giovedì 5 novembre 2020

RITA - EPISODIO 1 (By Mary)


 

Oggi presentiamo una serie scritta da una nuova amica ovvero Mary.

Mary è da tempo una lettrice del blog e si è proposta per scrivere una serie di taglio un po' diverso... meno incentrata sul sesso e più concentrata sulle sensazioni e sul versante puramente erotico.

 Ne è venuto fuori a mio avviso un ottimo risultato..

Ringrazio dunque Mary nonchè Letizia Amore che si è gentilmente offerta di disegnare le copertine per questa serie dato il suo innegabile talento grafico.

attendiamo commenti!

Donato

 

Ep 1

 

Entrai in classe, ero professore di Storia e Filosofia, al Liceo Ginnasio Andrea D'Oria, poggiai la borsa sulla cattedra e salutai i ragazzi, Rita, cominciò a fissarmi sorridendo. Era già un po' di giorni, che mi guardava in modo strano, si avvicinava la bella stagione e anche lei, come le sue compagne, cominciava a venire a scuola con minigonne cortissime. La conoscevo da molti anni, praticamente da quando era nata, Simona, sua madre, era insegnante alla Materna, dove andò anche mia figlia. Rita, e Lucia, mia figlia, erano praticamente cresciute assieme, come due sorelle, asilo, elementari, medie e ancora si frequentavano, amiche per la pelle, nonostante scelte di studio differenti. Nonostante questo, non potevo non notare quanto fosse cresciuta e provocante, ma il mio, rimaneva uno sguardo, un orgoglio, quasi paterno. Ma non era così per lei, stavamo approfondendo la filosofia greca, Socrate, Platone, e inevitabilmente mi venne posta la domanda sui rapporti sessuali tra allievo e maestro, ogni anno, in ogni classe, c'era chi di tutta la filosofia greca, era interessato unicamente a quell'argomento. Anche Rita, mi parve molto interessata, il suo sguardo si fece lussurioso e cominciò a sorridere maliziosamente, si carezzò il seno, normalmente non avrei fatto caso a quel gesto, ma vista la luce licenziosa dei suoi occhi, non potei far a meno di notare come le dita indugiarono sui capezzoli. Distolsi rapido lo sguardo, si accorse del mio imbarazzo e coprendosi la bocca con le dita, accennò una risatina, si stava burlando maliziosamente di me. Ripresi la lezione, Rita, continuava a fissarmi con quell'aria da innocente lolita. Sedeva nel primo banco, proprio davanti alla cattedra, a due soli passi di distanza e quel suo atteggiamento provocatorio, cominciava a turbarmi. Mentre continuavo la lezione, la vidi assente, come se stesse viaggiando in altri luoghi con la fantasia, continuava a fissarmi mordendosi le labbra. Allargò le gambe e si passò la lingua sulle labbra, deglutii a secco, i miei occhi carezzarono le sue cosce lisce, giungendo inevitabilmente sul suo slippino rosa. Potevo vedere le labbra, strette nel tessuto, che scivolava nella fessura della sua fichetta. Ero come ipnotizzato da lei, dalle sue grazie, non riuscivo a distogliere lo sguardo, mi resi conto di essermi perso e con uno sforzo tornai alla lezione, era evidente il suo sforzo per sedurmi, stava giocando con me, come il gatto, fa con il topo. Notò subito il mio imbarazzante intetesse e strizzandomi l'occhio, si passò la lingua sulle labbra, non vi erano più dubbi, Rita, stava cercando di provocarmi ed io non riuscivo a capire fin dove si sarebbe spinta. Quel suo atteggiamento, cominciava a dare i primi effetti, sentivo un certo gonfiore nelle parti intime, lo notò anche lei e si carezzo una coscia scivolando con le dita fino all'inguine. La fissai serio, cercando di farle capire che era ora di smetterla e per tutta risposta, si morse il labbro inferiore, carezzandosi l'inguine con l'indice. Era ormai chiaro che la bambina innocente, che tante volte avevo tenuto sulle ginocchia, assieme a mia figlia, aveva lasciato il passo ad una nuova e più spudorata Rita. Mi fissava sorridendo e nel suo sguardo non leggevo scherno, non si stava burlando di me, del mio imbarazzo, non mi stava provocando per mettermi in imbarazzo, stava cercando di sedurmi, nei suoi occhi leggevo un fervido desiderio e questo mi turbava ancor più del suo comportamento,

-:Prof, non trova che sia immorale studiare filosofi, che avevano rapporti sessuali con i propri allievi e soprattutto omosessuali?

la guardai e cercai di spiegare, a lei e alla classe il senso della morale,

-:La morale, è un concetto che va di pari passo con la società, ciò che oggi riteniamo morale, è frutto del concetto moderno, in antichità, molte cose, oggi immorali erano la normalità, nel medioevo, ci si sposava molto prima, nel rinascimento, la sorella di Lorenzo il magnifico, si sposò a soli tredici anni, in America, la schiavitù, come già nell'antica Grecia e dell'impero Romano, era una cosa accettata e normale, dipende dall'evoluzione della società, la morale occidentale, non si riflette nella morale orientale, cambiando il tempo e la latitudine, avremo concetti di morale, completamente diversi e per noi, molto spesso inaccettabili!

mi guardò sorridendo e si passò nuovamente la lingua sulle labbra,

-:Non ha risposto alla domanda, la sua risposta è molto filosofica! Lei ritiene immorale ciò che facevano i filosofi greci? Studiare una così barbara usanza? Farebbe sesso con un allievo o una allieva se la legge lo consentisse? Come sceglierebbe la o il suo amante, in base all'intelletto o alla bellezza fisica?

era intenzionata a mettermi in difficoltà, voleva provocarmi,

-:Se la nostra cultura e soprattutto le nostre leggi, non si fossero evolute a favore di una più moderna morale, la penserei come la comunità ed è probabile che avrei un amante adolescente!

sapevo che non le sarebbe bastata quella risposta,

-:Quindi, sceglierebbe una ragazza o un ragazzo? E in base a cosa, intelligenza o aspetto?

non potevo esimermi, la classe aspettava la risposta e sogghignava,

-:Una ragazza, sceglierei sicuramente una ragazza bella e intelligente, una ragazza come te, per esempio, sveglia e molto bella!

la classe scoppiò a ridere, non capendo quanto mi ero esposto con quella risposta,

-:Vuoi far l'amore con me professore?

mi rispose con un tono sarcastico, che divertì la classe, ma nel frattempo, non vista da loro, si passò un dito sulla fichetta, spingendo lo slip nella fessura,

-:Se avessi vent'anni di meno, ci farei un pensierino!

cercai di frenare il suo attacco, ma dentro di me sentivo il sangue ribollirmi nelle vene. Si alzò e chiese il permesso di andare in bagno, era soddisfatta, sapeva, lei sapeva che avevo dato una risposta sincera, avevo ammesso la mia debolezza e il desiderio di far sesso con lei e sapeva altresì, che se avesse insistito, avrebbe potuto farmi cedere. Rientrò pochi minuti dopo e tornò al suo posto, la lezione era quasi finita, Rita, mi sorrise, un sorriso pulito, della bambina che conoscevo, ma pochi minuti mi sconvolse, allargò nuovamente le gambe, sgranai gli occhi e  capii perché mi aveva chiesto di poter andare in bagno. Non indossava più le mutandine rosa e stava mostrandomi la sua giovane fichetta nuda, restai impietrito, sentivo il cazzo esplodermi nei pantaloni, stavo desiderandola indecentemente. Serrò lentamente le gambe, permettendomi così, sebbene turbato, di concludere la lezione, prima che suonasse la campanella. Mentre i suoi compagni, si precipitarono di corsa, fuori dalla classe, si attardò fingendo di sistemare lo zaino e quando fummo soli, si avvicinò alla cattedra e appoggiando le mani sul piano si piegò in avanti, dalla scollatura della maglietta, potei vedere il suo seno, piccolo, giovane, sodo e i capezzoli appuntiti,

-:Ho un regalo per te professore!

disse, con voce suadente, quindi, prendendo dal suo zaino le sue mutandine rosa, me le poggiò sulla cattedra sorridendo maliziosamente. Uscì senza aggiungere altro e mentre stringevo in mano quelle mutandine umide, mi soffermai ad ammirare il suo bel culo sodo, provando un inverecondo desiderio, vercò la porta e istintivamente, lascivo, portai il suo indumento al naso, assaporando viziosamento il profumo del suo sesso.

 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un primo episodio decisamente riuscito!

Mirko

Anonimo ha detto...

Ottimo inizio...