Nuovo racconto donatoci dalla misteriosa Beleth che prosegue nel raccontarci la sua vita reale.
Ringrazio Beleth per condividere con noi i suoi poensieri ed i suoi segreti!
Donato
Mi sono interrogata spesso sul perché esisti nella mia vita. Sei entrato a grandi passi nella mia mente senza che io lo programmassi o lo volessi. Senza un reale perché o bisogno.
Ti sei ricavato un angolino nella mia anima, dove stai rannicchiato e poco comodo, certo, ma te lo sei fatto tuo! Non so come abbia potuto permetterlo, ma è successo e ora ho solo due possibilità: godere di questo o rinnegarlo.
So perfettamente che non sono brava a rinunciare alle cose che mi piacciono o che mi fanno stare bene, quindi mi sa che ti godrò... E quel che sarà lo vivrò. Senza paranoie, senza remore, senza tabù.
A casa tua quella sera, mi sono presentata con un vestitino nero leggero, semplice, ma senza mutandine. Te ne sei accorto solo dopo che avevamo finito di mangiare e la reazione che hai avuto quando hai infilato la mano tra le mie cosce, non trovando barriere al mio sesso, mi ha fatto sorridere di piacere. Abbiamo iniziato a baciarci e a toccarci, ma il letto era troppo distante e così abbiamo iniziato a scopare già nel corridoio. Mi sono chinata, tenendomi allo stipite della porta e mi hai penetrata con foga, con fame, facendomi squirtare abbondantemente sul pavimento più e più volte. I miei umori hanno iniziato a schizzare ovunque.
Quando abbiamo smesso, mi sono messa a pulire per terra con un paio di stracci, ma tu non hai resistito e mentre ero a quattro zampe per terra, hai ripreso a scoparmi rendendo vano il mio lavoro di poco prima.
Quando le ginocchia schiacciate sul pavimento hanno iniziato a farmi davvero male, mi hai aiutata a tirarmi su, ma solo per sbattermi sul letto e riprendere ciò che avevamo interrotto pochi secondi prima.
Mi hai aperto le gambe, ti sei sdraiato sopra di me e il tuo sesso, voglioso, duro e sapiente, ha ripreso a scoparmi per bene facendomi venire e bagnando le tue lenzuola.
Ti sei dissetato direttamente bevendo dal mio sesso i miei umori a lungo e con soddisfazione
. Poi li l'ho visto... Ho visto il tuo sguardo che cambiava, lasciando da parte la razionalità, per fare prevalere lui, il tuo istinto puro. Il tuo demone.
Mi piace il tuo demone, che ha fatto capolino solo per pochi minuti ma che ho trovato bellissimo e eccitante.
Hai iniziato a strizzarmi i capezzoli con foga: "ahia... Mi fai male!"
Ti sei fermato subito.
"Non ho detto di fermarti Dottor D. Dolore e piacere originano dallo stesso punto! Quando vorrò che ti fermi te lo farò capire, non preoccuparti"
E da lì è stato un vortice di posizioni, di sesso, di voglie che finalmente trovavano soddisfazione. Mi sono goduta ogni secondo di questo.
Poi, sdraiata a pancia in giù, con te ben piantato dentro di me, hai esternato ciò che volevi davvero: "Voglio vederlo di nuovo, voglio vedere il tuo Orgasmo puro, totale" "Sei sicuro? Ti è piaciuto quindi?"
"Cazzo, si. Ne sono dipendente. Come una droga"
Il mio Oltre è una cosa che non saprei spiegare. Li non c'è null'altro che il mio piacere. Tutto è sospeso. Li è una cosa che riservo davvero a pochissimi.
La volta precedente era capitato senza che lo volessi, anzi... Ho cercato di trattenermi, non sapevo se ti sarebbe piaciuto quello che avresti visto. Ma, a quanto pare, hai gradito molto.
Posizionata sopra di te, con calma, toccandoti, guardandoti, sentendoti appieno, non solo il tuo cazzo, sentendoti davvero, sono andata là.
Là, per un tempo senza tempo, con i tuoi occhi piantati addosso, le tue mani che non hanno ancora capito che devono stare ferme per farmi rimanere sospesa più tempo possibile, sono partita. E avrei voluto starci per molto più tempo, ma poi avresti dovuto prenderti cura di me in un modo che ancora non sai. Con calma e pazienza ti spiegherò come fare per riaccompagnarmi di qua. Per ora devo tornare da sola, meglio così. Sarei completamente dipendente da te in quei momenti e per ora non posso permetterlo. Sono una slave molto lenta e molto accorta e quell'attimo è denso sensazioni e emozioni da gestire con i guanti.
Poi hai goduto tu. Con un orgasmo liberatorio, puro e eccitante. Se penso ancora adesso, al momento in cui sei venuto dentro di me, mi bagno. Mi eccita non poco ripensare a quel momento.
Serata fighissima, appagante che mette di buon umore.
Porterò con me per molte serate in cui voglio dedicarmi piacere il ricordo di questa notte.
Sarai, nuovamente, il protagonista dei miei orgasmi. Non lo so se è un bene tutto questo, ma alla fine all'inferno ci andrò comunque e quindi, preferisco entrarci con grande stile nel girone dei lussuriosi.
2 commenti:
bellissimo racconto complimenti !
Diretto, animale, famelico e molto bagnato...come piace a me. Zippo
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