Prosegue Lost in my memory con un episodio super hot ed eccitante...
Donato
Confusa, frastornata dal piacere, accettavo tutto ciò che mi stava facendo, sentivo le sue dita frugare in profondità nel mio culetto, le spingeva e le ruotava, facendomi germere e perdere il controllo, era letteralmente il mio padrone e manteneva sagacemente il controllo su di me. Chino alle mie spalle cominciò a leccarmi la passerina e il buchino del culo, spingendovi dentro la lingua e facendomi gemere di piacere, sollevai il bacino, allargando le mie belle mele sode, per offrirmi a lui, ormai pronta a farmi penetrare in quel modo, dal suo membro enorme. Comportandomi esattamente come aveva fatto la zia e lui, così come aveva fatto con lei, si fermò, spingendomi nuovamente le grosse dita nel buchino del culo, che pulsava vogloioso,
-:Chiedimelo, voglio che me lo chiedi, bella troietta, dimmi cosa vuoi che faccia!
no, non poteva pretendere questo da me, è vero, mi stavo comportando come la più lasciva delle troie, ma mi vergognavo troppo, alzai sfrontatamente il sedere inarcando la schiena, per offriglielo meglio, sperando in cuor mio, che quella risposta silenziosa bastasse a soddisfare la sua perversione, ma la sua risposta fu un brutale sculaccione, quindi mi ordinò ancora e con voce severa di chiederglielo per bene, non riuscivo a dire nulla, lo volevo, si, ma non avevo il coraggi di dirlo, di ammetterlo a voce alta, non volevo dirlo. Attese un breve silenzio, quindi mi sculacciò prepotentemente, voleva che gli chiedessi di mettermelo nel buchino del culo e non si sarebbe accontentato di un tacito assenso, mi schiacciò ancora e sentii la pelle briciare fortissimo, in quel momento lo odiai, ma cedetti alla sua prepotenza,
-:Lo...lo voglio...dietro...lo voglio dietro...
balbettai sottovoce, vergognandomi come una ladra in chiesa e una lacrima, ultimo residuo di innocenza, scivolò salata, sulle mie gote, bagnandomi le labbra. Aspettavo tremante di sentirlo scivolare dentro il mio buchino mordendo le lenzuola,
-:No piccola troietta, devi chiedermelo bene, devi dire, inculami, sbattimi il cazzo nel culo! Proprio come fa quella gran bella troia di tua zia!
non potevo, mi vergognavo troppo, mi sculacciò ancora, la pelle del mio culetto bruciava in modo pazzesco, mi morsi il labbro inferiore, ma al secondo sculaccione urlai e cedetti,
-:Inculami! Inculami, sbattimi il tuo cazzo nel culo! Sfondami il culo bastardo!
mi vergognavo di me stessa, mi stavo comportando come una vera puttana, ma non riuscivo ad oppormi. Mi puntò la grossa punta dura del suo coso, sul buchino pulsante, deglutii a secco, mi sembrava ancora più grosso, senza poterlo vedere, lo pregai di fare piano, nonostante me lo avesse allargato con le dita, non lo avevo mai fatto ed ero certa di essere troppo stretta per lui. Si avvicinò baciandomi il collo, leccandomi l'orecchio, il suo coso premeva sempre più forte sul mio buchino, ma ancora non si decideva a spingerlo dentro,
-:Dillo ancora, chiedimi di sfondarti il culo, dimmi che sei la mia troia e lo vuoi nel culo!
la sua voce era calda e suadente, ma allo stesso tempo lasciva e contorta, ero schiava, sciava della sua petversione, lo volevo, volevo veramente che lo spingesse tutto nel mio culetto,
-:Sono una troia, la tua troia! Sfondami il culo, voglio il tuo cazzo, sfondami tutta!
sussurrai lasciva, ormai ero veramente pronta a tutto, l'attesa, la voglia mi aveva trasformato in una troietta in calore, avevo messo le mani sulle sode mele del mio culetto e le tenevo larghe, Giovanni, era finalmente soddisfatto, ero la sua troia e sarei stata sua senza nessun tabù,
-:Prendilo tutto nel culo, troia! Ti piace il cazzo!? Ti sfondo il culo piccola puttanella!
ruggì feroce, spingendomi quel suo nodoso affare, nel buchino del culo con violenza, urlai, non riuscii a trattenere quel grido, nonostante stessi mordendo le lenzuola, il dolore fu atroce,
-:Così piccola puttanella! Ti rompo il culo troia! Ah, com'è bello stretto!
nonostante il dolore, riuscii a percepire una vena di sadismo nella sua voce. A confermare ciò che avevo percepito nel vibrare affannato della sua voce, arricchita dal piacere, contribuì il fatto che ritmava affondi lunghi e violenti, che mi facevano sobbalzare sul lettino. Nonostante questa sua violenza, stavo cominciando a godere nuovamente, mi sentivo spaccare in due e il dolore era insostenibile, al limite della sopportazione, ma io godevo come una troia in calore e lo incitavo volgarmente a spingere di più, a sfondarmi. Si fermò, tolse il suo enorme randello dal mio culetto dolorante e mi sculacciò brutalmente, uno, due, tre schiaffi sul mio culetto,
-:Sei più puttana di quella troia di tua zia! Quando le ho sfondato il culo, piagnucolava come una verginella impazzita! Adesso lo vuole sempre nel culo!
sentirlo parlare così della zia, mi feriva terribilmente, ma non riuscivo ad oppormi a lui, ero in balia delle sue perversioni. Mi schizzò dentro il buchino, la sua densa crema era bollente e mi lacsiai andare ad un lunghissimo gemito, sfilò il suo grosso duro coso nodoso, ancora pulsante dal mio culetto, mentre io accasciata sul letto ansimavo spossata da quell'amplesso feroce. Tutto fu avvolto dal silenzio, sentivo il suo denso seme, uscire dal mio culetto e scivolare sulla fessurina. Non riuscivo a muovermi, ma un brusio ruppe il silenzio, riconoscendo subito quel suono, mi girai di scatto, era la videocamera VHS della zia, il bastardo mi stava riprendendo e io voltandomi, gli offrii involontariamente un bel primo piano del mio viso, con il buchetto del culo ancora pieno della sua crema bianca. Lo fissai preoccupata, cosa voleva fare!?
-:Vieni qui troietta, succhiami il cazzo da brava puttana!
mi ordinò con quel vibrato nella voce, che già mi fece pensare, che fosse un sadico, non so perché ma obbedii e cominciai a leccare la punta scura di quel suo grosso palo di carne, con gli occhi fissi sulla videocamera. Mi sentivo strana, avevo paura delle possibili conseguenze e delle sue oscure motivazioni, ma mi piaceva stare lì, davanti alla videocamera della zia, con in bocca quel coso enorme, come una giovane pornostar. L'idea che Giovanni, potesse far vedere quelle scene a qualcuno, mi terrorizzava e allo stesso tempo mi eccitava terribilmente,
-:Sbattimelo nel culo porco! Sfondami con il tuo cazzo duro!
esclamai, non stavo parlando con lui, non stavo guardando lui, il mio sguardo lascivo, era fisso sull'occhio vitreo della videocamera. Stavo interpretando la giovane troia, che voleva io fossi, stavo sul letto, la schiena inarcata per offrirgli il buchino, ormai sfondato, del mio culetto, mi sculacciò, una, due, tre volte, sentivo la pelle ardere e un istante dopo, il suo coso entrare nel mio buchino, brutalmente. Era un sadico e ne avvertivo tutta la perversione, non capendo cosa vedesse in lui la zia, anche se io stessa ne ero follemente attratta e affascinata. Spingeva con una forza incredibile, affondando con brutalità il suo coso nel mio culetto, cercando si capiva bene, di farmi urlare e sfondarmelo il più possibile. Si fermò di scatto, come aveva fatto ogni volta, lo sentii sfilare il coso dal culetto, probabilmente lo fece per inquadrarlo così aperto e pulsante, con la videocamera, quindi con un rapido e potente movimento di reni, penetrò la mia fessurina. Lo sentii entrare tutto, sino in fondo in un di schianto, nonostante fossi un lago, gemetti di dolore, cosa che lo mandò in orbita, con un pollice nel mio culetto, spingeva la sua dura bestia, dentro di me con veemenza, facendomi sobbalzare a ogni affondo. Godevo senza freni, ma ciò che più mi faceva godere, più del suo duro affare nodoso, che mi sconquassava brutalmente, era il fatto di sapere che in quei momenti, mi stava riprendendo. Si fermò ancora e con voce ferma, mi ordinò di mastrbarmi, ero troppo eccitata e sconvolta, era più di un ora che stavamo facendo sesso e non avevo la forza, ma soprattutto non avevo più alcuna remora, cominciai a toccarmi, a penetrarmi con le dita, fissando lasciva il freddo obiettivo, come fosse il mio amante. Mi ordinò di mettermi le dita nel buchino del culo, e in quel momento squirtai. Pochi istanti dopo, lui riversò sul mio corpo, sul mio viso e nella mia bocca spalancata, schizzi densi di crema bianca. Mi sentivo sporca, non era il suo seme sulla mia pelle, era ciò che ero diventata, il modo in cui mi stavo comportando, ciò che lui aveva fatto di me, ma quel senso di impudicizia, era in netto contrasto con il piacere perverso che quella situazione scatenava dentro di me. Ebbe comunque la meglio, la perversione, mi spalmai la sua crema sul seno, sul ventre, caldo mi succhiai avidamente le dita, le spinsi nella mia fessurina, impiastricciandola con quella crema appiccicosa, in fine gattonando sul letto, leccai le ultime gocce dalla punta del suo turgido membro. Ero sfinita, mi sdraiai sul letto a pancia sotto, il buchino del culo, mi faceva male, pulsava ritmicamente, quasi stesse boccheggiando, anche Giovanni, pareva fosse soddisfatto e si sedette accanto a me, poggiandomi una mano sulle mie belle mele sode,
-:Sei una troia incredibile! Adesso questo bel fimino a chi lo facciamo vedere!?
a nessuno, per il cielo, nessuno doveva vedermi fare la troia in quel modo, anche se all'idea mi bagnavo ancora, nessuno avrebbe mai dovuto vedere quel filmino.
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