martedì 18 agosto 2020

GENNY - PARTE 11



Torna la nostra Genny sempre più assetata di sesso e sempre più porca.
Neppure suo figlio sarà immune alle scelleratezze della nostra eroina.
Storia di Noemi Conte!

Donato



Aprii la porta lentamente e rumorosamente e poi appoggiai le chiavi sul mobiletto facendole tintinnare.
Solo dopo aver richiuso la porta più forte del normale dissi:
“ciao”
“ciao” rispose Gastone sporgendosi dal corridoio ma mostrandomi solo il viso che era paonazzo.
“vado a farmi una doccia che sono distrutta”
“ok”
Mi chiusi subito in bagno e rimasi immobile a sentire i rumori all’esterno e poi mi chinai a guardare dal buco della serratura e vidi Rocco che usciva velocemente sussurrando qualcosa ed indicando il sedere di Gastone. (Conoscendolo gli aveva rimesso il cetriolo nel sedere e gli diceva di non toglierlo).
Appena Rocco uscì vidi immediatamente Gastone venire verso il bagno.
Oddio lo fa davvero!!!!
Mi alzai di scatto e iniziai a togliermi la camicetta allontanandomi dalla porta e quindi aumentando la visuale avendo cura di non dargli le spalle del tutto così da mostrargli anche le tette.
Stavo facendo uno strip consapevole di essere osservata e da mio figlio!!!
Gli sguardi che avevo notato in questi giorni ora avevano una spiegazione chiarissima.
La cosa era assurda ma mi turbava in un modo incredibile, non credo di aver mai avuto una tale eccitazione nel mostrare le mie grazie neanche nell’ultima pazzesca settimana.
.
Mi tolsi il reggiseno che mi ero rimessa in garage e guardandomi allo specchio mi massaggiai le tettone fingendo di voler togliere i segni del reggiseno, mentre i capezzoli si ergevano appuntiti e tesi allo spasimo, poi improvvisamente realizzai che Gastone sapeva tutto e magari aveva anche visto le foto di quando succhiavo o lo prendevo nel culo, quindi non avevo bisogno di fingere di massaggiarmi e allora mi presi le tette con entrambe le mani e imprigionando i capezzoli tra le dita me le strizzai con forza in un gesto inequivocabile di godimento.
Già strizzarmi i capezzoli e le mammelle mi dava degli spasimi di piacere, ma sapere chi mi stava guardando mi mandò fuori di testa ed iniziai a stringere le cosce e dimenare il bacino dal godimento che provavo.
Poi in un attimo di lucidità e malizia decisi di andare oltre e mi sbottonai la gonna togliendola lentamente ancheggiando per aiutarmi, il tutto con il culo rivolto verso la porta.
Non contenta presi le mutande da dietro e tirandole verso l’alto le feci entrare tutte fra le natiche come mi aveva fatto Artemio e la sensazione bellissima che mi procurai con la pressione sul bottoncino, mi fece emettere un lamento che sicuramente arrivò oltre la porta.
Quando mi tolsi anche le mutande mi piegai volutamente in avanti per sfilarle dal piede mostrando oltre al mio culone in prima visione, anche la base del plug di cui gli aveva parlato Rocco.
A questo punto decisi di togliermelo dentro la doccia altrimenti sarebbe stato troppo assurdo che lo facessi lì nel mezzo alla stanza ma entrai nella cabina doccia che era nella linea di vista dal buco della serratura (chissà quante volte mi aveva spiato quel maialino) e iniziai sempre di spalle a togliermi l’oggetto senza chiudere le porte scorrevoli.
Fu difficile perché era davvero grosso e lo sforzo fu notevole ma alla fine lo tolsi lentamente così da mostrarlo anche a chi mi stava spiando mentre dal buco del sedere sicuramente spalancato sentivo colare la stessa cosa che Gastone aveva appena ingoiato.
Poi lo guardai io con attenzione: era veramente grosso, secondo me raggiungeva quasi le dimensioni asinine dell’uccello, anzi del cazzo, di Artemio, solo che la misura massima degradava immediatamente mentre il pisellone che prima o poi avrei dovuto far entrare era grosso dall’inizio alla fine, anzi la cappella lo era ancora di più.
Comunque lo poggiai in terra e chiusi le ante scorrevoli e mi feci la doccia in intimità, lavandomi bene soprattutto dietro, svitando il telefono e sciacquando direttamente all’interno per pulire i resti di quella drammatica giornata.
Lavai anche l’oggetto e poi uscii dal vano doccia tutta nuda con l’oggetto in mano.
Mi misi l’accappatoio lasciandolo aperto sul davanti in modo da mostrare al mio pubblico la mia passerina e le tettone che ballavano mentre mi asciugavo energicamente.
Dopo ripresi in mano l’oggetto per decidere dove nasconderlo e intanto lo guardavo affascinata dal fatto che lo avessi potuto accogliere nonostante le dimensioni notevoli.
Decisi di provare a vedere se entrava bene in bocca, un po’ per curiosità ma più che altro volevo far impazzire il guardone che mi spiava da dietro la porta.
Entrò a fatica e mi ricordava davvero il randello di Artemio, ma era freddo e non era per niente divertente succhiarlo sennonché l’idea dello spettacolo che stavo dando mi faceva eccitare da morire.
Mi toccavo alternativamente una tetta e la passerina finchè feci scivolare a terra l’accappatoio e allargando un po’ le gambe me lo infilai nella fica che ormai era di nuovo un lago.
Entrò con difficoltà ma fu molto bello e toccandomi con forza il bottoncino, in pochissimo tempo, ebbi un orgasmo bellissimo muovendomi scompostamente e gemendo senza trattenermi anzi!
Fu il mio primo orgasmo davanti a mio figlio.
Dovevo trovare un posto per quell’attrezzo: alla fine dopo averlo nuovamente lavato sempre senza vestiti e avendo cura di sporgere il sedere al massimo mentre lo facevo (questa cosa mi dava un piacere perverso completamente nuovo), lo misi in fondo ai panni da lavare, sicura che lì le mani Alex non ce le avrebbe messe mai.
Mi misi la vestaglina che era lì appesa dietro la porta senza indossare niente sotto e uscii sentendo prima di aprire il rumore dei passi frettolosi di Gastone che si rifugiava in camera.
Ero uscita da pochi secondi ed ero entrata un attimo in camera, quando sentii la porta del bagno che si chiudeva nuovamente e questa volta fui io ad andare a spiare.
Gastone si era già spogliato e frugando nel cesto dei panni prese le mie mutande e mettendosele sul viso iniziò a masturbarsi furiosamente.
Vedevo quell’uccello meraviglioso duro da scoppiare con la cappella che veniva coperta e scoperta dalla pelle e vidi anche che aveva ancora il cetriolo nel culo infatti si appoggiò al muro della doccia col sedere spingendo indietro e tornando in avanti facendolo uscire ed entrare e in meno di un minuto ebbe un altro orgasmo abbondantissimo nonostante fosse appena venuto.
Io assistetti a tutto ciò con le cosce serrate pervasa nuovamente da un’eccitazione paurosa nonostante avessi avuto una serie di orgasmi infinita dalla mattina.
Scappai in cucina stravolta da quella visione e lo lasciai a fare la doccia.
Quando venne in cucina stavo iniziando a cucinare ancora con le cosce serrate e mi disse:
“Ha telefonato papà, ha detto che torna stanotte tardi, io ho invitato due compagni dopo cena per giocare alla play, ti dispiace?”
Mentre lo diceva guardava quasi fisso la mia generosa scollatura anche perché avevo abbottonato veramente il minimo indispensabile.
“sono molto stanca ma va bene, io rimango così in vestaglia, non ce la faccio a sistemarmi e farmi carina eh!?”
“mamma sei bellissima che dici….”
Mentre lo diceva arrossì e siccome arrossii anch’io mi girai a preparare mentre dicevo
“grazie Gastone fa sempre piacere”
La cena fu un tormento per me, ma credo per lui ancora di più perché sapeva che ero nuda e mi piegavo in continuazione verso di lui per passargli le cose e vedevo che non riusciva neanche a deglutire dall’effetto delle mie tettone vicine al suo viso.
Vedevo chiaramente la sua erezione, non erano bastati i due orgasmi perché i suoi pantaloni erano gonfi allo spasimo anche se faceva di tutto per nasconderlo; inoltre secondo me si era rimesso il cetriolo (probabilmente per eseguire un ordine di Rocco) perché vedevo che stava seduto in maniera strana.
La situazione era al limite del surreale perché io, sapendo che lui sapeva, mettevo in mostra in maniera spudorata anche se fingendo di non accorgermene, gran parte del mio corpo e le pose (diciamolo pure: da zoccola) che assumevo non me le sarei neanche sognate se non avessi saputo che ormai ero completamente sputtanata ai suoi occhi.
Lui invece era talmente invasato dal desiderio (cosa che mi faceva impazzire) e dal credere che io non sospettassi minimamente del fatto che lui sapeva che ero completamente nuda sotto la vestaglina, che non si rendeva neanche conto di quanto fosse strano che io non notassi il suo atteggiamento così evidente.
L’esempio più lampante fu quando finse di far cadere la forchetta e si chinò a raccoglierla per guardarmi le cosce e anche quello che c’era nel mezzo mentre io impassibile non chiusi le gambe di un millimetro lasciandogli vedere la mia fica completamente bagnata e feci aspettare un tempo abbondantemente più lungo del lecito prima di dire:
“Gastone, che è successo? Tutto bene?”
“si si mi era caduta la forchetta”
rispose riemergendo con il viso viola.
Io in quella situazione ci sguazzavo, sentivo il suo desiderio in maniera tangibile, arrivai perfino a strusciarlo con il fianco e parte della natica sulla spalla mentre sparecchiavo.
Pensai che fosse una fortuna che venissero i suoi amici perché avevo voglia di spogliarmi davanti a lui e implorarlo di farmi succhiare il suo uccello.
Quando finalmente suonarono alla porta li accolsi con un sospiro di sollievo: potevo finalmente andarmene un po’ in camera e rilassarmi dopo una giornata nella quale avevo fatto più porcherie di una qualsiasi donna in tutta la sua vita.
Andai ad aprire e le tre facce sorridenti di Remo e degli altri due ragazzi ai quali l’avevo succhiato ardentemente nel camerino, mi fecero gelare e mestamente capii che la lunghissima giornata non era neanche vicina al termine!!!


“Buona sera signora”
dissero quasi in coro mentre, guardando dietro di me e vedendo che Gastone non c’era mi agguantarono infilandomi le mani dappertutto, mentre io cercavo di difendermi inutilmente e anche di non gemere visto che avevo già due dita dentro di me e le mammelle strizzate da quelle mani vogliose.
Il più alto dei tre che si chiamava David mi sussurrò:
“senza mutande e già bagnata…questa si che è un’accoglienza”
Per fortuna Gastone era andato in bagno…(per fortuna? Sicuramente gli era stato ordinato…)
“ragazzi, vi prego…c’è Gastone di la….”
“stia tranquilla, stasera si gioca alla play in camera sua e lo teniamo a bada noi, lei ci aspetterà in cucina, pronta per noi, non ha ricevuto il messaggio da Artemio?”
(il telefono!!! Doveva essere in camera….)
“no…vado a vedere”
e fuggii divincolandomi dalle loro mani avide che oltretutto mi avevano eccitato ulteriormente.
Corsi in camera a recuperare il telefono che era sul letto ed infatti c’erano dei messaggi da leggere….
Per prima cosa c’era la foto di quando mi ero auto inculata col pomello della sedia e poi….
“ciao prof, i ragazzi vogliono vedere dal vivo questa posa che ti dona da morire, appena saranno andati in camera sistemati in quella posizione e rimani in attesa…non ti preoccupare per Gastone, ci penseranno loro a non farlo venire in cucina”
Questo era il classico messaggio che avrebbe dovuto darmi il colpo di grazia e farmi iniziare a tremare come una foglia dal terrore…..invece avevo raggiunto uno stadio successivo, perché una delle mie paure peggiori era già stata superata: Gastone non poteva scoprire niente che non sapesse già, quindi tutta quella messa in scena adesso era solo un gioco bellissimo nel quale avrei giocato con quei ragazzini, avrei goduto come una matta e avrei fatto impazzire di desiderio Gastone.
Risposi con finta disperazione:
“perché mi fate questo…??”
Ma non vedevo l’ora di mettermi a pecorina e infilarmi il pomello nel sedere perché (adesso lo potevo ammettere) mi era piaciuta da morire quella cosa stranissima.
Senza attendere risposta uscii molto silenziosamente dalla stanza.
Fino a poche ore prima mi sarei precipitata tremante a eseguire l’ordine nonostante il terrore mi potesse attanagliare, adesso qualcosa era cambiato: prima di obbedire volevo scoprire cosa stavano organizzando i ragazzi e andai vicino alla porta che era solo socchiusa ad ascoltare i loro discorsi.
Dallo spiraglio aperto riuscivo a vedere che erano in piedi mentre Gastone era sul bordo del letto a sedere.
“Stasera Artemio ha detto che sei a nostra completa disposizione come quella zoccola di Genny” stava dicendo Remo “No!! Che volete farmi?!!? E poi perché la trattate così?”
“Ti facciamo quello che ci pare tanto si è capito che fai tante storie ma poi con un cazzo in mano non capisci più niente e poi non la trattiamo male, solo che è parecchio zoccola e ne hai avuto le prove oggi no? Anzi raccontaci forza…..”
Intanto si erano avvicinati a Gastone e avevano già i loro uccelli fuori e li stavano praticamente appoggiando al suo viso mentre lui non si ritraeva, anzi, era evidente quanto, anche lui, fosse sensibile al fascino ipnotico di quei bastoni caldi.
“Ci hanno detto che aveva una cosa enorme nel culo, è vero?”
Chiese l’altro di cui non sapevo ancora il nome…..
Gastone era sempre più concentrato su quei bastoni caldi che lo accarezzavano e la sua resistenza era già a zero, infatti rispose avvicinandosi impercettibilmente a quelle cappelle.
“si…..era una coso pazzesco, e lei se l’è tolto piano piano e ho visto il buco diventare enorme…”
Io ascoltavo Gastone parlare di me come se fossi una qualsiasi troia, e mi eccitavo da morire.
“dai leccali intanto che racconti, si vede che hai una voglia che muori….il cetriolo ce l’hai?”
“…si….”
Rispose diventando di un viola acceso e poi, senza attendere, si chinò in avanti per alzare un po’ il sedere dal letto e calarsi i pantaloni della tuta e far vedere che non mentiva, ma nel chinarsi si trovò a portata di bocca dell’uccello di David e , spontaneamente, lo imboccò voracemente.
“mmmmmhhh che meraviglia, succhi meglio di tua madre….si vede che ti piace….lei però ce lo ha succhiato all’OVS”
“mmpphhome? Dentro il negozio?”
Chiese staccandosi dall’uccello dalla sorpresa; tutto questo senza risedersi perché gli altri due si erano spostati e si stavano divertendo a giocare con il cetriolo sfilandolo e rimettendolo nel suo culetto bianco e liscio (incredibile sembrava davvero il culo di una donna).
“Hai preso tante cose da Genny, non solo la troiaggine, ma anche il culo: è bellissimo anche se il suo è più grande e morbido, ma il tuo è veramente notevole SBBAMMM”
“Ahiaa Dino!! Mi fai Male!!!”
“Sbammm….sbammmmm”
“Ahiaammmmpphhh”
David gli tappò la bocca e lui docilmente si rimise a succhiare sopportando gli altri sculaccioni con rassegnazione ma anche con un uccello duro allo spasimo.
Aveva la cappella di un rosso acceso e mi vergognavo di questa cosa malata, ma avrei tanto voluto sentirla sulla lingua.
“Vuoi sapere cosa ha combinato oggi la tua cara mammina?”
“Mmmmmppphhhiiii”
“Allora, siccome io mi sono perso la scena della palestra e poi anche gli inizi, te mi racconti per bene e noi ti diciamo il resto”
“David ti prego mi vergognooommmmmmmpppphhhh”
“Sbammm…sbammmm… se non inizi ti facciamo il culo viola e non ti potrai sedere per un mese…sbammmm……”
“Mmmmppphhhaahia!! Va bene…basta……”
“forza racconta”
Ma intanto non smettevano di sculacciarlo anche se avevano diminuito l’intensità mentre muovevano il cetriolo freneticamente dentro il suo povero sederino”
“l’altra mattina in palestra….io….nooo…. basta…..non resisto…..vengoommmpphh”
E tuffandosi sull’uccello iniziò a spruzzare una quantità incredibile di sperma (che io lì dietro la porta con le cosce serrate avrei voluto disperatamente assaggiare).
“guarda che maialino come gode!! Gli piacciono anche gli sculaccioni, non solo gli uccelli!!”
Gastone finì di venire agitandosi scompostamente ma non smise di succhiare il membro che aveva in bocca dimostrando che il suo orgasmo non l’aveva placato minimamente, infatti il suo uccello era tale e quale a prima: durissimo.
“mettiti in ginocchio sul letto e racconta a David cosa hai fatto senza mentire perchè io e Remo c’eravamo !!”
Disse Dino (adesso sapevo anche il suo nome)
Gastone si mise in ginocchio sul letto riprendendo immediatamente contatto con la cappella di David che era a portata di labbra mentre il suo bellissimo sedere era all’altezza dei membri turgidi di Dino e Remo.
Io mi stavo massacrando i capezzoli e la passerina e anche le labbra che mi mordevo per non fare rumore visto la mia eccitazione nel vedere quella scena perversa.
“Artemio, aveva cominciato a farmi un sacco di complimenti sulla mamma”
Iniziò a raccontare Gastone
“e dopo qualche tempo riuscì a farmi ammettere che nonostante fosse mia madre anche a me piaceva molto”
Continuò a raccontare appoggiando le labbra al glande di David che sembrava scoppiare dall’eccitazione.
“un giorno mentre eravamo in bagno, lo tirò fuori con la scusa di farmi vedere quanto lo arrapavano il culo e le tette di Genny ed io rimasi talmente pietrificato nel vedere quella cosa enorme che lui ne approfittò perché in un attimo mi trovai con quella cosa spaventosa in mano senza neanche rendermene conto e, subito dopo, mi accorsi di lui che mi fotografava in quella posa.”
“ma adesso lo puoi ammettere: ti piaceva, vero?”
“io…non…..credo di si…ma oooooooooohhhhhhhhh”
Dino gli era entrato nel culetto all’improvviso.
“ti ho fatto male?”
Domandò ironico…..
“no…mi p….piace….mi vergogno……..ma è bello…”
Si vedeva chiaramente da come muoveva i fianchi che gradiva quella penetrazione (la stessa che avevo scoperto da pochissimo e che già mi mancava da morire)
“è meglio del cetriolo?”
“…..si……”
“perché?”
“oooohhhh…non….lo so….forse….perchè è caldooooohhh…”
“che zoccola che sei anche te!!E’ proprio di famiglia, e pensare che l’altra ci sta aspettando di la con il pomello della seggiola nel culo nell’attesa mentre noi perdiamo tempo con questo finocchietto”
Disse Dino
“E’ vero ma mi sta facendo arrapare questo racconto…tanto l’altra zoccola non si muove, e più aspetta e più la troveremo arrapata”
Rispose David.
Si sbagliavano sul fatto che aspettassi di là, ma purtroppo avevano ragione su tutto il resto….
Dino mentre si godeva quel sedere morbido con colpi profondi e regolari disse:
“Comunque stasera è molto meno stretto, si vede che sei stato allenato!! Allora continua il racconto e a questo punto spiega per bene cosa hai provato tanto ormai non puoi più fingere: stai godendo come una vacca!!”
“io…mi faceva impressione quel bastone così grande ma quando lo presi in mano e lo sentii così caldo non ebbi più la forza di tirare indietro la mano e lui mi incalzò dicendomi che ero il suo schiavo perché mi aveva in pugno con le foto e mi fece inginocchiare e me lo appoggiò sulle labbra”
“aspetta fammelo inculare un po’ anche a me, ho troppa voglia”
Disse Remo e si accomodò al Posto di Dino che si fece da parte
“ooooohhhhhh”
“ti piace eh?!! E’ vero è molto più accogliente dell’altro giorno, vai, racconta su, che poi ti diciamo cosa è stata capace di fare Genny oggi!”
“oooohhhh quella cosa grande e caldissima mi faceva impressione, la sentivo vibrare come se fosse viva ma non sapevo cosa fare, mi accorsi che mi stava filmando ma ormai peggio di così…..”
“e ti faceva schifo o ti piaceva?”
“un po’ oooohhhh…mi piaceva ma mi faceva paura, poi mi disse di leccare la gocciolina che usciva ed io lo feci…e sentii un sapore dolce e mi accorsi che avevo il pisello duro, anche se riuscii a non farglielo vedere”
Io stavo impazzendo ed ero finita in ginocchio con la fica grondante che spingeva e sfregava su un tallone fino a sentirlo entrare in parte dentro di me mentre con entrambe le mani mi massacravo le mammelle e i capezzoli.
Remo e Dino si alternavano in quel culetto dividendoselo a turno da buoni amici mentre David approfittava delle pause nel racconto per inserirlo in quella bocca avida.
“quando mi costrinse ad aprire la bocca, mi sentii soffocare da quella cosa enorme, ma allo stesso tempo il contatto con quella cosa liscia e calda mi fece uno strano effetto e mi accorsi che stavo succhiando senza che me lo avesse chiesto”
“allora lo ammetti che ti è piaciuto?”
“si…mi facevano male le mascelle perché era enorme ma mi piaceva….. mi vergognavo tanto….poi mi ha tenuto forte dietro la nuca ed ha iniziato a sparare quella crema calda un po’ salata e mi ha costretto a ingoiarla tutta…”
“e te?”
“non so mi dava dei brividi per il sapore un po’ forte ma ero eccitato da morire, anche il fatto che mi obbligasse, mi dava uno strano languore……”
Uguale a me!!!
“E poi te l’ha fatto succhiare ancora prima della palestra?”
“si…oooohhhh”
Intanto i ragazzi lo martellavano alternandosi nel suo sedere e a lui sfuggivano dei gemiti incontrollati mentre io cercavo di non farmene sfuggire anche se stavo impazzendo.
“tutti i giorni quella settimana prima della storia in palestra, mi portava in bagno e senza parlare lo tirava fuori e io mi inginocchiavo e lo prendevo in bocca, finchè non veniva”
“non ti diceva niente”
“no, tutto in silenzio le prime volte, poi ha iniziato a darmi ordini su come succhiarlo e lì ho imparato come si fa”
“Lo ingoiavi sempre””
“si, poi gli ultimi giorni ha iniziato a farmi mettere a pecorina e a infilarmi le dita prima in bocca e poi nel sederino”
“ti piaceva?”
“all’inizio mi bruciava un po’ ma lui si era accorto che l’uccello era durissimo e mi prendeva in giro infilandone alla fine anche tre, poi ha fatto una scommessa, tutta da solo in realtà, dicendomi che se io convincevo la mamma a fargli ripetizione lui l’avrebbe inculata e se ci riusciva avrei dovuto dargli il culo anch’io mentre se non gli riusciva mi avrebbe lasciato libero”


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Le puntate di questa serie sono sempre efficaci, ma il senso della vicenda, soprattutto per il discorso della scommessa, mi sembra ora un po' debole.
Resto però in curiosa attesa dei prossimi episodi.

Glauco ha detto...

Da come era cominciata bene questa serie sembra essersi un po' persa come a voler dimostrare per forza che alla trasgressione non c'è limite. Peccato. La scrittrice però è brava , unico appunto i nomi dei vari personaggi maschili: sembrano usciti dai fumetti di Topolino.

Donato Cazzese ha detto...

Ciao Glauco...i nomi li ho inventati io..mea culpa...ma ho un insana fascinazione per i nomi brutti.
Riguardo le vicende ti assicuro che la perversione di Noemi non ha limiti...lei fa quello che scrive

Anonimo ha detto...

Non so che piega prenderà la storia nelle prossime puntate, ma la serie, che fino a qui mi era sembrata molto intrigante, ora ha dei momenti che risultano abbastanza improbabili, con una protagonista che è passata da una donna sconvolta dalla scoperta della sua libido all'essere una pazza irresponsabile.
Comunque attendo gli sviluppi...

Franziska71 ha detto...

La mente umana non ha limiti ed il bello di scrivere è potersi concedere tutto...