martedì 9 marzo 2021

MUTANDINE ROVENTI - EPISODIO 2: MARA (By Letizia Amore70)

 

Proseguono le avventure adolescenziali delle lolite di Mutandine Roventi.

Dopo avere conosciuto Lucia scopriamo oggi la sua amica Mara.

Ideato e scritto dall'indimenticabile Letizia Amore.

Donato

Mara

 

Quattordici agosto, la sera la città è in festa, la grande rievocazione storica del matrimonio del signore della città, attira tantissima gente e poco importa, se i fatti sono realmente accaduti o se si tratta di un'invenzione di uno storico, innamorato del luogo. Mara, e Lucia, sono in mezzo alla folla, i ragazzi, Luca, Vittorio, e Marco, sono tornati a Milano, e Teresa, è partita con i suoi per le vacanze. Come ogni anno, Mara, aveva comprato il biglietto del gioco legato a quell'evento, un gioco che Lucia, aveva sempre trovato piuttosto scemo. Mara, appuntò al petto il biglietto della contessa Bianca de Bianchi, e secondo il regolamento, doveva trovare il ragazzo con il biglietto del Conte Opizzo, con il quale poi si sarebbe potuta recare al banco, per ricevere una fetta di torta, che oltretutto e questo faceva impazzire Lucia, non avrebbe nemmeno mangiato, attenta com'era alla linea. Era solo un modo per conoscere un ragazzo, anche se negli ultimi due anni, non vi era riuscita, anzi, le erano capitati due cinquant'enni, ma questa volta si era organizzata, una sciarpa di seta, copriva il biglietto con il nome, in modo che nessuno potesse leggerlo, se non con il suo permesso. Ora aspettavano il passaggio della sfilata storica, con tutti i costumi storici, l'unica parte di tutta la festa, che piaceva ed incantava, Lucia, ma la sua amica stava cercandola dua controparte, strattonandola un po' qua e un po' la. Fillippo, si avvicinò, un bel ragazzo, alto almeno un metro e novanta, con le spalle larghe e, lunghi capelli biondo rossicci, sembrava un norreno,

-:Scusa, credo ti sia caduto questo!

disse, passandole la candida sciarpa, che evidentemente le era scivolata dalle sue spalle, vide il cartellino del gioco e scoppiò a ridere,

-:Ah la contessa Bianca, mi presento, sono il conte Opizzo!

esordì, sorrise porgendo la mano a Mara. Finalmente, dopo due anni in cui le erano capitati due vecchi, era arrivato il principe azzurro, certo, era comunque molto più grande di lei, ma era abbordabile, cominciarono a parlare, camminando verso il banco della torta, Lucia, era stata estromessa; Mara, aveva occhi solo per Filippo; e dopo la sfilata, durante la quale, lui abbracciava la sua amica tenendola stretta da dietro, si allontanò, lasciandola al suo nuovo amore. Mara, era felice, quel ragazzo era molto simpatico, presa la fetta di torta, che lei come ogni anno, non mangiò, si allontanarono, cominciando a passeggiare,  si ritrovarono ben presto distanti dal frastuono della festa. Raggiunsero il mare e si sedettero sugli scogli. Filippo, le mise una mano sulla spalla e la tirò a se baciandola con passione,

"Ehi, ma cosa... per chi mi hai preso!"

pensò lei, ma non reagì, le piaceva, il suo principe azzurro, l'aveva già ammaliata, sentì la sua lingua intrufolarsi tra le labbra e ricambiò quel bacio con tutta se stessa. Era così romantico, pensò lei, come nelle storie che la voce narrante della festa, presentava ogni anno; tantissima gente che lì si era incontrata, si era innamorata e poi sposata, giocando durante la rievocazione di quel matrimonio e anche a lei pareva di aver incontrato l'uomo del suo destino. Quel ragazzo le piaceva moltissimo, non era la prima volta che guardava il mare, in compagnia di un bel ragazzo, ma si sentiva felice, stavano parlando di tantissime cose, si fermò e lo baciò di slancio, lui ricambiò ardente e la sua mano si poggiò sul ginocchio di Mara. Un leggero brivido, era bello, ai suoi occhi come un dio greco, le parole lasciarono il passo a sguardi accesi, si baciarono ancora e la mano di Filippo, raggiunse il limite della minigonna. La mano del suo nuovo amico, massaggiava la sua gamba, scivolando pericolosa tra le cosce, ma ancora nei limiti di sicurezza, Mara, sentiva il fuoco ardere dentro di lei e non sapeva come doveva comportarsi. La baciò ancora, con ardore, stringendola forte, lei sentiva i capezzoli duri, celati dalla sola camicetta, strusciare sul petto di Filippo, nonostante, tante volte si fosse eretta a donna vissuta, in quel momento sentiva il cuore pulsarle in gola. La mano di Filippo, si fece insidiosa esci decisa sotto la minigonna, Mara, Sì morse il labbro guardandolo negli occhi, incapace di fermarlo. Sentì le sue dita premere strusciare sul leggero tessuto che difendeva la sua natura tumida e vogliosa, si sentiva come la protagonista della canzone "Like a virgin", pronta a vivere tutte le esperienze che la vita le proponeva e quando le dita di Filippo, scortarono le sue mutandine per lambire le tumide labbra del suo ventre, si lasciò sfuggire un rantolo di piacere. A quel ragazzo, incontrato poche ore prima, forse non pareva vero che lei fosse così disponibile, spingendo le dita in quella fessura accogliente, urtò sulla barriera della sua verginità e si ritrasse sconcertato. Mara, lo guardò negli occhi, con un lampo di lussuria,

-:Perché non mi porti a fare un giro!

Filippo, ricambiò il suo sguardo, cercando di intuire sino a che punto, quella giovane ragazza, si sarebbe lasciata andare. Gli era ormai chiaro che Mara, era sessualmente esuberante, ma la sua verginità, era altresì un segnale, non pareva certo una ragazza facile, a dispetto del suo recente comportamento e non voleva rischiare. La accontentò, aveva parcheggiato la moto, nella piazzetta lì vicino, quando Mara, vide la grossa Harley Davidson, sgranò gli occhi e sollevata la minigonna, inforcò il sellino, incurante del fatto che si vedessero le bianche mutandine di pizzo, non infilate nella fessura umida della sua fichetta. Ormai certo che Mara, non stava solo giocando, ho acceso la moto e partì, sebbene fosse lì in vacanza, conosceva bene la zona è diretto verso l'entroterra sali fino al Belvedere, dove, dal prato sotto la ripida strada, si dominava tutto il golfo. Tirò fuori dalla borsa della moto una coperta, che tesa sul prato accolse i loro corpi. Mara, sentiva il cuore pulsare freneticamente, Filippo, steso su un fianco, vicino a lei, la baciava e lentamente stava sbottonando la sua camicetta, le baciò il collo, le sue labbra scivolarono sul décolleté, mentre la sua mano si intrufolò decisa sotto la minigonna, le dita scostarono le mutandine e cominciò a toccarla sagacemente. Lucia, chiuse gli occhi, aveva paura e nello stesso tempo, voleva essere sua, le prese la mano e senza dire nulla la guidò dolcemente sul suo membro duro. Aveva abbassato la zip dei pantaloni e lo aveva tirato fuori, Mara, sentì quel corpo caldo e nodoso fra le sue dita, lo strinse delicata, quasi avesse paura di poterlo rompere, cominciò a muovere la mao avanti e indietro. Lui, la sospinse verso il basso, sino a che lei, arrendevole, si trovò con le labbra a pochi centimetri dal suo membro duro. Nonostante le arie che si dava con le amiche, ogni volta che si parlava di sesso, era la prima volta che vedeva un membro eretto così da vicino, intuì subito quale fosse la voglia di Filippo, e schiudendo timidamente le labbra, si avvicinò prendendolo in bocca. Lo succhiò con innata bramosia, mentre Filippo, le carezzava la fichetta, sempre più fradicia di piacere, le sue dita scivolavano nella fessura, premendo sul clitoride. Mara, sentì vibrare quel grosso palo di carne, un rauco gemito di piacere di luca e un fiotto di densa sborra inondò la sua bocca, colta di sorpresa, con la mano di Filippo, sulla nuca, ingoiò per non soffocare, non sapeva come reagire. Era la prima volta che faceva un pompino, lui le carezzò i capelli, il suo cazzo, era ancora duro e lei continuò d'istinto a succhiarlo, l'acre sapore di quel denso liquido, riempiva la sua bocca. Filippo, la fermò, le sfilò lentamente gonna e mutandine, mentre lei, eccitatissima, tolse la camicetta, nuda, fremente di desiderio, lo guardò salire sopra di lei, sentì la dura cappella, premere tra le labbra della sua fichetta, un lampo di paura, voleva fermarlo, ma allo stesso tempo lo desiderava. Non ebbe il tempo di prendere una decisione, quel grosso palo di carne, era già dentro di lei, urlò, mentre l'imene cedeva dolorosamente, lui si fermò. Mara, sentiva la sua vagina pulsare contro quel duro palo di carne, era una sensazione che non riusiva a comprendere, il dolore lentamente si stava attenuando e lui, cominciò a muoversi dentro e fuori dal suo corpo affamato di sesso. Gemette, una sensazione di piacere si stava impadronendo di lei, era bellissimo, puntò i piedi sull'erba per alzare il bacino, Filippo, sapeva bene come muoversi, alternando brevi ed intensi affondi ritmati, a momenti di irruenza che la facevano ansimare voluttuosamente e in brevissimo tempo, riuscì a farla godere una prima volta. Mara, era stremata da quel primo orgasmo e quando lui la fece mettere a quattro zampe, obbedì senza opporre resistenza, in un attimo Filippo, fu nuovamente dentro di lei, in quella posizione, le sembrava che il suo cazzo, fosse molto più grosso e lungo, lo sentiva tutto e in un lampo, giunse un secondo orgasmo. Non era come lo aveva sempre immaginato, il sesso era molto più rude di come veniva descritto nei romanzi, era una sensazione che le toglieva il fiato e la volontà. Filippo, si fermò, il corpo di Mara, era scosso da lunghi fremiti di piacere, le pose le mani sui fianchi, strusciandosi su di lei. Ignara delle sue intenzioni, Mara, rispondeva a quei movimenti oscillando avanti e indietro, contro il suo cazzo duro, la fermò, sentì la dura cappella, premere sul forellino del suo culo e prima che potesse realizzare ciò che stava per accadere, prima che potesse fermarlo, Filippo, le spinse il suo grosso scettro nel culo. sapeva che a molti ragazzi piaceva quella cosa, ma, vergine e inesperta, non aveva mai nemmeno considerato di poterlo fare. Voleva urlargli di toglierlo, ma non riuscva a gridare, il fiato le si smorzava in gola, Filippo, tenendola stretta a se, con una mano sotto la pancia, stava giocando con il clitoride, rimescolandole le idee e soprattutto, confondendo il dolore con una sensazione di intenso piacere. Mara, ne era totalmente sconvolta e nonostante si sentisse lacerare, quando lui cominciò a muoversi avanti e indietro, sospirò rauca, assecondando remissiva i suoi lenti movimenti, Filippo, si fece man mano più irruento, aumentando il ritmo e la profondità degli affondi. In breve lei sentì il suo cazzo nodoso, penetrarla sino in fondo, per poi uscire quasi completamente, ansimava, languidi gemiti rauchi, era un misto di piacere e dolore che le annebbiava la mente, una sensazione a cui non sapeva dare un senso, ne un nome. Il suo corpo fremeva e come un incendio, animato dal forte vento, un violento orgasmo si impadronì di lei, spazzando via ogni reticenza. Era stato capace di impadronirsi di lei, nel corpo e nell'anima, un denso bollente fiotto di sborra, inondò il suo culetto, si morse le labbra, stringendo forte nei pugni i lembi della coperta e mentre Filippo, si coricava al suo fianco, gli mollò uno schiaffo, con tutta la rabbia che aveva in corpo,

-:Mi hai fatto male, bastardo! Mi hai rotto il culo!

urlò, poi si chinò su di lui e lo baciò con veemente passione. Le sorrise, la guancia arrossata dal violento schiaffo e tirandola a se, ricambiò quel bacio infuocato, le posò una mano sul culo e le spinse un dito nel bucino dolorante,

-:Hai un culetto fantastico, ora che è bello sfondato, la prossima volta ti farà meno male!

le disse rispondendo ironicamente al suo schiaffo, Mara, lo guardò inviperita, ma non seppe resistere al desiderio di baciarlo. restarono stesi sull'erba a guardare le stelle, nonostante il fuoco della passione non si fosse spento, in quel momento ci sentivamo entrambi pervasi da un tenero sentimento romantico. Erano quasi le due, quando, esausta e ancora incredula di ciò che aveva fatto, si alzò per rivestirsi. Filippo, aveva ancora voglia di lei, ma dovette desistere e accontentarsi della sua promessa di rivedersi ancora.

 


2 commenti:

Fausto ha detto...

La località e Lavagna, in provincia di Genova e la festa è la "Torta dei Fieschi" conosco bene la zona e negli anni 80/90 era veramente un bel posto dove scovare avventure estive...

Anonimo ha detto...

Serie leggera ma riuscita di giovani e spensierate ragazze.