fotoromanzo porno più di Cicciolina" e poi come "Magika & Magika", dove Ilona veniva affiancata da Platinette (stiamo parlando di Marilyn Jess, non del noto personaggio italiano ;-).
Più tardi nelle edicole uscirà anche la serie "Il fotoromanzo di Cicciolina", però trattasi delle ristampe in sequenza delle avventure già apparse in coda a Supersex. Anche questi, per la maggior parte, sono già stati scansionati e postati dal sottoscritto su SZ, nel topic dedicato a Supersex, in coda alle storie del nostro alieno mandrillo.
Grazie ancora Ponty....quando vuoi tornare ospite del blog e presentarci e proporci uno dei tuoi fotoromanzi porno preferiti lo sai benissimo che sei sempre il benvenuto :))))
Bela e dettagliata intro, molto scorrevole. Complimenti! Anche gli scan sono ottimi. Immagino che all'epoca queste storie avessero una carica erotica da epistassi!
Ciao Pontellino, sono Trasf Operation ti ricordi di me? Che dire hai materializzato quello che avevo sempre sperato. Il tuo lavoro e' da vero
encomio la pubblicazione e la raccolta di tutti i numeri e' davvero un lavoro eccezionale, poi con questo numero leggere le pagine cosi come sfogliarle che
dire. Sei un Ganzo
Ciao Trasfer Operation, certo che mi ricordo di te, sei uno dei meritevoli che mi offrì le sue copie inedite da scannerizzare! Poi non riuscimmo ad incontrarci e io recuperai le copie sui vari mercatini, ma non mi sono dimenticato del pensiero.
Grazie per i complimenti, il merito della visualizzazione di questo numero va alla mia amica Tippy, ovviamente.
Immagino che, avendo menzionato la raccolta di tutti i numeri, tu abbia già visto il mio nuovo blog appena inaugurato dove sto iniziando a postare dal #1, con nuovi scan migliorati e a 300 dpi: nel giro di 24 ore si proseguirà con il #2!
Nel caso tu non abbia visto, che aspetti? Ci tengo che un forumista storico come sei tu venga a seguire e lasci un suo commento scritto. Il link è pontellino.blogspot.com
L'invito vale per tutti! ;-)
Ciao, qual'è il link del nuovo blog? Grazie
Ciao dadaumpa, è proprio scrittoun paio di righe sopra :-DDD
Se no, nella colonna di sinistra in alto ("I nostri blog preferiti), c'é il link diretto a "I Supersex di pontellino".
Posta un commento