martedì 23 aprile 2024

IL COLLEGA DI PAPÀ - PARTE 1 (By Lory e Aureliano)

 


Da oggi iniziamo a pubblicare un racconto a puntate che ho ricevuto da una coppia di amici: Lory e Aureliano.

I due si sono conosciuti in rete e nonostante la differenza di età (Lory ha poco più di 20 anni e Aureliano quasi 40)  hanno trovato una forte intesa erotica che sfocia non solo nei loro incontri segreti ma anche in quello che scrivono.

Il racconto è molto eccitante e piacerà molto alle giovani lettrici del blog.

Questo primo capitolo è opera di Lory.


Donato

 

IL COLLEGA DI PAPA’



Sono tornata da scuola e appena entrata in casa, ho notato subito una strana atmosfera: un po’ di agitazione in mia mamma soprattutto, che è venuta ad accogliermi tutta tiratissima, troppo elegante per essere l’ora di pranzo di un martedì qualunque. Abbiamo un ospite. Un collega di mio padre proveniente da una sede del nord Italia della sua azienda, che a quanto pare rimarrà a pranzo da noi. Mia mamma tutta pimpante ci tiene subito a presentarmelo. Sinceramente io, ancora un po’ stanca da una mattinata di scuola e un viaggio in bus super-affollato, vorrei invece, come prima cosa, fiondarmi in bagno e cambiarmi, ma nulla, devo prima fare gli onori di casa. 
Sbuffando mi lascio trasportare in salotto dal’impeto di mia mamma e mi ritrovo davanti un signore molto elegante, moro, alto, fisico sportivo, poco più giovane di mio padre, ma molto più figo di lui. Per un momento rimango un po’ stupita e sto quasi per arrossire, ma tornata in me, accenno un sorrisetto e mi presento per poi chiedere a tutti scusa e correre in bagno e prepararmi meglio per il pranzo.

Ora capisco il perchè mia mamma sia tutta tirata ed emozionata, quel collega di papà è un bono non da poco! Mica scema la mamma!

Seduta al tavolo per pranzare, lui è di fronte a me. A fatica riesco a concentrarmi su altro che non sia lui. Il suo magnetismo mi cattura, noto che anche il suo sguardo fa ben poca attenzione ai discorsi che stanno facendo mia madre o mio padre, ma punta spesso sulle mie labbra. Se bevo o porto del cibo in bocca con la forchetta, il suo sguardo è sempre li. Ho un brivido quando i miei occhi finiscono  poi per incrociarsi con i suoi.

A un certo punto, prima di bere il caffè, arriva una telefonata al cellulare del collega di papà. Scopriamo che c’è stato un problema: L’hotel prenotato dal’azienda e che doveva ospitare per due notti il manager presente al nostro tavolo, purtroppo ha avuto un incidente, alcune camere per un guasto alle tubature, si sono allagate e tra queste proprio quella prenotata dal nostro ospite. Essendo stagione di fiere in città tutte le altre camere sono al completo. Un bel guaio. Attendiamo quindi che l’azienda di mio padre trovi un’altra sistemazione in un altro hotel, ma pare che ovunque sia tutto esaurito, proprio per la grande fiera che si svolge in questi giorni. 
L’unica soluzione è una camera in un Bed and Breakfast in un paese molto distante e scomodo. A mia madre viene subito l’illuminazione 

(guarda caso, sembrava non aspettare altro…)

”Ma caro! Può essere nostro ospite no?...Preparo la stanza dove solitamente ospitiamo Elisa, nostra nipote, quando viene a trovarci; è piccola, ma ha tutte le comodità. Che ne dite?” 

Dicono tutti che alla fine è la soluzione migliore e il bel manager moro decide di dormire da noi. Io naturalmente non sono stata interpellata, anche se la stanza in questione praticamente comunica con la mia, visto che c’è un bagnetto che divide le due camere come passaggio e quel bagno per forza di cose dovrò dividerlo con uno sconosciuto. Ma essendo lo sconosciuto un gran figo, non oso far notare l’eventuale mio disagio.

Prendiamo il caffè e scopro che il manager è interessato alle mie labbra, visto che ha continuato a fissarle per tutto il pranzo. Apprendo che è divorziato ed pure papà. Come età in effetti potrebbe essere mio padre, il fatto che sia un “paparino” accresce la mia morbosa curiosità e il suo fascino. 
I Dilf intrigano sempre un sacco noi ragazzine e ora ne ho uno in casa e dormirà per due notti qui da noi! Quando poi il dilf si alza e chiede di andare in bagno, noto un enorme rigonfio nel pacco del suo pantalone. Mi sento tutta agitata e mi accorgo che anche mia madre ha notato la stessa cosa che ho visto io. Mio padre invece continua a parlare di cose di lavoro, si interrompe solo per rispondere al collega che "certo può usare il bagno" e che  "tra poco andranno in ufficio e poi alla fiera".

Mia madre rossa in volto dopo la visione di quel pacco di notevole dimensioni, fa finta di nulla, mi chiede di aiutarla a sparecchiare e poi di darle una mano per preparare la camera del nostro ospite. Io ancora distratta da quel gran pacco le dico subito “Si mamma, certamente!” come la più servizievole delle sguattere, anche se solitamente a tali richieste sbuffo o mi invento sempre scuse per fare tutt’altro. Il dilf se ne accorge, sorride un po’ malizioso e si avvia in bagno…

Durante tutto il pomeriggio in camera, mentre alterno lo studio alle chat con le amiche su whatsapp non faccio altro che pensare al dilf, ormai lo chiamo così. Non so se è la mia testa che sta ingigantendo le cose, ma il ricordo del suo sguardo sulle mie labbra mi agita tutta, sembrava proprio uno sguardo che voleva mordere quelle mie labbra. E poi quel suo pacco quando si è alzato per andare in bagno…Il pensiero mi fa bagnare un po’ le mutandine. Non riesco a concentrarmi sui libri e confesso la cosa a Giulia, la mia migliore amica nel privato della chat. Lei è ancora più eccitata di me nel leggere quello che le scrivo, vuol sapere tutto, vuole una foto del tipo…Cerco in rete il suo nome e cognome, spunta una sua foto da un social, faccio screenshot e la mando in chat a Giulia. Lei mi risponde con un "TOP" emoticon gigantesco, poi aggiunge che sono una troietta super-fortunata ad avere ospite nella camera comunicante un bono del genere. Cominciamo a scherzare, la chat si fa sempre po’ più bollente. Lei mi stuzzica immaginando che il Dilf di notte usi il passaggio per entrare in camera mia e saltarmi addosso, strapparmi le mutandine e violarmi brutalmente. Quella fantasia mi eccita, ci eccita, per noi ragazzine ancora inesperte l’immagine di un uomo affascinante, più grande ed esperto di noi che senza troppi preamboli ci fa sue è un sogno erotico catalogato come “top”!
La fantasia continua e da cosa a due diventa poi a tre, nella nostra immaginazione anche lei è arrivata in mio soccorso, ma è finita prigioniera della pervertita lussuria di quel bel manager maturo che potrebbe essere nostro padre, ma non si comporta come tale, perché da vero maiale ha preso le nostre testoline e ci ordina di leccargli bene quel suo cazzone grosso e duro!

Allora ci immaginiamo una sotto intenta a leccargli le palle gonfie e l’altra sopra che si occupa della sua cappella. Poi come in un video porno: lui che ci afferra i capelli e guida le nostre labbra e bocche a inumidire bene il suo cazzone una a destra, l’altra a sinistra in un avanti e indietro per tutta l’asta a unisono. Mi sto toccando mentre chatto e so che lo sta facendo anche Giulia. Lei rincara la dose di fantasie oscene e mi scrive che il dilf ora è pronto a infilare con forza il suo bel cazzo maturo dentro la mia fichetta piccola, strettissima perché ancora vergine. Sento che sto per venire, l’immagine è troppo forte, irresistibile, gemo, mi mordo le labbra, ma devo interrompere l’orgasmo sul nascere… Quella cafona di mia madre è entrata in stanza senza neanche bussare per avvertirmi di prepararmi che andiamo a cena fuori con papà e il suo collega! Per poco non mi becca con le mani dentro le mie mutandine.

Al miglior ristorante della città ci sediamo ad un tavolo prenotato vicino a una vetrata con vista giardino. Mia mamma non è mai stata così bella ed elegante, indossa un abito stretto intero di un colore cangiante che la illumina tutta e mette in risalto le sue belle curve e il suo volto che, nonostante l’età, è ancora giovanile se bene aiutato dal trucco. Fa un sacco di moine stucchevoli al collega di mio padre che è sempre più figo, indossa un paio di occhiali da intellettuale che lo rendono anche un po’ autoritario. Mio padre invece sembra non stare troppo bene. In fiera ha mangiato non so che cosa, è pallido dice di avere disturbi allo stomaco e mia mamma distrattamente gli consiglia di ordinare per lui solo riso in bianco, ma è più presa a far colpo sul bel collega di suo marito. 
A me, al Dilf e alla mamma arriva quindi un bel piatto di spaghetti allo scoglio, al povero papà del tristissimo riso in bianco. Iniziamo la cena e la mamma, tra una forchettata e una chiacchiera se la ride, ma ogni tanto noto che fa delle strane espressioni e si mordicchia il labbro. Noto anche che il dilf, mentre col tovagliolo mi pulisco un po’ le labbra dal’unto degli spaghetti punta i suoi occhi li, ancora sulla mia bocca. La cosa mi eccita molto e allora indugio di più col tovagliolo sulle mie labbra, quasi al rallentatore, tiro fuori anche leggermente la lingua, mi tiro un po’ il labbro inferiore. Lui osserva e sembra gradire molto, ma anche mia mamma sembra in preda a un qualcosa di molto piacevole. Mi volto verso mio padre, che è veramente pallido invece e sofferente. 
Gli chiedo “non stai bene papy?”. 
Lui mi dice di non preoccuparmi.

Torno a guardare mamma e insospettita dalla sua esagerata euforia faccio cadere il coltello e nel recuperarlo a terrà butto un occhio sotto il tavolo: vedo la mano del dilf dentro le mutande di pizzo nero della mamma. Adesso capisco tanta euforia! Prendo il coltello, faccio per alzarmi ma sento un tonfo e un grido allarmato di mia madre!!
Tornata su la vedo in piedi sconvolta con il dilf accucciato per terra che cerca di soccorrere mio padre che improvvisamente è caduto dalla sedia e ora è disteso sul pavimento dolorante…

In ospedale, la dottoressa ci avverte che papà ha avuto una peritonite che ora sta meglio, dorme ed è monitorato, ma che probabilmente dovrà essere operato nei prossimi giorni di appendicite per evitare complicanze. Ci consiglia di tornare a casa e stare comunque tranquilli. Sono cose rischiose che possono succedere, ma per fortuna ora è tutto sotto controllo. Tiriamo tutti un sospiro di sollievo, il Dilf si mette alla guida della macchina di mio padre e ci avviamo verso casa. Mia mamma, ovviamente seduta davanti accanto a lui, per sdrammatizzare si scusa dicendo che solitamente da noi non succedono così tante sfighe tutte insieme, alberghi allagati e peritoniti. Ride insieme al Dilf e la loro risata è complice, quasi malefica. Per un momento ho come il sospetto che quei due in realtà siano una strega e un mago, due villain che hanno organizzato tutto quello per rimanere soli e fare i loro porci comodi. Forse tra poco capiterà qualcosa anche a me, per farmi fuori visto che mi sento tanto il terzo incomodo, se non fosse che lui nonostante l’avvenenza di mia mamma seduta sul sedile vicino, continui invece a fissare di più le mie labbra dallo specchietto retrovisore.

Distesa sul mio letto non faccio altro che pensare al dilf che al ristorante faceva impunemente un ditalino a mia madre, ai suoi occhi fissi sulle mie labbra, al suo pacco così voluminoso…
La mia mano finisce inevitabilmente dentro la mia mutandina e continua il lavoro interrotto nel pomeriggio mentre chattavo con Giulia. Anzi potrei mandarle un messaggio, sentire se è sveglia e raccontargli tutto il casino che è successo. Mi risponde e dopo averle raccontato del Dilf che si sditalinava mia madre anche lei si eccita di nuovo. Scrive che mia madre è una gran troia, scusandosi poi. Ma le dò ragione. 
Sento nel bagnetto scorrere l’acqua della doccia. Scrivo a Giulia che il Dilf si sta "docciando" e lei insiste che devo entrare in bagno senza farmi vedere, fotografargli il cazzo e poi mandarglielo. Le rispondo che è completamente pazza, che non potrei mai farlo, ma lei insiste e anche a me, sapendo che lui è a pochi metri da me tutto nudo viene voglia di fare quella pazzia. 
Scendo dal letto stringendo il mio cellulare, facendo attenzione pian piano apro la porta del bagnetto a metà…Dallo spiraglio mi affaccio con cautela e tra i vapori della doccia lo vedo, svetta un cazzo di dimensioni più che notevoli, già duro e arrapato quindi! Mi accerto di non essere vista e scatto due foto una di seguito al’altra, poi col cuore in gola richiudo la porta e scappo verso il letto.

”Ho la foto!” scrivo a Giulia. Lei non ci crede, dice che la sto prendendo in giro, che la sua richiesta di prima era solo una provocazione e sa che una fifona verginella come me non avrebbe il coraggio di fare una cosa simile. Invece il coraggio l’ho avuto, la foto è davanti ai miei occhi e il cazzo del dilf è enorme! Premo condividi e mando la foto a Giulia. Non ho più risposta per un bel po’, fin quando non mi arriva un messaggio che mi dice:

“Voglio essere sverginata brutalmente da quel cazzo! Bellissimo, mi sono sgrillettata fortissimo vedendolo e sono venuta, non ho resistito. Fattelo quel dilf! Come hai avuto il coraggio di fotografarlo, non lasciarti sfuggire questa occasione! Notte…”


Anch’io guardo quella foto ancora e con una mano mi sgrilletto furiosamente come ha già fatto la mia amica, anch’io ho il suo stesso pensiero, la sua stessa voglia, voglio che quel grosso affare mi apra senza alcuna pietà o timore di farmi male, anzi con l’intenzione proprio opposta. Voglio che mi faccia urlare di dolore estremo e poi di piacere. Ansimo, inarco la mia schiena, sento che sto per venire. Non trattengo il mio grido d’orgasmo e sento che lui nel bagno ha chiuso l’acqua. 

Mi avrà sentita?...

Piena di vergogna e col cuore che batte impazzito, cerco di risistemarmi e vado in cucina a bere un bicchiere d'acqua per calmarmi. Dopo due sorsi sento degli strani rumori venire dalla camera di mia mamma. Sono dei gemiti?!
Senza far troppo rumore lascio il bicchiere sul lavandino, mi avvio pian piano verso camera di mamma e vedo che la porta è rimasta socchiusa. Da uno spiraglio abbastanza ampio vedo filtrare la luce della lampada del comodino dei miei....

Sbircio e quello che vedo mi mozza il respiro e torna a palpitare il mio cuore forse peggio di prima: mia madre è stesa nuda sul letto a gambe larghe e se la sta facendo leccare dal collega di mio padre!  Sta gemendo come una cagna in calore e lui deve essere veramente bravo a farla godere così tanto visto che lei stringe con le sue lunghe unghie rosse il lenzuolo quasi a stritolarlo. Da dove sono non vedo benissimo, allora istintivamente afferro il cellulare che mi sono portata dietro, apro la fotocamera e zummo sulla lingua di lui che ora si infila nella fica di mia mamma. Sembra picchiettarla a ritmo sostenuto. Premo registra video e inizio a riprendere tutto. Anche tutto quello che segue. Lui che una volta fatto venire la mamma, la mette a pecora e dopo un forte schiaffo sulle chiappe chiamandola "troia" inizia a penetrarla furioso, tirandola per i capelli, mettendole le mani al collo. La mamma si trattiene ad urlare per la paura di svegliarmi. 
Se solo sapesse che sono sveglia e la sto riprendendo! 
La vedo fare smorfie assurde di piacere miste quasi a sofferenza, ma sta godendo lo si capisce. Lui non si ferma aumenta i colpi, vedo il suo culo atletico flettersi al ritmo di quella oscena penetrazione. Mia madre sembra crollare con la faccia sul materasso ansimante. 


Lui le dice "Sei venuta troia? Io non ancora..." e continua a sbatterla violento, alternando sonori schiaffi sulle sue chiappe. 

Non resisto più anche se non mi sono toccata perché intenta a riprendere quella scena sento che dalle mie cosce cola il liquido della mia venuta. 
Premo stop. 
Corro in camera mia col fiatone. Un mix di rabbia, gelosia, eccitazione mi sconvolge al tal punto da mandare quel video a Giulia seguito dal messaggio: 

"Guarda! Assurdo...Che maiali!"

Che ho fatto?! Ho veramente mandato quel video?! Si...l'ho fatto. 
Spengo la luce, mi infilo sotto le lenzuola e sento di nuovo aprire la doccia del bagno...

4 commenti:

Eros ha detto...

bravissima Lory bel racconto , cosi reale da immedesimarsi nelle scene ed essere presenti , grazie Donato per il post

Anonimo ha detto...

Bellissimo, eccitantissimo racconto.Voglioso di leggere il seguito. La protagonista è molto vera nella sua freschezza di linguaggio e nella malizia giovanile dei suoi pensieri. La scrittrice è molto brava nel farla vivere tra le righe,sembra quasi una sua confessione di un fatto realmente accaduto. Chissà!

Anonimo ha detto...

Gran talento la Lory, il racconto parte lento e quando arriva a scoprire la vera natura della giovane verginella e della sua mamma diventa un'esplosione molto ben architettata e descritta di fantasia e realtà porno assai. La schietta descrizione della vera indole della ragazzina e dei suoi desideri sconci induce me, uomo maturo, a mettere mano senza indugio al mio pacco già gonfio. Pensando anche a Giulia e al fatto che non tutto è perduto riguardo alle giovani generazioni femminili, per noi che così le abbiamo sempre sognate. Zippo

Anonimo ha detto...

Lory tu si che sai come far arrapare un uomo, che voglia di essere il collega del papà e di sverginarti come si deve mmmmmmmmm