Ep 8
Rosa, giaceva esausta sul letto, quel bastardo di suo suocero, sapeva come farla godere, come privarla di volontà e resistenza, le liberò i polsi,
-:Giù in ginocchio puttana, io devo ancora venire, in ginocchio,succhiami il cazzo troia!
stremata ma succube dellasua volontà, si alzò da quel giaciglio e si mise in ginocchio, aprì la bocca e cominciò a succhiargli il cazzo, Filippo, amava tenerla in ginocchio,
-:Dai così puttana, succhia, prendilo tutto in bocca, succhialo tutto!
le mise una mano sulla testa, non vi fù bisogno che spingesse, Rosa, era la sua troia e sapeva quello che gli piaceva, siarpionò ai suoi glutei,onostante l'età, aveva un gran bel culo sodo e tirandosi a lui, fece scivolare quella grossa cappella in gola, si sentiva soffocare,ma le piaceva sentirlo vibrare nella sua bocca. Stava per sborrare, ormai era diventata esperta, sapeva capire da come vibrava, quando stava per eruttare, la fermò e come le volte precedenti tirò fuori il cazzo per sborrarle in faccia,
-:Apri la bocca puttana, voglio sborrarti in faccia! È quello che si meritano le troie come te!
obbedì, ogni volta che le sborrava in faccia,si sentiva umiliata, era diveso, da quando a farlo erano degli sconosciuti, come quando lo fecero i camionisti sulla piazzola in autostrada, lui non era uno sconosciuto e lo faceva proprio per umiliarla, per trattarla come una troia, ma allo stesso tempo, assurdamente, le piaceva esser usat così da lui. Soddisfatto, le ordinò di andarsi a lavare e poggiò sul letto una busta, un sacchetto di carta,
-:Dai puttana, sbrigati, ti porto a mangiare fuori!
quando uscì dal bagno, Filippo, le passò un vestito,
-:Mettilo, vediamo come ti sta!
le disse, con lo sguardo sornione, di chi aveva una strana idea in testa. Indossato, quel vestito, Rosa, comprese la sua soddisfazione, nel pomeriggio, quel bastardo, era sicuramente andato in un negozio specializzato, un sexy shop, quell'abito, era molto trasparente e nonostante fosse lungo sino ai piedi, avendo uno spacco vertiginoso, che partiva praticamente dal punto vita le avrebbe lasciato la figa e il culo scoperti ad ogni passo. La profonda scollatura sulla schiena, arrivava sino all'attaccatura iliaca, lasciando intravvedere il solco tra le chiappe, e la parte anteriorie, era composta di due sottili lembi di tessuto, anch'essi molto trasparenti, il vestito era in chiffon di seta, che a malapena coprivano i capezzoli e che allo stesso tempo, avrebbro potuto spostarsi rivelando sia i capezzoli che il seno. Nonostante fosse praticamente nuda, si sentiva elegante, bella e non obiettò alla scelta del suocero, per sua fortuna, aveva sempre amato le scarpe con il tacco, perché sotto quel vestito, Filippo, aveva deciso e comprato per lei, un paio di schiave in pelle nera, con i tacchi a spillo alti diciotto. Si ammirò allo specchio, allungò una gamba, per veder l'effetto di quello spacco sfacciato, lui la guardava compiaciuto, era riuscito a plasmarla a sua volontà.
-:Troia, sai chi mi ha suggerito la cena di stasera?
esordì, sorridendo malignamente,
-:Quel gran cornuto segaiolo di Roberto! Sembra proprio godere nel fare sapere a tutti che è un cornuto e che sua moglie è una gran puttana!
Rosa, lo fissò, sapeva che era la verità, lui le aveva chiesto di fargli le corna e l'aveva in un certo senso, spinta tra le braccia del suocero, ma non poteva immaginare la verità. La porto a cena da "Il pesce pazzo", uno dei ristoranti migliori di Varazze, dove tutti conoscevano sia lei che suo marito quando entrò si senti tutti gli occhi addosso e solo allora si rammento di essere praticamente nuda, la cena, tutta a base di pesce, a parte gli sguardi dei camerieri, che ti stavano vogliosi il suo seno e sfacciatamente in mezzo alle sue gambe, si svolse tranquilla, Filippo, era un vero gentleman. Quando arrivo al momento del dessert, decise che era venuto al momento di dirle tutta la verità,
-:È stato un lungo, sottile lavorare di convincimento, ma i risultati si vedono!
cominciò la sua confessione,
-:All'inizio Roberto, non voleva capire, non voleva saperne niente di condividere la moglie con altri uomini, il pensiero di essere cuckold, non lo sfiorava nemmeno, ma io sapevo che è un debole, un perdente, uno che non ha le palle per essere un buon marito per una troia come te e che si sarebbe eccitato a saperti troia!
Rosa, cominciò a capire, ma non disse nulla, voleva sentire tutto ciò che avava da dirle,
-:Sai, quando ho iniziato a parlargli dei cuckoldismo, tra psicologi si analizzano le deviazioni, specie quelle legate alla sfera sessuale e questo mi ha permesso di introdurlo in quel mondo, non capiva come a certi uomini potesse piacere sapere la propria moglie a letto con un altro uomo, era riluttante all'idea, era geloso!
continuò orgoglioso nella spiegazione Filippo,
-:Pian piano, abbiamo analizzato il senso della gelosia, del perché alcuni uomini siano gelosi! La paura che le corna, portino alla perdita della persona amata! Ma anche di come, un uomo, possa perder la moglie, anche impedendole di essere se stessa e quindi anche essere una troia, se parte fondante sua natura!
si interruppe, guardandola fissa,
-:Non è stato facile, parlare di te, era molto chiuso, geloso della vostra intimità, ma lentamente l'ho portato ad aprirsi, ad ammettere, come già sapevo, che a letto con lui, eri una gran troia e ho insinuato il dubbio, che lui potesse non soddisfatti a pieno! Ci sono volute settimane di duro lavoro, a fargli nascere il desiderio di vederti scopare con altri uomini!
tutto cominciava ad avere senso, anche il cambiamento del dottor Roberto, suo marito,
-:Ho sempre saputo che dentro eri una gran puttana, una vera troia repressa, quando mi ha telefonato, confessando che ti aveva chiesto di fargli le corna e tu ti eri fatta anche rompere il culo, oltre ogni mia più rosea aspettativa, ho faticato a mutar la sua rabbia in eccitazione, in piacere, pensa che voleva addirittura chiedere il divorzio.
si senti il sangue ribollire nelle vene, così come quel giorno della discussione con Desiree, era stata manovrata con l'inconsapevole collaborazione di suo marito e tutto questo per far di lei la sua troia, era furente eppure non era capace di alzarsi da quel tavolo e andarsene, la teneva legata a se con un sottile filo di turpe perversione, aveva fatto di lei un'autentica puttana, la sua puttana, ma la confessione non era ancora giunta al termine,
-:Ora, vuoi sapere perché ho scelto proprio Desirèe!? Perché quella ragazzina viziata e viziosa?
si fermò gustandosi la sua espressione, le si leggeva in faccia il disagio che quel discorso le creava e la rabbia che le montava dentro, quella troietta le dava sui nervi,
-:Quel gran cornuto di Roberto, la sera che aveste la discussione, la ricordi vero!? Mi ha detto che se lei non fosse stata ancora minorenne, avrebbe voluto portarsela a letto e quando io l'ho detto a lei, il giorno del suo compleanno, quella troietta mi ha risposto che, a lui non l'avrebbe mai data, ma le sarebbe piaciuto leccare la figa a te!
si fermò ancora, Rosa, stava per sbottare, era al limite della sopportazione, era troppo,
-:Cosa dovevo dirgli!?
si fermò ancora guardandola serio, la stava mettendo alla prova,
-:Le ho detto che se fossi riuscito ad esaudire il suo desiderio, che poi è anche il mio, l'idea di vederti leccarle la figa, mi fa rizzare il cazzo! Lei mi doveva concedere il culo! Uno scambio equo, non ti pare!? La tua figa, la figa della mia puttana, per il suo culetto vergine! Se il tuo culo, fosse stato ancora vergine, forse avrei potuto resistere alla tentazione!
era sarcastico, brutale, Rosa, sapeva che la stava prendendo in giro, ma non riusciva a dirgli di no, a mandarlo a fanculo, in più, sapere che suo marito, aveva espresso il desiderio di scoparla, verità o bugia che fosse, le stava facendo salire la voglia di accontentare Filippo. Ora tutto le era chiaro, tutto aveva un senso, Filippo, psicologo di chiara fama, aveva sfruttato le sue capacità e conoscenze della psiche umana, per plagiare lei e suo marito, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro, abbassò lo sguardo ed annuì,
-:Brava troia, vedo che hai capito! Ora allarga le gambe, voglio che il cameriere veda bene la tua figa! Sei una splendida puttana!
eseguì il suo ordine senza obiettare, tenendo bene le gambe larghe, si accorse che dal tavolo di fronte a loro, un ragazzo, in compagnia della probabile fidanzata, stava godendosi la vista,
-:Il ragazzo davanti sta guardandomi la figa!
osservò sottovoce,
-:Vuol dire che gli piace ciò che vede! Mostragli il seno, scopriti un po' e fagli capire che lo fai per lui! Deve sapere che hai notato il suo sguardo!
non era certo una cosa che avrebbe fatto normalmente, ma l'idea di solleticarmi e imbarazzarlo, la divertiva, scostò un po' la gonna, per mostrargli meglio la figa, quindi lo fissò negli occhi e spostò il velo che le copriva un seno. Il ragazzo deglutì a secco e distolse immediatamente lo sguardo, per paura che la sua ragazza si accorgesse di qualcosa,
-:Sei un autentica puttana!
osservò Filippo, guardando il suo sorriso divertito. Si a quel punto era inutile negarlo, non sapeva se era stato lui a trasformarla, o se davvero fosse la sua indole innata e repressa, ma era una gran troia, sentiva la figa grondante di piacere,
-:Si hai ragione! Dimmi tutto! Roberto, davvero voleva scoparsi Desirée?
ormai si era convinta, lo avrebbe fatto, lo avrebbe fatto per Filippo, e per punire suo marito,
-:Era vergine quando l'hai scopata?
era curiosa, curiosa ed eccitata,
-:Sei proprio una gran puttana! Ti sta ancora guardando? Allargati la figa, fagliela vedere bene!
mise la mano sulla coscia, il cameriere si stava avvicinando, ma non le importava, anzi molto meglio, prendeva due piccioni, due uccelli, con la stessa fava. La mano scivolò insidiosa sulla gamba sino all'inguine, si carezzò la figa e la allargò con le dita, era già fradicia, sfiorò il clitoride e sussultò, spinse due dita dentro, il giovane di fronte a lei, prese la fidanzata per mano e si alzò, se fosse rimasto lì ancora qualche minuto, si sarebbe sicuramente sborrato nei pantaloni, il rigonfiamento era imbarazzante. Anche il cameriere, che nel frattempo era giunto al loro tavolo, restò folgorato, nel vederla a cosce aperte, masturbarsi con due dita, balbettò qualcosa, poi vistosamente eccitato, si allontanò,
-:Splendida puttana, ti piace fare rizzare cazzi, li vorresti tutti, vero troia!? Perché vuoi sapere se Desirée, era vergine!? Sei forse gelosa?
le domandò sorridendo sornione, si, era gelosa di quella puttanella e ciò che più la mandava in bestia, era che Filippo, volesse che lei le leccasse la figa, per poterle rompere il culo.
EP 9
La guardava con aria tronfia,
-:Andiamo, voglio fare una passeggiata con la mia puttana!
disse alzandosi, le tremavano le gambe, aveva continuato a toccarsi tutto il tempo, nonostante sia il cameriere, che il ragazzo del tavolo di fronte, si fossero allontanati ed era vicina ad un crescente orgasmo, la prese sotto braccio e uscirono dal ristorante,
-:Si, la puttanella era vergine!
riprese il discorso,
-:Se la tirava tanto da donna esperta, ricordi come faceva la libertina, quando avete discusso e poi era vergine, non sapeva nemmeno come prenderlo in bocca!
si stava divertendo, era proprio il suo vezzo, parlava di quella ragazzina, con lo stesso cinismo, con cui dileggiava lei, Rosa, si sentì a disagio, Desirée, non le era mai piaciuta, ma sentirlo denigrarla in quel modo, le dava fastidio, creando in un certo senso un filo che le univa,
-:Tutte uguali, faceva la spregiudicata, la libertina, poi a letto tutta inibita, paurosa, ma quando gliel'ho sbattuto dentro, si è trasformata in una puttana famelica!
Rosa, voleva fermarlo, non poteva sopportare oltre la sua arrogante superiorità, ma non aveva la forza di gridare, di dirgli di stare zitto,
-:Quando verrà da noi?
le sorrise,
-:Sei ansiosa di leccarle la figa, o di sentir la sua linguetta fra le cosce?
le chiese sprezzante, voleva sentirla ammettere che voleva leccarle la figa, ormai Rosa, lo aveva capito, amava sentir di avere il controllo,
-:Si, voglio sentire il sapore della sua fichetta e Roberto, dovrà saperlo!
già, era dal giorno prima che Filippo, non le diceva nulla del suo cornuto,
-:Lo saprà, lo vedrà e non potrà fare altro che masturbarsi!
detestava quella sua sicurezza, ma allo stesso tempo era quello che la attraeva, proprio in quel momento, arrivò un messaggio di Roberto,
-:Vuoi sapere cosa dice?
cominciò a leggerle il messaggio, senza aspettare la sua risposta,
Ø Hai trovato la troia a cui quella puttana di Rosa, dovrà leccare la figa?
sorrise malignamente, quindi gli rispose, leggendo a voce alta ciò che scriveva,
Ø Si cornuto, ed è molto giovane, ha solo diciotto anni!
Ø Ma tu chi sei, dimmelo, ormai puoi dirmelo, Rosa, non è più mia, è la tua puttana.
Rosa, scoppiò a ridere,
Ø Lo saprai domani!
guardò Rosa, le mise una mano sulla guancia e carezzandola dolcemente la baciò con passione, bacio che lei ricambiò con trasporto, sentì la sua mano intrufolarsi nello spacco del vestito, scivolare sul culo e sentì il caldo divampare nel suo ventre,
-:Chiamala!
chi doveva chiamare, era quasi mezzanotte, a chi doveva telefonare,
-:Chiama Desirée, chiedile se vuole venire a casa tua!
Desirée!? Era tardi, che figura ci faceva!? Filippo, le passò il cellulare, il numero era già impostato, doveva solo avviare la telefonata,
-:Pronto, Desirée?
-:Chi sei? Sai che ore sono?
-:Ciao, sono Rosa, ti ricordi di me?
-:Certo, sei quella puttana repressa e bigotta, che mi ha dato della stronza!
non era vero, non le aveva mai dato della stronza,
-:Si, scusa, sono io, volevo chiederti scusa per quella volta!
-:E mi chiami a quest'ora per una cazzata del genere? Sei proprio una troia!
-:Ti prego perdonami, ti va di venire a casa mia a Varazze?
-:A quest'ora? E a fare cosa?
-:Quando vuoi, se ti va, sei la benvenuta!
Filippo, stava ascoltando tutta la conversazione,
-:Dille che la notte porta consiglio e che ci si rappacifica meglio!
le suggerì all'orecchio,
-:Sai penso che la notte sia meglio, ci si scusa meglio!
-:Le uniche scuse che accetto, si fano a letto, troia!
lo sapeva, anche la telefonata era stata architettata da lui,
-:Si, lo so e voglio farti le mie scuse!
-:Allora chiedimelo bene, voglio sentirtelo dire!
-:Co....cosa devo dire?
sapeva benissimmo cosa, ma era imbarazatissima,
-:Vabbè, niente ho capito, buonanotte!
-:No, aspetta non riattaccare, va bene....
la bloccò, ormai era in ballo e doveva ballare,
-:Voglio chiederti scusa, voglio... si insmma... dimostrarti che non sono bigotta, dimostrarti che ho capito e che avevi ragione tu... voglio leccarti la figa!
proprio in quel momento, passò a fianco a lei una ragazza, che si girò guardandola malissimo,
-:Troia!
commentò, Rosa arrossì violentemente, ma ormai era un dato di fatt, era una troia,
-:Va bene puttana, verrò a casa tua, voglio godermi la tua lingua e a tua figa!
-:Ti aspetterò nuda e con la figa fradicia!
Desirée, chiuse la telefonata sngere altro, Filippo, le teneva in pugno entrambe, usava la psicologia come un macellaio usa i coltelli affilati. La prese per mano e la baciò,
-:Sei stata bravissima, non vedo l'ora di vederti con la lingua nella sua fichetta!
già, lo aveva accettto, aveva accettato di leccare la figa di quella troietta, non poteva tirarsi indietro, in fondo poi, l'idea di quell'esperienza non le dispiaceva,
-:Sei proprio una puttana! Filippo, me lo veva detto che eri una troia ninfomane!
si sentì sollevare il vestito e l'aria fresca le carezzò il culo, si voltò di scatto, conosceva quella voce, era lei, era sempre stata lì vicino e probabilmente, l'aveva anche vista fare la troia nel ristorante. La guardò, Desirée, le mise una mano sul culo, spinse le dita tra le chiappe e la baciò sulla bocca,
-:Hai un bel culo, sei una gran bella figona, per esser così grande!
la baciò nuovamente, sentì la sua lingua impertinente farsi strada fra le sue labbra e rovistare nella bocca, alla ricerca della sua lingua,
-:Su, su, belle troie, andiamo, abbiamo tante cose da fare!
Filippo, era impaziente, voleva vederle leccarsi la figa a vicenda e soprattutto, voleva togliersi lo sfizio del culetto vergine di Desirée. Le prese sotto braccio,
-:Andiamo puttane, voglio vedervi nude sul letto!
non lo aveva mai visto così eccitato. No, non era per la piccola Desirée, le donne non gli erano certo mancate, ne aveva sempre avute, non era certo una novità per lui, voleva vederle leccarsi la figa a vicenda e anche in quel caso, non doveva certo essere una novità per lui, era una vera passione morbosa per loro, erano, in quel frangente, il centro delle sue fantasie sessuali,
-:Facciamo una videochiamata a quel cornuto del dottor Roberto?
domandò la piccola Desy, era una vipera, una vera puttanella,
-:Chiamalo tu Filippo, è ora che veda con i suoi occhi, che razza di inutile cornuto è! Che sappia, chi è l'unico uomo vero in famiglia!
le sorrise, era soddisfatto, glielo si poteva leggere chiaramente in volto,
-:Ciao Roberto!
-:Ma... che... che ore sono... Filippo!? Che è successo?
era quasi l'una di notte,
-:È l'una, volevo farti salutare da due belle troie! Le mie troie!
-:Ma, cosa, perché cosa c'entro io...
balbettò ancora assonnato. Filippo, si avvicinò a loro, le abbracciò, si stavano baciando ed il viso era nascosto, si staccarono e guardarono lo smartphone,
-:Ciao cornuto!
esclamarono all'unisono, Roberto, non sapeva cosa dire, gli si lesse in viso l'imbarazzo, la rabbia, la vergogna,
-:Filippo, cosa... Rosa!? Desirée!?
-:Tranquillo cornuto, ti permetteremo di spararti una sega, mentre noi ci divertiamo!
esclamò Desirée, sorridendo malignamente,
-:Cornuto, non hai mai capito un cazzo di me! Filippo è un vero uomo, tu sei solo capace di farti seghe, mentre mi faccio scopare la bocca, il culo e la figa!
quella telefonata si concluse con Rosa, e Desirée, che si baciavano viziosamente. Filippo, fece una panoramica, inquadrando bene la mano della ragazzina, che intrufolatasi fra le cosce di Rosa, le frugava la figa,
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