giovedì 16 settembre 2021

IL DIARIO DELLE MIE VACANZE - LA NUOVA DOMESTICA (SECONDO CAPITOLO by: PENSIERI PERVERSI)

 

Ecco a voi il secondo e torrido capitolo della serie IL DIARIO DELLE MIE VACANZE scritto dal nostro amico e lettore Pensieri Perversi. Stavolta, come vedrete, Marco, il bel playboy in villeggiatura estiva nella villa dei suoi suoceri avrà a che fare con una bella donna di servizio africana che gli  tirerà fuori i suoi istinti più perversi! L'uomo riuscirà a sedurla con l'inaspettata complicità di un membro della sua famiglia acquisita...chi? Scopriamolo insieme leggendo questo secondo episodio, ringraziando il nostro autore e magari alla fine commentandolo, perché come sapete i commenti sono l'unica soddisfazione e guadagno del nostro blog. Buona lettura!

Tippy




SECONDO CAPITOLO

Agosto, 2017



L'estate successiva, dai miei suoceri, si è presentata una novità che mi ha portato ad una nuova, inaspettata oscena avventura...
Non voglio annoiarvi con riflessioni politiche e sociali circa la presenza di extracomunitari nel nostro paese. Spesso con mio suocero abbiamo toccato questo argomento e solo da parte sua c’è una certa avversione per l’accoglienza senza regole attuata dai nostri governanti. A suo dire non si tratta più dei pittoreschi ‘vu cumprà’ che si vedono camminare per la spiaggia, stracolmi di vestiti e bigiotteria da due soldi; ma di una vera invasione di massa dall’Africa, portatrice invece di criminalità e terrorismo!...


Eppure, il giorno seguente il nostro arrivo, mentre mi sto godendo la frescura del giardino leggendo il mio quotidiano sportivo, vedo una giovane donna di colore avvicinarsi reggendo un vassoio. Poggia sul tavolino un piatto con sopra un profumato cornetto e mi riempie il bicchiere con del succo d’arancia. È la mia colazione, e me la serve sorridendo a trentadue denti e pronunciando un: buongiorno signore, con un accento tipicamente straniero...
Dopo avermi servito si dirige verso la cucina e io guardo mio suocero che capisce la mia sorpresa e mi dice che la Cesarina, la governante che ha lavorato a loro servizio per trent’anni, è andata in pensione.
Cosa ci vuoi fare,” poi aggiunge, “adesso questi lavori le italiane non li vogliono più fare e devi per forza prenderti le straniere.”
Siamo allora tornati ad argomentare sulla questione degli immigrati e sulla delinquenza e prostituzione che portano da noi, e ne abbiamo conversato mentre lei faceva la spola fra la casa e il giardino. Lui non s'è fatto nessuno scrupolo nell’esporre le sue opinioni razziste, ho provato imbarazzo vedendo più volte la donna abbassare la testa mortificata e offesa…


Anche quella troia impenitente di mia suocera (con cui all’alba ci eravamo fatti un’altra memorabile scopata) ha partecipato alla discussione non solo approvando le opinioni del marito, ma anche lanciandomi occhiate e mostrando un sadico divertimento, ogni volta che la donna di servizio ci passava vicini. L'atteggiamento di mia suocera verso di lei era alquanto ambiguo, ma non ho voluto darci credito e ho limitato al minimo indispensabile i contatti con la governante, ma nonostante il mio intento si è insinuato dentro la mia testa un pensiero che, fino al giorno prima, non avrei mai considerato...

Come ben sapete, non sono uno che si fa scrupoli sul sesso. Il fatto che io miri a scopare con tutte le donne della famiglia di mia moglie (dalla matura suocera alle acerbe nipotine lolite) è una prova di quanto io sia privo di ogni moralità. Eppure, nonostante tutta questa depravazione, non avevo mai fantasticato di scoparmi una donna di colore. Fantasia che invece ha incominciato a rodermi in testa come un tarlo...

Mio suocero, ogni volta che la vede passare, le fissa sempre il culo…. Si capisce benissimo che, se non fosse un povero vecchio col cazzo moscio, se la chiaverebbe volentieri una così, altro che razzismo...
Lei è una bella e giovane donna, credo sui 30 anni... Gli occhi neri come il petrolio e le labbra gonfie e carnose tipiche delle nere, perfette per i pompini...

Secondo una sua teoria alquanto razzista le africane sono più portate alla sottomissione e alla obbedienza, perché popoli da sempre schiavizzati. Nonostante sia assurda è servita a mettermi in testa una fantasia molto porca che, con un cinismo di cui non mi credevo capace, ho subito messo in atto...

Il pomeriggio seguente ho lasciato che tutta la combriccola (moglie, nipotine e cognati) scendesse in spiaggia, ho finto un mal di schiena dicendo a mia moglie che avrei preferito starmene tranquillo sul lettino, al fresco del giardino. Lei se l’è bevuta ed è andata al mare aggregandosi a tutti gli altri e io ho cominciato a gironzolare intorno alla donna di servizio. Le sono stato sempre dietro trovando ogni pretesto per farle pulire qualcosa in ogni angolo della casa. Dal frigo ho preso una grossa fetta di anguria e l’ho addentata, facendo colare alcune gocce sul pavimento, l’ho poi subito chiamata e le ho indicato di pulire. Lei mi ha guardato un po’ stranita, quasi infastidita dal fatto che le girassi intorno di continuo dandole ordini per ogni sciocchezza. Comunque l’ha fatto, si è inginocchiata e ha passato il panno umido sulla mattonella chiazzata di succo.
Io l’ho osservata standole davanti, con indosso solo i boxer gonfiati in modo vistoso e osceno.
Sono rimasto lì, impassibile e sfacciato a fissarla dall’alto, facendo in modo che sollevando lo sguardo si trovasse davanti alla faccia il cazzone duro e i due coglioni gonfi che ho tirato fuori...




Li ha fissati sbalordita e, come pietrificata, ha interrotto di strofinare il panno sulla mattonella. Ha borbottato nel suo italiano stentato agitando i palmi rosei in segno di rifiuto. Io ho incalzato dicendole che sono il padrone e non accetto rifiuti, lei con una smorfia mi ha fatto capire quanto non gradisse la cosa, eppure la mia grossa mazza era bella tosta e pulsante.

A parte il colore non ha niente in meno rispetto ai cazzi neri che avrai già preso in Africa! Avanti succhiamelo!”
Minaccia di dirlo a mia suocera, che lei chiama “la padrona”. Resta inginocchiata e continua a fissarmi in volto, soddisfatta di aver rifiutato il mio approccio e avermi messo al mio posto ma quei brevi momenti di tensione sono interrotti proprio dalla voce di mia suocera che ci osserva a braccia conserte, appoggiata alla portafinestra che dà sul giardino….

La guardo e sospiro, pensando tra me: Merda...che cazzata ho fatto, adesso viene fuori un casino...
Esatto. Sono io la padrona!”, fa invece mia suocera con un tono di compiacimento. “Ed è grazie al lavoro che ti do se tu puoi restare in Italia, avere il permesso di soggiorno e non essere rispedita al tuo paese dove faresti la fame!...Jamila, succhia quel bel cazzone…. o ti licenzio in tronco!”

L’ordine perentorio mi ha stupito, poi lei mi ha guardato in faccia e lanciato un cenno d’intesa.
"L’ho notato da un po’ che ti frulla l’idea di montarti la nera...E un pensiero che adesso intriga anche me, perciò ora mi fai vedere come ti scopi questa bella africana!"
Si è avvicinata e inginocchiata anche lei, mi ha afferrato il cazzo e si è messa a succhiarmelo come un’ossessa alternando pure delle vigorose leccate alle palle poi ha spinto la testa della giovane serva verso la mia asta gocciolante di saliva, ordinandole di farmi un pompino e si è comodamente sistemata sulla poltrona godendosi lo spettacolo…

Io ho appoggiato le mani sulla testa mora e riccioluta di Jamila e, tenendogliela fermamente bloccata, mi sono scatenato scopandola in bocca con una foga quasi sadica...




Mia suocera si è tirata su il prendisole, ha spalancato le gambe e si è masturbata guardandoci. Ha poi ordinato alla donna: “Jamila! Vuoi 100 euro in più sulla tua prossima paga?...Allora schiavetta vieni qui dalla tua padrona e leccale la figa come si deve! Come una vera cagna!”

Lei ha accettato senza pensarci due volte e ha affondato la sua faccia nella figona di mia suocera muovendo veloce e quasi da esperta quella sua lunga lingua, mentre Ada ha iniziato a mugolare di piacere stringendo le sue unghie rosse sul bracciolo della poltrona.
Sempre mia suocera, come la regista della situazione, mentre si gode le leccate mi ha fatto cenno di mettermi dietro la serva e incularla, se si fosse rifiutata, sarebbe finito tutto con il suo licenziamento in tronco...

Le ho sollevato la gonna e ho ammirato quel bel culo, quelle chiappe sode al color di cioccolato che non aspettavano altro che essere palpate con ingorda lussuria. Mi ci sono chinato, l’ho fissato con un’espressione adorante e ho affondato la faccia sui glutei.

Ho tastato l’orifizio con la punta della lingua poi l’ho fatta scorrere fino alle labbra della fica, gonfie e carnose come quelle della sua bocca. Ho affondato delle decise e mirate leccate che hanno fatto mugolare anche lei dal piacere. La situazione così depravata mi dava alla testa, stavo provando una eccitazione indicibile!
Sono montato sulla serva sodomizzandola senza troppi riguardi e mettendomi a pompare con un furore incredibile. “Ti spacco il culo servetta troia! Urla pure che mi eccito ancora di più!!” comincio a impreca
re mentre la stantuffo con un ritmo incalzante, il suono delle palle che schiaffeggiano le sue natiche nere risuona nell’ampio soggiorno e finalmente anche lei dopo urla di dolore, si mette a gemere di piacere, mordersi i labbroni ansimando un “siii” liberatorio e lascivo….



Ah ti piace ora essere inculata dal padrone?... Ti piace essere la mia schiava ora, vero?” le urlo tirandole i capelli crespi...




Mmm siii...mi piace, tu bello...tu forte cazzo… tu mio padrone...mmmm” ha poi iniziato a balbettare tra un gemito e l’altro, con la figa nera e bollente che gocciolava e la mia mano che ci infilava dentro tre dita...

Mia suocera è venuta ad accovacciarsi sotto le mie gambe e si è messa a leccarmi le palle e l’asta, quando ero al culmine me l'ha afferrata e smanettata con foga dirigendo i getti di sborra sul fondoschiena cioccolatino della governante...

Ho guardato soddisfatto le chiazze bianche e vischiose colare su quella pelle nera come l'ebano, poi ci siamo ricomposti tutti e tre, mia suocera è parsa la più divertita, aveva un’espressione raggiante anche quando ha dato il compenso pattuito alla donna. E quando le ho chiesto il perché ha risposto che ora pregustava un sacco di nuove porcate da fare con lei, la nuova compagna delle nostre depravazioni!


© PensieriPerversi


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto, molto arrapante!

Malia ha detto...

Mi piacciono queste tresche in famiglia. Curiosa di leggere come proseguiranno!
Malia