lunedì 27 luglio 2020

TRENO RAPIDO NOTTURNO NEL MIO TUNNEL (By Candela Flamenca)


Oggi pubblichiamo una racconto scritto da Candela Flamenca, una nuova amica del blog.
Candela è una (bellissima) ragazza di nazionalità spagnola che pubblica le sue storie per un blog iberico dedicato ai racconti erotici.
L'erotismo di Candela è diverso da quanto presentato finora sul blog; è un erotismo più soffuso e cerebrale, fatto di atmosfere un pò oniriche e sognanti ma non privo di momenti bollenti.

Vi invito a leggere il primo dei suoi racconti.
Ringrazio Candela e mi scuso con lei se non sono riuscito a tradurre perfettamente il suo racconto.

Donato





Sono una donna andalusa: mi definisco una donna in carriera di un certo livello sociale e culturale. Amo il mio lavoro che però non mi assorbe completamente.
Ci sono altre cose nella vita e mi piace godermele. Vi dirò anche che ho 30 anni , portati bene e ciò grazie al fatto che non vado troppo in giro a bere drink e al fatto che prendo lezioni di flamenco e di altre danze.

Aggiungo che sono felicemente sposata, ma senza figli, perché la maternità non mi ha mai interessato.

Credo di avere detto abbastanza di me.


Da circa un anno per lavoro viaggio da sola fino a Madrid una o due volte al mese.

Viaggio sempre di notte in treno. Perché questa scelta?

Perché da un paio d’anni ho una fantasia ricorrente: che uno sconosciuto mi scopi il culo nel corridoio del vagone; che mi scopi selvaggiamente. 
Non so da dove nasca questa fantasia, ma non riesco a togliermela dalla testa  Per farla diventare realtà, verso le due di notte, quando immagino che nel vagone tutti dormano, esco nel corridoio e  guardo attraverso la finestra.
Me ne stò un po' così Con il culo in mostra, ovviamente, o muovendolo lentamente. Queste mosse attireranno sicuramente qualsiasi maschio, magari lo sconosciuto che desidero.

Come uno stallone che sente l’odore di una giumenta  vicina a lui.


Lascio le mutandine e il reggiseno nello scompartimento ed esco elegante, truccata e pettinata, con un profumo seducente, molto femminile.
Gonna corta e calze a rete autoreggenti con cuciture laterali.

Desidero che mentre respiro la brezza notturna passi un uomo alla mia destra o alla mia sinistra. 

Che avanzi con passi sempre fermi e decisi, ogni volta più vicino a me. Passi di un uomo che sa cosa vuole e riesce ad ottenerlo non appena si presenta l'occasione.

E quell'uomo, vedendomi così, capisce ciò che desidero.  Lo capisce con gli occhi, con l'olfatto, con i sensi.
Si mette dietro di me e inizia a strusciarsi sul mio corpo, a toccarmi il seno, il culo . Sento la sua eccitazione mentre tocca le mie calze a rete.

Lo desidero ardentemente, con grande intensità. Immagino quell'uomo tra i 50 e i 55 anni, elegante, né troppo altro né troppo basso, robusto e un po’ 'canuto. Ma soprattutto, molto maschio e molto dotato. Non dice nulla mentre si avvicina e preme il suo corpo sul mio.

Nemmeno io parlo, mi muovo e gemo, incoraggiandolo a continuare.



Subito mi infila il cazzo nel culo, con un colpo secco, senza alcuna delicatezza.

Affonda immediatamente dentro di me, con tutta facilità ed estrema violenza.
Deve esserci abituato, sicuramente ha sodomizzato molte donne. Anche altre sconosciute come me? Penso a questo mentre lo sconosciuto mi sfonda il culo con il suo cazzo grosso ed esigente, con le mani sui miei fianchi. Mentre mi tendo in piedi sui miei tacchi alti.


Quanto mi costa ma quanto mi piace trattenere le urla di dolore ... Lui invece, non geme né parla. Affonda solo, ancora e ancora. 
Lo infila quasi fino in fondo, poi lo estrae quasi interamente ... E di nuovo affonda. 
Perdo la nozione di tempo, di quanti colpi ricevo. Sento un'erezione molto dura e consistente. Mi scopa il culo meravigliosamente, come volevo io e nella situazione che volevo io.

Il maschio sconosciuto viene abbondantemente nel mio culo …. Molto sperma esce… lo vedo.


Poi lo tira fuori all'improvviso, immagino che continui per la sua strada fino al suo vagone.

Come se nulla fosse successo. Senza che io lo veda o lo senta.

Torno nel mio scompartimento e mi sdraio su un fianco. Ancora eccitata

Mi ha lasciato sull'orlo dell'orgasmo, mi masturbo ricordando cosa è accaduto, senza lavarmi.

E ora vengo, con diverse dita dentro di me, chiedendomi chi fosse quel gran maschio  ... La prossima volta che viaggerò in treno tutto questo accadrà, ne sono sicura. E mancano solo pochi giorni alla partenza per Madrid.


1 commento:

Franziska71 ha detto...

Tecnica narrativa originalissima e bellissimo racconto