Proseguono le vacanze estive di Rosa costretta a sottostare
al volere del suocero filippo che farà di tutto per mettere ulteriormente in
crisi il rapporto della donna con il marito Massimo.
Letizia
Amore si conferma scrittrice ricca di inventiva nonché profonda conoscitrice dell’animo
umano….
Donato
Ep 4
Rosa, tremava, suo suocero, continuava a leggere e
cominciò a rispondere a Roberto, come se fosse lei a parlare, cercò di
strappargli il cellulare, ma lui fu veloce a impedirglielo,
-:Ferma li troia, non vorrai che dica a Roberto, che
ti ho vista fare la troia in spiaggia!
quello no, non poteva dirglielo, anche se suo marito,
ormai aveva accettato le corna, non era sicura che avrebbe accettato che il suo
patrigno sapesse che era un cuckold, temeva il suo giudizio, lo aveva sempre
tenuto, ma non aveva scelta, doveva bluffare,
-:Diglielo pure, non me ne frega niente!
ma nello stesso tempo abbassò le mani, Filippo, sorrise
beffardo e Rosa, capì di non avere più scampo, oltretutto moriva dalla voglia
di farsi scopare da lui,
Ø
Amore mio, scusa, sono una troia!
iniziò a scrivere, mentre lei tremava, guardando il
cellulare, che intenzioni aveva,
Ø
Dimmi cosa vuoi che faccia...
Ø
Farò qualsiasi cosa, ma ti prego, perdonami!
perché scriveva quelle cose, cosa voleva facesse il
cornuto, dove voleva arrivare,
Ø
Sarò la tua puttana, dimmi che sono la tua puttana
Ø
Perdonami, non posso fare a meno del cazzo, li voglio
enormi, duri, voglio la sborra
Ø
Ne voglio tanta, mi piace ingoiarla, mi piace prenderlo
tutto nel culo
Ø
Sono una cagna, una lurida puttana!
Rosa, non avrebbe mai scritto cose del genere, non si
sarebbe mai umiliata tanto, specialmente dopo come aveva insistito suo marito,
perché lo tradisse e soprattutto, mai, visto che proprio il fatto che lui la
appellasse in quel modo, la fece trasalire sino a spingerla a farsi rompere il
culo, da Massimo, passarono alcuni minuti e arrivò un messaggio, che Filippo,
lesse ad alta voce,
Ø
Troia, ho sempre saputo che sei una puttana
suo suocero le mise una mano tra le cosce e cominciò a frugarle
la figa laidamente,
-:Vedi, lo sa anche lui che sei una sgualdrina, una poco
di buono, una donnaccia!
usò i termini più triviali che conosceva, i più
squallidi,
-:E ti piace esserlo, hai la figa fradicia, tu vuoi il
cazzo! Vorresti ti scopassi ora, puttana!
si divertiva, Rosa, moriva dalla voglia di farsi scopare
da lui, non era voglia di cazzo, no! Voleva che fosse quel bastardo a scoparla,
umiliandola ed insultandola pesantemente. La fissò e ricominciò a stuzzicare il
figliastro, portandolo a fare richieste precise,
Ø
Dimmi cosa vuoi che faccia, voglio che me lo chiedi tu
amore!
le tremavano le gambe, quel farabutto di suo suocero, la
stava penetrando con due dita,
Ø
Troia, voglio che abbordi due, tre camionisti
Filippo, lesse il messaggio a voce alta, scoppiando a
ridere senza pudore,
Ø
Vai sull'autostrada, nei parcheggi, di notte
Ø
E cerchi due o tre camionisti che ti sbattano come una
troia!
leggendo l'ultimo messaggio, la sua risata si fece sarcastica,
sfacciata, truce, lei si sentì gelare, ma il suo corpo era distaccato dalla sua
mente, la sua figa, come fosse dotata di cervello proprio, sbrodolò
copiosamente sulla mano di Filippo,
-:Tuo marito è davvero un gran cornuto, stasera ti porterò
a divertirti puttana!
voleva facesse ciò che Roberto, le aveva chiesto in quel
messaggio!? No, non lo avrebbe fatto, non voleva assolutamente fare una cosa
del genere,
-:No, non lo farò mai, scordatelo, quel cornuto può
dire ciò che vuole, non lo farò!
un inutile tentativo di resistere, di non piegarsi, se
glielo avesse chiesto Filippo, sicuramente lo avrebbe fatto, ma cedere alle
richieste di quel cornuto, segaiolo di suo marito, no,
Ø
Davvero vuoi che faccia la troia in questo modo?
gli rispose lui, continuando a fingere, divertito dalla
sua reazione,
-:Non vuoi farlo? Vediamo cosa ne dice il cornuto!
Ø
No, ti prego amore, non farmi fare questo, così no, ti
prego!
il tempo passava, ma Roberto, non mandava risposta, Rosa,
si sentiva a disagio, Filippo, la fissava insistentemente, si sentiva nuda,
nonostante il pareo che celava il suo corpo,
-:Cosa, dobbiamo fare? Quel povero cornuto non
risponde, però mi piacerebbe veramente vederti far la puttana con dei
camionisti!
le disse suadente, aveva capito che lei, non si sarebbe
opposta ad una sua richiesta diretta,
-:Davvero, vorresti vedermi fare una cosa del genere?
nelle sue parole, nella voce, si leggeva una resa
incondizionata, nonostante lo detestasse con tutta se stessa, Rosa, lo avrebbe
fatto per lui,
Ø Come mi devo vestire?
guardò Filippo, non le aveva risposto, ma era chiaro che
le avrebbe fatto fare ciò che il marito dettava via whatsapp, ma non riuscì a
dire nulla, cercava di impietosirlo con lo sguardo,
Ø
La minigonna bianca, quella a portafoglio
Ø
E la camicetta nera trasparente!
Ø
Senza mutande, devi essere tutta troia!
suo suocero la guardò, fermò la macchina e le sorrise, si
sentì morire, capì che Filippo, aveva capito, di avere il controllo su di lei e
nestava approfittando,
-:Allarga le gambe puttana, fammi sentire ancora la tua
figa!
no, non poteva farlo, quel bastardo non doveva, Rosa, sentiva
le fiamme divampare nel basso ventre, nonostante tutto, quella situazione assurda la
stava eccitando, le mise una mano sulla sua coscia e forzando un po', non dovette
fare molta fatica, lei non oppose resistenza, le fece spalancare le cosce e le
dita scavarono rudi nella sua figa già fradicia,
-:Troia, sentì che lago, ti piace l'idea del tuo
cornuto, vero!? Non vedi l'ora di farti sbattere da tre o quattro camionisti,
vero Puttana?
quella retorica sarcastica, la fece trasalire,
-:Bastardo, perché non mi scopi e basta, cosa vuoi da
me! Perché mi stai torturando così?
le infilò due dita nella figa senza risponderle e
cominciò a masturbarla, fremeva di desiderio, stava già godendo e non aveva la
forza di fermarlo. Mise in moto la macchina e ripartì, pochi minuti dopo
arrivarono davanti a casa sua, Rosa, sperò di riuscire a sedurlo ed evitare
così, che la costringesse acercare i camionisti sull'autostrada,
-:Spogliati puttana, andiamo in camera! Abbiamo molte
cose da fare!
ordinò secco Filippo. Rosa, pensò che la volesse scopare,
era pronta, la voglia la divorava da dentro, ma quando entrarono in camera, capì
che non ne aveva la minima intenzione, aprì il suo armadio e cominciò a cercare
la minigonna che Roberto, voleva si mettesse. Non gli fu difficile trovarla, la
prese e la guardò, non gli piaceva,
-:Tuo marito non capisce un cazzo, mica devi andare a
far l'educanda! Vai a fare la troia!
in compenso ne vide un'altra, una bianca Stretch,
cortissima. Rosa, la guardò non la indossava più da almeno vent'anni e
sicuramente le sarebbe stata troppo stretta,
-:Metti questa! Sarà perfetta, una gonna da vera
troia!
le intimò, porgendole l'attaccapanni,
-:Ma... ma questa è vecchissima, non mi starà più! Non
ho più vent'anni!
ma lui la fissava serio e lei dovette cedere, mettendo quindi
quella minigonna, come previsto era veramente troppo stretta e le fasciava il
culo in modo osceno, appena provò a muoversi, la gonna salì, scoprendole le belle
chiappe sode e la figa liscia. Filippo, sorrise, mollandole una pacca sonora
sul culo scoperto,
-:Così sei perfetta, sei tutta puttana! I camionisti
ti salteranno subito addosso!
ghignò perfidamente, cercò di risistemarsi, per coprire
le nudità, ma fu una cosa momentanea, on appena si muoveva era tutto daccapo,
lui le scattò una foto, indossava solo la minigonna e aveva le tette nude e la inviò
immediatamente a Roberto,
Ø Che ne dici se metto
questa? Sono
abbastanza troia?
il
marito, rispose immediatamente,
Ø
È perfetta, ma non sei sola, chi ti ha scattato la foto?
già, dall'angolatura della foto, si capiva benissimo che
non era sola,
Ø
Un amico, mi sta aiutando ad esaudire i tuoi desideri!
Per convincerlo ho dovuto fargli un pompino con l'ingoio....
Filippo, si divertì a condire volgarmente quella risposta
con un bel po' di particolari scabrosi, mentre lei, leggendo ciò che scriveva,
si sentì morire,
Ø
Me lo ha spinto tutto in gola, mi ha costretto a
leccargli le palle
Ø
E anche il buco del culo!
Ø
Puttana, sei una gran puttana, fagli un altro pompino,
voglio vederti ingoiare la sborra!
Filippo, era notevolmente divertito e ogni volta che quel
cornuto di suo marito rispondeva ad un messaggio, lo leggeva ad alta voce,
scimmmiottandolo, lei lo fissò, cercava di capire le sue reali intenzioni,
cercava di capire il motivo di quel suo strano comportamento, era sin troppo
evidente che la desiderava, lo era sempre stato, perché ora non la scopava?
-:Che aspetti puttana, prendimi il cazzo in bocca, il
cornuto vuole guardre mentre mi fai un bel pompino con risucchio e ingoio!
si inginocchiò e lui avviò una videochiamata su whatsapp,
cominciò a riprenderla, si leggeva nitidamente nei suoi occhi il disagio che in
quel momento la tormentava e Filippo, ne godeva spudoratamente. Mentre gli
tirava fuori il cazzo e cominciava a succhiarlo, sentì dal telefono la voce di
suo marito,
-:Così, sei proprio una vacca, dai succhialo tutto!
Leccagli le palle, la cappella!
farlo così, con Roberto, che la guardava a distanza, non
era la stessa cosa, la bloccava, ma non appena sentì quel grosso palo di carne
nodoso, scivolare nella sua bocca, si scatenò. Cominciò a succhiarlo, leccare
la cappella, così come aveva fatto non più di un'ora prima, leccò le palle, le
succhiò avidamente, si soffermò sul frenulo, succhiò la punta, lo avviluppò
sino a sentirlo in gola, se il marito era contento così, lei era ancora più
contenta,
-:Che lurida puttana, ti piace il cazzo!
lo succhiava con tutta se stessa, quel cazzo, che tanto
le ricordava un grosso fungo, le piaceva, era duro, nodoso e fremeva
energicamente. Filippo, le sborrò in faccia, era la seconda volta che lo
faceva, proprio come nel pomeriggio, gli piaceva umiliarla in quel modo, la
trattava come una vacca, come una puttana da strada,
-:Aprì la bocca, bevi, ingoia la mia sborra!
le ordinò, mentre il primo getto di caldo liquido le
colava sul seno, obbedì, aprendo la bocca, per permettergli di sborrarle anche
in bocca, mentre ingoiava, Filippo, chiuse sadicamente la videochiamata, così
da lasciar Roberto, sulle spine, con il cazzo in mano,
Ø
Troia, puttana, ti piace il sapore della sborra!?
scrisse suo marito, ma a quel punto Filippo, non aveva
più intenzione di rispondere, voleva farlo stare sulle spine, torturarlo, così
come stava facendo con Rosa. Le fece fare una doccia e indossare la camicetta
trasparente, le grosse tette si vedevano bene, come gli scuri capezzoli duri,
era pronta. Proprio come voleva suo marito, sembrava una squallida puttana.
Salirono in macchina e presero l'autostrada, Filippo, conosceva bene quel
tratto e sapeva anche dove avrebbero potuto trovare i camionisti. Mentre la
macchina correva veloce, le mise nuovamente la mano fra le cosce, Rosa, era al
limite, l'aveva stuzzicata e masturbata più volte, ma ancora non l'aveva scopata.
Appena passarono il casello di Recco, subito fuori dalla prima galleria, entrò nel
parcheggio dell'autostrada, li erano già parcheggiati molti camion.
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