giovedì 28 novembre 2024

E' STATO MAGNIFICO (By Clarissa Poggi)

 


 Torna la nostra amica Clarissa Poggi e ci descrive con la sua consueta abilità e bravura un focoso incontro amoroso .

Grazie Clarissa!

 

Donato

 

 

 È stato magnifico

Ci siamo, mi dico dandomi l’ultima passata di mascara sulle ciglia.
Mi guardo allo specchio e ciò che vedo mi piace. Spero apprezzi anche lui.
È da così tanto che abbiamo fantasticato su questo momento che quasi non mi sembra vero sia arrivato.
Ha prenotato in un posto carino, a circa mezz’ora di strada.
Passerà a prendermi alle sette…
Esco dal bagno, il makeup è perfetto, ho indossato anche l’intimo, un audace completino nero di pizzo.
Faccio un rapido inventario dei vestiti che potrebbero andare bene. Scelgo infine un top di seta verde molto leggero e una longuette nera, tacchi alti, anch’essi neri e una pochette color pesca: spero che vedendomi la sua prima reazione sia un’erezione. Scosto i capelli lunghi e leggermente mossi sul lato destro, ricadono morbidi sulla spalla, sfiorano il seno. Sento il telefono vibrare nella borsetta, emetto un lungo sbuffo per calmare i nervi, lancio un’ultima occhiata allo specchio e mi dico che sono una figa pazzesca… Due ore di preparativi sono servite!
Scendo le scale di marmo sulle quali i tacchi producono un rumore secco e sordo. Apro il portone e lo trovo lì ad aspettarmi in auto, sta armeggiando con l’autoradio ma si accorge della mia presenza e solleva lo sguardo sorridendomi, rivelando una fila di denti bianchissimi. È di una bellezza disarmante e io sento il cuore mancare di un battito. Mi apre la portiera, l’afferro e mi infilo nell’abitacolo. Mi accomodo sul sedile di pelle e allungo leggermente le gambe. Mi guarda intensamente, dischiude le labbra, si avvicina e le posa alle mie. Sento che le mutandine bagnarsi leggermente, ricambio il suo bacio con piacere. Si scosta e ci guardiamo: Sei splendida ,mi dice. Arrossisco leggermente e lo ringrazio. Indossa un completo dal taglio moderno, una camicia di un pallido azzurro e noto che ha scelto di non mettere la cravatta. I primi tre bottoni della camicia sono aperti e così intravedo il petto e la linea elegante del collo…
Ci avviamo per andare a cena e già dopo pochi metri poggia la mano sulla mia coscia. Ricalco il suo gesto, ma la mia scelgo di appoggiarla più su, vicino al suo inguine. Sfioro appena il suo sesso. Lo guardo: sto immaginando che inchiodi, mi trascini fuori e mi sbatta brutalmente sul cofano caldo della macchina, lì in mezzo alla strada. Mi mordo il labbro. Nota il mio fremito. Mi ridesto dai miei peccaminosi pensieri e iniziamo a parlare del più e del meno. Il viaggio è piuttosto breve e giungiamo al ristorante: il mio preferito. Il maitre ci fa accomodare al nostro tavolo, leggermente appartato rispetto agli altri, ad attendermi un mazzo di peonie rosa e bianche: le mie preferite. Sento la mia vagina contrarsi e rilassarsi diverse volte. Vorrei spingerlo su una sedia e scoparmelo, ficcargli la lingua in bocca e sentirlo godere, invece lo guardo con gli occhi lucidi e lo ringrazio sinceramente per il bel gesto. Mi sposta la sedia così che possa accomodarmi e si siede di fronte. La luce della candela disegna sul suo volto una danza delicata. Ha pensato a tutto, vino e menù, tutto magnifico, naturalmente.
Vado alla toilette, sono così vogliosa. Mi inumidisco due dita, allargo le gambe e mi accarezzo la fica perfettamente rasata. Entro ed esco, assaggio il mio sapore, mi sfilo il perizoma e lo nascondo nel pugno.
Torno al tavolo, mi avvicino al suo viso, gli mordicchio il lobo e abbandono sul suo grembo il perizoma: lo afferra, lo annusa con discrezione e lo infila nella tasca dei pantaloni dove noto il rigonfiamento del suo bel cazzo duro. Vorrei metterlo tutto in bocca e succhiarlo avidamente, ma torno al mio posto, finisco il mio vino e lo guardo seducente: Ho voglia di te, gli sussurro. Si alza quasi di scatto e mi lascia sola per andare a pagare. Torna dopo pochi minuti, mi prende per mano e mi conduce al parcheggio. Apre la portiera posteriore, mi spinge sui sedili, mi afferra le gambe, si piega e mi infila la lingua nella figa bagnata e caldissima. Gemo…
Mi ordina di sedermi e si mette al posto di guida. Pigia sull’acceleratore e imbocca la strada che conduce a casa sua. Scende e mi apre la portiera, mi prende per mano ed entriamo. Mi attacca al muro, lì all’ingresso, solleva le mie braccia sopra la testa e mi bacia, poi passa al collo e scende sul seno a mordere dolcemente. Sposta l’altra mano sotto la mia gonna e infila deciso due dita nella mia figa vogliosa: sono così bagnata. Mi gira e tira giù la zip della gonna, mi sfila la canottiera e slaccia il reggiseno con movimenti sicuri. Mi fa girare verso di lui, mi solleva e mi bacia. Inizio a mia volta a spogliarlo: parto dalla camicia, gli mordo il collo, slaccio la cintura e infilo una mano sotto gli slip. Oh mio dio ha il cazzo duro come il marmo. Voglio leccarlo! Intuisce e mi posa a terra, mi inginocchio davanti al suo turgore e inizio a praticargli la fellatio. Lo sento gemere, le gambe possenti gli tremano leggermente. Mi fa alzare e mi trascina in salotto, mi sdraia sul caldo tappeto, mi apre le gambe e inizia a divorarmi la fica. Infila le sue dita lunghe e sinuose e partono dei getti che lo mandano in visibilio. Si libera finalmente dei pantaloni e in poco è su di me. Mi alza la gamba sopra la spalla e mi penetra. Oh mio dio, è pura estasi! Affonda ancora e ancora dentro di me, a ritmo sempre più sostenuto. Mi bacia con passione e mi perdo completamente al piacere. Mi abbandono all’estasi…
Esce. Mi gira a 90, mi allarga le natiche, si sofferma, sento il suo respiro caldo e poi la sua lingua inizia a deliziare il mio ano. Con la mano comincia a masturbarmi. Sento la lingua entrare dietro, inizio a dilatarmi piano. Mi piace ciò che sento: tra noi c’è una sintonia perfetta. Mi sento così aperta, così vulnerabile tra le sue movenze esperte che mi chiedo perché il nostro incontro non sia avvenuto prima. Ma ogni cosa arriva a suo tempo. Continua a leccarmi,  con un dito mi sfiora, poggio la testa sul tappeto, sono pronta a tutto. Sei così buona mi dice, è appena un bisbiglio ma lo sento chiaramente. Con sicurezza mi afferra i fianchi, mi attira a sé e lo infila nuovamente nella mia figa in fiamme. Infila l’indice della mano sinistra nel culo e disegna movimenti circolari. Sono brilla ed eccitata, ogni cosa aggiunta mi manda in estasi.
Sputa sul mio culo, mi fa sdraiare sul fianco e mi chiede se lo voglio dietro: gli dico di sì. Mi tocca davanti, sul clitoride, e col suo bel cazzo strofina il mio buco dietro. Mi afferro la natica sinistra e lo invito a entrare spingendo il culo verso di lui. Si lubrifica ancora con la saliva e spinge con la punta. Con fatica entra e si libera in un gremito di piacere. Mi scopa il culo in quella posizione, sento che gli piace il pertugio così stretto e caldo.
Mi stringe a sé, non smette di sbattermi…
Mi piaci tanto, mi sussurra all’orecchio…  Anche tu, gli rispondo in un sibilo. Dopo pochi minuti il suo cazzo è gonfissimo, so che sta arrivando al culmine, lo sento. Gli ordino di sborrare, e lui lo fa, nel mio culo. Mi riempie di sperma denso e caldo e mi infila due dita nella figa ancora bagnatissima. Mi bacia sulla spalla, ha il fiatone. Si abbandona agli ultimi istanti di piacere e abbracciandomi mi dice: È stato magnifico.
Lo guardo e sorrido chiudendo gli occhi


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