Ecco a voi il secondo e torrido capitolo della serie IL DIARIO DELLE MIE VACANZE scritto dal nostro amico e lettore Pensieri Perversi. Stavolta, come vedrete, Marco, il bel playboy in villeggiatura estiva nella villa dei suoi suoceri avrà a che fare con una bella donna di servizio africana che gli tirerà fuori i suoi istinti più perversi! L'uomo riuscirà a sedurla con l'inaspettata complicità di un membro della sua famiglia acquisita...chi? Scopriamolo insieme leggendo questo secondo episodio, ringraziando il nostro autore e magari alla fine commentandolo, perché come sapete i commenti sono l'unica soddisfazione e guadagno del nostro blog. Buona lettura!
TippySECONDO CAPITOLO
Agosto, 2017
L'estate
successiva, dai miei suoceri, si è presentata una novità che mi ha
portato ad una nuova, inaspettata oscena avventura...
Non voglio
annoiarvi con riflessioni politiche e sociali circa la presenza di
extracomunitari nel nostro paese. Spesso con mio suocero abbiamo
toccato questo argomento e solo da parte sua c’è una certa
avversione per l’accoglienza senza regole attuata dai nostri
governanti. A suo dire non si tratta più dei pittoreschi ‘vu
cumprà’ che si vedono camminare per la spiaggia, stracolmi di
vestiti e bigiotteria da due soldi; ma di una vera invasione di massa
dall’Africa, portatrice invece di criminalità e
terrorismo!...
Eppure, il giorno seguente il nostro arrivo,
mentre mi sto godendo la frescura del giardino leggendo il mio
quotidiano sportivo, vedo una giovane donna di colore avvicinarsi
reggendo un vassoio. Poggia sul tavolino un piatto con sopra un
profumato cornetto e mi riempie il bicchiere con del succo d’arancia.
È la mia colazione, e me la serve sorridendo a trentadue denti e
pronunciando un: buongiorno signore, con un accento tipicamente
straniero...
Dopo avermi servito si dirige verso la cucina e io
guardo mio suocero che capisce la mia sorpresa e mi dice che la
Cesarina, la governante che ha lavorato a loro servizio per
trent’anni, è andata in pensione.
“Cosa
ci vuoi fare,” poi aggiunge, “adesso questi lavori le italiane
non li vogliono più fare e devi per forza prenderti le
straniere.”
Siamo allora tornati ad argomentare sulla
questione degli immigrati e sulla delinquenza e prostituzione che
portano da noi, e ne abbiamo conversato mentre lei faceva la spola
fra la casa e il giardino. Lui non s'è fatto nessuno scrupolo
nell’esporre le sue opinioni razziste, ho provato imbarazzo vedendo
più volte la donna abbassare la testa mortificata e offesa…
Anche
quella troia impenitente di mia suocera (con cui all’alba ci
eravamo fatti un’altra memorabile scopata) ha partecipato alla
discussione non solo approvando le opinioni del marito, ma anche
lanciandomi occhiate e mostrando un sadico divertimento, ogni volta
che la donna di servizio ci passava vicini. L'atteggiamento di mia
suocera verso di lei era alquanto ambiguo, ma non ho voluto darci
credito e ho limitato al minimo indispensabile i contatti con la
governante, ma nonostante il mio intento si è insinuato dentro la
mia testa un pensiero che, fino al giorno prima, non avrei mai
considerato...
Come ben sapete, non sono uno che si fa scrupoli sul sesso. Il fatto che io miri a scopare con tutte le donne della famiglia di mia moglie (dalla matura suocera alle acerbe nipotine lolite) è una prova di quanto io sia privo di ogni moralità. Eppure, nonostante tutta questa depravazione, non avevo mai fantasticato di scoparmi una donna di colore. Fantasia che invece ha incominciato a rodermi in testa come un tarlo...
Mio
suocero, ogni volta che la vede passare, le fissa sempre il culo….
Si capisce benissimo che, se non fosse un povero vecchio col cazzo
moscio, se la chiaverebbe volentieri una così, altro che
razzismo...
Lei è una bella e giovane donna, credo sui 30
anni... Gli occhi neri come il petrolio e le labbra gonfie e carnose
tipiche delle nere, perfette per i pompini...
Secondo una sua teoria alquanto razzista le africane sono più portate alla sottomissione e alla obbedienza, perché popoli da sempre schiavizzati. Nonostante sia assurda è servita a mettermi in testa una fantasia molto porca che, con un cinismo di cui non mi credevo capace, ho subito messo in atto...
Il
pomeriggio seguente ho lasciato che tutta la combriccola (moglie,
nipotine e cognati) scendesse in spiaggia, ho finto un mal di schiena
dicendo a mia moglie che avrei preferito starmene tranquillo sul
lettino, al fresco del giardino. Lei se l’è bevuta ed è andata al
mare aggregandosi a tutti gli altri e io ho cominciato a gironzolare
intorno alla donna di servizio. Le sono stato sempre dietro trovando
ogni pretesto per farle pulire qualcosa in ogni angolo della casa.
Dal frigo ho preso una grossa fetta di anguria e l’ho addentata,
facendo colare alcune gocce sul pavimento, l’ho poi subito chiamata
e le ho indicato di pulire. Lei mi ha guardato un po’ stranita,
quasi infastidita dal fatto che le girassi intorno di continuo
dandole ordini per ogni sciocchezza. Comunque l’ha fatto, si è
inginocchiata e ha passato il panno umido sulla mattonella chiazzata
di succo.
Io l’ho osservata standole davanti, con indosso solo
i boxer gonfiati in modo vistoso e osceno.
Sono rimasto lì,
impassibile e sfacciato a fissarla dall’alto, facendo in modo che
sollevando lo sguardo si trovasse davanti alla faccia il cazzone duro
e i due coglioni gonfi che ho tirato fuori...
Li ha fissati sbalordita e, come pietrificata, ha interrotto di strofinare il panno sulla mattonella. Ha borbottato nel suo italiano stentato agitando i palmi rosei in segno di rifiuto. Io ho incalzato dicendole che sono il padrone e non accetto rifiuti, lei con una smorfia mi ha fatto capire quanto non gradisse la cosa, eppure la mia grossa mazza era bella tosta e pulsante.
“A
parte il colore non ha niente in meno rispetto ai cazzi neri che
avrai già preso in Africa! Avanti succhiamelo!”
Minaccia di
dirlo a mia suocera, che lei chiama “la padrona”. Resta
inginocchiata e continua a fissarmi in volto, soddisfatta di aver
rifiutato il mio approccio e avermi messo al mio posto ma quei brevi
momenti di tensione sono interrotti proprio dalla voce di mia suocera
che ci osserva a braccia conserte, appoggiata alla portafinestra che
dà sul giardino….
La
guardo e sospiro, pensando tra me: Merda...che cazzata ho fatto,
adesso viene fuori un casino...
“Esatto.
Sono io la padrona!”, fa invece mia suocera con un tono di
compiacimento. “Ed è grazie al lavoro che ti do se tu puoi restare
in Italia, avere il permesso di soggiorno e non essere rispedita al
tuo paese dove faresti la fame!...Jamila, succhia quel bel cazzone….
o ti licenzio in tronco!”
L’ordine
perentorio mi ha stupito, poi lei mi ha guardato in faccia e lanciato
un cenno d’intesa.
"L’ho notato da un po’ che ti
frulla l’idea di montarti la nera...E un pensiero che adesso
intriga anche me, perciò ora mi fai vedere come ti scopi questa
bella africana!"
Si è avvicinata e inginocchiata anche
lei, mi ha afferrato il cazzo e si è messa a succhiarmelo come
un’ossessa alternando pure delle vigorose leccate alle palle poi ha
spinto la testa della giovane serva verso la mia asta gocciolante di
saliva, ordinandole di farmi un pompino e si è comodamente sistemata
sulla poltrona godendosi lo spettacolo…
Io ho appoggiato le mani sulla testa mora e riccioluta di Jamila e, tenendogliela fermamente bloccata, mi sono scatenato scopandola in bocca con una foga quasi sadica...
Mia suocera si è tirata su il prendisole, ha spalancato le gambe e si è masturbata guardandoci. Ha poi ordinato alla donna: “Jamila! Vuoi 100 euro in più sulla tua prossima paga?...Allora schiavetta vieni qui dalla tua padrona e leccale la figa come si deve! Come una vera cagna!”
Lei
ha accettato senza pensarci due volte e ha affondato la sua faccia
nella figona di mia suocera muovendo veloce e quasi da esperta quella
sua lunga lingua, mentre Ada ha iniziato a mugolare di piacere
stringendo le sue unghie rosse sul bracciolo della poltrona.
Sempre
mia suocera, come la regista della situazione, mentre si gode le
leccate mi ha fatto cenno di mettermi dietro la serva e incularla, se
si fosse rifiutata, sarebbe finito tutto con il suo licenziamento in
tronco...
Le ho sollevato la gonna e ho ammirato quel bel culo, quelle chiappe sode al color di cioccolato che non aspettavano altro che essere palpate con ingorda lussuria. Mi ci sono chinato, l’ho fissato con un’espressione adorante e ho affondato la faccia sui glutei.
Ho
tastato l’orifizio con la punta della lingua poi l’ho fatta
scorrere fino alle labbra della fica, gonfie e carnose come quelle
della sua bocca. Ho affondato delle decise e mirate leccate che hanno
fatto mugolare anche lei dal piacere.
La situazione così depravata mi dava alla testa, stavo provando una
eccitazione indicibile!
Sono montato sulla serva sodomizzandola
senza troppi riguardi e mettendomi a pompare con un furore
incredibile. “Ti spacco il culo servetta troia! Urla pure che mi
eccito ancora di più!!” comincio a imprecare
mentre
la stantuffo con un ritmo incalzante, il suono delle palle che
schiaffeggiano le sue natiche nere risuona nell’ampio soggiorno e
finalmente anche lei dopo urla di dolore, si mette a gemere di
piacere, mordersi i labbroni ansimando un “siii”
liberatorio e lascivo….
“Ah ti piace ora essere inculata dal padrone?... Ti piace essere la mia schiava ora, vero?” le urlo tirandole i capelli crespi...
“Mmm siii...mi piace, tu bello...tu forte cazzo… tu mio padrone...mmmm” ha poi iniziato a balbettare tra un gemito e l’altro, con la figa nera e bollente che gocciolava e la mia mano che ci infilava dentro tre dita...
Mia suocera è venuta ad accovacciarsi sotto le mie gambe e si è messa a leccarmi le palle e l’asta, quando ero al culmine me l'ha afferrata e smanettata con foga dirigendo i getti di sborra sul fondoschiena cioccolatino della governante...
Ho guardato soddisfatto le chiazze bianche e vischiose colare su quella pelle nera come l'ebano, poi ci siamo ricomposti tutti e tre, mia suocera è parsa la più divertita, aveva un’espressione raggiante anche quando ha dato il compenso pattuito alla donna. E quando le ho chiesto il perché ha risposto che ora pregustava un sacco di nuove porcate da fare con lei, la nuova compagna delle nostre depravazioni!
© PensieriPerversi
2 commenti:
Molto, molto arrapante!
Mi piacciono queste tresche in famiglia. Curiosa di leggere come proseguiranno!
Malia
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