Tornano i racconti brevi di Letizia Amore dedicati al mondo dei camionisti.
Sono sicuro che la nostra magnifica Letizia è una fan di Mario Vergone (Il protagonista della serie a fumetti sexy vintage IL CAMIONISTA, n.d.r) al pari dell'altrettanto magnifica Tippy Conte!
Donato
Vol 2
Avevo litigato con Luca, e voleva tornarmene
a casa, camminavo sulla via Emilia, lui abitava poco fuori Modena, in mezzo alla
campagna, io a Parma. Mi stava seguendo, continuando a dirmi di non fare la stupida,
facendomi incazzare ancora di più, sentii arrivare un camion, misi fuori il dito,
era la mia occasione, se non si fosse fermato, probabilmente, avrei dovuto tornare
indietro e farmi accompagnare da lui in stazione, con il rischio di far pace o litigare
ancora di più. Il grossi camion frenò, era un autotreno,
-:Parma, vado a Parma!
esclamai, aprendo la portiera, lui sorrise e
mi fece cenno di salire, guardai Luca, che mi fissava stupito, quindi salii e il
camion ripartì. Peter, il camionista, era un bell'uomo, occhi grigi penetranti,
capelli lunghi, brizzolato, la barba lunga e ben curata, sembrava un vichingo, non
potevo vederlo in piedi, ma doveva essere alto almeno due metri, per un attimo ebbi
paura di aver fatto un grave errore. Con un italiano stentato, mi disse che mi avrebbe
portato sino a Parma, ma che prims, doveva fermarsi per una consegna a Reggio Emilia.
Era molto simpatico, dopo la consegna, ci fermammo a mangiare in una trattoria,
lungo il percorso, fu molto gentile, offrì lui, sebbene mi sentissi a disagio
ed in obbligo nei suoi confronti. Si erano fatte le due, dovevamo riprendere il
viaggio, ma saluti sul camion, Peter, si accorse che, visti i regolamenti,
aveva già guidato per quattro ore e mezza, quindi doveva stare fermo
quarantacinque minuti e tolta la pausa di venti minuti che avevamo passato
mangiando, purtroppo ne doveva aspettare ancora venticinque prima di ripartire.
Si scusò, certo, avrei potuto scendere e cercare un altro passaggio, ma era
meglio non rischiare, del resto lui era veramente un brav'uomo, decisi di rimanere
con lui. Bevemmo una birra, mi guardava con un certo interesse, sebbene fosse
un galantuomo, non era indifferente al mio corpicino, giocando spinsi un po' il
discorso sul sesso, volevo stuzzicarlo, del resto mi piaceva. Pian, piano il
discorso, seppur leggero, si fece serio, mi sentivo lusingata dalle sue parole,
ed eccitata dal suo sguardo. Allargai leggermente le cosce, non avevo il
coraggio di essere esplicita, ma allo stesso tempo, desideravo lo fosse lui,
volevo trovasse il coraggio di sbilanciarsi, di provarci, dal canto mio, non mi
sarei certo tirata indietro. Mi guardò serio, allungò la mano e spostò la
tendina dietro il sedile,
-:Vuoi coricarti? La brandina e
comodissima, ci si sta anche in due!
disse, alludendo senza mezze misure, sorrisi
e mi girai per salire sulla cuccetta, mi posò una mano sul culo, per aiutarmi
disse, ma la mano soppesò il mio fondoschiena spudoratamente,
-:Tu non sei stanco!?
dissi maliziosamente, mi raggiunse subito.
Mi sentivo un po' puttana, ma Peter, mi piaceva, mi strinse, sentii le sue mani
sul culo, mi baciò, la sua lingua, spinta nella mia, cercava e si intreccia a
con la mia, sentii il suo cazzo duro premere sul mio ventre, mi sollevò la
gonna e le sue mani scivolarono dentro lo slip. Aveva le mani grosse, tozze, rozze,
tipiche di chi fa un lavoro pesante, spinse un dito fra le labbra della mia
figa, incredibilmente delicato, quel dito così grosso, mi provocò un piacere
unico. Gemetti, misi la mano tra le sue gambe e tastai il suo cazzo duro, mi
sfilò la maglietta e cominciò a baciarmi il seno, leccando sagace i miei
capezzoli. Ero già fusa, tirai fuori il suo bel cazzo duro e cominciai a
menarlo energicamente. Mi girai, lo volevo prendere in bocca, mentre lui
affondava la faccia, tra le mie cosce, leccandomi la figa. Avvinghiati in quel
modo, cominciai a godere come una pazza, il suo cazzo pulsava nella mia bocca,
era grosso, molto di più di quello di Luca. Peter spingeva la lingua fra le
labbra della mia figa, succhiava e mordicchiava il clitoride, fu la prima volta
che ebbi un orgasmo senza penetrazione, una cosa sconvolgente per me. Il mio
corpo fremeva, gemevo, ansimavo, mi bloccai,
-:Dammelo, scopami!
lo incitai, stesa con le gambe piegate,
presi il suo cazzo con la mano, sollevai il bacino e lo guidai dentro di me.
Grosso, duro, lo sentii riempirmi, urtare contro la cervice uterina, mi
allargai, Peter, mi scopava con forza, lo sentivo tutto, godevo, godevo e
impazzivo di piacere, gemetti travolta da un nuovo orgasmo. Lo bloccai dentro
di me, incrociando le gambe dietro il suo culo, trattenendolo con le unghie, lo
baciai ancora,
-:Lo voglio nel culo, scopami tutta!
ho sempre amato il sesso anale. Mi girai,
probabilmente a Peter, non era mai capitata una ragazza così porca, che
volesse, chiedesse di essere inculata, tentennò, ma poco dopo, con un
prepotente colpo di reni, mi sparò quel grosso palo di carne, tutto nel culo.
Ruggii ferocemente, il suo cazzo mi trapanava violentemente il culo, cominciai
a godere come un'assatanata, lui sorpreso mi schiaffeggiò il culo. Stupendo, le
sue mani erano pesanti come macigni, la pelle chiara del mio culetto, bruciava
maledettamente, ancora, lo incitai, lo sfidai a farmi il culo rosso come un
peperone. Mi assestò uno sculaccione violentissimo, sembrava che la sua mano
fosse infuocata, la pelle ardeva, mentre lui continuava a sculacciami. Il suo
cazzone duro, mi spanava il culo brutalmente, ed io godevo come una troia,
sentii caldi potenti getti di sborra bollente, invadere il mio sfintere, Peter,
ruggì, spingendomi con violenza, tutto il cazzo nel buco del culo. Che sensazione sublime, quell'omone nerboruto, mi possedeva senza scrupoli, non era amore, non era passione, ma mero sesso, violento, crudo, animalesco, ed io godevo, godevo come può godere una femmina dominata dall'irruenza e dalla prepotenza di un maschio in calore. Antifemminista, anticonformista, troia nell'anima, stavo godendo, per la prima volta e non ero certo alla mia prima esperienza, godevo con tutta me stessa, senza limiti imposti dalla decenza, dalla morale, godevo perché un maschio, forte e brutale, mi stava facendo godere come una troia.
2 commenti:
Trovo la caratterizzazione dei protagonisti, interessantissima, anche nel modo di raccontare si legge differenze sostanziali, quasi si immedesimasse in ciò che scrive, brava Letizia
Mah... una storiella tirata un po' per i capelli, pur se si fa comunque leggere.
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