Eccoci al consueto appuntamento
con le avventure della milf Genny scritte dalla nostra perversa Noemi Conte.
La serata di Genny in
compagnia degli amici del figlio prosegue senza tregua..
Donato
Il godimento che provavo era pari alla vergogna
sentendo tutti gli sguardi sul mio culo proteso e su di me che mi scuotevo
nelle ultime contrazioni dell’orgasmo con il membro bollente di Dino ancora
piantato nello sfintere.
Non contento completò la mia umiliazione uscendo da me e ponendosi di fronte a farsi pulire l’uccello mentre indicava agli altri quello che avrei voluto a tutti i costi non pubblicizzare:
“guardate il buchetto che si apre e si chiude ancora da quanto gode e lo sperma che le cola fuori!!”
Mi tuffai su quella cappella impegnandomi a succhiarla con dovizia come se questo mi potesse nascondere alla vista degli altri che , purtroppo stavano invece filmando il mio sedere da vicino e anche il mio viso sicuramente stravolto e viola dalla vergogna che leccava con passione.
Quando mi fu tolto il ciuccio di bocca, approfittai di un attimo di rilassamento dei ragazzi e scappai in bagno chiudendomi dentro per fuggire ai loro sguardi anche se mi arrivò ben chiara la voce di Remo:
“vai vai zoccola tanto lo sai che non è finita…”
Mi infilai sotto la doccia stravolta da quello che avevo fatto ma anche languidamente soddisfatta dall’orgasmo impressionante che avevo provato.
Mi lavai accuratamente dappertutto con calma cercando di rimandare il momento in cui sarei dovuta uscire e sostenere lo sguardo di Gastone (perché ormai con gli altri ragazzi avevo perso ogni ritegno).
Quando uscii, li trovai tutti in salotto ancora nudi con i membri a riposo che mi guardarono facendomi sentire più nuda di loro nonostante avessi abbottonato la vestaglina fino in fondo comprimendo le mie tettone causando però il solito effetto dei capezzoli che bucavano il tessuto leggero.
“apri il frigorifero e vediamo cosa c’è di interessante…” disse Remo rompendo quel silenzio terribile per me.
Io mi apprestai ad obbedire cercando qualcosa da cucinare per loro ma Remo che si era avvicinato rapidamente mi spostò da lì davanti prendendomi letteralmente per le labbra della fica facendomi sussultare dalla paura, dal dolore e, purtroppo…anche da un brivido di eccitazione.
Mentre con la mano continuava a tenermi tutta la passera stringendola e imprigionando il bottoncino tra le labbra, con l’altra mano frugava nel frigorifero trovando tre cetrioli piuttosto grossi e li tirò fuori uno alla volta visto che l’altra mano era impegnata.
Senza mollare la mia passerina, anzi stringendomela ancora più forte disse:
“adesso ci fai un bello spettacolino vieni…”
Mi trascinò nel mezzo della stanza sempre tirandomi per la fica e mi fece inginocchiare dando le spalle a tutti poggiata con le mani sul piano all’americana della cucina, poi mi sollevò la vestaglina da dietro e iniziò a sculacciarmi piuttosto forte.
“ahia!! Perché?”
mi lamentai
“niente…. serve solo a fartela bagnare così il cetriolo entra meglio”
disse tra le risate generali.
La sculacciato proseguì ancora qualche minuto fino a quando mi fu chiarissimo che aveva ragione: la sculacciata stava producendo il solito effetto e mi sentivo già nuovamente bagnatissima.
“Sentiamo un po’…..?” e mi infilò due dita dentro senza riguardo che, però, entrarono scivolando nel lago dei miei umori.
Remo, che ormai si era proclamato conduttore del gioco, porgendomi un cetriolo, continuò:
“lecca questo, non serve a farlo scivolare perché sei bagnata fradicia, ma a noi piace vedere la tua bella boccuccia che succhia”
Io non mi ponevo neanche il problema di decidere se rifiutarmi o no, lo feci e basta girandomi verso di loro e accorgendomi che tutti e quattro gli uccelli erano di nuovo durissimi.
“Bene adesso mettilo nella fica continuando a guardare verso di noi così il film viene più sexy…”
Mi resi conto che almeno in due mi stavano filmando ma ormai, non cambiava molto…..
Erano tutte cose che ormai avevo già fatto ma la presenza di Gastone continuava a sconvolgermi, comunque obbedii anche a quell’ordine e, guardando verso i telefonini, me lo infilai dentro cercando di nascondere senza successo il sospiro che mi fece emettere quella cosa dura e parecchio grossa oltre che fredda.
“muovilo un po’ per lubrificarlo bene e poi dammelo”
La voce di Remo era diventata più bassa e la tensione stava di nuovo aumentando mentre i bei piselli giovani si avvicinavano a me tranne uno ovviamente, ma la cosa che successe dopo mi lasciò di sasso.
Io lo mossi un po’ iniziando mio malgrado a sospirare, poi, quando stavo incominciando a prenderci troppo gusto per mantenere una parvenza di decoro, lo tolsi e glielo detti.
Lui senza proferire parola lo mise in piedi su una seggiola e solo con lo sguardo ordinò a Gastone di sedercisi sopra.
Gastone succube, esattamente come me, si avvicinò e con il viso viola dalla vergogna iniziò a sedersi su quel coso grosso e bitorzoluto che era già parecchio grosso per entrare davanti, quindi chissà che fatica farlo entrare dietro.
Dino mi lesse nel pensiero perché disse:
“Chissà com’è nel culo vero? Non ti preoccupare perché quello che ti infilerai te è ancora più grosso…”
Io raggelai e, sempre girata con il culo e con la testa verso di loro, ma con il resto del corpo contro la parete, vidi Gastone che lentamente era arrivato a infilarlo tutto poggiando con quel bel sedere sulla seggiola mentre il suo membro era ancora più duro a testimonianza di quanto, pur vergognandosi da morire, apprezzasse quel trattamento.
“tieni, adesso tocca te, facci vedere”
disse Remo porgendomi un altro cetriolo che subito notai essere ancora più grosso di quello di prima.
“hai trenta secondi per bagnarlo davanti e poi tutto nel culo!!”
Era grosso, ma mi affrettai a infilarmelo nella passerina provocandomi più di un sospiro di sofferenza e non solo, ormai avevo superato il livello di guardia e sia io che loro sapevamo che a questo punto avrei potuto fare qualsiasi cosa.
In effetti la dilatazione che mi procurava, mi stava facendo eccitare ma non potevo evitare di pensare che per il sederino sarebbe stata una cosa impegnativa perché era più grande di quello di Rocco e anche del portiere, ma dopo l’oggetto enorme che avevo inglobato, non credo che mi avrebbe potuto far molto male.
“tempo scaduto via col culo!!!”
Disse Remo che si divertiva da morire come del resto gli altri due mentre Gastone rimaneva a sedere col viso paonazzo, il suo cetriolo ben piantato nel sedere e l’uccello duro con la cappella congestionata.
Appoggiai quel cosone sul mio buchetto e spinsi, sentendo che grazie alla lubrificazione si faceva strada allargandomi le pareti a dismisura sembrava che mi aprisse in due anche se il dolore era sopportabile.
“Guardate come l’ingoia!! Che culone famelico!!!”
Disse David
“Secondo me è pronta per Artemio!!!”
Incalzò Dino
Intanto continuavo a spingere dentro quella cosa senza pietà come se mi stessi autopunendo di qualcosa o forse perché godevo a essere sottomessa; era la mia natura non potevo farci niente.
Più mi umiliavano e più mi eccitavo nonostante ne soffrissi tantissimo.
Rimanendo quasi senza fiato lo infilai tutto dentro; mi aspettavo dei commenti entusiasti ma non mi ero accorta di quello che stava succedendo:
Remo si era avvicinato con l’altro cetriolo e di colpo, senza avvisarmi, me lo infilò tutto nella passerina strettissima a causa del sedere completamente dilatato.
Mi sentii aprire in due:
“AHiaaa….basta mi rompete così!!!! Per favore”
“SSBBBBAMMMM”
Fu la risposta e continuarono a piovermi sculacciate da tutte le parti mentre i due oggetti mi allargavano fino al limite della sopportazione.
“zitta troia! Ormai non ci caschiamo più! Peggio ti trattiamo e più ti piace…”
“AHIAAA!! No non è vero SBBAAMMMM basta vi prego SBBAAAMM io io ooohhhh!!!!!!”
Venni!!!
Tutta l’umiliazione si tramutò in piacere.
Venni sotto gli occhi di mio figlio agitando il culo verso le sculacciate, domata, completamente succube di chiunque lo volesse, ero perduta se fosse entrato mio marito credo non avrei smesso di godere, ero una troia, la loro troia, chiunque avrebbe potuto abusare di me e mentre lo pensavo continuavo a venire senza smettere al punto che il piacere fu così intenso che persi i sensi.
Non contento completò la mia umiliazione uscendo da me e ponendosi di fronte a farsi pulire l’uccello mentre indicava agli altri quello che avrei voluto a tutti i costi non pubblicizzare:
“guardate il buchetto che si apre e si chiude ancora da quanto gode e lo sperma che le cola fuori!!”
Mi tuffai su quella cappella impegnandomi a succhiarla con dovizia come se questo mi potesse nascondere alla vista degli altri che , purtroppo stavano invece filmando il mio sedere da vicino e anche il mio viso sicuramente stravolto e viola dalla vergogna che leccava con passione.
Quando mi fu tolto il ciuccio di bocca, approfittai di un attimo di rilassamento dei ragazzi e scappai in bagno chiudendomi dentro per fuggire ai loro sguardi anche se mi arrivò ben chiara la voce di Remo:
“vai vai zoccola tanto lo sai che non è finita…”
Mi infilai sotto la doccia stravolta da quello che avevo fatto ma anche languidamente soddisfatta dall’orgasmo impressionante che avevo provato.
Mi lavai accuratamente dappertutto con calma cercando di rimandare il momento in cui sarei dovuta uscire e sostenere lo sguardo di Gastone (perché ormai con gli altri ragazzi avevo perso ogni ritegno).
Quando uscii, li trovai tutti in salotto ancora nudi con i membri a riposo che mi guardarono facendomi sentire più nuda di loro nonostante avessi abbottonato la vestaglina fino in fondo comprimendo le mie tettone causando però il solito effetto dei capezzoli che bucavano il tessuto leggero.
“apri il frigorifero e vediamo cosa c’è di interessante…” disse Remo rompendo quel silenzio terribile per me.
Io mi apprestai ad obbedire cercando qualcosa da cucinare per loro ma Remo che si era avvicinato rapidamente mi spostò da lì davanti prendendomi letteralmente per le labbra della fica facendomi sussultare dalla paura, dal dolore e, purtroppo…anche da un brivido di eccitazione.
Mentre con la mano continuava a tenermi tutta la passera stringendola e imprigionando il bottoncino tra le labbra, con l’altra mano frugava nel frigorifero trovando tre cetrioli piuttosto grossi e li tirò fuori uno alla volta visto che l’altra mano era impegnata.
Senza mollare la mia passerina, anzi stringendomela ancora più forte disse:
“adesso ci fai un bello spettacolino vieni…”
Mi trascinò nel mezzo della stanza sempre tirandomi per la fica e mi fece inginocchiare dando le spalle a tutti poggiata con le mani sul piano all’americana della cucina, poi mi sollevò la vestaglina da dietro e iniziò a sculacciarmi piuttosto forte.
“ahia!! Perché?”
mi lamentai
“niente…. serve solo a fartela bagnare così il cetriolo entra meglio”
disse tra le risate generali.
La sculacciato proseguì ancora qualche minuto fino a quando mi fu chiarissimo che aveva ragione: la sculacciata stava producendo il solito effetto e mi sentivo già nuovamente bagnatissima.
“Sentiamo un po’…..?” e mi infilò due dita dentro senza riguardo che, però, entrarono scivolando nel lago dei miei umori.
Remo, che ormai si era proclamato conduttore del gioco, porgendomi un cetriolo, continuò:
“lecca questo, non serve a farlo scivolare perché sei bagnata fradicia, ma a noi piace vedere la tua bella boccuccia che succhia”
Io non mi ponevo neanche il problema di decidere se rifiutarmi o no, lo feci e basta girandomi verso di loro e accorgendomi che tutti e quattro gli uccelli erano di nuovo durissimi.
“Bene adesso mettilo nella fica continuando a guardare verso di noi così il film viene più sexy…”
Mi resi conto che almeno in due mi stavano filmando ma ormai, non cambiava molto…..
Erano tutte cose che ormai avevo già fatto ma la presenza di Gastone continuava a sconvolgermi, comunque obbedii anche a quell’ordine e, guardando verso i telefonini, me lo infilai dentro cercando di nascondere senza successo il sospiro che mi fece emettere quella cosa dura e parecchio grossa oltre che fredda.
“muovilo un po’ per lubrificarlo bene e poi dammelo”
La voce di Remo era diventata più bassa e la tensione stava di nuovo aumentando mentre i bei piselli giovani si avvicinavano a me tranne uno ovviamente, ma la cosa che successe dopo mi lasciò di sasso.
Io lo mossi un po’ iniziando mio malgrado a sospirare, poi, quando stavo incominciando a prenderci troppo gusto per mantenere una parvenza di decoro, lo tolsi e glielo detti.
Lui senza proferire parola lo mise in piedi su una seggiola e solo con lo sguardo ordinò a Gastone di sedercisi sopra.
Gastone succube, esattamente come me, si avvicinò e con il viso viola dalla vergogna iniziò a sedersi su quel coso grosso e bitorzoluto che era già parecchio grosso per entrare davanti, quindi chissà che fatica farlo entrare dietro.
Dino mi lesse nel pensiero perché disse:
“Chissà com’è nel culo vero? Non ti preoccupare perché quello che ti infilerai te è ancora più grosso…”
Io raggelai e, sempre girata con il culo e con la testa verso di loro, ma con il resto del corpo contro la parete, vidi Gastone che lentamente era arrivato a infilarlo tutto poggiando con quel bel sedere sulla seggiola mentre il suo membro era ancora più duro a testimonianza di quanto, pur vergognandosi da morire, apprezzasse quel trattamento.
“tieni, adesso tocca te, facci vedere”
disse Remo porgendomi un altro cetriolo che subito notai essere ancora più grosso di quello di prima.
“hai trenta secondi per bagnarlo davanti e poi tutto nel culo!!”
Era grosso, ma mi affrettai a infilarmelo nella passerina provocandomi più di un sospiro di sofferenza e non solo, ormai avevo superato il livello di guardia e sia io che loro sapevamo che a questo punto avrei potuto fare qualsiasi cosa.
In effetti la dilatazione che mi procurava, mi stava facendo eccitare ma non potevo evitare di pensare che per il sederino sarebbe stata una cosa impegnativa perché era più grande di quello di Rocco e anche del portiere, ma dopo l’oggetto enorme che avevo inglobato, non credo che mi avrebbe potuto far molto male.
“tempo scaduto via col culo!!!”
Disse Remo che si divertiva da morire come del resto gli altri due mentre Gastone rimaneva a sedere col viso paonazzo, il suo cetriolo ben piantato nel sedere e l’uccello duro con la cappella congestionata.
Appoggiai quel cosone sul mio buchetto e spinsi, sentendo che grazie alla lubrificazione si faceva strada allargandomi le pareti a dismisura sembrava che mi aprisse in due anche se il dolore era sopportabile.
“Guardate come l’ingoia!! Che culone famelico!!!”
Disse David
“Secondo me è pronta per Artemio!!!”
Incalzò Dino
Intanto continuavo a spingere dentro quella cosa senza pietà come se mi stessi autopunendo di qualcosa o forse perché godevo a essere sottomessa; era la mia natura non potevo farci niente.
Più mi umiliavano e più mi eccitavo nonostante ne soffrissi tantissimo.
Rimanendo quasi senza fiato lo infilai tutto dentro; mi aspettavo dei commenti entusiasti ma non mi ero accorta di quello che stava succedendo:
Remo si era avvicinato con l’altro cetriolo e di colpo, senza avvisarmi, me lo infilò tutto nella passerina strettissima a causa del sedere completamente dilatato.
Mi sentii aprire in due:
“AHiaaa….basta mi rompete così!!!! Per favore”
“SSBBBBAMMMM”
Fu la risposta e continuarono a piovermi sculacciate da tutte le parti mentre i due oggetti mi allargavano fino al limite della sopportazione.
“zitta troia! Ormai non ci caschiamo più! Peggio ti trattiamo e più ti piace…”
“AHIAAA!! No non è vero SBBAAMMMM basta vi prego SBBAAAMM io io ooohhhh!!!!!!”
Venni!!!
Tutta l’umiliazione si tramutò in piacere.
Venni sotto gli occhi di mio figlio agitando il culo verso le sculacciate, domata, completamente succube di chiunque lo volesse, ero perduta se fosse entrato mio marito credo non avrei smesso di godere, ero una troia, la loro troia, chiunque avrebbe potuto abusare di me e mentre lo pensavo continuavo a venire senza smettere al punto che il piacere fu così intenso che persi i sensi.
Mi risvegliai
sdraiata sul mio letto, con la vestaglina addosso, i due cetrioli che mi
avevano seviziata non erano più dentro di me, le mani che stavano aprendo la
parte di sopra della vestaglia mi sfregavano volutamente i capezzoli….
“Ancora?” dissi mezza addormentata..
“Ancora?” rispose Alex
(Alex??????!!!!!)
Di colpo l’adrenalina mi rese sveglissima, dovevo aver dormito un bel po’ e mio marito era rientrato trovando, per fortuna, tutto a posto, tranne il fatto che quasi sicuramente ero senza mutande, ma in quel momento non potevo controllare.
“Dicevo…sono “ancora” vestita…mi devo essere addormentata dopo la doccia…ero stanchissima”
“vestita si, ma non del tutto:…… ma manca roba qui…..”
Disse toccandomi la passerina che era come immaginavo al vento, senza mutande.
Sentendo il tono della sua voce che tradiva la sua forte eccitazione, tentai il tutto per tutto:
“mmmmhhhh si…..e te non tornavi mai……..”
“ma ora ci sono…….e ci penso io a te……”
Questa volta non me la potevo cavare con qualche bacio sull’uccello, avevo il terrore che sentisse la fichetta bella allargata, per non parlare del fatto che se avesse per caso toccato il sederino avrebbe scoperto che non era più ermeticamente chiuso come credeva.
Intanto continuava a carezzarmela in maniera un po’ maldestra direi, ma ormai io ero così sensibile che bastava toccarmi in qualsiasi modo per accendermi.
Questa volta, poi, anche per raggiungere il mio scopo, non dovevo fingere che non mi piacesse, anzi….
“Amore che mi fai?.......Mi vergogno…...oooohhhhh….che bello…….abbassa la luce ti prego….”
Lui obbedì lasciando solo l’abat-jour che emetteva una luce tenue ed era quello che volevo perché mi era tornata in mente la sculacciata furiosa che avevo subito e avevo il terrore che il sedere fosse ancora rosso.
Iniziai la mia recita, più mentivo e più mi veniva facile e mi eccitavo anche nel rendermi conto di quanto fossi troia.
Feci una cosa mai fatta in tutti gli anni di matrimonio: lo feci sdraiare sul letto al posto mio e mi misi a cavalcioni sul suo viso mentre gli slacciavo la cintura e gli tiravo giù le mutande, nella classica posa del 69.
Bloccai quello che stava per dire appoggiando la mia fica, ormai nuovamente bollente, al suo viso e, appoggiai le labbra alla sua bella cappella rossa vermiglia, che già era dura da scoppiare e dissi:
“Amore……lo sai…dall’altra sera quando ho fatto quella cosa….sporca……”
“Ma no non è spommmmmhhhh”
Non lo feci finire anche perché le sue parole sulla passera mi facevano impazzire di piacere e spinsi contro di lui provando sensazioni mai provate perché di tutto quello che mi avevano fatto questa cosa mi mancava…..
Intanto io parlavo strusciando le labbra sulla sua cappella, conscia di quanto fosse eccitante per lui (ma piaceva da morire anche a me!!)
“insomma dall’altra volta…io non so che mi succeda….mi vergogno da morire…oooohhhh che bello……”
La sua lingua mi stava facendo impazzire e raccontare tutte quelle menzogne attaccata al suo membro caldo era incredibile….solo una cosa poteva essere più sporca di quello che stavo facendo:
farlo con Gastone davanti agli occhi che mi guardava!!!!
Era apparso all’improvviso, visto che la porta era semi aperta, e io, ormai oltre il limite di qualsiasi decenza, continuai la mia recita col microfono di carne fissandolo negli occhi.
“ho continuato a pensare al tuo uccello…oooohhhh…..e a quanto mi fosse piaciuto fare questa cosa ….mmmmmpppphhhh”
Interruppi per prenderlo tutto in bocca voracemente fingendo (ma mica tanto) un raptus di voglia incontrollabile”
“mmmmmppphhhamore che bello!! Non ti devi vergognare continua”
Mi staccai dall’uccello sempre tenendolo a contatto con le mie labbra vogliose mentre guardavo Gastone che con gli occhi fuori dalle orbite aveva tirato fuori il suo bellissimo cilindro, sapendo che Alex non poteva vederlo da quella posizione……
“E’ tutto il giorno che mi tocco…sento le tette sensibili da morire e mi sono accarezzata da sola, non l’avevo mai fatto in vita mia”
Feci un’altra pausa inserendo di nuovo il pisello di Alex fino in gola mentre guardavo Gastone che era al limite dell’esaurimento nervoso.
Mi sentivo potente, una sensazione incredibile, oltre al piacere immenso che provavo con la lingua di mio marito che instancabilmente mi titillava.
Sollevai un attimo il busto per liberare le mammelle dalla vestaglia a beneficio di mio figlio che parve svenire dal piacere e la sofferenza.
“Alla fine oggi mentre mi toccavo ho fatto una cosa terribile di cui mi vergogno da morire…oooohhhhh….se te la dico…non ti arrabbi vero…?”
Ero cosciente del potere che avevo, avrei potuto dirgli che mi ero accoppiata con un alano in quel momento e vedendo il terrore negli occhi di Gastone mi divertii a fargli credere di essere intenzionata a confessare tutto…..
Alex staccò un attimo la bocca dalla mia natura…
“Genny non aver paura dimmi tutto che io ti voglio bene e non mi arrabbio…..”
“Va bene….aspetta prendo coraggio…..e mi rituffai in un lento pompino fino in fondo con tutta la tecnica che avevo sviluppato in quei giorni senza mai mollare gli occhi di Gastone con lo sguardo.
Poi mi staccai ed iniziai la parte finale della recita….
“Quando mi sono accorta che mi piaceva tanto fare quella cosa che mi faceva sempre schifo…..mi è venuto il sospetto che anche altre cose che ti avevo sempre negato….oooohhhhh….si che bravo che sei……”
Intanto le cappelle di Alex e Gastone, dello stesso colore anche se quella di Gastone era più grande, parevano scoppiare……
“Ho deciso che volevo farti provare quella cosa che tu vorresti tanto….il mio sederino….”
Sentii che Alex stava per rispondere ma lo bloccai sedendomi con forza su di lui e questo mi procurò un orgasmo inaspettato che mi costrinse a interrompere il racconto e iniziai a sussultare mentre riprendevo in bocca quella bella ciliegiona.
Dopo un bel po’ di sussulti e gemiti attutiti dall’uccello infilato fino in fondo alla mia bocca vorace…
“ooohhh…..scusa amore…mi stai facendo impazzire……comunque..ecco…io…..ho provato da sola con, prima con le dita e dopo ho provato a metterci dentro un cetriolo…e mi ha fatto tanto male all’inizio…ma poi mi è piaciuto…molto…..sono diventata una donna cattiva vero?…..scusami?…….Mi vuoi bene ancora?”
Finita la recita che era così spudorata che non so se potesse essere minimamente credibile, sollevai il bacino per permettergli di parlare….
“Amore…ti voglio bene ancora di più….non devi aver paura del tuo corpo…sono cose naturali…”
Che fesso…!
“davvero? Che bello! Meno male!!”
Risposi come una bimba felice
“allora proviamo a farlo? Ti prego? Lo Facciamo adesso?”
Era come chiedere a un orso se per favore poteva mangiare un po’ di miele….
Senza attendere risposta mi misi a quattro zampe sul letto avendo cura di mettere il culo verso la porta così Alex doveva dare le spalle al nostro guardone.
Feci in tempo a vedere Gastone che si allontanava ma sapevo che sarebbe prontamente ricomparso a vedere la scena.
Alex, ingrifatissimo, senza rispondere, si alzò e mi venne subito dietro come se avesse paura di svegliarsi da quel sogno….
“Aspetta te lo metto prima davanti così si lubrifica….”
Come vuoi..oooooohhhhh…che bello…..ooohhhh amore mio…mi piace…..
“Senti…ma….”
Disse sentendo che la mia fichetta non era più così stretta come la ricordava..
“…hai giocato col cetriolo anche qui vero?....”
“si…scusa…..”
Dissi con la voce imbronciata da bimba dispiaciuta…..
“tranquilla hai fatto bene…aspetta…ora….”
Sentii la cappella bollente appoggiarsi al buchetto ed entrare come se nulla fosse.
“Ahhhhhhhh…oooooohhh…piano……”
“Scusa amore…ho sentito aperto e sono entrato…….”
“mi fa male…..aaahhhh..ma non toglierlo…sta passando……ecco…fermo così”
Non sentivo alcun dolore, anzi sentire quella cosa bollente che si faceva strada in me era piacere puro, dovetti fare uno sforzo enorme per fingere.
Lui si fermò e mi agguantò le tette da dietro stringendole con forza….(finalmente si comportava da maschio)
“Aaaahhh…si…che bello…stringile……e piano piano (anche se avrei voluto farmi sbattere come un’indemoniata) iniziai ad andare incontro al mio aggressore sculettando leggermente e muovendomi di pochi centimetri alla volta.
“Amore sta passando…..sai…..mi piace……prova a spingere un po’ ma piano eh…”
“Si..tutto quello che vuoi!!! Hai un culo di burro…….”
Mi girai per incoraggiarlo ma in realtà volevo vedere se c’era ancora il guardone…..in effetti lo scorsi nella penombra e immaginai quanto dovesse essere arrapato.
Poi persi la cognizione perché Alex imbufalito di eccitazione inizò a sbattermi come un forsennato sbattendo con i fianchi sul mio culone facendomi impazzire di piacere, anche perché le mani continuavano a triturarmi le mammelle fino a che con un’ultima spinta mi riempì l’intestino di liquido bollente e io venni insieme a lui con scatti di bacino incontrollabili….
“Ancora?” dissi mezza addormentata..
“Ancora?” rispose Alex
(Alex??????!!!!!)
Di colpo l’adrenalina mi rese sveglissima, dovevo aver dormito un bel po’ e mio marito era rientrato trovando, per fortuna, tutto a posto, tranne il fatto che quasi sicuramente ero senza mutande, ma in quel momento non potevo controllare.
“Dicevo…sono “ancora” vestita…mi devo essere addormentata dopo la doccia…ero stanchissima”
“vestita si, ma non del tutto:…… ma manca roba qui…..”
Disse toccandomi la passerina che era come immaginavo al vento, senza mutande.
Sentendo il tono della sua voce che tradiva la sua forte eccitazione, tentai il tutto per tutto:
“mmmmhhhh si…..e te non tornavi mai……..”
“ma ora ci sono…….e ci penso io a te……”
Questa volta non me la potevo cavare con qualche bacio sull’uccello, avevo il terrore che sentisse la fichetta bella allargata, per non parlare del fatto che se avesse per caso toccato il sederino avrebbe scoperto che non era più ermeticamente chiuso come credeva.
Intanto continuava a carezzarmela in maniera un po’ maldestra direi, ma ormai io ero così sensibile che bastava toccarmi in qualsiasi modo per accendermi.
Questa volta, poi, anche per raggiungere il mio scopo, non dovevo fingere che non mi piacesse, anzi….
“Amore che mi fai?.......Mi vergogno…...oooohhhhh….che bello…….abbassa la luce ti prego….”
Lui obbedì lasciando solo l’abat-jour che emetteva una luce tenue ed era quello che volevo perché mi era tornata in mente la sculacciata furiosa che avevo subito e avevo il terrore che il sedere fosse ancora rosso.
Iniziai la mia recita, più mentivo e più mi veniva facile e mi eccitavo anche nel rendermi conto di quanto fossi troia.
Feci una cosa mai fatta in tutti gli anni di matrimonio: lo feci sdraiare sul letto al posto mio e mi misi a cavalcioni sul suo viso mentre gli slacciavo la cintura e gli tiravo giù le mutande, nella classica posa del 69.
Bloccai quello che stava per dire appoggiando la mia fica, ormai nuovamente bollente, al suo viso e, appoggiai le labbra alla sua bella cappella rossa vermiglia, che già era dura da scoppiare e dissi:
“Amore……lo sai…dall’altra sera quando ho fatto quella cosa….sporca……”
“Ma no non è spommmmmhhhh”
Non lo feci finire anche perché le sue parole sulla passera mi facevano impazzire di piacere e spinsi contro di lui provando sensazioni mai provate perché di tutto quello che mi avevano fatto questa cosa mi mancava…..
Intanto io parlavo strusciando le labbra sulla sua cappella, conscia di quanto fosse eccitante per lui (ma piaceva da morire anche a me!!)
“insomma dall’altra volta…io non so che mi succeda….mi vergogno da morire…oooohhhh che bello……”
La sua lingua mi stava facendo impazzire e raccontare tutte quelle menzogne attaccata al suo membro caldo era incredibile….solo una cosa poteva essere più sporca di quello che stavo facendo:
farlo con Gastone davanti agli occhi che mi guardava!!!!
Era apparso all’improvviso, visto che la porta era semi aperta, e io, ormai oltre il limite di qualsiasi decenza, continuai la mia recita col microfono di carne fissandolo negli occhi.
“ho continuato a pensare al tuo uccello…oooohhhh…..e a quanto mi fosse piaciuto fare questa cosa ….mmmmmpppphhhh”
Interruppi per prenderlo tutto in bocca voracemente fingendo (ma mica tanto) un raptus di voglia incontrollabile”
“mmmmmppphhhamore che bello!! Non ti devi vergognare continua”
Mi staccai dall’uccello sempre tenendolo a contatto con le mie labbra vogliose mentre guardavo Gastone che con gli occhi fuori dalle orbite aveva tirato fuori il suo bellissimo cilindro, sapendo che Alex non poteva vederlo da quella posizione……
“E’ tutto il giorno che mi tocco…sento le tette sensibili da morire e mi sono accarezzata da sola, non l’avevo mai fatto in vita mia”
Feci un’altra pausa inserendo di nuovo il pisello di Alex fino in gola mentre guardavo Gastone che era al limite dell’esaurimento nervoso.
Mi sentivo potente, una sensazione incredibile, oltre al piacere immenso che provavo con la lingua di mio marito che instancabilmente mi titillava.
Sollevai un attimo il busto per liberare le mammelle dalla vestaglia a beneficio di mio figlio che parve svenire dal piacere e la sofferenza.
“Alla fine oggi mentre mi toccavo ho fatto una cosa terribile di cui mi vergogno da morire…oooohhhhh….se te la dico…non ti arrabbi vero…?”
Ero cosciente del potere che avevo, avrei potuto dirgli che mi ero accoppiata con un alano in quel momento e vedendo il terrore negli occhi di Gastone mi divertii a fargli credere di essere intenzionata a confessare tutto…..
Alex staccò un attimo la bocca dalla mia natura…
“Genny non aver paura dimmi tutto che io ti voglio bene e non mi arrabbio…..”
“Va bene….aspetta prendo coraggio…..e mi rituffai in un lento pompino fino in fondo con tutta la tecnica che avevo sviluppato in quei giorni senza mai mollare gli occhi di Gastone con lo sguardo.
Poi mi staccai ed iniziai la parte finale della recita….
“Quando mi sono accorta che mi piaceva tanto fare quella cosa che mi faceva sempre schifo…..mi è venuto il sospetto che anche altre cose che ti avevo sempre negato….oooohhhhh….si che bravo che sei……”
Intanto le cappelle di Alex e Gastone, dello stesso colore anche se quella di Gastone era più grande, parevano scoppiare……
“Ho deciso che volevo farti provare quella cosa che tu vorresti tanto….il mio sederino….”
Sentii che Alex stava per rispondere ma lo bloccai sedendomi con forza su di lui e questo mi procurò un orgasmo inaspettato che mi costrinse a interrompere il racconto e iniziai a sussultare mentre riprendevo in bocca quella bella ciliegiona.
Dopo un bel po’ di sussulti e gemiti attutiti dall’uccello infilato fino in fondo alla mia bocca vorace…
“ooohhh…..scusa amore…mi stai facendo impazzire……comunque..ecco…io…..ho provato da sola con, prima con le dita e dopo ho provato a metterci dentro un cetriolo…e mi ha fatto tanto male all’inizio…ma poi mi è piaciuto…molto…..sono diventata una donna cattiva vero?…..scusami?…….Mi vuoi bene ancora?”
Finita la recita che era così spudorata che non so se potesse essere minimamente credibile, sollevai il bacino per permettergli di parlare….
“Amore…ti voglio bene ancora di più….non devi aver paura del tuo corpo…sono cose naturali…”
Che fesso…!
“davvero? Che bello! Meno male!!”
Risposi come una bimba felice
“allora proviamo a farlo? Ti prego? Lo Facciamo adesso?”
Era come chiedere a un orso se per favore poteva mangiare un po’ di miele….
Senza attendere risposta mi misi a quattro zampe sul letto avendo cura di mettere il culo verso la porta così Alex doveva dare le spalle al nostro guardone.
Feci in tempo a vedere Gastone che si allontanava ma sapevo che sarebbe prontamente ricomparso a vedere la scena.
Alex, ingrifatissimo, senza rispondere, si alzò e mi venne subito dietro come se avesse paura di svegliarsi da quel sogno….
“Aspetta te lo metto prima davanti così si lubrifica….”
Come vuoi..oooooohhhhh…che bello…..ooohhhh amore mio…mi piace…..
“Senti…ma….”
Disse sentendo che la mia fichetta non era più così stretta come la ricordava..
“…hai giocato col cetriolo anche qui vero?....”
“si…scusa…..”
Dissi con la voce imbronciata da bimba dispiaciuta…..
“tranquilla hai fatto bene…aspetta…ora….”
Sentii la cappella bollente appoggiarsi al buchetto ed entrare come se nulla fosse.
“Ahhhhhhhh…oooooohhh…piano……”
“Scusa amore…ho sentito aperto e sono entrato…….”
“mi fa male…..aaahhhh..ma non toglierlo…sta passando……ecco…fermo così”
Non sentivo alcun dolore, anzi sentire quella cosa bollente che si faceva strada in me era piacere puro, dovetti fare uno sforzo enorme per fingere.
Lui si fermò e mi agguantò le tette da dietro stringendole con forza….(finalmente si comportava da maschio)
“Aaaahhh…si…che bello…stringile……e piano piano (anche se avrei voluto farmi sbattere come un’indemoniata) iniziai ad andare incontro al mio aggressore sculettando leggermente e muovendomi di pochi centimetri alla volta.
“Amore sta passando…..sai…..mi piace……prova a spingere un po’ ma piano eh…”
“Si..tutto quello che vuoi!!! Hai un culo di burro…….”
Mi girai per incoraggiarlo ma in realtà volevo vedere se c’era ancora il guardone…..in effetti lo scorsi nella penombra e immaginai quanto dovesse essere arrapato.
Poi persi la cognizione perché Alex imbufalito di eccitazione inizò a sbattermi come un forsennato sbattendo con i fianchi sul mio culone facendomi impazzire di piacere, anche perché le mani continuavano a triturarmi le mammelle fino a che con un’ultima spinta mi riempì l’intestino di liquido bollente e io venni insieme a lui con scatti di bacino incontrollabili….
1 commento:
Strana svolta alla serie,direi irreale.... però mantiene un alto tasso erotico!
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