domenica 8 novembre 2020

VACANZE ESTIVE : EPISODIO 10 + 11 + 12 + 13 finale (By Letizia Amore70)


 

Con il quadruplo appuntamento odierno le Vacanze Estive di Rosa (e dell’amica Desireè) ci salutano'.

L’inesauribile fantasia erotica della sensualissima Letizia Amore ci porterà infatti nelle prossime settimane in altri lidi.

Rosa si congeda a noi con un episodio veramente bollente ed eccitante…

Letizia Amore sei unica.... 

 

 


 

Ep 10

 

Desirée, sapeva bene cosa piaceva ad una donna, era giovane, ma focosa e si era masturbata moltissime volte, sapeva dunque come solleticare il clitoride, come muovere le dita nella figa di Rosa, stimolandole il clitoride anche internamente. Un segreto, che nessun uomo era in grado di conoscere, il segreto del mitico punto G, Filippo, era eccitatissimo, guardava quelle due troie, esibirsi in effusioni saffiche, non curanti della gente, in realtà poca, visto l'orario, che passava loro accanto. Le cinse con le braccia in vita, separandole,

-:Andiamo, la notte è giovane!

esclamò, quindi si avviarono verso casa. Camminando nella notte, sollevò la minigonna di Desirée, palpandole il culetto sodo e altrettanto fece, mettendo la mano nello spacco del vestito di Rosa,

-:Siamo eccitati!?

sogghignò la ragazzina, guardandolo,

-:Non vedi l'ora di rompermi il culo, vero porco!?

non poteva negare quella verità, sentirla così sboccata e sfacciata, lo eccitava maggiormente. Mentre passavano per lo stretto carruggio, che portava a casa, la spinse fra le braccia di Rosa, e mentre si baciavano, le schiacciò contro il muro, le baciò il collo e mentre con una mano frugava tra le cosce della prima, le spinse un dito nel culo,

-:Uhmm, com'è bello stretto, questo culetto sodo, me lo fa tirare di brutto!

Rosa, aveva la figa in fiamme, non vedeva l'ora di sentir la linguetta scaltra di Desirée, placare quell'incendio, ricambiò il suo bacio,

-:Andiamo a casa porci!

esclamò, scostandosi bruscamente e tirandosi dietro la piccola, le fermò,

-:Spogliatevi troie, spogliatevi nude, voglio vedervi nude!

mancavano più o meno trecento metri per arrivare a casa e vista l'ora tarda, era improbabile, incontrare qualcuno, Desirée, non si fece problemi e Rosa, per non esser da meno non poté che imitarla. Via Guglielmo Da Solaro, si presero per mano e si misero a correre, come ragazzine, giunte al sovrappasso su via Baglietto, si fermarono per aspettare Filippo, si baciarono, proprio mentre sotto di loro un camionista, a cui non sfuggì la scena, le illuminò con gli abbaglianti e suonò il clacson, poi finalmente a casa. Erano indemoniate, qualcosa era scattato tra loro, una sintonia, un magnetismo che le portò rapidamente sul letto, fu proprio Rosa, lei che sino a poche ore prima negava la possibilità di far sesso con una donna, a prender l'iniziativa, la fece sedere sul bordo del letto, scivolò con le labbra sul giovane seno, sui capezzoli irti come aculei, li lambì, roteando la lingua sull'areola chiara, scivolò sull'addome, sul ventre e rapidamente tra le sue cosce lisce e vellutate come pesche. Il profumo della sua giovane figa, quel misto acre e dolciastro penetrò le sue nari, confuse i sensi, annebbiando ogni tabù, leccò il clitoride, spinse la lingua, appuntendola quanto più poteva, fra le labbra rosee e madide di piacere della sua fessura, era la prima volta che vedeva la figa di un'altra donna. Ne restò incantata, le piccole labbra scure, rese lucide dai suoi umori, il clitoride turgido, gonfio e duro, scavò con la lingua alla ricerca dell'orifizio vaginale, vi spinse dentro la lingua più che poteva, alla ricerca della fonte di quel sugoso nettare, suggendo, come un elisir afrodisiaco, il succo del suo piacere, le sollevò le gambe e fu immediatamente attratta dal bocciolo roseo del suo culetto vergine, si avvicinò lentamente con le labbra, lo lambì con la punta della lingua, era turbata, uno strano senso di gelosia, avrebbe voluto essere lei a possederla per prima. l'idea che fosse Filippo, a profanare quel forellino invitante, le facea ribollire il sangue nelle vene, lo leccò decisa, spinse, facendo penetrare la lingua in quel buchino, come fosse un piccolo cazzo. Desirée, sospirava languidamente, il suo corpo fremeva, le mise le mani dietro la nuca, stava per godere, Rosa, sollevò il capo e aprendo la bocca, aspettò che lei le inondasse la bocca del suo caldo piacere, sfiorò lasua figa con le dita, era calda, bagnata, le fece scivolare sul buchino del culo, pulsante, voglioso e dolcemente ne spinse una, in quell'orifizio invitante. La sentì gemere e godette con lei, era lei la prima a violare quel forellino, spinse tutto il dito fino in fondo, lo sentiva pulsare ritmicamente, mentre Desirée, le godeva in bocca. In una specie di trance, sconvolta da quello strano piacere, salì sul letto e ponendole la figa sulla bocca la invitò volgarmente a leccargliela anche lei. Filippo, dopo aver avviato una videochiamata con Roberto, stava riprendendo tutto con lo smartphone di Desirée, aveva abbassato tutto ilvolume, per impedire che la sua voce, disturbasse le sue belle troie. Rosa, cominciava a godere, la piccola, era veramente abile con la lingua, tanto che levenne il dubbio di non esser lei, la prima donna con cui faceva sesso, ma la cosa non le interessava, ora era sua, le solleticò nuovamente il buchino del culo con le dita e sconvolta dal piacere dell'orgasmo che la stava scombussolando, le spinse decisa due ditanel buchino del culo, lastava sverginando, certo che, Filippo, con il suo grosso cazzo duro, glielo avrebbe sfondato, ma a lei bastava esser stata la prima a profanarla. Desirée, ricambiò quelle attenzioni e lentamente le spinse due dita nel buco del culo. Filippo, ormai non si conteneva più, voleva mettersi in mezzo, piazzò lo smartphone, sul comò, assicurandosi che inquadrasse bene il letto, quindi si sdraiò vicino a loro,

-:Forza belle troie, datevi da fare!

esclamò, si fermarono, cominciando a leccare e succhiare avidamente quel grosso cazzo duro, senza però smettere di baciarsi lascivamente. Desirée, gli mise la figa in faccia, mentre Rosa, più eccitata che mai, lo cavalcò a smorza candela, sentì quella grossa cappella pulsare nella sua figa, prese tra le mani la faccia della ragazza e la baciò, erano tutti e tre, coinvolti in uno spasmodico amplesso. Desirée gemeva come una cagna, mentre Filippo, le leccava avido di piacere la figa, grondante di piacere. Rosa, muoveva il bacino avanti e indietro, per godere al massimo di quel grosso cazzo, strusciando contemporaneamente il clitoride sul pube di Filippo, mentre Desirée, la baciava, sconvolta da ripetuti orgasmi. Rosa, si sedette a gambe larghe, con le spalle contro la spalliera del letto, Desirée, si mise davanti a lei, a pecorina, con la bocca schiacciata contro la sua figa e Filippo, finalmente vedeva la rosellina, oggetto del suo turpe desiderio, si piegò e cominciò a leccarlo,

-:Sbattermelo nel culo stronzo! Non torturarmi così bastardo!

si alzò dietro di lei, Rosa, fissò la grossa cappella violacea, il palo nodoso del suo cazzo, stava per spingerglielo tutto nel culo, eccitatissima squirtò nella bocca di Desirée, sciacciandogli la bocca sulla sua figa. Filippo, appoggiò la cappella su quel buchino intonso, farlo entrare, non sarebbe stato facile, la prese per i fianchi e cominciò a spingere lentamente, Rosa, sentì la sua giovane amante fremere, rammentò il dolore che provò quando si fece rompere il culo, le alzò la testa e la fissò negli occhi, scivolò sotto di lei e quando la grossa dura cappella, abbattè la resistenza del suo buchino vergine, entrando di colpo, soffocò il suo grido con un caldo bacio. La sentì tremare, aprì gli occhi e vide una lacrima rigare le sue gote di pesca, cercò, facendo scivolare la mano sul suo ventre, la fichetta, il clitoride e cominciò a masturbarla. Filippo, era immobile mezzo dentro e mezzo fuori da quel culetto sodo, Rosa, frugava la bocca di Desirée, con la lingua, alla ricerca della sua, lei si rilassò e, grazie al sagace lavorio delle dita nella sua figa, cominciò a godere. Filippo, spinse tutto il cazzo nel suo sfintere, ormai aperto il passo, cominciò a scoparla rudemente, Desirée, sgranò gli occhi, fissando Rosa, e nonostante quel bacio appassionato, gridò,

-:Desy, è così stretto, ti rompo il culo puttana!

esclamò Filippo, Rosa, aumentò il ritmo con cui la stava masturbando, per vincere il dolore, ma soprattutto, per veder la sua amichetta godere, voleva sentir il suo corpo, vibrare di piacere, sentir sulla sua mamo il dolce nettare della sua figa. Scombussolata dal dolore e dal lento gioco delle dita di Rosa, la ragazza, si fece vincere dal piacere,

-:Bastardo! È enorme, mi spacchi tutta! Sfondami! Voglio godere!

Rosa, la baciò e spinse due dita nella sua fichetta, si stava bagnando sempre di più, stava per raggiungere un violento orgasmo, il suo corpo fremeva, ansimava e gemeva, come una vacca in calore. Filippo si fermò e sfilò il cazzo da quel bel buchino,

-:Girati Rosa, fammi vedere come gli lecchi la figa!

disse perentorio, lei non se lo fece ripetere, scivolò sulle lenzuola, ritrovandosi sotto di lei, con la sua fichetta grondante in bocca, Desirée, si sollevò e lei poté vedere, quello che era un bocciolo roseo, tutto aperto e arrossato, non resistette e bloccandole i fianchi, alzò la testa per leccare quel buco spanato, vi spinse la lingua dentro, era bollente, la ragazzina gemette roca, un vero ruggito di piscere. La risponde giù, costringendola con la bocca sulla figa di Rosa,

-:Leccatevi troie, voglio sentirvi godere come troie!

ordinò e subito dopo, spinse violento il cazzo nel culo di Desirée. Rosa, lo fissò, le sembrava impossibile che un palo così grosso e nodoso, potesse affondare tutto in un culetto così tenero, sentì montare un piacere perverso e non appena lei cominciò a leccarle la figa, squirtò. Come stregata, guardava quel grosso cazzo, le sue venature, scivolare dentro quel culetto, le leccava la figa e le teneva le chiappe larghe, per meglio vedere quella possente penetrazione. Desirée, le spinse due dita nel buco del culo, fu come se ad essere inculata, non fosse solo lei, quella penetrazione improvvisa, la mandò in estasi, succhiò avidamente lo scroto di Filippo, e vide, gli spasmi del suo cazzo erano evidenti, la bianca densa sborra, fuoriuscire da quel buco dilatato allo spasimo, un rantolo comune, i suoi amanti godettero all'unisono e subito dopo, mentre leccava laida, la sborra di Filippo, anche lei fu travolta da un violento orgasmo.

 

Ep 11

 

Stravolta, Desirée, si coricò vicino a Rosa, le mani carezzavano vogliose il suo corpo, lei le posò una mano sul sedere e con le dita cercò il suo buchino ormai completamente sfondato, era caldo, bollente, morbido e invitante, vi spinse dentro due dita, strappandole un arrendevole sospiro. La baciò, erano stremate, ma non ancora appagate, Filippo, prendendosi il tempo per ricaricarsi, prese lo smartphone in mano,

Ø  Cornuto segaiolo, hai visto come si scopano due troie come queste!

Roberto, non rispose e lui cominciò a fotografare le ragazze sul letto, che intuendo subito le sue intenzioni, si rianarono. Rosa, scivolò lasciva con le labbra sul seno di Desirée, cominciò a leccarle i capezzoli, mentre con le dita le allargò la figa, mentre lei eccitatissima le spinse le dita nel buco del culo, in breve, la prima si ritrovò sopra la ragazzina, porgendole la figa da leccare, ricambiando con voluttà i suoi baci ardenti. Filippo, si eccitò, erano veramente due troie scatenate, avvicinò il cazzo alla bocca di Desirée,

-:Bastardo, è enorme, mi hai spanato il culo!

esclamò, poco prima di cominciare a succhiarlo avidamente. Rosa, stava godendo e aspettava ansiosa di sentir quel grosso palo nodoso, aprirle il buco del culo. Desirée, prese il cazzo di Filippo, ora era bello grosso, duro e lo puntò sul buco,

-:Sbattiglielo dentro tutto! Voglio sentirla genere come una puttana!

era infoiata, le allargò le chiappe, riprendendo a leccarle la figa, Rosa, sentì il duro cazzo di suo suocero entrare duramente nel culo. Desirè era scatenata, la sua linguetta scivolata veloce tra le labbra tumide della sua figa, lambendo sagacemente il clitoride, Rosa, era preda di un violento orgasmo e con tre dita le stava allargando il buco del culo, mentre leccava la sua fichetta sempre più fradicia. Godevano entrambe, Rosa, si accorse che Filippo, stava per sborrare, Lo fermò di colpo sfilandosi dal suo cazzo,

-:No bastardo! Devi ancora far godere desirèe!

si sì giro e gli prese il cazzo in bocca, mentre la ragazzina si poneva davanti a lui a pecorina, Rosa, cominciò a leccare il buco del culo,

-:Troia Lo vuoi nel culo, o nella figa!

le domandò scurrile, la piccola stava godendo e non le rispose, Rosa fece scivolare il cazzo di Filippo, tra le labbra fradice della sua figa,

-:Scopala, Voglio sentirla genere come una cagna in calore!

lui aveva perso il controllo della situazione, due donne scatenate come loro non potevano essere controllate, mai avrebbe pensato, che Rosa, si sarebbe rivelata così troia. forse aveva commesso un errore, ma non gli interessava, in quel momento aveva a sua disposizione due splendide troie, due donne il cui unico pensiero era godersi il suo cazzo. Mentre la scopava, guardava desirèe, leccare avidamente la figa di Rosa, che godeva come una cagna in calore, sentire la figa ancora stretta della ragazzina, pulsare attorno al suo cazzo duro. Rosa venne in bocca alla sua giovane compagna, ma il desiderio la divorava, voleva ancora il cazzo duro di Filippo, dentro di lei. Nonostante le doti di controllo, dimostrato da Filippo, non poteva reggere il confronto con due puttane assatanate come loro, Desirée, si lasciò andare, facendosi letteralmente travolgere dal piacere e ruggì ferocemente il suo orgasmo, si girò di scatto, come una gatta in calore e con la complicità di Rosa, ricominciarono a succhiargli il cazzo. Filippo, sborrò, schizzando nelle loro bocche affamato. Le guardo baciarsi con la bocca piena di sborra, erano incredibilmente sensuali e capì, che non sarebbe stato in grado di soddisfarle, se non attingendo a tutta le sue conoscenze amatorie. Sebbene ancora vogliose di cazzo, si lasciarono travolgere dal piacere saffico e mentre Filippo, si allontanò dal letto, continuando a guardarle, per ricaricare le energie, cominciarono un feroce sessantanove. Rosa, era la più assatanata, quella che sarebbe stata, sebbene fino a qualche giorno prima, molto inibita, più difficile da controllare, aveva scoperto il piacere del sesso, quello senza tabù, quello scatenato e avrebbe trascinato in quell'abisso turbinoso di piacere, anche la giovane Desirèe. Tenendosi le mani, frusciavano la figa, l'una contro quella dell'altra, uno strano bacio, nel quale il clitoride sostituiva la lingua, in quel momento, Filippo, immaginó come sarebbe stato eccitante vederle giocare in quel modo, avendo un grosso dildo doppio. Sdraiate una accanto all'altra, Desirée, spingeva il morbido culetto contro il pube di Rosa, come alla ricerca di un bel cazzo duro, mentre lei le strizzava un seno e con l'altra mano tra le sue cosce, le tormentava il clitoride. Era una scena bellissima, incredibilmente calda, passionale, sebbene eccitatissimo Filippo, non riusciva a mettersi tra loro. Rosa, la spinse con la faccia sul cuscino, baciandole le spalle, il collo, la sua mano scivolò sulla schiena e vigorosa sul suo culetto sodo, le dita si intrufolarono tra le chiappette, Desirée, gemette, mentre lei le spingeva decisa, due dita nel buco del culo. Desirée gemeva languidamente, succube lasciva e gaudente, della prepotenza di Rosa, le cui calde labbra baciarono i suoi fianchi, mentre inarcava la schiena, per offrire il culetto a quella dolce penetrazione, le allargò le chiappette, vi spinse in mezzo la faccia e cominciò a leccarle il buchino voglioso. Nessuno avrebbe potuto, guardandola in quel momento, riconoscere in lei, la stessa donna e moglie irreprensibile di qualche giorno prima, dominava la situazione con indomita passione, fece girare Desirée, e salendo a cosce aperte sulla sua faccia, le ordinò con decisione, di leccarle la figa. Ansimava e godeva, totalmente rapita da quel gioco saffico, né l'una, né l'altra, faceva più caso alla presenza di Filippo, era come se nella stanza, vi fossero solo loro. Rosa, sentì il duro e nodoso palo di carne, penetrare deciso la sua figa, si ribellò, era brutale, rude, diverso dal piacere che Desirée, sapeva darle con la lingua e con le dita, ma ne fu sopraffatta, nessuna di loro due era lesbica e non potevano fare completamente a meno di quel cazzo prepotente. Fu subito travolta da un violento orgasmo, segno inconfutabile della sua natura focosa, orgasmo che condivise con Desirée, spingendole due dita nel buco del culo e masturbandola energicamente, sino a farla squirtare. Filippo, abbandonò la sua figa ancora vogliosa, per dedicarsi con ardore al culetto di Desirée, la fece girare e la inculò brutalmente, strappandole un rauco sospiro di piacere. Le due troie, erano in perfetta sintonia e mentre una godeva di quel cazzo prepotente, l'altra si faceva leccare la figa. Filippo, inculava Desirée, con brutalità, facendola sobbalzare ad ogni colpo di reni, ribadendo con forza, la sua superiorità di maschio dominante, cosa che non dispiaceva a nessuna delle due, ormai prossimo a sborrare, nonostante tutto, non poteva competere con il loro ardore, le fece inginocchiare sul letto e fu travolto dalla passione che le animava, leccarono e succhiarono il suo cazzo duro con avidità, affamate di sborra. Esplose nelle loro fameliche fauci, lo succhiarono, prosciugandolo di ogni energia, si baciarono, leccandosi l'un l'altra le labbra sporche del denso nettare bianco. Sfibrate, ma non paghe, si accasciarono abbracciate tra le lenzuola, il letto era un autentico campo di battaglia. Filippo, le fissò, erano, ora dolcissime, nessuna traccia della violenta turpe passione che le animava poco prima, era rimasto nei loro visi, nei loro sguardi. Si avvicinò, baciò Rosa, le prese i polsi e portandoli vicino alla spalliera del letto e glieli legò, come già aveva fatto il giorno prima, Desirée, lo guardò sorpresa, ma non si ribellò, quando le riservò lo stesso trattamento, le bendò entrambe, erano vicinissime, potevano sentir l'una il calore del corpo dell'altra, sentirne il profumo, ma non potevano né vedersi, né toccarsi,

-:Siete bellissime, le mie troie!

disse, poi il silenzio calò nella stanza, l'unico rumore era quello del getto della doccia, si stava lavando, Rosa, si girò su un fianco e nonostante avesse i polsi legati, riuscì a raggiungere con le labbra, la bocca di Desirée, e la baciò. Sentirono la porta chiudersi, Filippo, le aveva lasciate così, nude, legate nel letto, Rosa, si avvicinò più che poteva alla sua giovane amante, con una gamba, le fece allargare le cosce e strusciò il ginocchio sulla sua figa, ma non poteva fare altro che baciar le sue labbra, un senso di rabbia, frustrazione, il desiderio di averla stava rendendo quell'attesa insopportabile. Rosa, riuscì a liberarsi, prima una mano, poi l'altra e finalmente tolse la benda dagli occhi, lì accanto a lei, in difesa giaceva desirèe, la fisso, era bellissima, il suo giovane corpo sprizzava sensualità da ogni poro, fissa lungo il suo seno, i capezzoli ancora duri, segui la linea affusolata delle gambe fino al pube liscio e vellutato. Il desiderio cominciò accrescere nel suo ventre, la guardava silenziosa, non riusciva a capire come quel corpo così giovane potesse avere su di lei quel potere afrodisiaco, comincio ad accarezzarle le caviglie, scivolò lentamente sulle gambe allargando delle cosce,

-:Ti sei liberata? Libera anche me ti prego!

sospirò Desirée, sentendosi divampare dentro, il fuoco della passione, non le rispose, sentire il suo corpo fremere di desiderio, la faceva impazzire. Le baciò il pube, strusciandosi lentamente sull'addome, solleticò i capezzoli con la punta della lingua, mentre il suo seno le strusciava sul corpo febbricitante di desiderio. Si strusciò ancora, la sua mano scivolò tra le cosce di Desirée, la baciò, sentì i capezzoli duri scontrarsi con i suoi, la sua fichetta era un lago di piacere, allargò le gambe per permetterle di scavare a fondo con le dita nella sua figa. Stava, scoprendo il piacere di poter centellinare il piacere che le dava, si fermò, scivolò con le labbra sul pube e lo baciò, Desirée, inarcò la schiena, per offrirsi e cercare baci molto più ardenti, ma Rosa, seppe trattenersi, aveva voglia di sentir il dolce sapore della sua figa fradicia, ma tentennò e tornò a baciarle i capezzoli. La sentiva gemere indifesa, consapevole del piacere, del desiderio che stava crescendo in lei, si alzò dal letto e si allontanò, quello strano silenzio, quell'assenza, turbò Desirée, che stringendo le gambe, per contenere il desiderio, si girava, come volesse guardarsi attorno. 

 

Ep 12

 

Rosa, guardava la sua amante inerme, la pelle liscia, rosea e vellutata, le forme piene ma che al contempo rivelavano la sua giovane età, sfiorò i suoi capezzoli con uno spolverino di piume, sospirò languida e la sua pelle fu scossa da brividi di piacere. Le pizzicò il capezzolo, mentre con il piumino le sfiorava l'interno coscia, solleticandola sull'inguine, Desirée, gemette e si contorse voluttuosa, si mordeva le labbra estasiata da quelle sensazioni e sebbene volesse; Rosa, lo capiva, lo aveva provato sulla sua pelle il giorno prima; farsi liberare, per godere a pieno di quel gioco, non diceva nulla. Le accarezzò la figa, la sentì mugolare, salì sul letto e le sollevò le gambe, spalancandogliele completamente e gli legò le caviglie ai montanti della spalliera d'ottone. Le solletico il clitoride, strusciandovi sopra un capezzolo, mentre lambiva con le labbra e con la lingua, l'ombelico, Desirèe, fremeva, mugolava, le sfiorò ancora la figa vogliosa con il piumino, quel contatto evanescente, incorporeo, faceva fremere di desiderio la sua giovane amante. La voglia l'aveva ormai privata di ogni resistenza,

-:Così! Così, di più! Di più! Di più voglio godere!

Rosa, continuava a tormentarla dolcemente, sfiorando i suoi capezzoli, la figa, il ventre, sfiorava le sue labbra con la lingua e dopo un lungo, interminabile supplizio, cominciò a leccarle la figa ormai grondante di dolci umori. Spinse la lingua nella sua vagina, ma non poteva penetrarla, se non con le dita, in quel momento desiderò d'esser un uomo, d'aver tra le gambe un cazzo duro, per poter godere a pieno di quella figa e di quel culetto sodo. Le si strusciò addosso, premendo forte il pube sulla sua figa, tra le sue cosce, proprio come avrebbe fatto un uomo, mimando ritmicamente una penetrazione tenendole le mani sul culo, Desirèe, ruggì rauca, lasciandosi andare ad un violento orgasmo. Le spinse due dita nel buchino del culo e cominciò a masturbarla con foga, baciandola e strusciando il seno sui suoi capezzoli duri. Quel gioco, stava tormentando entrambe, Rosa, desiderava possederla e allo stesso tempo aveva bisogno di sentire tra le cosce qualcosa di grosso, duro e caldo, non resisteva più, a differenza di Filippo, stava dimostrando molta meno resistenza, sciolse i polsi e le caviglie di Desirée, liberando così anche tutta la sua carica erotica. I loro corpi si unirono rapidamente in un amplesso focoso, la piccola, letteralmente infuocata, la costrinse con le spalle sul letto e mettendole la figa in faccia, inarcò la schiena, per metterle una mano tra le cosce, le spinse decisa due dita dentro e cominciò a masturbarla. Quel gioco diventò presto una vera lotta, né l'una né l'altra, voleva subire passivamente,

-:Leccami la figa troietta!

esclamò Rosa, ribaltando la situazione, ora era di nuovo lei a stare sopra, bloccandola con le gambe sollevate e spalancate, quasi fosse una mossa di wrestling, la obbligava con la bocca sulla sua figa. La sua amante, lambiva con livore le labbra fradice e il clitoride, Rosa, non poteva resistere, il piacere stava annientando la sua volontà, sì piegò tuffandosi avidamente sulla figa di Desirée. Unite di uno scatenato sessantanove, fatto di baci ardenti e di dita che frugavano l'intimità l'una dell'altra, non si accorsero che Filippo, era rientrato. Le sorprese abbracciate lascivamente sul letto che si fermò a guardarle a lungo, era andato a prendere So che nelle sue fantasie mancava a loro. Si avvicinò al letto furtivo, non voleva interromperle e quando Rosa, lo vide, si limitò a passarle il grosso fallo di gomma a due teste, che era andato a comprare per loro. Non vi fu bisogno né di parole, né di spiegazioni, Rosa, pinze quel grosso cazzo di gomma nella figa di Desirée, facendola gemere di piacere. La masturbo come se quello fosse un fallo normale facendolo scivolare con forza dentro e fuori, sino a bloccare La cervice uterina, in breve Desirée, squirtò abbondantemente e Rosa, che finalmente poteva godere di lei, si girò facendo entrare l'altra punta nella sua figa. Le prese le mani, intrecciando le dita con le sue e cominciò a spingere, sentiva la cappella del cazzo di gomma premere sulla cervice dell'utero, godeva e scivolando avanti e indietro, cominciò a spingere con più vigore. Voleva farlo entrare tutto, voleva strusciare la figa su quella di Desirée, spinse con forza e sentì il grosso cazzo scivolare di scatto, un lungo gemito di piacere della sua amichetta, la grossa cappella doveva aver violato la sua cervice uterina, spinse ancora e finalmente anche la bocca dell'utero della sua figa cedette, lasciando che il grosso cazzo di gomma penetrasse tutto. Cominciò a strusciare la figa contro quella di Desirée, e gemette laidamente, scatenate si stavano godendosi l'un l'altra. La scena era sempre più bollente, Filippo, era eccitatissimo ma voleva vedere fino a che punto si sarebbero lasciate aveva comprato anche un'altra cosa per loro, uno strap-on nero, lo fece vedere, sorridendo maliziosamente, a Rosa, che, come aveva previsto, si lanciò euforica sul uovo giocattolo. Lo indossò senza esitare, all'interno, un grosso fallo era per lei, per la sua figa, fuori, un altro cazzo nero, veramente grosso e lungo. Guardò Desirée, era visibilmente eccitata, allargò le gambe, pronta a riceverlo tutto, ma Rosa, la fece girare a pecorina, voleva incularla. Le strusciò la ners cappella tra le labbra fradicie della figa, bagnandola dei suoi umori, facendola guaire come una cagnetta in calore, quindi la spostò sul buco del culo e con un movimento rude la inculò. Filippo, teneva in mano il telecomando dello strap-on, portò la vibrazione a uno e immediatamente a due, facendola gemere, cominciò a spingere con prepotenza quel grosso cazzo nero nel culetto di Desirée, ogni affondo faceva muovere il cazzo nella sua figa. Avrebbe voluto che quel cazzo fosse vero, per poter sentire lo sfintere della sua giovane amante, pulsare stringendolo ad ogni affondo, ma nonostante quel desiderio non potesse essere esaudito, stava già godendo. Filippo, ora pretendeva la sua parte, si avvicinò, con l'intenzione di incularla, ma Rosa, si scostò bruscamente, ora desiderava solo  godere di Desirée, e farla godere. Lui però aveva un'arma in mano e la usò, alzò la vibrazione dello strap-on, da due a sei, scuotendola e facendola gemere languidamente, poi sino a dieci, sconvolgendole letteralmente, rendendole docili, totalmente indifese e schiave succubi del piacere, si avvicinò, allargò prepotentemente le chiappe a Rosa, ribadendo con forza, la catena di comando. La sculacciò e la inculò violentemente, costringendola a inculare Desirée, con altrettanta violenza, gemette, le piaceva quando un uomo la prendeva con forza, quando la trattava come una puttana. Più la inculava conn forza, più lei godeva e più spingeva con forza nel culo di Desirée, il grosso cazzo di gomma dello strap-on. Filippo, aveva ripreso il controllo, la fece sdraiare e senza alcuna creanza, spinse Desirèe, sopra di lei e mentre la giovane troietta cominciava a godersi il grosso cazzo di gomma nella figa, le allargò le chiappe e la inculò con violenza, Rosa, la baciò, i sussulti a cui era sottoposta, per la veemenza dell'uomo, facevano muovere rudemente il cazzo dello strap-on, nella sua figa. Furono entrambe travolte da un violento orgasmo e ormai prive di forza, si accasciarono esauste,

-:Su, belle troie, non è ancora finita, andatevi a lavare, dobbiamo uscire!

cosa aveva in mente!? Si alzarono e senza chiedere nulla, andarono a farsi la doccia, l'acqua fresca, portò loro, nuovo e immediato vigore, senza dire nulla si guardarono, si avvicinarono e si baciarono, ricominciando a toccarsi con bramosia. Filippo, entrò in bagno, bloccandole e rimproverandole bruscamente, interpretando magnificamente il suo ruolo di padrone, Rosa, e Desirèe, si sbrigarono, obbedienti a prepararsi. Sul letto, ancora sotto sopra, per loro erano poggiati due vestitini "YeeHoo" identici, che una volta indossati, rigorosamente senza slip, secondo gli ordini di Filippo, lasciavano; avendo la parte posteriore composta di sole stringhe di tessuto; il loro bei culi sodi, completamente nudi. Le bendó e legò loro le braccia incrociate dietro la schiena, lo seguirono obbedienti, forse sarebbe meglio dire che le condusse, palpando oscenamente i loro fondoschiena nudi, sino alla macchina. Nonostante i sedili molto larghi, della Cadillac Boneville, di Filippo; era un collezionista; il viaggio, sul sedile posteriore della macchina, fu reso scomodo, dalla presenza di due uomini, saliti qulche chilometro dopo, che loro non potevano vedere, ma di cui sentivano prepotentemente le avide mani, sul loro seno e sopratutto nelle loro fighe, che cominciarono a bagnarsi immediatamente. Dopo un viaggio di circa venti minuti, nè Desirèe, ne Rosa, poterono calcolare con recisione, quanta strada fecero in quelle condzioni, furono fatte scendere dalla macchina e introdotte in un ambiente chiuso. Il modo in cui il suono si disperdeva attorno a loro, gli fece capire che si trovavano in un grande ambiente vuoto. Vennero abbandonate al centro di quella stanza, per molti minuti, avvolte nel silenzio e quando finalmente vennero sbendate, non fecero fatica ad adattare la vista alla nuova condizione, tranne un fascio di luce al centro, quel posto, era completamente buio, Lì davanti a loro, nudo, legato su una sedia, sotto l fascio di luce, c'era quel gran cornuto di suo merito, Rosa, sgranò gli occhi, era proprio lui e la fissava impotente con il cazzo duro.

Ep. 13 


Filippo, le fece avanzare, ma non tanto da uscire completamente dalla penombra, che il fascio di luce direzionato su suo marito, le illuminasse abbastanza. Slegò, loro le mani e le obbligò ad avanzare, come cagne a quattro zampe, quando furono abbastanza vicine, ordinò loro di baciarsi. Divertite dalla situazione, continuavano a fissare quell'uomo nudo come un verme, legato sulla sedia, marito per la prima, capo e collega, per la seconda. Non si fecero pregare, e mentre le loro bocche si incollavano l'una sull'altra, ansimando e mugolando di piacere, le avide mani, sciolarono sulle fighe accaldate e già fradicie. Le fermò, si avvicinò e con un tono decisamente sadico, ordinò di succhiargli il cazzo, si guardarono, uno sguardo laido, complice, la cosa solleticava la loro oscena fantasia. Rosa, cominciò per prima; era suo marito in fondo; addentando letteralmente la dura cappella, solleticando con la punta l'orifizio, dal quale, ancor prima che lei cominciasse, già fuoriuscivano le prime goccioline di piacere. Lo avviluppò con le labbra e scivolò sino a farlo sparire tutto nella sua bocca, il dott. Roberto, suo marito, ansimò, Rosa, lo guardò, aveva un sorriso truce, beffardo, poi guardò laida Desirèe, e assieme cominciarono a lecargli il cazzo, solliticando la cappella, lambendo con la lingua lo scroto, addentando i testicoli. Desirèe, gli spinse rudemente, due dita nel buco del culo, facendolo gemere, lui voleva scoparla in quel modo, ma fu lei a profanare il suo culo. Ormai, era al limite, sentivano entrambe il suo cazo vibrare, stava per eruttare, si fermarono divertite, senza farlo godere. Il dotttor Roberto, il suo caro marito, il cornuto, succube della situazione, le gurdava ammirando la loro avvenente bellezza, implorandole rabbioso di non abbandonarlo così, di farlo godere, si sentiva veramente impotente. Dopo un lungo lavorio, era succube delle due donne, Filippo, le sculacciò e le fece tornare nell'ombra, ove le lasciò in trepidante attesa. Rosa, continuava a guardare Roberto, un po' le faceva pena, in fin dei conti, era sempre stato un buon marito, anche se, in tant anni di matrimonio, non era mai stato capace di farla godere come aveva goduto, in quei giorni di vacanza al mare, sottomessa a suo suocero. Una luce si accese e illuminò anche lei e Desirèe, che rimasero al centro della stanza, a pecorina, con quei vestitini che non coprivano i loro bei culi nudi, a guardare il primo protagonista della serata. Roberto, era come pietrificato, con il cazzo duro e gli occhi vitrei di desiderio, mentre Vittorio, girava attorno a lui, sussurrandogli all'orecchio qualcosa, che ne Rosa, ne Desirèe, potevano udire. Ma che immaginavano, riguardasse l'esito della serata,

-:Datevi da fare troie! Leccatevi la figa, mostrate a questo cornuto, quanto siete troie!

esclamò, le luci si accesero, svelando un pubblico di uomini nudi, già pronti, con il cazzo duro. Le due donne si baciarono e in breve, si rotolarono sul nudo pavimento, avvinghiate in un rude sessantanove, le loro fighe, erano già fradicie di umori, pregustando tutti quei grossi cazzi duri, che facevano da cornice al loro amplesso lesbico. Rosa, era letteralmente indemoniata, spinse le dita nel culetto di Desirèe, facendola gemere e godere come una fontana,

-:Così mi piacciono le puttane! Affamate, affamate di figa e di cazzo! Voi che ne dite ragazzi!

la risposta fu corale, erano già pronti a intervenire e scoparle come vere vacche da monta,

-:Avete sentito puttane!? Cosa aspettate, cominciate a succhiare cazzi! Sono tutti vostri!

ordinò a quel punto Filippo. Senza alzarsi, con i vestitini, ormai arrotolati in vita, Rosa, e Desirèe, si misero in ginocchio e vennero attorniate da quegli sconosciuti. Ne avevano attorno una decina a testa; probabilmente, selezionati personalmente da Filippo, poiché avevano tutti dimensioni impressionanti; cominciarono a succhiare, leccare e assaporare, quei duri, grossi  e lunghi cazzi nodosi, con foga. Rosa, fu fatta piegare in avanti, "costretta" a succhiare un grosso cazzo, che le arrivò, soffocandola, sino in gola e contemporaneamente, fu inculata con ferocia. Gemette con la bocca occupata dal primo, mentre il secondo, le allargava il buco del culo, non poteva vedere Desirèe, ne suo marito, ma udiva distintamente i lunghi sospiri di piacere della sua amante, montata anch'essa da quegli stalloni e i gemiti sommessi del secondo,

-:Ne voglio uno nella figa! Uno nella figa e uno nel culo! Sfondatemi tutta cazzoni miei!

la frase, risultò forzata, voleva essere sboccata e troia, più che poteva, per tormentare il marito, ma rispecchiava perfettamente ciò che desiderava. Fu accontentata rapidamente, messa gattoni sul primo che si offrì, un altro, mentre lei cominciava a succhiare il cazzo, che gli si era parato davanti agli occhi, la inculò con decisione. Era dal giorno dell'incontro con i camionisti che non sentiva due bei cazzi di carne dura dentro di lei, mugolò soffocata dal terzo grosso cazzo e cominciò a dimenare il culo. Anche Desirèe, era alle prese con un cazzo in culo, uno in bocca e il terzo nella figa e come Rosa, agitava il culo lascivamente. Scatenate, non guardavano più Roberto, che provato si era sborrato addosso, senza potersi toccare, eccitatissimo. Rosa, fu fatta salire sull'ennesimo cazzo, prendendolo nel culo, voltata di schiena, con le gambe aperte e la figa all'aria, un ragazzone, con gli occhi cerulei, si mise tra le sue cosce, cominciando a scoparla con una foga incredibile. Spingeva, con irruenza, dentro e poi fuori, sin quasi a farlo uscire tutto, poi ancora dentro sino a urtare la bocca uterina e più spingeva, più lei lo incitava, il suo cazzo scivolò fuori, una, due volte, ma alla terza, qualcosa andò storto. Quel giovane, così irruento, puntò la grossa cappella fra le labbra della sua figa fradicia, ma quando spinse, la cappella scivolò e puntò sul buco del culo, "Ehi, che combini, il culo è già occupato!" pensò, ma prima che potesse dire una sola parola, quel cazzo, si ritagliò uno spazionel suo culo,

-:Ah, no! Due cazzi in culo sono troppi, mi sfondate!

esclamò, con la voce rotta dal dolore, ma la sua protesta cadde nel vuoto, il ragazzone, per tutta risposta,cominciò a stantuffare quel bel culo, assieme al suo amico,

-:Bastardi, mi sventrate, spingete, spanatemi il culo! Rompetemi tutta! inculatemi porci!

come giò era successo in altre occasioni, il dolore, si trasformò in piacere e Rosa, si scatenò, incitandoli come una ninfomane indemoniata. Suo, marito, quardava attonito quella scena e nonostante si fosse sborrato addosso, aveva acora il cazzo duro,Vittorio, lo guardò con un ghigno malefico, aveva traviato sia lui, che la sua bella mogliettina fedele e irreprensibile,

-:Slabbrategli anche la figa! Sbatteteledue cazzi nella figa!

Rosa, sgranò gli occhi, anche se la cosa la spaventava, voleva anche lei due cazzi nella figa,

-:Sfondatemi, avete sentito il mio padrone, voglio due cazzi nella figa!

senza dire nulla i due giovani che la stavano scopando, secondo le regole delle gang bang, si fecero da parte e lasciarono il posto ad altri due, che facendola girare a pecorina, le spinsero, prima un cazzo nella figa e subito dopo anche il secondo. Rosa gemette a denti stretti, due così grossi nella figa, era come esser sverginata una seconda volta, ma non ebbe il tempo di capire, il piacere le offuscò la mente e ricominciò a godere come una fontana. Nel frattempo, anche Desirèe, aveva il suo gran bel da fare, i partecipanti a quella festa, erano molto affiatati e non lasciavano, ne a Rosa, ne a lei, il tempo di respirare, imitando i loro amici, la fecero salire con il culo, su un bel cazzo duro, quindi spingendola con la schiena sul petto del primo ragazzo, le fecero allargare le gambe e puntarono un secondo cazzo sul buchino del suo culo,

-:No, così non voglio, mi squarterete in due, non voglio!

protestò vivacemente, ma un terzo cazzo, grosso e duro, giunse tempestivo a tapparlela bocca e con un'energica spinta, le slabbrarono il culo, penetrandola violentemente con il secondo cazzo. Furono, scopate, usate, con violenza e depravazione sino a che, esauste, con i buchi devastati dai numerosi cazzi, che anche, anzi spesso due alla volta, le avevano possedute, furono lasciate in mezzo alla stanza e mentre i primi schizzi di sborra calda, raggiungevano Rosa, Desirèe, le si avvicinò, cominciando a leccare la sua pelle.



Nessun commento: