lunedì 10 agosto 2020

AUTOSTOP - IL CAMIONISTA (By Letizia Amore 70)


Tornano i racconti brevi di Letizia Amore dedicati al mondo dei camionisti.
Sono sicuro che la nostra magnifica Letizia è una fan di Mario Vergone (Il protagonista della serie a fumetti sexy vintage IL CAMIONISTA, n.d.r)  al pari dell'altrettanto magnifica Tippy Conte!

Donato





Vol 2



Avevo litigato con Luca, e voleva tornarmene a casa, camminavo sulla via Emilia, lui abitava poco fuori Modena, in mezzo alla campagna, io a Parma. Mi stava seguendo, continuando a dirmi di non fare la stupida, facendomi incazzare ancora di più, sentii arrivare un camion, misi fuori il dito, era la mia occasione, se non si fosse fermato, probabilmente, avrei dovuto tornare indietro e farmi accompagnare da lui in stazione, con il rischio di far pace o litigare ancora di più. Il grossi camion frenò, era un autotreno,

-:Parma, vado a Parma!

esclamai, aprendo la portiera, lui sorrise e mi fece cenno di salire, guardai Luca, che mi fissava stupito, quindi salii e il camion ripartì. Peter, il camionista, era un bell'uomo, occhi grigi penetranti, capelli lunghi, brizzolato, la barba lunga e ben curata, sembrava un vichingo, non potevo vederlo in piedi, ma doveva essere alto almeno due metri, per un attimo ebbi paura di aver fatto un grave errore. Con un italiano stentato, mi disse che mi avrebbe portato sino a Parma, ma che prims, doveva fermarsi per una consegna a Reggio Emilia. Era molto simpatico, dopo la consegna, ci fermammo a mangiare in una trattoria, lungo il percorso, fu molto gentile, offrì lui, sebbene mi sentissi a disagio ed in obbligo nei suoi confronti. Si erano fatte le due, dovevamo riprendere il viaggio, ma saluti sul camion, Peter, si accorse che, visti i regolamenti, aveva già guidato per quattro ore e mezza, quindi doveva stare fermo quarantacinque minuti e tolta la pausa di venti minuti che avevamo passato mangiando, purtroppo ne doveva aspettare ancora venticinque prima di ripartire. Si scusò, certo, avrei potuto scendere e cercare un altro passaggio, ma era meglio non rischiare, del resto lui era veramente un brav'uomo, decisi di rimanere con lui. Bevemmo una birra, mi guardava con un certo interesse, sebbene fosse un galantuomo, non era indifferente al mio corpicino, giocando spinsi un po' il discorso sul sesso, volevo stuzzicarlo, del resto mi piaceva. Pian, piano il discorso, seppur leggero, si fece serio, mi sentivo lusingata dalle sue parole, ed eccitata dal suo sguardo. Allargai leggermente le cosce, non avevo il coraggio di essere esplicita, ma allo stesso tempo, desideravo lo fosse lui, volevo trovasse il coraggio di sbilanciarsi, di provarci, dal canto mio, non mi sarei certo tirata indietro. Mi guardò serio, allungò la mano e spostò la tendina dietro il sedile,

-:Vuoi coricarti? La brandina e comodissima, ci si sta anche in due!

disse, alludendo senza mezze misure, sorrisi e mi girai per salire sulla cuccetta, mi posò una mano sul culo, per aiutarmi disse, ma la mano soppesò il mio fondoschiena spudoratamente,

-:Tu non sei stanco!?

dissi maliziosamente, mi raggiunse subito. Mi sentivo un po' puttana, ma Peter, mi piaceva, mi strinse, sentii le sue mani sul culo, mi baciò, la sua lingua, spinta nella mia, cercava e si intreccia a con la mia, sentii il suo cazzo duro premere sul mio ventre, mi sollevò la gonna e le sue mani scivolarono dentro lo slip. Aveva le mani grosse, tozze, rozze, tipiche di chi fa un lavoro pesante, spinse un dito fra le labbra della mia figa, incredibilmente delicato, quel dito così grosso, mi provocò un piacere unico. Gemetti, misi la mano tra le sue gambe e tastai il suo cazzo duro, mi sfilò la maglietta e cominciò a baciarmi il seno, leccando sagace i miei capezzoli. Ero già fusa, tirai fuori il suo bel cazzo duro e cominciai a menarlo energicamente. Mi girai, lo volevo prendere in bocca, mentre lui affondava la faccia, tra le mie cosce, leccandomi la figa. Avvinghiati in quel modo, cominciai a godere come una pazza, il suo cazzo pulsava nella mia bocca, era grosso, molto di più di quello di Luca. Peter spingeva la lingua fra le labbra della mia figa, succhiava e mordicchiava il clitoride, fu la prima volta che ebbi un orgasmo senza penetrazione, una cosa sconvolgente per me. Il mio corpo fremeva, gemevo, ansimavo, mi bloccai,

-:Dammelo, scopami!

lo incitai, stesa con le gambe piegate, presi il suo cazzo con la mano, sollevai il bacino e lo guidai dentro di me. Grosso, duro, lo sentii riempirmi, urtare contro la cervice uterina, mi allargai, Peter, mi scopava con forza, lo sentivo tutto, godevo, godevo e impazzivo di piacere, gemetti travolta da un nuovo orgasmo. Lo bloccai dentro di me, incrociando le gambe dietro il suo culo, trattenendolo con le unghie, lo baciai ancora,

-:Lo voglio nel culo, scopami tutta!
ho sempre amato il sesso anale. Mi girai, probabilmente a Peter, non era mai capitata una ragazza così porca, che volesse, chiedesse di essere inculata, tentennò, ma poco dopo, con un prepotente colpo di reni, mi sparò quel grosso palo di carne, tutto nel culo. Ruggii ferocemente, il suo cazzo mi trapanava violentemente il culo, cominciai a godere come un'assatanata, lui sorpreso mi schiaffeggiò il culo. Stupendo, le sue mani erano pesanti come macigni, la pelle chiara del mio culetto, bruciava maledettamente, ancora, lo incitai, lo sfidai a farmi il culo rosso come un peperone. Mi assestò uno sculaccione violentissimo, sembrava che la sua mano fosse infuocata, la pelle ardeva, mentre lui continuava a sculacciami. Il suo cazzone duro, mi spanava il culo brutalmente, ed io godevo come una troia, sentii caldi potenti getti di sborra bollente, invadere il mio sfintere, Peter, ruggì, spingendomi con violenza, tutto il cazzo nel
buco del culo. Che sensazione sublime, quell'omone nerboruto, mi possedeva senza scrupoli, non era amore, non era passione, ma mero sesso, violento, crudo, animalesco, ed io godevo, godevo come può godere una femmina dominata dall'irruenza e dalla prepotenza di un maschio in calore. Antifemminista, anticonformista, troia nell'anima, stavo godendo, per la prima volta e non ero certo alla mia prima esperienza, godevo con tutta me stessa, senza limiti imposti dalla decenza, dalla morale, godevo perché un maschio, forte e brutale, mi stava facendo godere come una troia.



2 commenti:

Fausto ha detto...

Trovo la caratterizzazione dei protagonisti, interessantissima, anche nel modo di raccontare si legge differenze sostanziali, quasi si immedesimasse in ciò che scrive, brava Letizia

Anonimo ha detto...

Mah... una storiella tirata un po' per i capelli, pur se si fa comunque leggere.