Terminano con questa puntate le avventure della giovane Anna
Verrà introdotto un nuovo e affascinanate personaggio femminile che personalmente mi auguro di trovare in altri racconti scritti dalla bravissima MoniKa.
Ancora complimenti a MoniKa per avere creato un creato un personaggio delicato, sensibie e credibile come la dolcissima Anna.
Attendiamo altre tue opere!
Donato
Il giorno dopo fui svegliata da alcuni colpi di
clacson.
Avevo dormito profondamente, e mi resi conto solo in quel momento che erano le tre del pomeriggio.
Restai ancora un bel po' a letto, poi mi alzai, anche se a fatica, mi feci una doccia, mi vestii e scesi al piano terra, dove trovai Gianni e Mario seduti in salotto con una donna, circa sui 40 anni, bionda e molto piacente, con un bellissimo sorriso e uno sguardo accesissimo.
Fu Gianni a fare le presentazioni: " Ciao Anna, ti presento Simona, un'amica di mia madre. Simona, lei è Anna".
- " Ciao, tesoro. Ero molto curiosa di conoscerti!", mi disse la donna, alzandosi dalla poltrona e dandomi un bacio sulla fronte.
Dopo le presentazioni, i due cugini mi misero al corrente che avevano raccontato tutto a Simona, e che quindi potevo parlare liberamente davanti a lei.
La cosa inizialmente mi confuse, ma il suo modo di fare, così fresco e schietto, mi comunicò subito fiducia.
Mi dissero che zio Antonio era uscito presto di casa, ma che aveva ovviamente chiuso a chiave la sua stanza.
Li avvertii che non aveva nessuna intenzione di restituirci la foto, ma Simona disse: " Poco male. Non è necessario che sia proprio quella foto", affermazione che non capii molto bene, mentre vedevo Gianni e Mario già più convinti.
- " Mi dispiace, però... quello scatto l'avrei visto volentieri", aggiunse ancora, mettendosi a ridere e contagiando anche noi con la sua risata.
- " Perdona la domanda, Anna... tuo zio si è mai approfittato di te sessualmente?", mi chiese poi.
- " Sì, è successo per la prima volta l'altro ieri", risposi, e vidi Mario rabbuiarsi in volto (istintivamente mi venne da pensare che forse si era un po' innamorato di me).
- " E tu credi che voglia ancora farlo?", chiese di nuovo Simona.
- " Non so... è possibile... sembrava piacergli molto".
- " Se è così, bisogna che accada a breve, e in un posto che non sia camera sua. Per quanto immagino che per te non sia facile, oggi, appena tornerà, prova un po' a provocarlo... all'esterno di questa casa c'è un luogo dove due persone potrebbero appartarsi senza dare nell'occhio?". - "Sì, nel fienile...", rispose Gianni, " Oppure nella stalla", aggiunse Mario.
- " La stalla direi che va bene", disse Simona, " perché non è un luogo silenzioso e se qualcosa fa rumore lo si nota di meno. Purtroppo gli strumenti che ho a disposizione qui non sono dei migliori. Ora vi spiego cosa ho in mente. Non sarà facile per te, Anna, ma solo tu hai in mano la chiave per risolvere la questione. Se lui ti desidera, allora è fatta. E a vederti... di sicuro ti desidererà ancora. Sei davvero bellissima!".
Avevo dormito profondamente, e mi resi conto solo in quel momento che erano le tre del pomeriggio.
Restai ancora un bel po' a letto, poi mi alzai, anche se a fatica, mi feci una doccia, mi vestii e scesi al piano terra, dove trovai Gianni e Mario seduti in salotto con una donna, circa sui 40 anni, bionda e molto piacente, con un bellissimo sorriso e uno sguardo accesissimo.
Fu Gianni a fare le presentazioni: " Ciao Anna, ti presento Simona, un'amica di mia madre. Simona, lei è Anna".
- " Ciao, tesoro. Ero molto curiosa di conoscerti!", mi disse la donna, alzandosi dalla poltrona e dandomi un bacio sulla fronte.
Dopo le presentazioni, i due cugini mi misero al corrente che avevano raccontato tutto a Simona, e che quindi potevo parlare liberamente davanti a lei.
La cosa inizialmente mi confuse, ma il suo modo di fare, così fresco e schietto, mi comunicò subito fiducia.
Mi dissero che zio Antonio era uscito presto di casa, ma che aveva ovviamente chiuso a chiave la sua stanza.
Li avvertii che non aveva nessuna intenzione di restituirci la foto, ma Simona disse: " Poco male. Non è necessario che sia proprio quella foto", affermazione che non capii molto bene, mentre vedevo Gianni e Mario già più convinti.
- " Mi dispiace, però... quello scatto l'avrei visto volentieri", aggiunse ancora, mettendosi a ridere e contagiando anche noi con la sua risata.
- " Perdona la domanda, Anna... tuo zio si è mai approfittato di te sessualmente?", mi chiese poi.
- " Sì, è successo per la prima volta l'altro ieri", risposi, e vidi Mario rabbuiarsi in volto (istintivamente mi venne da pensare che forse si era un po' innamorato di me).
- " E tu credi che voglia ancora farlo?", chiese di nuovo Simona.
- " Non so... è possibile... sembrava piacergli molto".
- " Se è così, bisogna che accada a breve, e in un posto che non sia camera sua. Per quanto immagino che per te non sia facile, oggi, appena tornerà, prova un po' a provocarlo... all'esterno di questa casa c'è un luogo dove due persone potrebbero appartarsi senza dare nell'occhio?". - "Sì, nel fienile...", rispose Gianni, " Oppure nella stalla", aggiunse Mario.
- " La stalla direi che va bene", disse Simona, " perché non è un luogo silenzioso e se qualcosa fa rumore lo si nota di meno. Purtroppo gli strumenti che ho a disposizione qui non sono dei migliori. Ora vi spiego cosa ho in mente. Non sarà facile per te, Anna, ma solo tu hai in mano la chiave per risolvere la questione. Se lui ti desidera, allora è fatta. E a vederti... di sicuro ti desidererà ancora. Sei davvero bellissima!".
Alla fine mi fu tutto chiaro, e il suo piano poteva
funzionare, sì.
Certo, a me toccava la parte peggiore, ma sapevo che non c'era altra strada.
Più tardi zio Antonio telefonò per dire che sarebbe arrivato tardi e per accertarsi se " tutto andava bene".
Questo significava che dovevamo rimandare la faccenda al giorno dopo ma anche che avrebbe potuto chiedermi di andare a letto con lui quella notte, cosa che volevo evitare.
Verso sera, dopo aver sistemato quello che ci aveva dato Simona, lei ci portò tutti nella stanza dei due fratelli dove ci sedemmo su entrambi i due letti, e poi, con una voce suadente, disse: " Noi due non ci conosciamo, Anna, ma i tuoi cugini invece mi conoscono bene. Vero ragazzi?".
- " Molto bene", risposero all'unisono Gianni e Mario.
- " Penso che tu abbia già capito... hai l'aria di essere una tipa sveglia... sì, questi due ometti li ho svezzati io. Sono stata la prima figa che hanno assaggiato. A te piace la figa, Anna?", mi chiese senza mezze misure e con una sicurezza tale che mi sembrò di essere un libro aperto per lei.
- " Sì. Almeno quanto il cazzo", risposi.
- " Sei un'intenditrice! Brava la mia ragazza! Anch'io cerco di non limitarmi in tal senso!", replicò con un sorriso che gli illuminò il volto.
Mentre li teneva per mano mi raccontò tutto di loro, di quando, diversi anni prima, in un'estate proprio come quella che stavamo vivendo adesso, la zia Virna li lasciò per due settimane in vacanza da lei, al mare.
I due ragazzi si dimostrarono molto procaci, non lesinandole diverse palpate, e lei si tolse le voglie e lo sfizio di iniziarli al sesso.
L'atmosfera si era scaldata, e Simona chiese: " Qual è il letto dove vi ha beccati vostro zio?"
- " Quello dove sei ora", gli risposi.
Allora si alzo e fece sedere lì noi tre, ci baciò tutti sulle labbra, poi si
mise in piedi davanti a noi dandoci le spalle, si alzò la gonna e si abbassò le
mutandine, mostrandoci un culo così bello, pieno e sodo che venne istintivo a
tutti noi toccarlo, poi si girò, mi fissò negli occhi, mi diede un altro bacio,
questa volta esplorandomi la bocca con la sua lingua, mi abbassò pantaloncini e
mutandine e, dopo avermi fatto allargare le gambe, iniziò a leccarmi la figa,
con generosità e un'innegabile abilità.Certo, a me toccava la parte peggiore, ma sapevo che non c'era altra strada.
Più tardi zio Antonio telefonò per dire che sarebbe arrivato tardi e per accertarsi se " tutto andava bene".
Questo significava che dovevamo rimandare la faccenda al giorno dopo ma anche che avrebbe potuto chiedermi di andare a letto con lui quella notte, cosa che volevo evitare.
Verso sera, dopo aver sistemato quello che ci aveva dato Simona, lei ci portò tutti nella stanza dei due fratelli dove ci sedemmo su entrambi i due letti, e poi, con una voce suadente, disse: " Noi due non ci conosciamo, Anna, ma i tuoi cugini invece mi conoscono bene. Vero ragazzi?".
- " Molto bene", risposero all'unisono Gianni e Mario.
- " Penso che tu abbia già capito... hai l'aria di essere una tipa sveglia... sì, questi due ometti li ho svezzati io. Sono stata la prima figa che hanno assaggiato. A te piace la figa, Anna?", mi chiese senza mezze misure e con una sicurezza tale che mi sembrò di essere un libro aperto per lei.
- " Sì. Almeno quanto il cazzo", risposi.
- " Sei un'intenditrice! Brava la mia ragazza! Anch'io cerco di non limitarmi in tal senso!", replicò con un sorriso che gli illuminò il volto.
Mentre li teneva per mano mi raccontò tutto di loro, di quando, diversi anni prima, in un'estate proprio come quella che stavamo vivendo adesso, la zia Virna li lasciò per due settimane in vacanza da lei, al mare.
I due ragazzi si dimostrarono molto procaci, non lesinandole diverse palpate, e lei si tolse le voglie e lo sfizio di iniziarli al sesso.
L'atmosfera si era scaldata, e Simona chiese: " Qual è il letto dove vi ha beccati vostro zio?"
- " Quello dove sei ora", gli risposi.
Mi avvolse quasi subito un grande calore, che mi sembrò incredibilmente rassicurante, quindi mi distesi sul letto, rilassando i muscoli della schiena, e mi gustai quelle sue dita, che sapevano davvero cosa fare in una vagina, come anche le sue profonde leccate (che rivaleggiavano con quelle di Gloria, la mia ex).
Dopo un po', sotto gli occhi di Gianni e Mario, venni di gusto, tra gli spasmi e trattenendo fortissimi gemiti.
Simona poi rivolse la stessa attenzione ai due fratelli, facendo ad entrambi quello che a me sembrò un memorabile pompino, e questo mentre lei si masturbava e raggiungeva il suo piacere.
- "Ora avrete di nuovo un bel ricordo di questo letto!", disse ridendo, in quel modo che risultava sempre trascinante!
Quella donna era un inno alla vita e fu per me la definitiva liberazione rispetto alle brutture del giorno precedente: ero tornata ad essere in pace con il sesso.
Per la notte restammo tutti in quella stanza, sistemandoci
due per letto: io e lei in uno e i ragazzi nell'altro.
Prima di addormentarci, Simona mi diede un altro lungo bacio sulla bocca, cosa che poi fece Gianni e, con mia sorpresa, anche Mario: era il suo primo vero bacio che ricevevo!
Avevo capito che, per loro, era un segno di vicinanza per quello che avrei dovuto fare il giorno successivo.
Lo zio Antonio rincasò molto tardi, e quella notte non mi importunò, ma la mattina dopo vidi che mi girava spesso intorno.
Io mi attenni al parole di Simona: cercai di essere scostante ma allo stesso tempo provocante, avendo indossato la maglietta più stretta e i pantaloncini più corti che avevo (questi sembravano quasi delle mutandine), facendo attenzione di restare sempre nei pressi della stalla.
Quando mi vide entrare lì, mi seguì: era chiaro che cercava sesso da me, e lo avrebbe ottenuto, anche se per l'ultima volta.
Arrivai fino al fondo della costruzione, da lì non potevo più uscire e poco dopo lui mi raggiunse, cominciando subito a toccarmi, facendo leva, per farmi cedere, sempre sulla fotografia compromettente. Io cercai di tenerlo un po' a distanza, ma poi ebbe quello che voleva: strattonandomi malamente mi fece girare e appoggiare con le mani al muro, mi abbassò violentemente i pantaloncini e mi penetrò dietro con forza, teso a soddisfare solo il suo piacere e incurante del mio.
Ebbi un sussulto di dolore, ma ovviamente non se ne preoccupò minimamente.
- " Anna... Anna... che bello scoparti così! Dimmi che ti piace prendere il mio cazzo nel culo! Dimmelo!" quasi mi urlò in un orecchio, ma non ricevette risposta.
Per fortuna durò poco, ma prima di venire mi fece girare, inginocchiare e mi eiaculò in bocca, facendo colare l'abbondante dose di sperma anche sulle mie gambe e dicendo: " Ingoia... dai... dai! Bevi tutto!".
Si pulì la cappella sulle mie guance e sui miei capelli e quando fece per andarsene gli dissi: " Ma cosa sei diventato?".
Non si girò, abbassò solo la testa e continuò a camminare.
Prima di addormentarci, Simona mi diede un altro lungo bacio sulla bocca, cosa che poi fece Gianni e, con mia sorpresa, anche Mario: era il suo primo vero bacio che ricevevo!
Avevo capito che, per loro, era un segno di vicinanza per quello che avrei dovuto fare il giorno successivo.
Lo zio Antonio rincasò molto tardi, e quella notte non mi importunò, ma la mattina dopo vidi che mi girava spesso intorno.
Io mi attenni al parole di Simona: cercai di essere scostante ma allo stesso tempo provocante, avendo indossato la maglietta più stretta e i pantaloncini più corti che avevo (questi sembravano quasi delle mutandine), facendo attenzione di restare sempre nei pressi della stalla.
Quando mi vide entrare lì, mi seguì: era chiaro che cercava sesso da me, e lo avrebbe ottenuto, anche se per l'ultima volta.
Arrivai fino al fondo della costruzione, da lì non potevo più uscire e poco dopo lui mi raggiunse, cominciando subito a toccarmi, facendo leva, per farmi cedere, sempre sulla fotografia compromettente. Io cercai di tenerlo un po' a distanza, ma poi ebbe quello che voleva: strattonandomi malamente mi fece girare e appoggiare con le mani al muro, mi abbassò violentemente i pantaloncini e mi penetrò dietro con forza, teso a soddisfare solo il suo piacere e incurante del mio.
Ebbi un sussulto di dolore, ma ovviamente non se ne preoccupò minimamente.
- " Anna... Anna... che bello scoparti così! Dimmi che ti piace prendere il mio cazzo nel culo! Dimmelo!" quasi mi urlò in un orecchio, ma non ricevette risposta.
Per fortuna durò poco, ma prima di venire mi fece girare, inginocchiare e mi eiaculò in bocca, facendo colare l'abbondante dose di sperma anche sulle mie gambe e dicendo: " Ingoia... dai... dai! Bevi tutto!".
Si pulì la cappella sulle mie guance e sui miei capelli e quando fece per andarsene gli dissi: " Ma cosa sei diventato?".
Non si girò, abbassò solo la testa e continuò a camminare.
Poche ore dopo, Gianni e Mario andarono a chiamarlo nella
sua camera, per dirgli se poteva scendere un attimo in salotto.
Lì, ad attenderlo, ci sono i due ragazzi e Simona, che si presenta come se niente fosse, con l'abilità affabulatoria di un pubblicitario.
Nella stanza sono presenti però due elementi nuovi: un proiettore e un piccolo schermo portatile.
Simona invita lo zio a sedersi in poltrona e fa partire il video, dove si vede lui che mi sodomizza.
Preso dal desiderio del sesso non si era minimamente reso conto dei piccoli cambiamenti fatti in quel punto della stalla, tra cui alcuni teli che scendevano da una sbarra di ferro, messi lì per nascondere Simona e una piccola cinepresa che lei aveva montato su un treppiede.
L'audio del video non è dei migliori ma le immagini sono invece molto eloquenti.
A quel punto entro nella stanza anche io.
Lo zio sbianca in volto, capisce cosa è accaduto e fa per scagliarsi contro il proiettore quando Simona lo informa che il nastro originale è ora altrove, e quindi se distrugge quello nel proiettore non cambia nulla.
Non è vero, ma lui non può saperlo.
La richiesta è quindi di consegnare la macchina fotografica con cui ha scattato la fotografia, altrimenti i miei genitori, al loro ritorno, vedranno quel video.
- " Lei che violenta la loro figlia", sottolinea Simona.
Dopo un lungo attimo di silenzio, lo zio sale in camera sua per poi tornare con la macchina fotografica in mano.
Simona la controlla e vede che nel rullino c'è un solo scatto.
Lo zio getta uno sguardo astioso su tutti, e, senza dire altro, se ne va.
Lì, ad attenderlo, ci sono i due ragazzi e Simona, che si presenta come se niente fosse, con l'abilità affabulatoria di un pubblicitario.
Nella stanza sono presenti però due elementi nuovi: un proiettore e un piccolo schermo portatile.
Simona invita lo zio a sedersi in poltrona e fa partire il video, dove si vede lui che mi sodomizza.
Preso dal desiderio del sesso non si era minimamente reso conto dei piccoli cambiamenti fatti in quel punto della stalla, tra cui alcuni teli che scendevano da una sbarra di ferro, messi lì per nascondere Simona e una piccola cinepresa che lei aveva montato su un treppiede.
L'audio del video non è dei migliori ma le immagini sono invece molto eloquenti.
A quel punto entro nella stanza anche io.
Lo zio sbianca in volto, capisce cosa è accaduto e fa per scagliarsi contro il proiettore quando Simona lo informa che il nastro originale è ora altrove, e quindi se distrugge quello nel proiettore non cambia nulla.
Non è vero, ma lui non può saperlo.
La richiesta è quindi di consegnare la macchina fotografica con cui ha scattato la fotografia, altrimenti i miei genitori, al loro ritorno, vedranno quel video.
- " Lei che violenta la loro figlia", sottolinea Simona.
Dopo un lungo attimo di silenzio, lo zio sale in camera sua per poi tornare con la macchina fotografica in mano.
Simona la controlla e vede che nel rullino c'è un solo scatto.
Lo zio getta uno sguardo astioso su tutti, e, senza dire altro, se ne va.
Se non fosse arrivata, e per puro caso, Simona, che voleva
solo salutare zia Virna, io sarei rimasta nelle mani di quell'aguzzino per
chissà quanto tempo.
Zio Beto e zia Virna, insieme ai miei genitori, sarebbero tornati solo dopo due giorni, ma Simona non poteva fermarsi così tanto e la mattina dopo si preparò per andarsene.
L'accompagnai fino alla macchina, ma prima di salirci mi baciò sulla bocca, con vera passione, infilandomi una mano nelle mutandine e accarezzandomi la vagina, che entrambe sentimmo accendersi all'istante.
- " Sei una creatura meravigliosa, Anna. Sei e sarai sempre una donna forte. Mi mancherai, credimi. E non poco", mi sussurrò all'orecchio.
Poi, sorridendomi in quel suo modo luminoso, accese l'auto e partì.
In quei ultimi giorni alla cascina, Gianni e Mario furono pieni di premure e di attenzioni verso di me.
Quelle due notti le passai con loro, ma non per scopare: prima dormii con Mario nel suo letto, e poi con Gianni nel suo, coperta solo dal loro abbraccio e respiro.
Una volta tornati i miei, partii anche io.
Due settimane dopo, mi arrivò una telefonata da Simona, in cui mi comunicava che aveva davvero cercato di sviluppare il rullino nella macchina fotografica (quello era il suo lavoro), ma che la foto era troppo sfocata e si poteva solo intravedere cosa stava accadendo.
- " Peccato", aggiunse, con un pizzico di malizia, e si mise a ridere, sempre nel suo modo dilagante.
Ci sentimmo ancora, con la mia non certo velata speranza di poterla un giorno rivedere.
Diversi mesi dopo mi chiamò anche zio Antonio, chiedendo se poteva venire a trovarmi.
Non potevo crederci!
Gli misi giù il telefono.
Non si fece più vedere, né da me né dai miei.
Prima di incontrare ancora Gianni e Mario passarono molti anni, ma da quello che mi hanno scritto so che stanno bene e che si sono anche sposati.
Neanche loro hanno più visto zio Antonio.
Zio Beto e zia Virna, insieme ai miei genitori, sarebbero tornati solo dopo due giorni, ma Simona non poteva fermarsi così tanto e la mattina dopo si preparò per andarsene.
L'accompagnai fino alla macchina, ma prima di salirci mi baciò sulla bocca, con vera passione, infilandomi una mano nelle mutandine e accarezzandomi la vagina, che entrambe sentimmo accendersi all'istante.
- " Sei una creatura meravigliosa, Anna. Sei e sarai sempre una donna forte. Mi mancherai, credimi. E non poco", mi sussurrò all'orecchio.
Poi, sorridendomi in quel suo modo luminoso, accese l'auto e partì.
In quei ultimi giorni alla cascina, Gianni e Mario furono pieni di premure e di attenzioni verso di me.
Quelle due notti le passai con loro, ma non per scopare: prima dormii con Mario nel suo letto, e poi con Gianni nel suo, coperta solo dal loro abbraccio e respiro.
Una volta tornati i miei, partii anche io.
Due settimane dopo, mi arrivò una telefonata da Simona, in cui mi comunicava che aveva davvero cercato di sviluppare il rullino nella macchina fotografica (quello era il suo lavoro), ma che la foto era troppo sfocata e si poteva solo intravedere cosa stava accadendo.
- " Peccato", aggiunse, con un pizzico di malizia, e si mise a ridere, sempre nel suo modo dilagante.
Ci sentimmo ancora, con la mia non certo velata speranza di poterla un giorno rivedere.
Diversi mesi dopo mi chiamò anche zio Antonio, chiedendo se poteva venire a trovarmi.
Non potevo crederci!
Gli misi giù il telefono.
Non si fece più vedere, né da me né dai miei.
Prima di incontrare ancora Gianni e Mario passarono molti anni, ma da quello che mi hanno scritto so che stanno bene e che si sono anche sposati.
Neanche loro hanno più visto zio Antonio.
Io invece non so ancora che farò della mia vita... ma per
adesso mi va bene anche così; comunque ora sono felicemente fidanzata...
con un uomo o una donna? Che domande fate? Che importa?
10 commenti:
Davvero un peccato sapere che questa è l'ultima puntata della serie, perché le storie della giovane Anna mi mancheranno tanto.
Riprendo la frase della bella Simona: "Sei una creatura meravigliosa, Anna.Mi mancherai, credimi. E non poco".
Spero di ritrovare il personaggio in altre storie in futuro! Non so se l'autrice legge e risponde a questi commenti, ma in ogni caso la invito davvero a continuare a scrivere!!
Il sottile filo di tristezza presente in Anna..la rende il personaggio femminile più complesso e adorabile tra tutte quelle che ho conosciuto finora in questo genere di racconti..
Nooo..., ditemi che non è davvero l'ultima!!
Finita di leggere oggi, questa serie si è davvero confermata come un'anomalia tra i racconti finora presentati, e, a mio modesto modo di vedere, direi una felice anomalia. Se è vero che i personaggi comprimari presentati soffrono forse di un'eccessiva bidimensionalità (anche se non mancano diverse sfumature), la protagonista, l'unica vera figura che emerge nella storia e su cui sembra essersi concentrata l'autrice, è invece centratissima, proponendosi come personaggio piuttosto inatteso ed estremamente plausibile, così pieno di pulsioni - sia positive che negative - e con un carattere ancora in bilico tra adolescenza e maturità, cosa che la rende terribilmente affascinante e attraente, oltre che per come è stata tratteggiata e descritta fisicamente: una ragazza sicuramente bella ma non la femme fatale che propongono molti racconti di questo genere, ovvero la femminona disposta a qualunque cosa pur di fare sesso.
Una serie a mio avviso preziosa, quindi, e che dispiace sia finita. Mi auguro di poter leggere altre storie di questo personaggio (di cui, ammetto, ho scaricato tutte le foto presentate nei vari episodi, solo per far capire quanto mi ha colpito) o, in generale, altri racconti di questa scrittrice, che ringrazio e a cui faccio i miei sinceri complimenti!
Storia molto apprezzata anche da me!
E' previsto un seguito?
Letta tutta! Bella serie e bellissima Anna!
Finite di leggere ieri tutte le puntate. Storia davvero bella e non scontata!
Mirko.
Sono previsti nuovi racconti sul personaggio?
Mirko.
Ciao Mirko, la nostra MoniKa con calma sta pensando a nuovi racconti e probabilmente anche a un seguito delle memorie di Anna. Non ci resta che attendere fiduciosi ;))))
Ho finito ieri di leggere tutte le puntate, e ho troavto il racconto davvero intrigante e con una protagonista finalmente interessante e credibile.
Faccio i miei più sentiti complimenti a MONIKA!!!
Sonia B.
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