Del tutto inaspettatamente la nostra Letizia Amore ha deciso di aggiungere un capitolo alle avventure della lolita Sissy (che già conosciamo bene).
Quindi in via eccezionale abbiamo deciso di pubblicare questo episodio a solo due giorni di distanza dalla pubblicazione di un altra serie di Letizia (Vacanze Estive)
Siete dunque tutti invitati al matrimonio di Sissy!
Donato
L'emozione era incontenibile, mancava una settimana al mio matrimonio e seguendo la tradizione, mia mamma, aveva chiamato l'adunata di tutta la famiglia. No, non era tutta, solo i parenti più stretti, nonna Lucia, il nonno purtroppo non c'era più, la zia Marta, con Sabrina, sua figlia, la mia testimone e suo fratello Riccardo, e per ultimo, ma non ultimo lo zio Franco, il fratellastro di mamma, la nonna, rimasta vedova molto giovane, poco dopo la nascita di mia madre, si era risposata e molti anni dopo era nato lui, che per mamma fu quasi un figlio, data la differenza di età. Naturalmente, ci fu una grande festa, nella quale notai qualcosa di strano, Sabrina, mostrava uno strano attaccamento per lo zio e sebbene il mio istinto mi dicesse che c'era un'anomalia, tutto scorreva tranquillo. Quella sera, finita la festa, Sabrina, si fermò a dormire a casa mia, era sempre stato così, lei e la nonna, a casa mia, lo zio, la zia, suo fratello e suo padre, a casa del fratello di papà. Durante la notte, sedute sul letto, cominciammo a farci confidenze, lo facevamo sin da bambine, ma quella notte capii che c'era un segreto, qualcosa di cui non voleva parlare e asserendo d'esser stanca, spense la luce. Nel buio, rannicchiata nel mio letto, ripensai al suo attaccamento allo zio e come un lampo, un'immagine illuminò i miei pensieri, durante la festa, li avevo visti ballare un lento, niente di male, lo zio che balla con la nipote, ma la mia mente si focalizzò su un particolare, forse era solo la mia immaginazione, ma lo zio, mentre ballavano, le aveva posato spudoratamente la mano sul culo, ne ero certa, possibile che nessuno lo avesse notato!? Quella visione mi tormentava e allo stesso tempo mi eccitava, pensai di esser veramente perversa, ma non potevo farci niente, sentivo un caldo noto, fra le cosce, avevo voglia di toccarmi, chiusi gli occhi e poco dopo vinta dalla stanchezza, mi lasciai coccolare tra le braccia di Morfeo. Il giorno dopo però, non avendo dimenticato ciò che credevo d'aver visto, tallonati mia cugina, tutti erano impegnati in mille preparativi, quando, verso le dieci, la nonna, la zia e mia mamma erano indaffarelate nel preparare il pranzo, notai l'assenza di Sabrina e dello zio. Mi guardai attorno, niente, sembravano spariti, l'unico posto dove potevano essere era il giardino. I miei a quel tempo, abitavano in una palazzina, al primo piano ammezzato e dal terrazzo del soggiorno, si accedeva, con la scaletta, al giardino, era molto grande, sul fondo, vicino alla ringhiera, c'era una casetta in legno, doveva servire come capanno degli attrezzi, ma era sempre rimasto vuoto e con il tempo, era diventato un salottino con verandina per l'estate. Mi avvicinai e
guardai
dentro dalla finestra, nessuno da casa, poteva vedermi in quella posizione, ma
ciò che vidi mi lasciò di sasso. Sabrina, avvinghiata come una polipessa, baciava lo zio Franco, d'altro
canto lui non le restava certo indifferente, vedevo chiaramente la sua mano,
dentro i leggings di mia cugina. Non riuscivo a credere ai miei occhi, eppure
era tutto lampante, sotto i miei occhi. Sabrina era di tre anni più piccola di
me e lo zio Franco, aveva quarantadue anni, come poteva essere, oltretutto
erano zio e nipote. Lei scivolò sul suo corpo, lasciva, voluttuosa, si
inginocchiò e gli sbottonò i pantaloni, incredula, misi una mano dentro i miei
leggings, le dita scivolarono sul clitoride, mentre come ipnotizzata, fissavo
mia cugina, con il cazzo dello zio in mano. Iniziai a stuzzicarmi il clitoride,
mentre le labbra carnose di Sabrina, si schiusero, accogliendo vogliose il
cazzo di Franco. Mi leccai le labbra, assaporando idealmente, il sapore del
nodoso scettro del fratello di mia mamma. Lo zio la fece rialzare e cominciò a
spogliarla lentente, vidi la sua boca scivolare sul suo seno, la lingua battere
indecente sui capezzoli. Sarebbero arrivati sino in fondo!? Volevo che
succedesse, ero eccitatissima, la figa, mi sbrodolava sulla mano, guardai lo
zio, sollevarle una gamba per poter leccare la sua figa, sicuramente già
abbondantemente bagnata, lei si appoggiò con il culo, contro il tavolino del
piccolo casotto, inarcò la schiena, stava vistosamente godendo. Che troia, ce
l'avevamo nel sangue, con le dita mi scavavo oscenamente la figa, mordendomi le
labbra per non farmi scoprire. Lo zio si alzò, aveva il cazzo duro, lei gli
cinse le gambe attorno ai fianchi, mi dovetti appoggiare spalle al muro per non
cadere, sentivo le ginocchia tremare, cedere, stavo godendo come una troia,
così, appoggiata alla sottile parete di legno, sentii i suoi gemiti, lo zio
glielo aveva messo dentro, dovevo guardare. Tenendomi al balconcino della
finestra, guardai nuovamente dentro, lo zio si muoveva avanti e indietro con
forza, lei con la schiena inarcata, si reggeva con i palmi sul tavolo, offrendo
alla sua lingua impertinente i capezzoli duri. Era bellissima, la sua
espressione, angelica ed allo stesso tempo lasciva, si, la stava scopando e
quella troietta godeva come una pazza, si aggrappò con le unghie alla sua
schiena, dio, com'era troia, una pazza scatenata, Franco, le sollevò le gambe,
si abbassò e cominciò a leccarle nuovamente la figa e il buco del culo,
-:Si
porco, leccalo bene e poi scopala nel culo!
sussurrai, mentre con le dita mi stavo già
allargando il buco del culo, Sabrina, si contorceva in preda al piacere, ed io
con lei, se non fosse stato che stavo per sposarmi, avrei fatto irruzione e
preteso che scopasse anche me. Li guardavo esterrefatta, eccitatissima, mi
spostai dall'altra finestra, volevo vedere meglio, volevo vedere il cazzo dello
zio entrare nel suo culetto, Sabrina, gemette mordendosi il labbro, dalla sua
espressione, capii che sebbene non fosse più vergine in quel buchetto, quel
cazzo era
sicuramente
più grosso, di quelli che aveva provato sino a quel giorno. Lo zio, non si
scompose minimamente, cominciò un rapido e violento, dentro e fuori, la fece girare con il
ventre contro lo spigolo del tavolo e con forza, la inculò nuovamente, era
chiaro che voleva spanarglielo tutto, godevo come una pazza, matrimonio o no,
se mi avesse scoperto li a spiarli, avrebbe scopato anche me, ma nonostante il
pericolo, non riuscivo ad allontanarmi. Ad un tratto ho visto la porta del
casotto aprirsi, mio dio, ora scoppia un casino, pensai, era Giacomo, il figlio
del fratello di mio padre, merda, merda, merda, fu l'unica cosa che riuscii a
pensare. Era molto più giovane, sia di me, che di Sabrina. Guardò, lei e lo
zio, aveva l'aria severa, pensai che questa volta non ce n'era più per nessuno,
-:Troia,
avete iniziato senza di me!
cosa!?
Si abbassò i pantaloni e si avvicinò, il ragazzino sapeva il fatto suo, mentre
lo zio, inculata mia cugina, lui le piazzò il cazzo in bocca, quella scena mi
fece trasalire, sentii la figa sciogliersi ed inondare la mia mano. Eravamo una
famiglia di depravati, non potei non chiedermi se anche mamma e papà, da
giovani, fossero così libertini. Nascosta, accucciata per non farmi scoprire,
sentivo i gemiti di Sabrina, lì incitava, lì stava avendo assieme, sensazione
unica, mi tornarono alla mente i giorni d'estate, passati con Vittorio. Seduta
in terra, con tre dita che scavavano nella figa, stavo godendo come una pazza,
non pensavo che spiare mia cugina, mentre si faceva scopare come una troia,
sarebbe stato così eccitante, mi alzai in ginocchio per guardare dentro. Seduta
sul cazzo dello zio, la troietta, si stava facendo scopare la fuga da Giacomo.
I nostri occhi si incrociarono, sono fregata, pensai, invece lei mi fece
l'occhiolino e continuo a guardarmi godendo come una pazza, uno sguardo turpe,
malizioso, mentre mio cugino e lo zio, continuavano a scoparla, saper di essere
spiata, la eccitava ancora più, io non resistetti, portai le dita vogliose sul
buco del culo e viziosamente, cominciai ad allargarmelo masturbandomi, una, due
dita, mi mordevo le labbra per non gemere, infine mi stavo masturbando con tre
dita, la mia figa colava, mentre Sabrina, gemeva come una vera troia. Si
accucciò e cominciò a leccare quei grossi cazzo, che poco prima, le riempivano
la figa ed il buco del culo, sino a che, non le riempirono la bocca, di calda
sborra. I due uomini, si rivestirono soddisfatti, mentre lei rimanente ancora
nel casotto. Anch'io rimanerti nascosta, le gambe mi tremavano, a causa degli
orgasmi, che in quella situazione così assurda, avevo avuto. Lasciai mia cugina
nel capanno, non sapevo come comportarmi in quel momento. Quella sera, mentre
tutti dormivano, Sabrina, si alzò dal suo letto, non ci eravamo dette nulla
durante tutto il giorno, non ne avevamo avuto il tempo e forse, non sapevamo
nemmeno cosa dirci. Si intrufolò, nuda, nel mio letto,
-:Sissy,
hai mai fatto l'amore con due uomini?
mi
domandò in un sussurrò, sorrisi, era tornata la cugina che conoscevo da sempre,
quella con cui mi ero sempre confidata. Entrambe nude, nel mio lettino,
cominciammo a confidarci, una lunga notte, in cui le confessai i peccati di
quell'estate passata con Vittorio, e i suoi amici. Mentre parlavamo, sentii una mano
sfiorarmi una gamba, Sabrina, stava mostrando un lato di sé, che mi spaventò,
disturbò, sebbene fossi sessualmente aperta ed esperta, l'idea di poter fare
sesso con un'altra donna, sebbene bellissima come mia cugina, non mi aveva mai
sfiorato e soprattutto mi disgustava. Sebbene fossi eccitata, ed avessi voglia
di toccarmi e godere, ascoltando le sue confessioni e ripensando alle mie
avventure, non ero disposta a lasciarmi andare sino a quel punto. Mi capì, del
resto non poteva certo obbligarmi, quindi si scostò leggermente, avevo scoperto
il mio limite. Se fosse stata un uomo, la mia natura, avrebbe avuto il
sopravvento, trasformandomi in una troia affamata di cazzo, ma non con lei, non
con una donna.
Nessun commento:
Posta un commento