giovedì 7 maggio 2020

GENNY - PARTE 4




Con questa quarta parte continuano le avventure di Genny scritte dalla bravissima e perversa Noemi Conte.

Donato



GENNY PARTE 4
Quando l’uccello perse il suo turgore lo tolse e si allontanò un attimo mentre io rimanevo a quattro zampe e sentivo mio povero sederino sverginato che continuava ogni tanto a contrarsi nei postumi dell’orgasmo.
Non capivo cosa stesse facendo Rocco e quando mi girai per scoprirlo fui immortalata con il culo fuori aperto dalla recente inculata ed il viso che guardava verso l’obbiettivo.
(era proprio una mania questa di fotografarmi con i telefonini…!!!)
“allora come sarebbe questa storia che ti hanno costretto?”
Mi sussurrò Rocco per non svegliare Alex che se la dormiva beatamente inconsapevole di sua moglie con il culo rotto che si faceva fotografare dal suo amico.
Non potevo parlare così vicino ad Alex ma non avevo neanche il coraggio di alzarmi senza essere autorizzata, allora rinculai sempre gattonando fino a quando fui bloccata dal suo piede, poi sempre a bassa voce:
“ho avuto un’idea molto carina, guarda…..”
Mi girai solo con la testa rimanendo nella posa della foto di prima (non avrei saputo dire se fosse un eccesso di obbedienza o se incominciassi, con un po’ di civetteria, ad assumere pose volutamente provocanti) e vidi che prendeva una sedia e la sdraiava in terra su un lato.
Le sedie della cucina erano un po’ retrò con lo schienale che terminava in alto con due pomelli di legno a goccia rovesciata , piuttosto grossi all’incirca dai 3,5 cm ai 2 nella parte più stretta.
Praticamente aveva appoggiato la sedia in modo che lo schienale stesse appoggiato a terra solo su un lato così le gocce stessero, una vicina al pavimento e l’altra a 40 cm da terra mentre i quattro piedini della sedia appoggiavano al muro del piano americano; io, che ormai avevo fatto un cambiamento incredibile nel modo di pensare, capii immediatamente cosa gli fosse venuto in mente e l’idea di mettermi quella gocciolona nella fica, some al solito, da una parte mi inorridiva ma dall’altra mi suscitava una strana curiosità.
Lui venne davanti a me appoggiando le sue gambe sulle mie spalle mi fece indietreggiare fino al pomello ed io regolai l’altezza del mio sedere per farlo poggiare direttamente sulla mia passerina ancora aperta dall’orgasmo precedente.
Era grosso!! Entrò senza fatica ma sentii le pareti della mia vagina che si allargavano per adattarsi al nuovo intruso mentre il piacere saliva in me e la mente non riusciva a non chiedersi che cosa si provasse con il pisellone di Artemio.
Mi resi conto che stavo facendo avanti e indietro su quel gocciolone mentre Rocco mi fotografava.
Ero vicina ad un nuovo orgasmo quando mi sussurrò:
“adesso nel culo”
Rimasi immobile guardandolo in un muto disperato tentativo di convincerlo a rinunciare, ma per tutta risposta, prima mi fece sfilare e poi mi spinse di nuovo all’indietro premendo sulla schiena in modo da abbassarmi quel tanto che la goccia ormai lubrificata fosse a contatto col mio sfintere.
Avevo la forza di volontà di un’ameba e, mentre lui tornato davanti mi spinse con le gambe sulle spalle, sentii l’ano che si dilatava e che e, all’improvviso, inglobava quella cosa dalla forma strana.
Sentii un po’ di dolore ma sopportabile e poi l’ano si rilassò intorno alla parte più piccola.
Lui però voleva che mi muovessi facendolo uscire e rientrare facendomi sentire all’inizio ancora un po’ di dolore quando la parte più larga mi allargava le pareti dell’ano, ma poi il dolore sparì e io continuai il movimento causandomi dei gemiti che non riuscivo proprio a trattenere per quanto avrei pagato non so cosa per non fargli capire che mi stava piacendo anche questo gioco così degradante.
“raccontami forza….”
“mah….cosa…?”
“che vuol dire che ti hanno costretto?..”
“no è che…ooohh”
Mi bloccò mentre cercavo di inserirlo di nuovo:
“se non racconti non ti lascio giocare….”
Che umiliazione, io che pochi secondi prima non volevo ammettere davanti a lui quanto mi piacesse, e adesso invece cercavo di incularmi e lui me lo impediva!!!
A questo punto volevo rimettermi quella cosa dentro a tutti i costi e andai avanti nel racconto con voce bassa sia per il rischio ma anche per l’eccitazione: ormai era il mio corpo che comandava, non più la mia mente.
“E’ un compagno…oooohh…di scuola di Gastone…..ooohh….non so come ci siamo arrivati ma a un certo punto l’ha tirato fuori….ooooooohhhhh…mentre gli facevo lezione ed io…..oooohhh….invece di brontolarlo sono rimasta pietrificata a guardarglielo anche perché è enorme ooohhh non credevo potessero esistere così grossi”
Intanto io mi sodomizzavo ormai spudoratamente e mi piaceva da morire quando, dopo uscito, lo inserivo di nuovo, perché sentivo il culetto che lo accoglieva senza sforzo e mi procurava un massaggio dolcissimo, non avrei mai pensato che si potesse provare piacere con quella parte del corpo.
“in poco tempo mi ha costretto a succhiarglielo ed a ingoiare tutto, non lo avevo ma fatto…..oooooooooohhhhhh……”
Mi stava accarezzando dappertutto fermandosi sui capezzoli e sulla fica ma solo per qualche attimo, poi continuava su tutto il corpo
“interessante, e il sapore ti è piaciuto?”
“….si…..” lo dissi pianissimo ma lo dissi.
“poi mi ha fatto girare per casa con un evidenziatore nella passerina e quando mi ha scritto che dovevo tenerlo fino a sera gli ho detto che saresti venuto te che mi guardavi sempre con uno sguardo da porco…..”
“te ne accorgevi eh…?”
“……si….” Altro sussurro.
“Allora mi ha permesso di toglierlo ma mi ha ordinato di vestirmi in questo modooooohhhhh…indecente e…il resto lo sai…….e poi devo anche fargli il resoconto stasera”
“bene gli manderemo le foto……che maialona, mi stai facendo eccitare per la terza volta, era tanto che non mi succedeva, adesso mi fai un bel pompino mentre io guardo come ti inculi da sola…”
Si inginocchiò davanti a me e si allontanò quel tanto che mi costringeva ad allontanarmi dalla sedia, così entrava l’uccello ed usciva la goccia e poi il contrario.
Andai avanti e indietro per parecchio tempo trovando sempre il buchetto al volo.
Piano piano lui si avvicinava a me diminuendo il mio “range” di movimento fino a quando mi trovai immobilizzata con la sua verga tutta piantata in gola e il pomello tutto dentro di me con la parte quadrata dello schienale che premeva sul mio buchino e iniziava quasi ad entrare finchè mi agguantò le tette stringendomele fortissimo e venne dentro di me mentre io lo assecondai anche in questo venendo con lui percorsa da spasmi incontrollati.
“dammi il numero del ragazzo….”
Io ero ancora con il culo pieno e non avevo ancora finito di scattare in preda alle contrazioni dell’orgasmo, anche se sempre meno frequenti e, come un automa, presi il telefonino che avevo ancora in tasca e, senza sfilarmi dalla sedia, gli dettai il numero, cosciente del passo ulteriore che stavo compiendo verso un abisso di degradazione nel quale mi stavo tuffando senza possibilità di ritorno.
Nei minuti che lui passò a mandare il reportage io rimanevo lì annichilita guardandolo come se io fossi in un'altra stanza e lo vedessi in uno schermo.
Lui finite le missive probabilmente si rese conto dello stato in cui mi trovavo e con insospettata dolcezza mi disse:
“dai Genny, ti aiuto, devi sistemarti un attimo, non vorrai rimanere così tutta la notte…..”
Mi fece sfilare dal gocciolone mi aiutò ad alzarmi e mi tirò giù il vestito a coprire le mie cosce tornite approfittando per carezzarmele.
“sei una donna bellissima……non vedo l’ora di poter accarezzare ancora il tuo corpo”
Poi mi baciò prendendomi entrambe le natiche con le mani ma con dolcezza stavolta mentre io cedevo languidamente a quell’abbraccio.
Sentimmo il rumore dell’ascensore e facemmo appena in tempo a tirar su la sedia, che entrò Gastone.
“ciao Rocco!”
“Shhhh…tuo padre è crollato come una pera cotta….”


Gastone mi guardò con uno sguardo enigmatico che non riuscii a decifrare mentre mi sentivo nuda con la vestaglietta corta e strettissima e disse:
“vado a letto sono stanchissimo…notte”
Appena chiusa la porta del bagno Rocco agguantandomi nuovamente da dietro il culo mi attirò a se:
“vado anch’io bella zoccolona, non vedo l’ora strapazzarti ancora….credo che sarà molto presto…..salutami Alex…..”
Appena fu andato, aspettai che Gastone uscisse dal bagno e mi infilai in doccia provando a lavarmi senza accarezzarmi troppo, anche se,mentre mi lavavo il sedere, non potei fare a meno di infilarci un paio di dita che entravano senza alcuno sforzo sentendomi prendere nuovamente dalla vergogna per il mio comportamento ma anche, ahimè da un brivido caldo.
Mi rivestii con la solita vestaglietta e andai a svegliare Alex.
Non fu facile perché dormiva di brutto, poi lo aiutai ad alzarsi e lui si appoggiò a me che lo accompagnai in bagno.
“grazie Giannina, sei proprio brava….”
Biascicò….
Lo portai in bagno e lo aiutai a spogliarlo mentre lui, seduto sul water, mi fissava la scollatura mentre inginocchiata cercavo di togliergli i pantaloni….
“dai fatti una doccia che ti riprendi un attimo”
“mmmmmhhh che belle tettone, è tanto che non ci faccio due chiacchiere…..come state?”
Mentre lo diceva me le agguantò ed iniziò a stringerle…..non aveva mai fatto così, era il vino o il mio cambiamento in qualche modo arrivava anche a lui?
“dai scemo aiutami così non riesco…..”
Intanto aveva iniziato a palparmi dappertutto, finchè….
“ma le mutande??...ma……sei stata tutto il tempo così???”
Porca miseria!!! Mi ci ero così abituata che non mi era neanche venuto in mente di rimetterle!!!!
“ma no!!...cosa dici??? Mi sono appena fatta la doccia e ora tanto mi metto la camicia da notte….però…..se vuoi non la metto……”
Terminai la frase con fare civettuolo sperando si sfruttare il suo arrapamento per distrarlo dall’argomento.
“mmmmhhh tira un po’ su quella vestaglina…..”
Io obbedii sempre per distrarlo e perchè in fondo…..un altro po’ di sesso…quasi quasi…..(non mi bastava!!! Incredibile!! Avevo fatto più sesso oggi, che negli ultimi due anni!!!!)
“come,…così?”
E dimenando i fianchi feci salire la vestaglia scoprendo le cosce e mostrando la mia fica, poi, non contenta, feci una piroetta mostrandogli il mio sederone per un attimo e poi tornai come prima.
“così mi piaci…perché non lo fai mai? Sei bellissima…aspetta….”
Mi sbottonò il davanti tirando fuori le tettone con i capezzoli che erano nuovamente sull’attenti…
“che spettacolo….dovresti stare sempre così…..”
“ma dai…che dici…”
Risposi comunque lusingata, (se avesse saputo che c’ero stata davvero così e per di più a farmi seviziare dal suo amico…….)
solo che in un attimo mi colse il terrore che lui potesse capire che la mia fichettina o peggio ancora il mio sederino fossero stati appena abbondantemente usati.
Presa dal panico lo rifeci sedere sul water e agitando le tettone con un comportamento che in 17 anni non avevo praticamente mai avuto, gliele poggiai sul viso dicendo:
“ti piacciono, ancora, non ti sembra che si stiano sciupando?”
“ma che dici sono meravigliose!!” mi disse mordicchiandomi i capezzoli mentre con le mani me le strizzava.
Io stavo impazzendo, ero di nuovo eccitata ma la paura di essere scoperta rimaneva enorme ed allora feci una cosa impensabile……
“amore…grazie sono contenta….davvero…ti voglio fare un regalo…so che ti piace ma io mi sono sempre vergognata troppo….”
Mi chinai appoggiando le tette sulle sue ginocchia, allungai le mani sulle sue mutande e liberai l’uccello che era durissimo con già la punta tutta umida.
“Genny…ma…di solito ti fa schifo……non devi se non ti va……”
“No caro voglio farlo…non è che mi faccia schifo…è che mi sono sempre vergognata troppo……ma adesso ti prometto che te lo faccio….dimmi se sbaglio qualcosa ok?”
Intanto lo osservavo come non avevo mai fatto, era abbastanza più piccolo di quello di Rocco ma era bello, molto chiaro con una cappella rossissima tipo ciliegia, avevo voglia di sentirla sulla lingua ma feci finta di esitare rimanendo a pochi millimetri con la bocca aperta senza toccarlo.
Questa cosa doveva essere bella per lui probabilmente perché sentiva il fiato, poi lo imboccai lentamente e timidamente resistendo alla tentazione di muovere la lingua come avevo appena imparato e lasciai che lui mi istruisse facendo finta di essere una allieva molto ben dotata.
Mi piaceva succhiare anche quello di Alex, mi piaceva il cazzo in ogni sua forma, ero perduta completamente!!!
Dopo poco stavo facendo un pompino in piena regola con l’aiuto dei suoi consigli, inoltre la misura più comoda mi rendeva tutto più facile.
Lui come immaginavo non resistette molto e cercando di toglierlo disse:
“non resisto…..basta…vengooooooohhhh”
Io fingendo di non capire continuai come se nulla fosse finchè mi sentii inondare la gola di sperma bollente in quantità veramente abbondante e lo inghiottii tutto fino all’ultima goccia.
“Aaahhh scusa Genny non ho resistito…mi spiace….”
“ma no, non ti preoccupare, vuol dire che sono stata brava allora?”
“Si bravissima…..ma hai ingoiato?”
“Si….ho fatto male? E’ pericoloso??”
Risposi fingendomi preoccupata dimostrando una capacità di mentire e di fingere di cui non mi sarei mai creduta capace.
“ma no, cosa dici, non fa male anzi contiene vitamine…ma era cattivo?”
“no..era un sapore un po’ strano ma non cattivo”
Mentre mi alzavo e mi rassettavo contenta di aver scampato un nuovo pericolo ed in fondo contenta di aver riallacciato un po’ di rapporto fisico con mio marito, sentii un piccolo rumore dietro la porta del bagno che non avevo chiuso completamente…..il cuore mi si fermò….Gastone stava guardando?

1 commento:

Giuliano ha detto...

...se fossi un altro tipo di uomo direi.."stà qua è un bidone aspiratutto"...ma siccome non lo sono dico.."di arte per l'arte"..