Anche questa settimana presentiamo ua nuova serie nata dall'inesauribile fantasia della splendida Letizia Amore.
Trattasi di una serie di storie brevi (ma neanche tanto..) con i più svariati personaggi e le più svariate situazioni.
Sono certo che dopo la lettura tutti avranno fantasie non solo sulla nostra Tippy, ma anche su Letizia!
Donato
La vedevo tutti i giorni, aveva
l'eta di mia madre, quarantadue anni, ma fisicamente poteva essere
tranquillamente mia sorella. Alta, slanciata, ogni giorno la ammiravo dalla
finestra di camera mia, tutti i pomeriggi, con un body fucsia, leggings azzurri
e i capelli legati, si metteva nella sua camera da letto, che restava proprio
in faccia alla mia, con la finestra aperta a fare ginnastica, flessioni,
addominali, piegamenti. Restavo lì incantato da quelle forme piene e mature.
L'avevo notata per la prima volta, quasi un mese prima, per caso e lei quando
notò che la stavo guardando, mi salutò sorridendo, era diventata la mia
ossessione. Era amica di mia madre e sebbene l'avessi già incontrata, a volte
veniva a casa mia, per chiacchierare con lei, prima di allora, non l'avevo mai
guardata in quel modo. Il suo seno, non vistoso ma pieno, il suo fondoschiena,
splendido, alto, tonico, le gambe lunghe e snelle, nel quotidiano era sempre
impeccabile, ma nell'intimità della sua camera, quando faceva ginnastica, ai
miei occhi si trasformava in una dea. Quel giorno la incontrai sotto casa,
indossava un tailleur bianco, con il pantalone, i miei occhi caddero sulle
forme sode del suo fondoschiena, deglutii a secco, non potevo farmi scoprire,
se lo avesse detto a mia madre che figura ci avrei fatto!? Dovevo stare calmo,
Gloria, stava rientrando a casa con le borse della spesa e la mia, fu
un'offerta sincera, non avevo doppi fini, mi offrii di portarle la spesa sino
in casa. Sull'ascensore, un vecchio modello, con le porte in legno, di quelli
che sembrano delle cabine telefoniche. Lei stava davanti a me, il suo profumo
intenso, mi faceva girare la testa, il suo fondoschiena a pochi centimetri
dalle mie mani, erano una tentazione incredibie. Per fortuna eravamo arrivati
al piano e uscendo dall'ascensore tirai un sospiro di sollievo. Se ne accorse,
sebbene capii che non voleva mettermi in imbarazzo, mi sorrise, entrando in
casa sua, sentivo un imbarazzante rigonfiamento tra le gambe, nonostante la sua
età e l'amicizia con mia madre, la vedevo come una donna incredibilmente
desiderabile. La aiutai a mettere la spesa a posto, come avrebbe fatto un
figlio con sua madre, mi chiese se volevo un caffè e mi fece accomodare in
salotto,
-:Se
non ti dispiace, prima vado a cambiarmi, non vorrei sporcare il tailleur!:-
disse
allontanandosi in direzione della camera da letto. Non sapevo che fare,
l'imbarazzo mi tagliava le gambe, mi alzai nervosamente, volevo scappare, ma
non potevo essere maleducato, come un automa le mie gambe mi condussero verso
la sua camera. Cosa stavo facendo!? Mi bloccai, poi troppo eccitato mi
avvicinai alla porta, era socchiusa, di sicuro non pensava che l'avrei spiata,
o lo aveva fatta apposta!? Guardai dentro, aveva addosso il solo perizoma, che
donna, pensai, il suo culo, praticamente nudo era sodo come quello di una
ventenne, nello specchio potevo anche vedere il suo seno pieno, sodo, alto, i
capezzoli grossi e scuri, il mio cazzo pulsava ritmicamente e quasi mi faceva
male, da tanto che stava stretto dentro il jeans. Prese una leggera vestaglia
bianca, dovevo tornare in salotto, cercando di non fare rumore, riconquistai
appena in tempo la mia posizione. Quando tornò, avevo il fiato corto, paonazzo
in viso e non riuscivo a guardarla, mi offrì un Bailey e ci mettemmo a
chiacchierare come due vecchi amici. Mentre parlavamo i miei occhi scorrevano
arditi il suo corpo, era di una bellezza mozzafiato, il suo seno alto sodo,
sembrava voler esplodere, intravedevo i capezzoli duri, che spuntavano impertinenti
sotto il leggero tessuto, la corta vestaglia, celava a malapena le sue cosce
vellutate e di quando in quando, mi regalava scorci mozzafiato del suo
perizoma. Verso mezzogiorno ci salutammo, si avvicinò e mi baciò sulla guancia,
stringendomi a se, i suoi capezzoli strusciarono impertinenti sul mio petto e
temetti si accorgesse della mia erezione,
-:
Sei un bravo ragazzo, molto intelligente, sono stata bene con te, vieni a
trovarmi ogni tanto, sempre che per te, io non sia troppo vecchia!:-
troppo
vecchia!? Stava scherzando, una donna così bella e sexy, non sarà mai troppo
vecchia. Tornato a casa, mi barricati in camera mia, dovevo sfogarmi o
impazzivo, passai davanti alla finestra, era lì, in camera sua, nuda, si girò,
come se avesse sentito i miei occhi accarezzare la sua pelle. Avevo il cazzo in
mano, ma per fortuna, lei non poteva vederlo, mi fece cenno con la mano, come
se dovesse, "cosa guardi birichino" quindi chiuse le tende.
Ero troppo eccitato e quasi senza masturbarmi, schizzai il mio piacere sul
pavimento. A cena, mia madre mi disse che Gloria, nel pomeriggio l'aveva
chiamata e le aveva detto ciò che avevo fatto, "sono morto"
pensai tra me e me, cercando nei meandri della mente una scusa plausibile,
-:Sono
contenta, sei proprio un bravo ragazzo, mi ha chiesto di dirti che se vuoi,
domani ha bisogno di te, per dei lavoretti!:-
la
mia vita mi era passata davanti in un baleno, tirai un sospiro di sollievo,
certo, ci andavo volentieri, anche se sapevo, mi avrebbe sgridato, per averla
spiata dalla finestra, mentre era nuda. Il giorno dopo, andai da lei molto
presto, come si dice, via il dente, via il dolore, meglio affrontare subito la
cosa, anche se avevo paura di non aver più la possibilità di vederla. Mi aprì
con una corta camicia da notte trasparente, non aveva lo sguardo sorpreso,
-:Ciao
Marco, sei già qui? Ma che ore sono?:-
sotto
la camicia da notte, era nuda, divorai il suo corpo, con lo sguardo, sul pube,
un ciuffo ben curato di ricci peli scuri, deglutii vistosamente,
-:Scusa, mi sono svegliata da poco, ma tanto non è niente
che tu non abbia già visto, no!?:-
mi
disse sorridendo maliziosamente, quindi si scusò e disse che andava a mettersi
comoda, la seguii con lo sguardo, era bellissima. Poco dopo tornò, indossava la
vestaglia del giorno prima, ma decisamente più sbottonata, potevo vedere
l'attaccatura dei suoi seni e mentre camminava, vedere anche il suo bel pelo
riccio, non si era messa gli slip. Si sedette sensualmente davanti a me ed
accavallò le gambe, sentivo il cuore battermi in gola, le mani mi tremavano.
Gloria era a suo agio, non mostrava alcun segno di imbarazzo, cominciò a
parlare,
-:Scusa,
non è vero che devo farti fare dei lavoretti, volevo solo parlare con te, di
quello che è successo ieri, ma non ti preoccupare, non dirò nulla a tua mamma!:-
ero
più tranquillo, ma la situazione mi metteva molta ansia, non potevo dimenticare
che sotto la vestaglietta, quella splendida donna era completamente nuda,
-:Ti
rendi conto che sono vecchia!? Ho l'età di tua madre, te me rendi conto?:-
ero
sempre più teso, il mio basso ventre, non rispondeva più alle mie richieste di
star calmo, balbettando cercai di articolare una risposta sensata,
-:Gloria,
co... cosa stai dicendo... io... bèh... io... tu... tu sei bellissima!:-
-:Ti
piace davvero ciò che vedi?:-
mi
domandò, alzandosi facendo cadere la vestaglia sul pavimento. Non credevo ai
miei occhi, si era spogliata completamente davanti me, la mia espressione
doveva essere più che eloquente, perché sorrise maliziosa e mi carezzò il viso,
-:Scusa,
ti ho messo in imbarazzo, vado a vestirmi!:-
-:No,
no... non farlo, sei bellissima, resta così, ti prego, sei una donna
meravigliosa!:-
mi
sorrise ancora e abbassandosi, avevo il suo seno a pochi centimetri dalla
faccia, mi baciò teneramente sulle labbra, ringraziandomi. Non sapevo cosa
fare, stava giocando con me, come il gatto con il topo!? Volevo baciarla,
carezzarla, la volevo, ma ero come pietrificato.
-:Ti
piaccio davvero? Vuoi toccarmi?:-
disse,
prendendomi una mano portandosela sul seno. I suoi capezzoli erano duri come
marmo, il suo seno, caldo, morbido, sudavo freddo, deglutii, mentre lei, ancor
più esplicitamente, posò una mano tra le mie gambe. Si sedette di traverso sul
divano, una gamba sollevata, l'altra poggiata sul pavimento, con le cosce aperte,
offriva al mio sguardo avido, la fessura umida ed accogliente del suo sesso
caldo, incredulo, rimanevo immobile come una statua di cera,
-:Puoi
toccarla se vuoi, puoi anche baciarla, è pulita e profumata!:-
non
me lo feci ripetere, non desideravo altro, mi abbassai e un po' impacciato,
cominciai a leccarle la fessura. Quel profumo, quel sapore intenso, il sapore
del suo desiderio, mi inebriò, come in trance, continuavo a leccare, spingendo
la lingua più a fondo che potevo. Sebbene la mia conoscenza del sesso, fosse
solo teorica, sapevo l'importanza del clitoride e mi accanii con la punta della
lingua, su quel bottoncino magico. Quasi senza rendermene conto, era la prima
volta che vedevo e leccavo una figa, mi sborrai nei jeans, arrossii,
vergognandomi come un ladro. Gloria, mi prese la la testa fra le mani, mi
baciò, sentii la sua lingua, frugare nella mia bocca, alla ricerca della mia.
Posò nuovamente la mano tra le mie cosce e li sbottonò,
-:Succede,
non ti preoccupare, ora ci penso io, sdraiati!:-
la
sua voce, era calda, rassicurante, lentamente mi sfilò il jeans, chiusi gli
occhi, era un sogno, sentii la sua lingua, le sue labbra avviluppare il mio
cazzo, che come per magia, tornò duro,
-:Ti
piace? Il tuo cazzo ha un sapore unico!:-
stavo
già per sborrare nuovamente, cercai di fermarla, volevo scoparla, non mi
bastava un pompino, volevo la sua splendida figa,
-:Vienimi
in bocca, ti prego, dammi la tua sborra!:-
non
potevo dirle di no, oltretutto era tardi, esplosi tra le sue labbra, mentre lei
continuava a succhiare avidamente, sentii le forze, venirmi meno, ma la sua
abile lingua, riuscì a mantenere eretto il mio cazzo giovane e vigoroso. Si
sdraiò, mi tirò a se, il mio cazzo, strusciava sui peli ricci della sua figa,
avevo il fiato corto, mi baciò, questa volta mi lasciai andare e cominciai a
giocare con la lingua contro la sua. La sua mano toccò il mio cazzo, lo guidò
dolcemente e sentii il caldo umido della sua figa fradicia, avvolgerlo, con le
mani guidava i miei fianchi, insegnandomi il ritmo dell'amore, muoveva il
bacino, assecondando i miei movimenti, che ora si facevano più decisi. Gloria,
cominciò ad ansimare pesantemente, stavo facendo godere una donna meravigliosa,
mi sentivo uomo, aumentati il ritmo, fortunatamente, lei mi aveva fatto godere poco
prima con la bocca, altrimenti sarei capitolato rovinosamente. Mi cinse le
gambe dietro la schiena tirandomi a se e mi baciò con veemenza. Ero felice,
immobile dentro di lei, gogevo delle contraddizioni della sua vagina sempre più
ricca di umori, vedevo nei suoi occhi una luce incredibile, un'espressione
paradisiaca, mi prese la testa fra le mani, il respiro corto,
-:Mettimelo
nel culo!:-
sgranai
gli occhi, davvero voleva che glielo mettessi in quel culo fantastico!? Mi
sollevai un attimo, per capire e lei ne approfitto per girarsi alla pecorina,
-:Sbattimelo
tutto dentro, inculami tutta, fammi godere come una troia!:-
anche
mia madre si faceva inculare da papà!? Il dubbio mi sfiorò, ma alla vista di
Gloria, alla pecorina, che si allargava le chiappe, mostrandomi la rosa
pulsante del suo culo, non pensai ad altro, un po' goffamente puntai la turgida
cappella sul buchino e con forza, glielo spinsi tutto nel culo. Gemette, ed io
ebbi paura di aver sbagliato, di averle fatto male,
-:Si,
così, sfondami, sbattimento tutto nel culo, sbattimi come una troia!:-
no,
non avevo sbagliato, cominciai a spingere con forza, tutto, tutto nel suo bel
culo sodo, la scopavo con irruenza, quel buco caldo, si contraeva ritmicamente,
aumentando la sensazione paradisiaca che provavo. La sentii godere ancora, si
lasciò andare a gemiti di piacere intensi, seguiti da spasmi anali incredibili,
ormai allo stremo le sborrai nel culo, crollò sul divano rantolando, ed io
dietro di lei. Si girò, mi baciò con ardore, mi strinse così forte che quasi
soffocavo, quindi scivolò non ginocchio e guardandomi negli occhi, cominciò a
succhiarmi nuovamente il cazzo, con bramosia. La guardai inebetito, non
riuscivo ancora a crederci, Gloria, era bellissima, la sua espressione
Angelica, e allo stesso tempo lasciva, mi mandava in estasi. Le posi una mano
sulla testa, giocando con i suoi ricci fra le dita e mentre il mio cazzo,
sostenuto dall'adolescenziale resistenza, tornava duro tra le sue labbra, le
spinsi la testa, perché lo ingoiasse tutto. Non si fece pregare, lo ingoiò sino
a lambir il pube con le labbra, la volevo, la volevo ancora, ma non avevo la
forza di fermarla,
-:Vieni,
tesoro, leccami la figa, fammi godere anche tu!:-
esclamò,
fermandosi prima che le sborrassi in bocca. Si sdraiò sul tappeto, allargando
le cosce per offrirmi la sua calda natura fradicia e vogliosa, come un bimbo
dinnanzi ad un piatto di cioccolatini, mi tuffai in quel nido profumato
d'amore. Più leccavo, più l'acre sapore del suo piacere inebriava i miei sensi.
Le sollevai le gambe, la rosa larga ed arrosats del suo bel culo, pulsava
vogliosa, ormai lanciato in quell'amplesso scatenato, cominciai a leccarlo,
spingendo la lingua più che potevo. La sua figa colava, ed il suo sapore si
mischiò a quello della mia sborra nel suo culo, quel sapore acre, il sapore del
nostro amore, non resistevo più, mi sollevai, baciandole il ventre, scivolando
sensualmente sulla sua pelle, sul seno, mordicchiai e laccai avidamente i suoi
capezzoli. La punta turgida del mio cazzo, strusciava, lambendo le labbra
gonfie della sua figa, facendola ansimare vogliosamente. Le baciai il collo e
mi spinsi deciso dentro di lei. Sospirò un languido si e mi strinse a se con
forza, sebbene senza esperienza, mi detti da fare, penetrandola con ruvida
passione, le piaceva, la sentivo sempre più calda, lasciva e passionale, le
sollevai le gambe per penetrarla con più forza, per spingerglielo più dentro
che potevo. Stavo per venire, mi fermai di scatto, ignorando bellamente le sue
lamentele, la feci girare a pecorina, il suo culo era bellissimo, sodo e liscio
come una pesca matura, cominciai a leccarle avidamente la rosa fremente del
culo, ben presto Gloria, cominciò a pretendere che glielo sbattessi nel culo,
ma non volevo godere subito, non potevo perdermi in quel momento, poco esperto,
avrei finito con lo sborrare dopo un paio di affondi. Non sapevo assolutamente
come farla stare zitta, ad un tratto le mollai uno sculaccione, non forte, un
buffetto sul culo,
-:Mascalzone,
sculacciami, sculaccia la tua troia!:-
rispose,
immediatamente allo schiaffo, restai interdetto, ma subito le mollai un altra
pacca sul bel culo sodo, suonò secco, nel silenzio della stanza, così come il
suo urletti, gliene mollai un altro e un altro ancora, tre, quattro, sempre più
secchi e sonori,
-:Ah!
Si, così, sculacciami forte, sculaccia questa puttana!:-
non
capivo, ma era eccitante, la sculacciami ancora, forte, le sue belle chiappe
sode, candide e vellutate come pesche, si arrossarono. Non riuscii a
trattenermi oltre e allargandole rudemente quelle belle rotondità, la penetrai
con forza, urlò, ruggendo di piacere, la sculacciai, spingendo con foga il mio
cazzo duro tutto dentro sino in fondo, gemeva, si agitava come un'ossessa e io
continuavo a scoparla sempre più rudemente. Ma nonostante tutte le mie buone
intenzioni, non riuscii a trattenermi, pochi minuti dopo le sborrai
copiosamente nel culo ruggendo, Gloria si lasciò andare, crollando sul tappeto
esausta. Mi accasciai, spossato al suo fianco, continuando a carezzarla
teneramente, felice ed ancora incredulo di quanto successo. Restammo così,
nudi, abbracciati sul tappeto, guardandoci negli occhi, le mie mani scorrevano
ancora vogliose sul suo corpo che reagiva con flebili tremori, lei ansimava e
gemeva. Spossato, avevo ancora voglia di lei, del calore del suo corpo, il
profumo del nostro amore, mi riempiva le narici, la sua pelle di seta, sudata,
vibrava e mi sentivo in paradiso. Ero diventato uomo e lei era la mia donna.
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