Terminano con questo
episodio le avventure della lolita Sissy scritte dalla bravissima Letizia Amore.
Sissy darà finalmente
sfogo alla sua natura e più di qualcuno ne godrà.
Ancora una volta Letizia
si dimostra ottima scrittrice e sono felice di annunciarvi che abbiamo ancora
parecchi suoi racconti nel cassetto: la fantasia di Letizia è inesauribile e la
vedrete cimentarsi nel narrare Ie più
svariate situazioni erotiche per la felicità di tutti.
Donato
Ep 4
E adesso, cosa sarebbe successo,
stavo succhiandogli il cazzo e volevo che mi scopasse ancora, volevo che mi sverginasse,
lo volevo davvero!? Si, in quel momento era quello che volevo, lo volevo più di
ogni altra cosa, ma un dubbio affollava la mia mente, volevo davvero diventare una
troia!? Scema, avevo il suo duro membro nodoso in bocca, gli avevo permesso di toccarmi
oscenamente sul bus, gli avevo fatto un pompino in un negozio di abbigliamento,
ero salita sin in casa sua, camminando nuda nel palazzo, gli avevo permesso di spanarmi
il culo e adesso mi facevo assalire dai dubbi!? Eppure nella mia mente, la verginità
aveva un valore molto più alto di tutto ciò, nulla valeva come la mia verginità.
Mentre mi arrovellavo le cervella, pensando a questo, continuavo a pompargli il
cazzo, che nel frattempo era tornato grosso, duro, nodoso e con due dita nel culo,
avevo cominciato a masturbarmi. Mi fermò e mi fece sdraiare a gambe larghe, la mia
fichetta era fradicia. Non seppi oppormi, non avevo la forza di resistergli, leccò
avidamente la mia fessura, nutrendosi del mio piacere, quindi sovrastandomi con
il suo corpo, puntò la violacea cappella tra le labbra della mia fichetta. Un attimo,
un dolore che non si può descrivere, unico nel suo genere, ma che resterà impresso
nella mente per tutta la vita e la mia "sacra" verginità fu persa. Il
suo cazzo urtò duramente contro la cervice uterina, riempiendomi e slabbrandomi
la figa. Una lacrima segnò le mie gote, non so se fosse gioia o dolore, non so cosa
provai in quel momento, ero in confusione totale, ma quando coninciò a scoparmi,
fui sconvolta da un orgasmo improvviso. Non era certo per come mi stava scopando,
ora ne sono certa, era il piacere di essere sua, schiava della sua volontà, succube
dei suoi capricci, delle sue voglie, il piacere d'esser l'oggetto del suo desiderio.
Mi lasciai andare, sentivo il suo cazzo duro, scorrere ritmicamente, rudemente fuori
e dentro di me, allargarmi le labbra della figa, premere prepotentemente sulla cervice
uterina. Godevo, mentre lui contemporaneamente mi allargava con le dita il buco
del culo, in quel momento pensai che sarebbe stato bellissimo, avere anche un cazzo
nel culo, che mi scopava in contemporanea. Già mi sorprendevo ogni volta di più,
la tenera e virginale, che vergine non era più, scompariva, lasciando il posto ad
una Sissy, sconcia, appena sentivo il profumo di cazzo,
-:Ne voglio uno anche nel
culo!:-
lo avevo detto davvero, o
lo avevo solo pensato!? Si, lo avevo detto, ne ero certa, lo avevo detto davvero,
gli avevo confessato che avrei voluto anche un cazzo nel culo! Si fermò, mi fissò
depravatamente, quindi senza dir nulla prese il telefono e chiamò un suo amico,
-:Raf, sto scopandomi una
troietta, che ne dici di venir qui da me, c'è posto per entrambi!:-
concluse la telefonata ridendo,
chissà quale battuta sconcia su di me, aveva svatenati latutto sua ilarità. Pochi
minuti dopo, trillò il campanello, volevo andarmene, non volevo davvero che la mia
prima volta si concludesse con un orgetta, in cui io ero la troia. Nonostante questo,
non riuscii a dire no e fui costretta ad andare ad aprire la porta, nuda. Raffaele
"Raf", entrò e mi squadrò da capo a piedi, non mi ero mai sentita così
nuda, lo presi per mano, come mi aveva ordinato Vittorio e lo portai in camera.
Lo dovetti spogliare io, mentre loro si scambiavano battute e commenti sulla "troia",
tremavo come una foglia, mi vergognavo come una ladra, ma già nella mia mente visualizzavo
quei due cinquantenni, possedermi rudemente nella figa e nel buco del culo assieme.
Aveva già il cazzo duro, decisamente più grosso di quello di Vittorio, caddi in
ginocchio eccitatissima e lo presi, per la loro gioia avidamente in bocca. Raffaele
e Vittorio continuavano a scambiarsi battute oscene, schernendomi, insultandomi,
ma la mia figa colava letteralmente di desiderio. Vittorio steso sul letto aspettava,
il suo cazzo trionfava duro, salii sopra di lui, obbedendo a quel muto ordine e
feci scivolare quel nodoso cilindro di carne dura, nella mia fichetta. Raf, mi sculacciò,
non uno schiaffetto leggero, uno sculaccione potente che mi fece urlare,
-:Dai troia, allargati le
chiappe, fammi vedere il buco del culo! :-
disse ridacchiando,
-:Vedo che te lo ha già spanato,
adesso ti inculo anch'io, hai proprio iun bel culo, da puttana!:-
aggiunse con tono aspro,
quindi senza dire altro, mi inculò brutalmente, il suo cazzo non era solo visibilmente
più grosso di quello di Vittorio, era anche notevolmente più duro. Mi sentii lacerare,
i due cazzi mi riempivano completamente e sentivo, sia la figa, che il buco del
culo allargarsi spasmodicamente. Che dire, ero una gran troia, una giovane ninfetta
affamata di cazzo, muovevo ritmicamente il bacino, per farli entrare e uscire sino
in fondo. Raffaele, era molto più cruento del suo amico, e mentre a pecorina succhiavo
il cazzo di Vittorio, cominciò a scoparmi la figa. Mi sbatteva con violenza, sbattendomelo
dentro sin a farmi male, ma avevo scoperto che mi piaceva, si fermò, sentivo la
cappella premere sulla cervice uterina, serrò le mani sui miei fianchi, una, due,
tre poderose spinte di reni e sentii la cervice uterina, cedere bruacamente, me
lo spinse tutto dentro, sino a farmi sentire le palle sul basso ventre. Gemetti,
non era doloroso, almeno non per me e una sensazione incredibile mi pervase, era
come se mi stessi pisciando sotto, la mia figa schizzava, contraensosi spasmodicamente
mentre godevo, totalmente persa in uno stato di euforico piacere. Vittorio, mi sborrò
in bocca, tenendomi la testa per costringermi ad ingoiare tutto, mentre Raf, mi
sbatteva con veemenza, la figa mi faceva male, in fondo sino a poco prima ero vergine
e non ero abituata ad essere scopata con così tanta violenza, ma godevo ancora e
urlavo di piacere. Vittorio si alzò, era già venuto due volte e decise di concedersi
una pausa, mentre Raffaele, continuava a scoparmi,
-:Vienimi sopra troia, voglio
guardarti mentre ti inculi a smorzacandela sul mio cazzo!:-
mi ordinò sdraiandosi sul
letto, lo guardai, ammirai esterrefatta il suo grosso cazzo duro, mi misi sopra
di lui, guardandolo in faccia, il suo sguardo erano indecente, lentamente scivolai
sul suo cazzo, la dura cappella aprì il varco e subito dopo scesi di colpo, lo sentii
aprirmi tutta ed arrivarmi sino in gola, naturalmente era la sensazione provocata
dall'improvvisa mancanza d'aria, dovuta allo spasmo del mio sfintere. Lo cavalcai
oscenamente, allargandomi la fichetta con le dita, per mostrargliela meglio, inprovvisamente
squirtai, all'epoca mi vergognai come una ladra, pensavo di fare pipì, ma come era
successo prima, gli schizzi uscivano improvvisi, scanditi dalle contrazioni orgasmiche
della mia figa, Raf, non era minimamente disturbato, da quell'improvvisa pioggia
che schizzava sul suo petto e a volte sul suo viso,
-:Assaggiala, leccati le
dita!:-
fu il suo ordine perentorio,
-:Assapora il nettare della
tua figa che gode, puttanella!:-
aggiunse, mentre io già mi stavo leccando e
succhiando le dita, come mi aveva ordinato. Il mio piacere, aveva un sapore acre
e dolciastro, mi chinai su di lui e; sempre con il suo cazzo ben piantato nel culo,
leccai dal suo collo e dalle sue labbra, il mio stesso nettare. Mi baciò e trattenendomi,
spinse il suo scettro tutto dentro il culo, inondandomi di calda sborra, lo baciai,
un lungo bacio appassionato. Mentre Vittorio, cominciava a riprendersi, Raffaele,
mi spinse con la testa sul suo cazzo, lo leccai, assaporando così anche il sapore
della sua densa sborra. Scoprii così, che il sapore di ogni uomo è diverso, quella
di Vittorio, era molto più aspra, mentre lui aveva un sapore più amaro e deciso.
Mi preparai, Raf, aveva ancora il cazzo bello duro e non si sarebbe accontentato
di un pompino. La figa, mi duoleva, bruciava, era confia ed arrossata, per essere
la mia prima volta, mi avevano già scopato, in figa e nel culo, che sentivo ancora
largo, moltissime volte. Vittorio, ci guardava e si carezzava lentamente il cazzo,
che cominciava a dar nuovamente segni di vigore. Raf, mi prese rivoltandomi brutalmente
sul letto e con altrettanta foga, mi spalancò le gambe, il suo cazzo nerboruto,
mi penetrò con forza, spalancandomi di botto la cevice uterina. Mi piaceva essere
trattata così, come una puttana, come un giocattolo, serva di un maschio autoritario
e brutale, che sapesse farmi godere, in breve cominciai a godere come una pazza,
incitandolo lascivamente a spanarmi tutta. Mentre lui mi scopava barbaramente, Vittorio,
mi prese per i capelli e tirandomi a se, mi spinse il cazzo letteralmente in gola,
mi sentii soffocare, un conato, mi fece tossire, ma la cosa non lo disturbò, non
era interessato ad un pompino, voleva scoparmi in gola. Poco dopo, Raffaele, alto,
robusto, non fece fatica a sollevarmi di peso e posarmi, come fossi una vera bambolina
di gomma, direttamente col cazzo di Vittorio, nel culo, che mi sollevò le gambe
spalancandole, per offrire la mia figa al suo compare. Raffaele mi penetrò rudemente
e scopandomi con brutalità, mi faceva scivolare sul grosso cazzo di Vittorio. Avendo
il vantaggio, rispetto a me, di potersi riposarsi a turno, continuarono a scoparmi
per tutta la mattina, sino a che esausta, mi permisero di farmi una doccia per riprendermi.
Tornai a casa, esausta, con le gambe tremanti, la figa e il buco del culo indolenziti,
ma mi sentivo euforica, avevo goduto come una pazza ed ero rimasta d'accordo con
loro per incontrarci ancora. Quando rientrò mia mamma, mi trovò a letto, avevo la
faccia decisamente sbattuta, si preoccupò, mi misurò la febbre, quindi mi disse
che il giorno dopo, non sarei dovuta andare a scuola, povera mamma, la sua bambina
stava male e lei si preoccupava, se avesse saputo che razza di puttana ero, mi avrebbre
letteralmente ammazzato di botte. Mi addormentai, ero esausta, la sera, dopo cena
cominciai una nuova chat con Vittorio. Lui mi mandò moltissime foto, in cui io come
una troia, mi facevo sbattere nel culo e facevo pompini a lui e a Raffaele. Mi eccitava
vedermi così puttana, in una foto, per me bellissima, avevo la figa ed il buco del
culo aperti e pieni di sborra. Verso mezzanotte, ci salutammo, ma mi ero accordata
per vederci, io, lui e Raffaele alle nove del giorno dopo. Il giorno dopo, alle
nove ero già fuori dalla porta di casa di Vittorio, mi aprì Raffaele e mi fece entrare,
purtroppo Vittorio, aveva avuto un impegno, ma al suo posto, c'erano due amici.
Fu la mia prima volta con tre uomini, ma non l'ultima, per tutta l'estate, fui
la loro troia, scopai con Vittorio, Raffaele, quando uno dei due non c'era, con
altri loro amici, a volte in due, altre tre e almeno un paio di volte con
quattro tutti assieme. Purtroppo, con la fine dell'estate, finirono anche i
nostri incontri. Mi trasferii e tutto finì.
1 commento:
Un racconto decisamente ipnotico..con conseguenze che aggravano il già afoso caldo che avvolge la mia città...bravissima..P.S.la mente dell'uomo in confronto a quella della donna sarà sempre più ingenua ed innocente..
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