giovedì 15 giugno 2023

E VENNERO TUTTI FELICI E GAUDENTI: BIANCANEVE



E dopo Cenerentola, ecco un'altra regina dell'immaginario fiabesco: Biancaneve. Al parti della ragazza con il volto sporco di cenere, la bellissima principessina dalla pelle bianca come la neve è sicuramente la fiaba più famosa, amata e rivisitata al mondo. Sopratutto sul versante erotico e porno forse Biancaneve batte Cenerentola come rielaborazioni, perché in effetti il suo intreccio fatto del culto del bello e della seduzione, delle gelosie e faide familiari, ma soprattutto della parte dove una giovane ragazza convive da sola con ben sette uomini , ha acceso maggiormente le fantasie morbose di molti autori. Tra le più famose e riuscite rivisitazioni erotiche il primo posto è da attribuirsi alla magnifica serie italiana a fumetti Biancaneve disegnata dal grande maestro Leone Frollo nel 1972 per la Edifumetto , ideata da Renzo Barbieri su sceneggiature di Rubino Ventura. Chi non la conoscesse ancora, su l'altro mio blog Zero in Condotta, dedicato ai fumetti sexy vintage italiani, può trovare in successione molti episodi di questa serie cult, riedita e restaurata dal mio socio Isidoro Bruno, grande estimatore del maestro Frollo e in particolare di questo fumetto (CLICCATE QUI). Alla Biancaneve a fumetti seguì, sempre in Italia, anche una parodia comic-erotica cinematografica intitolata Biancaneve e co. nel 1982 (molto vagamente basata sul fumetto di Frollo), mentre all'estero la cinematografia porno si sbizzarrì in innumerevoli film a luci rossa dai titoli più improbabili divenuti oggi delle barzellette. 
Prima di parlare di questa versione a fumetti della Tufos, è utile ricordare che, anche in questo caso, l'origine di questa fiaba, come di molte altre, è quasi sicuramente italiana. Noi siamo sempre stati convinti che Biancaneve fosse tedesca, creata dai soliti fratelli Grimm, sicuramente la loro è la versione più famosa ed esportata, quella che poi è stata la base per il classico film di animazione di Walt Disney, ma nei fatti storici è il nostro geniale Giambattista Basile che (anche in questo caso) per primo, in una delle sue novelle italiane intitolata Il Corvo, introdusse la figura di una fanciulla bellissima dalla pelle bianca come la neve e le labbra rosse come il sangue. La trama di questa fiaba prende poi direzioni diverse da quella dei Grimm, ma si ispirava sicuramente all'ideale nobile e principesco di allora, che vedeva nella carnagione molto bianca un simbolo di nobiltà, ma anche di bellezza e fragilità femminile. Alcuni storici di fatto sostengono che Biancaneve sia nata su delle fantasie popolari, sempre italiane, speculate sopra la figura della bella marchesa veneziana Giovanna Zezzera , che aveva appunto una pelle diafana e delle labbra di un rosso molto acceso. Questa giovane e bella donna intrecciò numerose relazioni con i componenti maschili della famiglia "Corvi" di Sulmona. Insomma la marchesina dalla chioma nera come le penne dei corvi, che sedusse un'intera famiglia di "Corvi" (forse ben sette uomini), fece si che la fantasia del popolo galoppasse fino a giungere alle orecchie del Basile che la rielaborò appunto in una fiaba intitolata Il Corvo. La novella ha fatto poi il giro di tutta Europa e giunta in Germania ha subito ulteriori varianti legate ad un' altra figura nobiliare tedesca dell'epoca, quella della graziosa, ma sfortunata Maria Sophia Margaretha Catharina von Erthal. La giovane fanciulla, per una faida familiare orchestrata dalla sua matrigna, fu costretta ad abbandonare la sua casa e la posizione nobiliare, per vivere come un' eremita in una casetta nel bosco vicino a una zona abitata da minatori. Questi minatori probabilmente divennero l'unica compagnia della povera ragazza, essendo, a quanto pare nella realtà, dei bambini (e non dei nani), ovvero dei figli bastardi e ripudiati come lei dalle proprie famiglie e costretti a campare facendo i minatori....Vista la loro piccola e minuta statura di fatto potevano muoversi agilmente negli stretti cunicoli sotterranei di allora...Pensate un po'!
La giovane morì poi di vaiolo, leggenda vuole che il suo cadavere fu esposto nel bosco da questi "bambini minatori" per un po' e celebrato dagli abitanti del villaggio che vedevano in lei una martire ed eroina e riversavano invece l'odio verso la matrigna, considerata ormai una strega (anche per come sfruttava la povera gente dei suoi feudi). La storia della mela avvelenata invece pare essere ispirata alla morte, sempre in quell'epoca, di un'altra sfortunata nobile fanciulla, stavolta di origini belga,  Margaretha von Waldeck, che sempre per una faida familiare e di interessi ereditari, fu avvelenata da un alchimista forse proprio con una mela imbevuta nel veleno. Anche lei come Biancaneve era bella, mora e dalla carnagione molto chiara, orfana di madre, con una matrigna e un padre che, guarda caso, aveva come possedimenti anch'esso una miniera dove lavoravano uomini affetti da nanismo e dei  bambini. Insomma tutte queste dicerie, insieme alla fiaba di Basile alla fine arrivarono ai Grimm che più volte rielaborarono la loro versione prima di pubblicare quella definitiva che tutti conosciamo. Nelle prime versioni ovviamente c'era un abbondare di elementi macabri e morbosi, con un particolare alquanto importate, ma poi totalmente ribaltato nella versione finale: La cattiva strega, nemica della protagonista, non era una matrigna, ma la madre stessa di Biancaneve, gelosa della bellezza sfolgorante di sua figlia, cresciuta ancora più affascinante  e ammirata di lei. La mamma ha uno specchio magico che le mostra quanto anche suo marito sia arrivato ad ammirare e desiderare la figlia. Credendo di essere presto sostituita come regina, ordina quindi a un servo di portare la ragazzina nel bosco e ucciderla. Il servo deve portare alla regina madre il cuore della figlia come prova dell'avvenuta uccisione, ma questi preso da compassione, la lascia scappare nel bosco e uccide un cerbiatto al quale strappa il cuore. La falsa prova, nella prima versione del racconto, viene mangiata dalla regina cattiva che si dimostra una vera e propria cannibale (tra le altre cose!).
I nanetti delle primissime versioni sono meno amabili, più diffidenti e costringono la ragazza a lavorare per loro in cambio di ospitalità. Anche l'arrivo del principe ha connotazioni ben più morbose: vedendo il cadavere di Biancaneve, il giovane impazzisce, si trova terribilmente attratto da quella bellezza pura e virginale da provare veri e propri istinti necrofili. Ordina allora ai suoi servitori di portare la bara di cristallo nel suo palazzo e durante il viaggio poi capita che uno scossone faccia sobbalzare il corpo della giovane, provocando il rigetto del pezzo di mela avvelenato e il conseguente risveglio. Il finale originale poi prevedeva una punizione sanguinosa per la malvagia madre,  che invitata al matrimonio della figlia viene costretta dai nuovi regnanti a ballare con scarpe di ferro incandescenti fino a morire dissanguata davanti agli occhi gaudenti di tutti. Tutta questa crudeltà, venne via via molto edulcorata, a cominciare dalla mutazione del personaggio negativo in matrigna e facendo anche sparire la figura scomoda del padre di Biancaneve, un po' come era avvenuto per quello di Cenerentola, evitando così qualsiasi sfumatura "incestuosa".
Poi arrivò Disney e al solito rese ancora più romantico il tutto, inventandosi l'espediente del bacio del "vero amore" che risveglia la Biancaneve addormentata dall'incantesimo del veleno stregato contenuto nella famosa mela.
Veniamo quindi alla versione ospitata dalla nostra antologica sexy fiabesca, che nei disegni al solito riprende vagamente lo stile disneyano, ma poi nei fatti ci offre una maliziosa Biancaneve "Lolita", invidiata dalla lussuriosa matrigna, deflorata da un bel principe azzurro (molto ben dotato) e che una volta scoperte le gioie del sesso, da generosa principessina si prodigherà a condividerle anche con il rude cacciatore incaricato di farla fuori e ... 
Non facciamo troppi spoiler, ma secondo voi , questa Biancaneve come ripagherà l'ospitalità offerta dai  7 nanetti ? E poi anche in questa versione ci sarà la mela avvelenata oppure la strega troverà un incantesimo più "porno" ?! 
Scopritelo leggendo la sexy porno fiaba di questo mese...





 

4 commenti:

Germano ha detto...

Questo fumetto è davvero molto bello, splendidamente disegnato e colorato. Peccato per il watermark sui disegni e la traduzione che ogni tanto zoppica un po'. Si possono avere più notizie sui creatori? Grazie mille per la splendida condivisione e l'interessante presentazione con le origini della fiaba.

Tippy ha detto...

Ciao Germano caro! Il fumetto e l'intera serie Tufos dedicata alle fiabe è molto bello per la qualità dei disegni e l'intreccio torrido delle storie. Purtroppo si hanno pochissime notizie su gli autori, questa versione adattata in italiano io l'ho scaricata in rete, insieme agli altri episodi già pubblicati che hanno tutti questo trademark anche nelle altre versioni inglesi o tradotte in altre lingue...Credo che la Tofus sia una sorta di casa editrice latino americana di fumetti porno on line che marchia le proprie serie nelle sue versioni non premium...Chi si abbona ovviamente ha accesso a tutte le loro serie con tavole più pulite e senza il marchio, anche in una versione animata...La versione prewiew invece lo ha. In qualche modo giustamente ci devono guadagnare. Peccato che non diano però informazioni alcune sui loro artisti coinvolti...

Anonimo ha detto...

Che meraviglia, provoca reazioni erettili a cervello e cazzo dalla prima vignetta...senza ritegno e esagerato, come dovrebbe essere sempre. Zippo

Rick ha detto...

Che meraviglioso fumetto, tanto splendidamente disegnato quanto sporcaccione fino nell'anima.
La tavola 13 è un capolavoro.