Continuano le vacanze estive di Rosa, costretta a subire
altre umiliazioni da parte del suocero filippo che la getterà in balia di un
gruppo di infoiati camionisti.
Ma
saranno davvero umiliazioni o la nostra Rosa sta semplicemente dando sfogo alla
sua vera natura?
Un
grazie alla bravissima scrittrice Letizia Amore!
Donato
Ep 5
Rosa, uscì dalla macchina e fu subito notata da un camionista,
che ancora non dormiva, o forse stava per ripartire. Scese dal suo camion e le si
avvicinò, lei sapeva che Filippo, filmava tutto e come sul set di un film,
voleva dare il meglio di sé in quella performance,
-:Stai cercando qualcosa?
le disse, mettendole una mano sul culo,
-:Sei proprio una troia, sei già pronta senza mutande!
altri scesi dagli altri camion, si stavano avvicinando,
molto probabilmente, il primo, avvistata la possibile preda, avvisò i colleghi,
con il baracchino. Filippo, stava scattando le foto, che poi avrebbe inviato al
cornuto. Lei, con la gonna arrotolata in vita, accovacciata a cosce spalancate sugli
alti tacchi delle scarpe bianche, la camicetta aperta e le grosse tette fuori,
stava in mezzo a quattro camionisti e già stava succhiando il cazzo al primo, tenendo
altri due cazzi in mano,
Ø
La tua troia, sta per farsi sfondare per bene! Guarda
come si da da fare!
scrisse Filippo, al suo figliastro e gli inviò anche le
prime foto. Rosa, sollevatasi si piegò in avanti e con le gambe aperte, succhiava
il cazzo ad uno dei camionisti, mentre il primo, quello che probabilmente aveva
avvisato tutti gli altri, si concesse il diritto di
prelazione inculandola. Brutale, deciso, sentì quel grosso cazzo, dalla
cappella appuntita, piantarsi nel suo culo con irruenza, urlò, non ancora
lubrificata, sentì quel palo di carne, allargarle dolorosamente lo sfintere. Scatenata,
decisa a farsi sbattere come una cagna, si accanì viziosa, sul cazzo che aveva
in bocca. Nel frattempo, mentre Filippo, scattava foto e filmava il tutto, uno
degli altri due camionisti, seccato di dover aspettare, prese dal suo camion il
materassino della cuccetta, lo stese a terra e vi si sdraiò. Rosa, strattonata
rudemente, vi fu fatta salire sopra, senza nessun riguardo, sentirsi trattare
così la eccitava, si sentiva tutta troia e sapere che suo marito, ma
soprattutto Filippo, la stava guardando, le fece perdere il controllo.
-:Cosa aspettate, avete bisogno
dell'invito scritto!? Scopatemi il culo!
il camionista, che poco prima era stato
interrotto, le piantò, ancor più rudemente di quanto avesse fatto prima, il
cazzo nel culo, gemette, lo sentì tutto, con un cazzo nella figa, il buco del
culo, sembrava più stretto. Ma gli altri due, non si accontentavano certo di
stare a guardare e le presentarono il cazzo davanti alla bocca, pretendendo che
li succhiasse. Inizialmente indecisa, cominciò a leccare un po' uno, un po'
l'altro, era come una cagna in calore, sentiva il primo orgasmo propagarsi
dalla figa a tutto il corpo, ruggì violentemente, tirò a se quei camionisti e
cominciò a succhiare i loro cazzi duri assieme,
Ø
Tua moglie è proprio una gran troia!
Filippo, si divertiva a tormentare Roberto,
e soprattutto dirgli che sua moglie era una puttana, scese dalla macchina e si
avvicinò, facendo attenzione a non farsi scoprire, dal gruppetto, che comunque
era distratto, ma quel movimento non sfuggì a Rosa, che sapeva della sua
presenza. Nascosto dietro le ruote di una motrice, cominciò a filmarla, lei
gemeva, urlava e si dimenava come un'indemoniata. Dalla sua posizione Filippo, ora
poteva filmare ogni paricolare. Rosa, era veramente scatenata, vulcanica, stava
dando tutta se stessa per eccitare e sorprendere suo suocero, mentre i quattro,
ignari, si davano un gran da fare, convinti che quella reazione fosse dovuta
alla loro bravura. Nonostante gli orgasmi provati, Rosa, non era soddisfatta, nella
sua testa, voleva dimostrare che lui non sarebbe mai stato capace di
resisterle. Li sentì pronti, stavano per sborrare e li voleva tutti assieme, si
inginocchiò e iniziò a succhiare i loro cazzi a turno, sino a che non le
sborrarono in bocca. Soddisfatti, incuranti dei possibili desideri, che Rosa
avrebbe potuto ancora covare, la lasciarono li, nuda, con la sborra che le
colava dagli angoli della bocca e messi in moto i loro camion, si allontanarono
nella notte.
Ø Guarda che
puttana!
-:Puttana, ho mandato il video a quel
cornuto segaiolo di Roberto! Sei contenta!?
le disse avvicinandosi, Rosa, lo squadrò,
aveva ancora voglia, voglia di lui, voleva che la scopasse, voleva sentire il
suo cazzo riempirle la figa, spalmarle il buco del culo, voleva lui,
Ø
Falle fare l'autostop nuda, la voglio
vedere camminare nuda, scalza sul bordo della strada, come una vera puttana!
il marito, ormai era completamente
assuefatto alla sua condizione di cornuto cuckold, stava anche accettando che
sua moglie, avesse un padrone, che la usava come troia personale,
Ø
No, ora basta! La troia ora è mia!
Rosa, guardò Filippo, aveva davvero deciso di non fare
ciò che suo marito le aveva chiesto, si sentiva sua, aveva preso il controllo,
ora era sua. si girò, per prendere i suoi vestiti e coprirsi, ma com'era già successo
con gli slip, non li trovò, li aveva presi lui,
-:Vuoi che resto nuda?
Filippo le sorrise,
-:Sei tutta sporca di sborra, non puoi rivestirti in
queste condizioni!
le disse sornione, non aveva alcun desiderio di discutere
con lui, in quel momento avrebbe fatto qualsiasi cosa le avesse ordinato,
desiderava solo essere la sua troia. Salì in macchina senza dir nulla, lui la
guardò,
-:Sei una gran puttana, ma hai un corpo veramente
spettacolare!
era un complimento sincero, del resto lo aveva sempre saputo,
suo suocero la desiderava da quando, ancora ventenne lo conobbe a casa della
madre di Filippo, e in quel momento quasi rimpianse di non aver accettato
allora di farsi svezzare da lui. Sulla strada di ritorno, uscirono a Rapallo,
per poi rientrare in autostrada in direzione Savona, quando giunsero
all'autogrill di sant'ilario nord, si fermò e le disse di andarsi a lavare.
Rosa, non disse nulla, era totalmente in suo possesso, ma quando arrivò alla
porta dei servizi, la trovò chiusa e tornò da lui,
-:Vai al bar e fatti dare le chiavi, le hanno loro!
non era ancora finita, cosa sarebbe successo entrando
nuda dentro il bar. Non poteva ribellarsi, il suo padrone le aveva ordinato di
andare a prendere le chiavi e lei obbedì. Quando entrò nel bar, si trovò davanti
due baristi molto giovani, che la fissarono increduli, si avvicinò e chiese le
chiavi della toilette. La fissarono, lo stupore era passato e nei loro occhi si
poteva leggere chiaramente un desiderio lascivo, si sentì nuda, non era la
prima volta che provava quella sensazione, era più che stare in piedi sena
vestiti, si sentiva scrutata, spogliata di ogni dignità, uno dei due, biondo,
alto e con gli occhi neri, prese le chiavi, che aveva chiesto e le si avvicinò.
Cosa doveva fare, il suo padrone, cos'avrebbe voluto facesse in quella
situazione? Il ragazzo le disse di seguirlo, lei lo guardò, non sapeva come
reagire e lui le mise una mano sul culo,
-:Vuoi le chiavi del bagno, no!? Allora vieni, ti apro
io!
ribadì, palpandole lascivamente il culo, l'altro barista,
nel frattempo, si gustava la scena sorridendo, a quel punto si mosse
seguendolo. Aperta la porta della toilette, il giovane entrò dietro di lei e
richiuse la porta alle sue spalle,
-:Che ne dici di farmi un pompino!?
era scontato, lo aveva capito subito che sarebbe finita
così, diversamente il fatto che l'avesse voluta accompagnare, non avrebbe avuto
alcun senso, si domandò rapidamente se Filippo, avrebbe voluto quello e si
dette la medesima risposta, perché sennò l'avrebbe fatta entrare nuda dentro il
bar dell'autogrill!? Si mise in ginocchio e sbottonò i pantaloni del barista,
prese il cazzo in mano e cominciò a succhiarlo, quel giovane, evidentemente non
troppo navigato, si lasciò andare subito, Rosa, non ebbe quasi modo di gustarne
il giovanile turgore, pochi istanti dopo, si ritrovò la bocca piena di sborra.
Il ragazzo, si affrettò a risistemarsi e uscì, in volto la gioia di chi aveva
fatto un sei al Super Enalotto, lo guardò teneramente, pensando che in fondo
non le era mai capitato un giovane così carino. Cominciò a lavarsi, era lì per
quello e Filippo, la stava aspettando in macchina. Piegata sul lavello, non si
accorse di nulla, ricevuto il cambio dal collega, anche il secondo barista,
voleva riscuotere la sua parte di premio,
-:Non capita tutti i giorni una bella troia come te!
eclamò, mettendole le mani sul culo. sollevò la testa e
nello specchio, vide l'altro giovane, scuro di capelli, occhi grigi e un
sorriso beffardo. A differenza del suo amico, era molto più scafato e
avvicinandosi, con il cazzo già fuori dai pantaloni, glielo aveva appoggiato
tra le chiappe. Rosa, inarcò la schiena proponendosi alla penetrazione, non
sapeva resistere, era una troia la pressione di quel corpo turgido, fra le
chiappe, accese ancora una volta la mai sopita voglia. Smaliziato, strusciò la
cappella fra le labbra fradicie della sua figa, la penetrò deciso, ma non era
quello la sua aspirazione, sentì la dura cappella urtare bruscamente sulla
cervice dell'utero e gemette laida. Le allargò le chiappe e fece colare un po'
di saliva, che poi spalmò con il pollice, cominciando ad allargarle il buco del
culo, era in preda ad un crescente orgasmo, il suo corpo fremeva, aveva le
gambe molle e si resse con tutta la forza che le rimaneva, al bordo del
lavello. Quel ragazzo la stava facendo già godere, più dei camionisti di poco
prima, si fermò e con rapidità, fece scivolare il cazzo duro, dalla figa, nel
culo, strappandole un rauco gemito di piacere. Cominciò a scoparla lentamente,
ma con un ritmo crescente, sempre più veloce, più irruento, sino a sbatterla
con cruenza. Rosa, godeva, godeva come una
cagna in calore, mentre il giovane la insultava con arroganza, il cazzo vibrava
forte dentro di lei, ed il suo culo si contraeva febbrilmente, in attesa del
caldo fiotto di sborra. Ma il giovane non aveva alcuna intenzione di rinunciare
alla possibilità di farsi succhiare il cazzo e sborrarle in bocca, si bloccò di
colpo, la fece inginocchiare senza ritegno e le spinse il cazzo in bocca. Era
un giovane brutale ed arrogante, le mise la mano sulla nuca,
-:Succhia troia, succhialo, voglio sborrarti in bocca!
Rosa, non si fece pregare, lambì la cappella con la punta
della lingua, lo aspirò tra le labbra vogliose e cominciò a succhiarlo
avidamente, sino a che, soddisfatto, il giovane esplose nella sua bocca, con
tutta l'irruenza della giovane età. Come il collega, si risistemò
frettolosamente, lasciandola li nuda nella toilette, si alzò e ricominciò a
lavarsi, forse poteva finalmente mettere fine a quell'avventura notte, forse
poteva riuscire a farsi scopare da suo suocero.
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