Torna questa settimana la teenager Anna nella seconda parte delle sue avventure scritte dalla bravissima MoniKa.
E passato un anno da quanto narrato nel precedente episodio ma Anna è ancora alla scoperta del mondo del sesso nonostante sia meno inesperta.
Il primo episodio ha avuto un certo riscontro e i commenti positivi sono stati parecchi. Di ciò non possiamo che essere felici.
Grazie ancora a MoniKa!
Donato
E passato un anno da quanto narrato nel precedente episodio ma Anna è ancora alla scoperta del mondo del sesso nonostante sia meno inesperta.
Il primo episodio ha avuto un certo riscontro e i commenti positivi sono stati parecchi. Di ciò non possiamo che essere felici.
Grazie ancora a MoniKa!
Donato
Quell'anno arrivammo alla cascina verso la seconda
metà di luglio.
I miei zii vennero ad aiutarci con i bagagli, ma non vidi né Gianni né Mario, e zio Beto mi disse che erano impegnati in un campo con una recinzione.
I miei zii vennero ad aiutarci con i bagagli, ma non vidi né Gianni né Mario, e zio Beto mi disse che erano impegnati in un campo con una recinzione.
Passai la giornata nella mia stanza, impegnata con
valigie e vestiti, per poi fare un giro nelle stradine circostanti.
I ragazzi arrivarono poco prima di sera, ma l'incontro,
che avevo immaginato moltissime volte, si risolse in pochi e veloci
convenevoli: mi dissi che forse era meglio così, e che era la cosa più normale
che potesse accadere.
Io ero più grande, ovviamente, anche se non ero poi
cambiata molto, neanche fisicamente - a parte forse qualche centimetro in più
in altezza e i capelli un po' più lunghi -, come anche loro due, a quanto
vedevo... solo Mario aveva messo su dei muscoli più evidenti.
Erano passati quasi due anni, ma, pur se la vicenda accaduta nella loro stanza non aveva mai abbandonato i miei pensieri, la mia sessualità era rimasta ancora "vagante": avevo avuto una breve relazione con una ragazza, più grande di me di cinque anni, che mi aveva fatto scoprire e conoscere meglio alcuni aspetti del sesso, come anche una storia, o meglio, un flirt - diciamo così -, ancora più fugace con un mio professore di matematica.
In quel lasso di tempo, durante le telefonate fatte, i miei due cugini non mi avevano mai parlato di altri loro coinvolgimenti sentimentali o unicamente sessuali, ma ero abbastanza certa che non gli fossero mancati.
Ripresi ad accompagnarli nelle faccende legate agli impegni della cascina dopo un paio di giorni, e, visto che mi piaceva molto andare in giro per la zona, quando Gianni accettava piccoli lavoretti da sbrigare in altre fattorie nei dintorni mi proponeva di fargli compagnia nei tragitti, che facevamo su un vecchio camioncino che guidava lui, avendo già preso la patente.
Al ritorno di una di queste uscite, dopo aver passato la giornata praticamente sempre insieme, Gianni mi sorprese, facendomi sul viso una carezza inaspettata (anche se tanto desiderata), per poi riportare la mano sul volante.
Erano passati quasi due anni, ma, pur se la vicenda accaduta nella loro stanza non aveva mai abbandonato i miei pensieri, la mia sessualità era rimasta ancora "vagante": avevo avuto una breve relazione con una ragazza, più grande di me di cinque anni, che mi aveva fatto scoprire e conoscere meglio alcuni aspetti del sesso, come anche una storia, o meglio, un flirt - diciamo così -, ancora più fugace con un mio professore di matematica.
In quel lasso di tempo, durante le telefonate fatte, i miei due cugini non mi avevano mai parlato di altri loro coinvolgimenti sentimentali o unicamente sessuali, ma ero abbastanza certa che non gli fossero mancati.
Ripresi ad accompagnarli nelle faccende legate agli impegni della cascina dopo un paio di giorni, e, visto che mi piaceva molto andare in giro per la zona, quando Gianni accettava piccoli lavoretti da sbrigare in altre fattorie nei dintorni mi proponeva di fargli compagnia nei tragitti, che facevamo su un vecchio camioncino che guidava lui, avendo già preso la patente.
Al ritorno di una di queste uscite, dopo aver passato la giornata praticamente sempre insieme, Gianni mi sorprese, facendomi sul viso una carezza inaspettata (anche se tanto desiderata), per poi riportare la mano sul volante.
Quel gesto mi sciolse il cuore, perché ristabiliva una
vicinanza tra di noi.
- " Non ho mai dimenticato il tuo corpo... né la tua bocca", disse poco dopo... io rimasi in silenzio, mentre la campagna intorno a noi si faceva buia per la calata della sera.
- " Non ho mai dimenticato il tuo corpo... né la tua bocca", disse poco dopo... io rimasi in silenzio, mentre la campagna intorno a noi si faceva buia per la calata della sera.
Avevo fantasticato per tanto tempo su una nuova
intimità con lui e, certo, anche con Mario.
Dopo circa dieci minuti, lo guardai e gli risposi: " Neanche io i tuoi baci e il tuo cazzo".
Quella risposta parve sorprenderlo, forse soprattutto per l'ultima parola usata: "cazzo".
Dopo circa dieci minuti, lo guardai e gli risposi: " Neanche io i tuoi baci e il tuo cazzo".
Quella risposta parve sorprenderlo, forse soprattutto per l'ultima parola usata: "cazzo".
Per quanto giovani, eravamo tutti definitivamente
cresciuti, e le cose adesso avevano un nome più diretto.
Accostò il camioncino al lato della strada e lo spense insieme ai fari.
Per un po' restò immobile, poi incominciò a sfiorarmi
la guancia con il pollice, lo fece correre sul mio volto fino a raggiungere le
labbra, e io, quasi istintivamente, le aprii e lo accolsi, leccandolo con la
punta della lingua mentre lo fissavo negli occhi.
Si sporse verso di me e mi baciò, a lungo, e mentre la
sua di lingua, così ruvida e forte, invadeva la mia bocca, mi emerse un calore
dentro il corpo, che dal basso cominciò a salire.
Gli infilai la mano sinistra sotto la camicia, passandogliela sul suo petto ampio e liscio (Gianni era davvero un bel ragazzo), e poi la feci scendere sulla patta dei pantaloni, avvertendo un'erezione considerevole.
Ero già bagnatissima...Gli dissi di risistemarsi sul suo sedile, mi chinai verso di lui, gli estrassi il sesso e cominciai a baciarlo con delicatezza, poi a succhiarlo, prima lentamente e poi sempre più freneticamente!
La voglia di gustarmelo era tale che probabilmente la sentì anche lui, perché, pur se già in tiro, lo sentivo ancora crescere.
Il suo pene era di dimensioni piuttosto regolari, ma aveva una forma talmente bella e perfetta che avrei potuto baciarlo per ore senza stancarmi.
Gianni stava dicendo qualcosa, tipo: " Aspetta", ma non riuscii a capire bene, però l'agitazione dei suoi fianchi ormai preannunciava l'eiaculazione, che infatti arrivò poco dopo, accompagnata da un profondo gemito di godimento: " Oohhhhhhhh!" (quello sì che lo sentii).
Gli infilai la mano sinistra sotto la camicia, passandogliela sul suo petto ampio e liscio (Gianni era davvero un bel ragazzo), e poi la feci scendere sulla patta dei pantaloni, avvertendo un'erezione considerevole.
Ero già bagnatissima...Gli dissi di risistemarsi sul suo sedile, mi chinai verso di lui, gli estrassi il sesso e cominciai a baciarlo con delicatezza, poi a succhiarlo, prima lentamente e poi sempre più freneticamente!
La voglia di gustarmelo era tale che probabilmente la sentì anche lui, perché, pur se già in tiro, lo sentivo ancora crescere.
Il suo pene era di dimensioni piuttosto regolari, ma aveva una forma talmente bella e perfetta che avrei potuto baciarlo per ore senza stancarmi.
Gianni stava dicendo qualcosa, tipo: " Aspetta", ma non riuscii a capire bene, però l'agitazione dei suoi fianchi ormai preannunciava l'eiaculazione, che infatti arrivò poco dopo, accompagnata da un profondo gemito di godimento: " Oohhhhhhhh!" (quello sì che lo sentii).
Stavolta bevvi il suo seme fino all'ultima goccia,
succhiando con convinzione quel nettare vellutato.
Come muovere la lingua era una cosa che avevo imparato dalla mia ex fidanzata, Gloria - una splendida bionda, anche lei bisessuale -, che la usava in modo superbo, e mi ero poi esercitata sull'uccello del professore, facendolo godere a più riprese e ingoiando tutto spesso e volentieri.
Gianni mi tenne la testa ferma sul suo cazzo ancora per un po', finché l'erezione non cominciò a scemare... allora mi alzai, mi asciugai le labbra con un fazzoletto e, sorridendo, gli dissi: " Hai un buon sapore".
Come muovere la lingua era una cosa che avevo imparato dalla mia ex fidanzata, Gloria - una splendida bionda, anche lei bisessuale -, che la usava in modo superbo, e mi ero poi esercitata sull'uccello del professore, facendolo godere a più riprese e ingoiando tutto spesso e volentieri.
Gianni mi tenne la testa ferma sul suo cazzo ancora per un po', finché l'erezione non cominciò a scemare... allora mi alzai, mi asciugai le labbra con un fazzoletto e, sorridendo, gli dissi: " Hai un buon sapore".
Ed era vero: il suo sperma era molto più dolce e
senz'altro meno denso di quello di suo fratello.
Lui ricambiò il sorriso, baciandomi di nuovo con
trasporto.
In quel momento mi sentii davvero felice!
Era mio cugino, ma non mi importava; con lui mi
sentivo bene.
Gianni riaccese il motore, e durante il tragitto tenne
sempre una mano sulle mie gambe, lasciate nude dai soliti pantaloncini elastici
che indossavo in estate.
Dopo un'oretta arrivammo alla cascina, ci baciammo
ancora prima di scendere dal camioncino ed entrammo infine in casa.
Finito di cenare, i miei genitori e i miei zii, per
loro abitudine, si fermavano a parlare di mille cose, anche tirando tardi in
cucina o in salotto, mentre io e i miei cugini salivamo nelle nostre rispettive
camere.
Come la sera di due anni prima, venni invitata nella
stanza di Gianni e Mario, ma questa volta da Mario.
Appena fui entrata, Gianni chiuse la porta, e mi trovai al centro di quella stanza, che restava sempre fresca anche durante il giorno, mentre Mario, in piedi davanti a me, fissandomi con quel suo sguardo imperscrutabile, si era sbottonato i pantaloni estraendo l'uccello, già così in erezione che mi diede l'impressione di essere anche più voluminoso della prima volta che lo avevo visto.
Senza nessuna esitazione, disse: " Anche a me".
Appena fui entrata, Gianni chiuse la porta, e mi trovai al centro di quella stanza, che restava sempre fresca anche durante il giorno, mentre Mario, in piedi davanti a me, fissandomi con quel suo sguardo imperscrutabile, si era sbottonato i pantaloni estraendo l'uccello, già così in erezione che mi diede l'impressione di essere anche più voluminoso della prima volta che lo avevo visto.
Senza nessuna esitazione, disse: " Anche a me".
Sembrava un suo mantra, ma evidentemente Gianni gli
aveva raccontato quello che c'era stato tra di noi poche ore prima, e adesso
lui voleva la sua parte.
Il tipo di affiatamento che c'era tra i due fratelli
lo capii meglio solo con il tempo.
Guardai Gianni un po' indispettita, ma nei suoi occhi non c'erano ombre, né cenni di perfidia nella sua espressione.
Guardai Gianni un po' indispettita, ma nei suoi occhi non c'erano ombre, né cenni di perfidia nella sua espressione.
Allora mi avvicinai a Mario e mi inginocchiai davanti
a lui.
Pur se la grandezza del suo sesso era notevole, ora
potevo fare affidamento ad una mia maggiore esperienza.
Glielo presi in mano, per accarezzarlo un po' ma anche per ammirarlo (aveva quella forma un po' strana, dove in un punto sembrava si piegasse ad angolo verso l'alto. Era davvero grosso! Molto "carnoso" e con quella enorme cappella viola a incoronarlo).
Incominciai a leccargli le palle, così rotonde e gonfie, per poi salire con la lingua, piano piano, fino alla punta, poi scendere e ancora salire, e solo quando lo sentii così teso che sembrava dovesse scoppiare, glielo presi in bocca, allargandola quanto potevo per accogliere un affare di quelle dimensioni, e iniziai a pomparglielo, ma con ritmi diversi, alternando il tutto sempre con abbondanti leccate e il dolce massaggio delle mani.
Fin da ragazzina non avevo mai avuto problemi di sintonia con Gianni: mi era risultato da subito simpatico, così capace di farmi sempre ridere a crepapelle, mentre non riuscivo a comprendere il carattere di Mario, e per questo tendevo ad allontanarmi da lui.
Ora però volevo che quel ragazzo mi sentisse, che sentisse la mia lingua, la mia bocca e capisse l'effetto che mi stava facendo, sia in testa che nel corpo.
Mario si fece scendere del tutto i pantaloni, mostrandomi le sue gambe muscolose, e si tolse la maglietta, facendo vedere un fisico robusto e decisamente più irsuto di quello di suo fratello.
Io, con la mano sinistra, mi abbassai un po' i pantaloncini elastici, per mettergli sotto gli occhi le mie natiche rotonde, che si stavano già inumidendo di sudore.
Glielo presi in mano, per accarezzarlo un po' ma anche per ammirarlo (aveva quella forma un po' strana, dove in un punto sembrava si piegasse ad angolo verso l'alto. Era davvero grosso! Molto "carnoso" e con quella enorme cappella viola a incoronarlo).
Incominciai a leccargli le palle, così rotonde e gonfie, per poi salire con la lingua, piano piano, fino alla punta, poi scendere e ancora salire, e solo quando lo sentii così teso che sembrava dovesse scoppiare, glielo presi in bocca, allargandola quanto potevo per accogliere un affare di quelle dimensioni, e iniziai a pomparglielo, ma con ritmi diversi, alternando il tutto sempre con abbondanti leccate e il dolce massaggio delle mani.
Fin da ragazzina non avevo mai avuto problemi di sintonia con Gianni: mi era risultato da subito simpatico, così capace di farmi sempre ridere a crepapelle, mentre non riuscivo a comprendere il carattere di Mario, e per questo tendevo ad allontanarmi da lui.
Ora però volevo che quel ragazzo mi sentisse, che sentisse la mia lingua, la mia bocca e capisse l'effetto che mi stava facendo, sia in testa che nel corpo.
Mario si fece scendere del tutto i pantaloni, mostrandomi le sue gambe muscolose, e si tolse la maglietta, facendo vedere un fisico robusto e decisamente più irsuto di quello di suo fratello.
Io, con la mano sinistra, mi abbassai un po' i pantaloncini elastici, per mettergli sotto gli occhi le mie natiche rotonde, che si stavano già inumidendo di sudore.
Resistette a lungo, e mi piaceva moltissimo osservare
le sue espressioni, sentire i suoi sussulti o la sua robusta mano che mi teneva
la testa in modo da far sprofondare del tutto quello scettro fin dentro la mia
gola!
Alla fine, come la volta
precedente, venne, inondandomi letteralmente la bocca con una colata di sperma
che definire caldo non rende l'idea.
La forte pressione che le mie labbra stavano esercitando sul suo cazzo lo fece gemere di gusto.
Mi impegnai a ingoiare quel getto che sembrava non finire mai... mai.
Stavolta, anche il sapore di Mario mi parve più gradevole.
Finito di deglutire, ripresi un po' fiato, mi tamponai con la maglietta la fronte sudata e, quando riuscii finalmente a parlare, lo guardai negli occhi e gli dissi: " Ti è piaciuto? A me sì. Tanto".
Lui mi fissò, sempre nel suo solito modo, e senza rispondermi raccolse con un dito delle gocce di seme che avevo sul mento e me le mise in bocca, accarezzandomi poi il volto con la mano.
La forte pressione che le mie labbra stavano esercitando sul suo cazzo lo fece gemere di gusto.
Mi impegnai a ingoiare quel getto che sembrava non finire mai... mai.
Stavolta, anche il sapore di Mario mi parve più gradevole.
Finito di deglutire, ripresi un po' fiato, mi tamponai con la maglietta la fronte sudata e, quando riuscii finalmente a parlare, lo guardai negli occhi e gli dissi: " Ti è piaciuto? A me sì. Tanto".
Lui mi fissò, sempre nel suo solito modo, e senza rispondermi raccolse con un dito delle gocce di seme che avevo sul mento e me le mise in bocca, accarezzandomi poi il volto con la mano.
In quel momento mi chiese: " Sei diventata
davvero brava con la lingua. Ne hai... succhiati tanti?".
Era un rimprovero? Un apprezzamento? Con Mario era difficile dirlo.
- " Uno solo. Ma a ripetizione", risposi.
Pur se mi sentivo già pienamente soddisfatta avevo comunque la figa in fiamme, e in quel momento vidi Gianni avvicinarsi; mi aiutò ad alzarmi, mi fece appoggiare con la schiena a lui e iniziò a masturbarmi.
Ero talmente eccitata che, tremando, trovai appagamento quasi subito.
Lui passò il palmo della sua mano sulla vagina per trarne gli umori, poi li assaggiò, cosa che fece fare immancabilmente anche a Mario.
Mi venne da pensare se avevano mai fatto sesso tra di loro...
La serata però non sembrava essere finita; Gianni aveva il cazzo in erezione e mi aveva fatto piegare in avanti facendomi mettere le mani sul letto, alzandomi i fianchi e abbassandomi i pantaloncini e le mutandine fino alle caviglie.
Io mi girai con la testa dicendogli: " Ascolta, io...", ma proprio in quel momento sentimmo zio Beto che ci chiamava: era arrivato zio Antonio, come al solito di sorpresa.
Era un rimprovero? Un apprezzamento? Con Mario era difficile dirlo.
- " Uno solo. Ma a ripetizione", risposi.
Pur se mi sentivo già pienamente soddisfatta avevo comunque la figa in fiamme, e in quel momento vidi Gianni avvicinarsi; mi aiutò ad alzarmi, mi fece appoggiare con la schiena a lui e iniziò a masturbarmi.
Ero talmente eccitata che, tremando, trovai appagamento quasi subito.
Lui passò il palmo della sua mano sulla vagina per trarne gli umori, poi li assaggiò, cosa che fece fare immancabilmente anche a Mario.
Mi venne da pensare se avevano mai fatto sesso tra di loro...
La serata però non sembrava essere finita; Gianni aveva il cazzo in erezione e mi aveva fatto piegare in avanti facendomi mettere le mani sul letto, alzandomi i fianchi e abbassandomi i pantaloncini e le mutandine fino alle caviglie.
Io mi girai con la testa dicendogli: " Ascolta, io...", ma proprio in quel momento sentimmo zio Beto che ci chiamava: era arrivato zio Antonio, come al solito di sorpresa.
11 commenti:
Per quel che ho letto finora dico solo..sei migliorata..ed eri straordinaria anche prima..
Bellissimo! Pieno di erotismo e suggestioni!
Il seguito arriverà quando?
13 agosto
Si continua a salire di tono, coinvolgente, tocca corde profonde. Mi associo a Giuliano, davvero straordinaria!!!
La scena nella stanza fa venire... caldo!!!
Qualche anticipazione sulla prossima puntata si può avere?!
Ciao. Attenditi molti sviluppi...ma niente anticipazioni se non il fatto che entro il 3 settembre tutte le 6 puntate saranno completate
Grazie!
Buongiorno a tutti!
E' ormai da tempo che ho scoperto questo blog e i vari racconti qui pubblicati, e molti di essi li ho spesso apprezzati, ma qui mi sembra di vedere un cambio di passo, nel senso che oltre una innegabile abilità ad architettare situazioni erotiche c'è anche una cura nella scrittura che non si nota spesso.
Faccio i miei complimenti all'autrice, che credo sarà ormai circondata lei stessa, oltre che la protagonista del suo racconto, di non poche fantasie dei suoi lettori.
Attendo i prossimi episodi!
Molto colpito dalla giovane protagonista, che ha dei modi di fare non già visti e stravisti in racconti simili. Complimeti alla scrittrice.
Senza togliere nulla alle altre, ma questa è la puntata che ho preferito, anche per questioni personali che ora non sto a dire :-)!!!
Bravissima la scrittrice a raccontare il tutto!
Sonia B.
Bell'episodio! Attendo i successivi.
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