giovedì 24 settembre 2020

VACANZE ESTIVE - EPISODIO 5 Gang Bang (by Letizia AMORE 70)



Continuano le vacanze estive di Rosa, costretta a subire altre umiliazioni da parte del suocero filippo che la getterà in balia di un gruppo di infoiati camionisti.

Ma saranno davvero umiliazioni o la nostra Rosa sta semplicemente dando sfogo alla sua vera natura?



Un grazie alla bravissima scrittrice Letizia Amore!



Donato




Ep 5




Rosa, uscì dalla macchina e fu subito notata da un camionista, che ancora non dormiva, o forse stava per ripartire. Scese dal suo camion e le si avvicinò, lei sapeva che Filippo, filmava tutto e come sul set di un film, voleva dare il meglio di sé in quella performance,

-:Stai cercando qualcosa?

le disse, mettendole una mano sul culo,

-:Sei proprio una troia, sei già pronta senza mutande!

altri scesi dagli altri camion, si stavano avvicinando, molto probabilmente, il primo, avvistata la possibile preda, avvisò i colleghi, con il baracchino. Filippo, stava scattando le foto, che poi avrebbe inviato al cornuto. Lei, con la gonna arrotolata in vita, accovacciata a cosce spalancate sugli alti tacchi delle scarpe bianche, la camicetta aperta e le grosse tette fuori, stava in mezzo a quattro camionisti e già stava succhiando il cazzo al primo, tenendo altri due cazzi in mano,

Ø  La tua troia, sta per farsi sfondare per bene! Guarda come si da da fare!

scrisse Filippo, al suo figliastro e gli inviò anche le prime foto. Rosa, sollevatasi si piegò in avanti e con le gambe aperte, succhiava il cazzo ad uno dei camionisti, mentre il primo, quello che probabilmente aveva avvisato tutti gli altri, si concesse il diritto di prelazione inculandola. Brutale, deciso, sentì quel grosso cazzo, dalla cappella appuntita, piantarsi nel suo culo con irruenza, urlò, non ancora lubrificata, sentì quel palo di carne, allargarle dolorosamente lo sfintere. Scatenata, decisa a farsi sbattere come una cagna, si accanì viziosa, sul cazzo che aveva in bocca. Nel frattempo, mentre Filippo, scattava foto e filmava il tutto, uno degli altri due camionisti, seccato di dover aspettare, prese dal suo camion il materassino della cuccetta, lo stese a terra e vi si sdraiò. Rosa, strattonata rudemente, vi fu fatta salire sopra, senza nessun riguardo, sentirsi trattare così la eccitava, si sentiva tutta troia e sapere che suo marito, ma soprattutto Filippo, la stava guardando, le fece perdere il controllo.

-:Cosa aspettate, avete bisogno dell'invito scritto!? Scopatemi il culo!

il camionista, che poco prima era stato interrotto, le piantò, ancor più rudemente di quanto avesse fatto prima, il cazzo nel culo, gemette, lo sentì tutto, con un cazzo nella figa, il buco del culo, sembrava più stretto. Ma gli altri due, non si accontentavano certo di stare a guardare e le presentarono il cazzo davanti alla bocca, pretendendo che li succhiasse. Inizialmente indecisa, cominciò a leccare un po' uno, un po' l'altro, era come una cagna in calore, sentiva il primo orgasmo propagarsi dalla figa a tutto il corpo, ruggì violentemente, tirò a se quei camionisti e cominciò a succhiare i loro cazzi duri assieme,

Ø  Tua moglie è proprio una gran troia!

Filippo, si divertiva a tormentare Roberto, e soprattutto dirgli che sua moglie era una puttana, scese dalla macchina e si avvicinò, facendo attenzione a non farsi scoprire, dal gruppetto, che comunque era distratto, ma quel movimento non sfuggì a Rosa, che sapeva della sua presenza. Nascosto dietro le ruote di una motrice, cominciò a filmarla, lei gemeva, urlava e si dimenava come un'indemoniata. Dalla sua posizione Filippo, ora poteva filmare ogni paricolare. Rosa, era veramente scatenata, vulcanica, stava dando tutta se stessa per eccitare e sorprendere suo suocero, mentre i quattro, ignari, si davano un gran da fare, convinti che quella reazione fosse dovuta alla loro bravura. Nonostante gli orgasmi provati, Rosa, non era soddisfatta, nella sua testa, voleva dimostrare che lui non sarebbe mai stato capace di resisterle. Li sentì pronti, stavano per sborrare e li voleva tutti assieme, si inginocchiò e iniziò a succhiare i loro cazzi a turno, sino a che non le sborrarono in bocca. Soddisfatti, incuranti dei possibili desideri, che Rosa avrebbe potuto ancora covare, la lasciarono li, nuda, con la sborra che le colava dagli angoli della bocca e messi in moto i loro camion, si allontanarono nella notte.

Ø  Guarda che puttana!

-:Puttana, ho mandato il video a quel cornuto segaiolo di Roberto! Sei contenta!?

le disse avvicinandosi, Rosa, lo squadrò, aveva ancora voglia, voglia di lui, voleva che la scopasse, voleva sentire il suo cazzo riempirle la figa, spalmarle il buco del culo, voleva lui,

Ø  Falle fare l'autostop nuda, la voglio vedere camminare nuda, scalza sul bordo della strada, come una vera puttana!

il marito, ormai era completamente assuefatto alla sua condizione di cornuto cuckold, stava anche accettando che sua moglie, avesse un padrone, che la usava come troia personale,

Ø  No, ora basta! La troia ora è mia!

Rosa, guardò Filippo, aveva davvero deciso di non fare ciò che suo marito le aveva chiesto, si sentiva sua, aveva preso il controllo, ora era sua. si girò, per prendere i suoi vestiti e coprirsi, ma com'era già successo con gli slip, non li trovò, li aveva presi lui,

-:Vuoi che resto nuda?

Filippo le sorrise,

-:Sei tutta sporca di sborra, non puoi rivestirti in queste condizioni!

le disse sornione, non aveva alcun desiderio di discutere con lui, in quel momento avrebbe fatto qualsiasi cosa le avesse ordinato, desiderava solo essere la sua troia. Salì in macchina senza dir nulla, lui la guardò,

-:Sei una gran puttana, ma hai un corpo veramente spettacolare!

era un complimento sincero, del resto lo aveva sempre saputo, suo suocero la desiderava da quando, ancora ventenne lo conobbe a casa della madre di Filippo, e in quel momento quasi rimpianse di non aver accettato allora di farsi svezzare da lui. Sulla strada di ritorno, uscirono a Rapallo, per poi rientrare in autostrada in direzione Savona, quando giunsero all'autogrill di sant'ilario nord, si fermò e le disse di andarsi a lavare. Rosa, non disse nulla, era totalmente in suo possesso, ma quando arrivò alla porta dei servizi, la trovò chiusa e tornò da lui,

-:Vai al bar e fatti dare le chiavi, le hanno loro!

non era ancora finita, cosa sarebbe successo entrando nuda dentro il bar. Non poteva ribellarsi, il suo padrone le aveva ordinato di andare a prendere le chiavi e lei obbedì. Quando entrò nel bar, si trovò davanti due baristi molto giovani, che la fissarono increduli, si avvicinò e chiese le chiavi della toilette. La fissarono, lo stupore era passato e nei loro occhi si poteva leggere chiaramente un desiderio lascivo, si sentì nuda, non era la prima volta che provava quella sensazione, era più che stare in piedi sena vestiti, si sentiva scrutata, spogliata di ogni dignità, uno dei due, biondo, alto e con gli occhi neri, prese le chiavi, che aveva chiesto e le si avvicinò. Cosa doveva fare, il suo padrone, cos'avrebbe voluto facesse in quella situazione? Il ragazzo le disse di seguirlo, lei lo guardò, non sapeva come reagire e lui le mise una mano sul culo,

-:Vuoi le chiavi del bagno, no!? Allora vieni, ti apro io!

ribadì, palpandole lascivamente il culo, l'altro barista, nel frattempo, si gustava la scena sorridendo, a quel punto si mosse seguendolo. Aperta la porta della toilette, il giovane entrò dietro di lei e richiuse la porta alle sue spalle,

-:Che ne dici di farmi un pompino!?

era scontato, lo aveva capito subito che sarebbe finita così, diversamente il fatto che l'avesse voluta accompagnare, non avrebbe avuto alcun senso, si domandò rapidamente se Filippo, avrebbe voluto quello e si dette la medesima risposta, perché sennò l'avrebbe fatta entrare nuda dentro il bar dell'autogrill!? Si mise in ginocchio e sbottonò i pantaloni del barista, prese il cazzo in mano e cominciò a succhiarlo, quel giovane, evidentemente non troppo navigato, si lasciò andare subito, Rosa, non ebbe quasi modo di gustarne il giovanile turgore, pochi istanti dopo, si ritrovò la bocca piena di sborra. Il ragazzo, si affrettò a risistemarsi e uscì, in volto la gioia di chi aveva fatto un sei al Super Enalotto, lo guardò teneramente, pensando che in fondo non le era mai capitato un giovane così carino. Cominciò a lavarsi, era lì per quello e Filippo, la stava aspettando in macchina. Piegata sul lavello, non si accorse di nulla, ricevuto il cambio dal collega, anche il secondo barista, voleva riscuotere la sua parte di premio,

-:Non capita tutti i giorni una bella troia come te!

eclamò, mettendole le mani sul culo. sollevò la testa e nello specchio, vide l'altro giovane, scuro di capelli, occhi grigi e un sorriso beffardo. A differenza del suo amico, era molto più scafato e avvicinandosi, con il cazzo già fuori dai pantaloni, glielo aveva appoggiato tra le chiappe. Rosa, inarcò la schiena proponendosi alla penetrazione, non sapeva resistere, era una troia la pressione di quel corpo turgido, fra le chiappe, accese ancora una volta la mai sopita voglia. Smaliziato, strusciò la cappella fra le labbra fradicie della sua figa, la penetrò deciso, ma non era quello la sua aspirazione, sentì la dura cappella urtare bruscamente sulla cervice dell'utero e gemette laida. Le allargò le chiappe e fece colare un po' di saliva, che poi spalmò con il pollice, cominciando ad allargarle il buco del culo, era in preda ad un crescente orgasmo, il suo corpo fremeva, aveva le gambe molle e si resse con tutta la forza che le rimaneva, al bordo del lavello. Quel ragazzo la stava facendo già godere, più dei camionisti di poco prima, si fermò e con rapidità, fece scivolare il cazzo duro, dalla figa, nel culo, strappandole un rauco gemito di piacere. Cominciò a scoparla lentamente, ma con un ritmo crescente, sempre più veloce, più irruento, sino a sbatterla con cruenza.  Rosa, godeva, godeva come una cagna in calore, mentre il giovane la insultava con arroganza, il cazzo vibrava forte dentro di lei, ed il suo culo si contraeva febbrilmente, in attesa del caldo fiotto di sborra. Ma il giovane non aveva alcuna intenzione di rinunciare alla possibilità di farsi succhiare il cazzo e sborrarle in bocca, si bloccò di colpo, la fece inginocchiare senza ritegno e le spinse il cazzo in bocca. Era un giovane brutale ed arrogante, le mise la mano sulla nuca,

-:Succhia troia, succhialo, voglio sborrarti in bocca!

Rosa, non si fece pregare, lambì la cappella con la punta della lingua, lo aspirò tra le labbra vogliose e cominciò a succhiarlo avidamente, sino a che, soddisfatto, il giovane esplose nella sua bocca, con tutta l'irruenza della giovane età. Come il collega, si risistemò frettolosamente, lasciandola li nuda nella toilette, si alzò e ricominciò a lavarsi, forse poteva finalmente mettere fine a quell'avventura notte, forse poteva riuscire a farsi scopare da suo suocero.

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